Il
Rapporto Ecosistema Urbano 2015 ha rilevato un aumento dei biossidi di azoto
nella qualità dell’aria del territorio comunale spezzino.
Immediatamente
è arrivata la smentita dell’Amministrazione Comunale che in comunicato ha
testualmente affermato: “è stato un macroscopico errore materiale, commesso dai nostri operatori, nella trasmissione dei dati a Ecosistema Urbano. Invece che fornire come richiestoci la media annuale dei valori di biossido di azoto registrati dalle centraline posizionate sul nostro territorio è stata trasmessa la media dei rilevamenti massimi giornalieri.”
Le cose non stanno così e vi spiego perché....
Se noi andiamo a vedere la normativa sulla
qualità dell’aria noteremo che le medie (annuali o come somma delle medie giornaliere)
sono legate alle finalità che, il limite stabilito dalla legge per il singolo
inquinante, vuole raggiungere.
Quindi ad esempio per rimanere ai biossidi di
azoto:
per i valori limite abbiamo la media di 1 ora e quella annuale (allegato
XI al DLgs 155/2010). i
valori limite sono quelli che valutano l’inquinamento in termini formali vale a
dire se superi i limiti scattano obblighi precisi da parte delle autorità
competente per farli tornare dentro i valori di legge
per le soglie di allarme la misurazione
avviene sulle tre ore (allegato XII al DLgs 155/2010. Le soglie di allarme sono i livelli di inquinanti
oltre il quale sussiste un rischio per
la salute umana in caso di esposizione di breve durata per la popolazione nel
suo complesso ed il cui
raggiungimento impone di adottare
provvedimenti immediati
per gli
obiettivi di qualità finalizzati a
dimostrare la validità dei dati dei monitoraggi si prendono in considerazione
le medie orarie, per tre ore, giornaliere e annuali (allegato I al DLgs
155/2010)
Ma
al di la di questo dato quello che lascia sconcertati nella dichiarazione degli
amministratori comunali è che le media
annuali vanno bene e non costituiscono “errori materiali” quando il dato fa
fare bella figura, mentre quando applicando la legge si dovrebbero prendere in
considerazione altre medie allora anche la legge può essere bypassata o comunque
seguita solo per la parte di convenienza.
L’esempio
in questo senso sono le PM10 le PM2,5 cioè le cosiddette polveri fini sotto una
certa soglia di diametro misurato per micron.
Ora secondo la classifica di
Ecosistema Urbano il Comune di Spezia è
messo molto meglio che in quella dei biossidi di azoto. Questo perché il dato
fornito in questo caso è quello della media annuale. Peccato che la normativa (allegato XI al DLgs
155/2010) preveda, per le PM10, limiti da rispettare sia per la media
giornaliera che per quella nell’anno civile.
In questo modo vengono fatte le medie annuali su scala
comunale cioè la media tra le zone meno inquinate e quelle più
inquinate. Soprattutto non si mette al confronto il dato che sarebbe
ben più significativo quello del valore medio misurato nell'arco
di 24 ore. Ora oltre ad essere un metodo di rilevazione dei dati
assolutamente in contrasto con la legge in materia, la cosa curiosa è che lo
stesso Sole 24 ore, che pubblica il Rapporto, già nella presentazione del
Rapporto di quattro anni fa, smentiva clamorosamente la logica delle medie su
scala comunale, infatti, citando il DLgs 155/2010 in
materia di qualità dell’aria, afferma testualmente: “la qualità dell’aria va
valutata secondo zone uniformi per carico di emissioni, caratteristiche meteo
climatiche e grado di urbanizzazione” (lettera d) comma 4 articolo 1), appunto
!