Con questo post analizzerò le modalità con cui deve essere valutata la sostenibilità ambientale e sociale del progetto di Waterfront del porto di Spezia.
Non uso il condizionale perchè la procedura che descrivo di seguito è coerente con la normativa nazionale e comunitaria ma anche con gli stessi indirizzi sia del giudizio di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) che della delibera con la quale è stato approvato il PRP (Piano Regolatore del Porto) da parte del Consiglio Regionale della Liguria.
venerdì 30 settembre 2011
WATERFRONT: come dovrebbe essere valutato e approvato coinvolgendo la comunità locale che vive e lavora in tutto il golfo di Spezia
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giovedì 29 settembre 2011
Il Rapporto del Sierra Club sull'impatto termico delle centrali a carbone
Nel post precedente sostenevo come l'ambientalizzazione dello scarico termico della centrale comportasse la messa in discussione del gruppo da 600 MW. La potenza di una centrale da 1200 MW infatti non può, anche e non solo per gli scarichi termici, essere compatibile con un ecosistema golfo come il nostro.
Ora è uscito un rapporto della più importante organizzazione ambientalista USA: il Sierra Club. In questo Rapporto (che trovate qui in versione integrale) si dimostrano i danni irreparabili agli ecosistemi acquatici prodotti dagli scarichi termici delle centrali a carbone (solo per il lago Eire uno dei più grandi del Nord America si calcolano 29,7 milioni di dollari ogni anno) ma anche come il 49% dell'acqua, negli USA, sia utilizzata proprio dalle centrali termoelettriche a conferma del legame tra strage termodinamica e strage di risorse naturali indispensabili, prodotto da questi impianti energetici.
Guardate questa animazione popolare creata dal premio Pulitzer fumettista Mark Fiore che dimostra chiaramente i danni prodotti dagli scarichi termici delle centrali a carbone.
Il Rapporto Del Sierra Club dimostra
Ora è uscito un rapporto della più importante organizzazione ambientalista USA: il Sierra Club. In questo Rapporto (che trovate qui in versione integrale) si dimostrano i danni irreparabili agli ecosistemi acquatici prodotti dagli scarichi termici delle centrali a carbone (solo per il lago Eire uno dei più grandi del Nord America si calcolano 29,7 milioni di dollari ogni anno) ma anche come il 49% dell'acqua, negli USA, sia utilizzata proprio dalle centrali termoelettriche a conferma del legame tra strage termodinamica e strage di risorse naturali indispensabili, prodotto da questi impianti energetici.
Guardate questa animazione popolare creata dal premio Pulitzer fumettista Mark Fiore che dimostra chiaramente i danni prodotti dagli scarichi termici delle centrali a carbone.
Il Rapporto Del Sierra Club dimostra
mercoledì 28 settembre 2011
Centrale enel: Il Consiglio Comunale scopre l’acqua calda?!
La decisione del Consiglio Comunale della Spezia di impegnare l’Amministrazione Comunale a richiedere all’interno della procedura di rilascio dell’AIA la ambientalizzazione dello scarico a mare del suo diffusore è certamente positiva, ma il documento approvato dal consiglio comunale è totalmente reticente in relazione alla reale portata della questione degli scarichi termici.
UN POCO DI STORIA.…….
Ricordiamo agli smemorati consiglieri e amministratori comunali che la centrale Enel fu fatta riaprire perché venne modificata la metodologia di misurazione degli scarichi termini, dal rispetto dei limiti a livello puntuale si passò alle media su un ampio arco di mare. Il motivo per cui si arrivò a modificare la legge invece che adeguare lo scarico alla normativa abrogata è contenuto nell’accertamento svolto, all’interno del giudizio per il ricorso di Enel contro il provvedimento di chiusura della centrale per violazione della normativa sugli scarichi termici (siamo all’inizio degli anni 90), da parte dell’IRSA (CNR) in contraddittorio con i consulenti dell’Enel.
martedì 27 settembre 2011
C'è un altra centrale termoelettrica nel golfo di Spezia: fuori legge e di cui nessuno parla
COMINCIAMO DALLA SEGUENTE TABELLA CONTENUTA NELLA RELAZIONE DELLA COMMISSIONE UE ALLA DIRETTIVA 2005/33/CE (in relazione al tenore di zolfo dei combustibili per uso marittimo)
Secondo uno studio, più recente di detta tabella, pubblicato dal giornale "Environmental Science & Technology" dell'American Chemical Society, un'organizzazione indipendente costituita dal professionisti del settore della chimica, nel 2002 le emissioni inquinanti delle navi avrebbero causato la morte di 60mila persone, una cifra destinata a crescere del 40% nel 2012. Lo studio, dal titolo "Mortality from ship emissions: a global assessment", è stato elaborato da un team di ricercatori statunitensi e tedeschi guidato da James Corbett dell'Università del Delaware e da James Winebrake del Rochester Institute of Tecnology ed è incentrato in particolare sull'impatto negativo delle concentrazioni di particolato sulla salute umana.
La Direttiva europea sopra citata del 2005 è stata recepita dallo stato con Decreto legislativo 205 del 2007. In questo Decreto legislativo si prevede
Tabella 1.1.
Effetti delle emissioni delle navi sulla salute in varie zone marittime dell'Unione europea
Ricoveri ospedalieri per problemi all'apparato respiratorio
(per chilotonnellata emessa)
|
SO2
|
NOx
|
PM
|
Atlantico orientale
|
0,69
|
0,57
|
0,72
|
Mar Baltico
|
0,25
|
0,42
|
0,20
|
Canale della Manica
|
0,90
|
0,55
|
0,98
|
Mediterraneo settentrionale
|
0,71
|
0,69
|
0,79
|
Mare del Nord
|
0,66
|
0,31
|
0,76
|
Morti collegate all'esposizione a breve termine
(per chilotonnellata emessa)
|
SO2
|
NOx
|
PM
|
Atlantico orientale
|
1,66
|
0,38
|
-
|
Mar Baltico
|
0,60
|
0,50
|
-
|
Canale della Manica
|
2,18
|
0,26
|
-
|
Mediterraneo settentrionale
|
1,72
|
0,40
|
-
|
Mare del Nord
|
1,60
|
0,13
|
-
|
Anni di vita perduti per effetto dell'esposizione a lungo termine
(per chilotonnellata emessa)
|
SO2
|
NOx
|
PM
|
Atlantico orientale
|
4,22
|
6,75
|
14,32
|
Mar Baltico
|
1,52
|
2,32
|
3,96
|
Canale della Manica
|
5,55
|
7,81
|
19,41
|
Mediterraneo settentrionale
|
4,37
|
8,82
|
15,63
|
Mare del Nord
|
4,06
|
4,53
|
15,04
|
Secondo uno studio, più recente di detta tabella, pubblicato dal giornale "Environmental Science & Technology" dell'American Chemical Society, un'organizzazione indipendente costituita dal professionisti del settore della chimica, nel 2002 le emissioni inquinanti delle navi avrebbero causato la morte di 60mila persone, una cifra destinata a crescere del 40% nel 2012. Lo studio, dal titolo "Mortality from ship emissions: a global assessment", è stato elaborato da un team di ricercatori statunitensi e tedeschi guidato da James Corbett dell'Università del Delaware e da James Winebrake del Rochester Institute of Tecnology ed è incentrato in particolare sull'impatto negativo delle concentrazioni di particolato sulla salute umana.
La Direttiva europea sopra citata del 2005 è stata recepita dallo stato con Decreto legislativo 205 del 2007. In questo Decreto legislativo si prevede
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lunedì 26 settembre 2011
Le richieste del Comune per la nuova autorizzazione alla centrale Enel non sono altro che attuazione di norme già vigenti o che entreranno comunque in vigore tra 2/3 anni
PREMESSA ALLA LETTURA DELLE NOTE
Le
seguenti note costituiscono una analisi critica delle proposte
dell’Amministrazione Comunale della Spezia (elaborate dall'Istituto Superiore di Sanità ISS) in vista del rilascio dell’AIA alla
centrale Enel. Le proposte
dell’Amministrazione sono riportate tra virgolette in grassetto e corsivo, seguono le note critiche finalizzate a comparare le
richieste dell’Amministrazione con la vigente normativa in materia di
autorizzazione alle emissioni alle centrali termoelettriche. Obiettivo delle note che seguono è quindi
quello di verificare se l’Amministrazione Comunale sta svolgendo i propri
compiti istituzionali all’interno del procedimento di rilascio dell’AIA alla
centrale Enel in coerenza con le potenzialità e gli strumenti che la normativa
vigente nonché in fase di avanzata attuazione riconosce agli enti locali
territorialmente interessati dagli impianti soggetti ad AIA.
Outlet di Brugnato: una scelta senza adeguate valutazioni ambientali e commerciali
AMBITO DELLA VALUTAZIONE DELL’IMPATTO ECONOMICO SOCIALE AMBIENTALE SECONDO LO STUDIO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZA E TECNOLOGIE DELL’AMBIENTE COSTRUITO – POLITECNICO DI MILANO
Lo studio allegato al progetto di Outlet di Brugnato che dovrebbe giustificare sotto il profilo socio economico e di programmazione commerciale il nuovo insediamento afferma che: “L’ambito territoriale che si ritiene possa subire un impatto territoriale ed economico a seguito della realizzazione dell’intervento, e quindi il c.d. bacino gravitazionale dell’intervento sul quale verrà svolta la valutazione dell’impatto e delle ricadute economiche sociali e ambientali è rappresentato dal territorio della Val di Vara” (pagine 123 documento Politecnico)
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