Nel dibattito cittadino legato alla campagna elettorale cominciano ad essere avanzate da vari candidati soluzioni sul futuro dell’area attualmente occupata dalla centrale Enel; tra questa anche quella di un centro di sperimentazione per la realizzazione di una filiera dell’idrogeno. Peraltro questo è già un progetto avviato da Enea alle porte di Roma dove verrà realizzata la prima Hydrogen Valley italiana (QUI) finanziato dalla UE per 14 milioni di euro (Mission Innovation: un'iniziativa globale alla quale partecipano 24 paesi e la Commissione europea con l’obiettivo di accelerare l'innovazione nel campo dell’energia pulita, per affrontare i cambiamenti climatici, rendere l'energia pulita accessibile ai consumatori e creare posti di lavoro green e opportunità commerciali.). Occorrerebbe, quindi, intanto capire quanto sia finanziabile un ulteriore progetto simile.
Al di là di questo aspetto, non secondario, occorre ulteriormente aggiungere come il dibattito spezzino parli anche di altri investimenti in quest’area legata al filone energetico quindi con la possibile realizzazione di impianti di generazione che possono riguarda anche impianti che convertiranno i rifiuti organici, compresi i rifiuti plastici e agricoli e persino i fanghi di depurazione, trasformandoli in idrogeno utilizzabile.
Tutto questo viene un poco superficialmente legato alle Zone Logistiche Semplificate (di seguito ZLS) che possono riguardare anche il territorio spezzino come vedremo in questo post.Uso il termine superficialmente perché queste ZLS prevedono particolari agevolazioni economiche ma soprattutto di semplificazione (a mio avviso eccessiva e non ben definite, come vedremo) delle procedure di valutazione e autorizzazione per progetti a rilevanza ambientale.