Report (QUI) della Agenzia Internazionale per le fonti rinnovabili (IRENA) sul rapporto tra
le esigenze e obiettivi della transizione energetica alle rinnovabili e la
domanda di materi critiche. IRENA è un agenzia intergovernativa globale a cui aderiscono 167 Paesi e la UE (QUI).
Secondo
la sintesi del Report (che pubblico tradotta di seguito) per raggiungere gli obiettivi
della transizione alle rinnovabili occorreranno 33 000 GW di energia
rinnovabile e la elettrificazione del 90% del trasporto su strada nel 2050.
Già, una discrepanza tra domanda e offerta per diversi minerali è evidente, con
livelli particolarmente elevati osservati per il litio.
Il Rapporto individua criticità sulle materie critiche ma altrettanto interessante è il confronto tra problemi di sicurezza dettati dalle materie critiche e quelli dettati dalle fonti fossili:
1. Le interruzioni dell'approvvigionamento di materiale critico
hanno un impatto minimo sulla sicurezza energetica, ma un
impatto enorme sulla transizione energetica.
2. È improbabile che una carenza mondiale di un qualsiasi minerale
possa ostacolare la transizione energetica
3.
Tendenza alla concentrazione delle aree di estrazioni e lavorazione delle
materie critiche superabile che però non può superata vista la distribuzione
ampia delle riserve ancora non esplorate
4.
Nel medio-lungo termine, i flussi commerciali per i materiali critici è
improbabile che si prestino facilmente all'influenza geopolitica come il
petrolio e il gas. Questo perché le riserve di tali materiali sono abbondanti,
geograficamente diffuse e lavorabili in molte località.
5.
Le innovazioni tecnologiche possono influenzare la domanda introducendo
sostituti, migliorando l'efficienza, ottimizzando i progetti e incorporando
nuovi materiali. Di
conseguenza, è possibile prevedere la domanda futura di determinati materiali abbastanza
difficile, soprattutto a lungo termine.
6.
Data la presenza di ampie riserve terrestri, è giustificato un approccio
prudente in aree critiche ambientali (come appunto L’Artico) ma anche delle
profondità marine, a causa delle incertezze relative ai potenziali impatti
ambientali e gli attuali quadri normativi.
7. La
cooperazione internazionale per elevare e far rispettare gli standard e le
opinioni aziendali a lungo termine sarà essenziale per sviluppo sostenibile sia
ambientale che sociale.
8.
Si stima che il 54% dei minerali di transizione energetica si trovi su o vicino
alla terra delle popolazioni indigene, sottolineando la necessità di un
coinvolgimento solido e tempestivo della comunità. Una domanda chiave è se la
transizione energetica supporta Paesi in via di sviluppo non solo per aumentare
le loro esportazioni di minerali primari, ma anche per salire nella catena del
valore e attirare attività a più alto margine come la lavorazione dei minerali.
PER IL TESTO COMPLETO DEL RAPPORTO IN INGLESE VEDI QUI. Sulle Materie Critiche ho trattato ampiamento nella apposita sezione di questo Blog QUI.
Di seguito la traduzione di un ampia sintesi tratta dal Rapporto...