La vicenda della discarica di rifiuti pericolosi (compreso l’amianto) in località ex cava fornace tra i Comuni di Pietrasanta (LU) e Montignoso (MS) continua a far discutere.
Da tempo i rappresentanti del Comitato contro questa discarica chiedono tre cose molto precise:
1. il rilascio del Parere Sanitario dei due Sindaci territorialmente competenti come previsto dalla vigente normativa che disciplina la autorizzazione integrata ambientale (AIA) alla discarica in questione. Parere obbligatorio e che può diventare vincolante se adeguatamente motivato. Parere ad oggi non rilasciato e che può essere rilasciato anche ex post cioè dopo l’avvenuto rilascio dell’AIA.
2. L’avvio di una revisione dell’AIA tenuto conto delle lacune istruttorie che hanno portato al rilascio di quella autorizzazione con particolare riferimento al rischio sanitario (vedi punto 1)
3. L’avvio di una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) ex post che valuti la reale compatibilità di una discarica nata solo per inerti e diventata poi discarica per rifiuti pericolosi senza che sia mai stata valutata la compatibilità con il sito di una discarica. La VIA svolta in precedenza si è limitata a valutare solo l’aumento delle quantità e qualità di rifiuti da abbancare in discarica violando la giurisprudenza comunitaria in materia ma anche la legge regionale toscana sulla VIA che prevede (NOTA 1) esplicitamente la VIA ex post per impianti che non hanno mai avuto una valutazione complessiva della loro compatibilità con il sito in cui sono collocati.
4. una verifica del rischio sanitario che nel caso di visita in discarica (operazione porte aperte) potrebbero subire i cittadini partecipanti come pure gli operatori del settore in relazione in particolare delle fibre di amianto
Da tempo i rappresentanti del Comitato contro questa discarica chiedono tre cose molto precise:
1. il rilascio del Parere Sanitario dei due Sindaci territorialmente competenti come previsto dalla vigente normativa che disciplina la autorizzazione integrata ambientale (AIA) alla discarica in questione. Parere obbligatorio e che può diventare vincolante se adeguatamente motivato. Parere ad oggi non rilasciato e che può essere rilasciato anche ex post cioè dopo l’avvenuto rilascio dell’AIA.
2. L’avvio di una revisione dell’AIA tenuto conto delle lacune istruttorie che hanno portato al rilascio di quella autorizzazione con particolare riferimento al rischio sanitario (vedi punto 1)
3. L’avvio di una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) ex post che valuti la reale compatibilità di una discarica nata solo per inerti e diventata poi discarica per rifiuti pericolosi senza che sia mai stata valutata la compatibilità con il sito di una discarica. La VIA svolta in precedenza si è limitata a valutare solo l’aumento delle quantità e qualità di rifiuti da abbancare in discarica violando la giurisprudenza comunitaria in materia ma anche la legge regionale toscana sulla VIA che prevede (NOTA 1) esplicitamente la VIA ex post per impianti che non hanno mai avuto una valutazione complessiva della loro compatibilità con il sito in cui sono collocati.
4. una verifica del rischio sanitario che nel caso di visita in discarica (operazione porte aperte) potrebbero subire i cittadini partecipanti come pure gli operatori del settore in relazione in particolare delle fibre di amianto