Enea ha pubblicato (QUI) l'Analisi trimestrale del Sistema Energetico Italiano II e III trimestre 2022.
In sintesi, per poi
svilupparli meglio nella seconda parte del post, gli elementi che emergono nei
primi 6 mesi del 2022:
SINTESI DELLA
ANALISI TRIMESTRALE
1. aumentano consumi di petrolio e soprattutto di
carbone che producono aumento emissioni gas serra;
2. si riduce drasticamente il ruolo dell’idroelettrico;
3. permane
un rischio capacità del sistema elettrico nazionale vale a dire la capacità
disponibile in eccesso rispetto alla domanda (incrementata della riserva di
sostituzione);
4. l’obiettivo della decarbonizzazione si allontana:
l’indice della transizione energetica è in peggioramento del 60% rispetto
all’anno precedente
5. il punto 4 è ancora più grave considerati i nuovi
obietti della UE. Dopo che l’obiettivo è divenuto più ambizioso (-55% entro il
2030) è ora necessario che nei prossimi otto anni si registri una riduzione
media annua di oltre il 5%, un tasso quasi triplo di quello che era necessario
nel 2019 per raggiungere l’obiettivo fissato allora nel PNIEC.
6. la riduzione del gas russo non può essere compensata
solo da produttori alternativi ma occorre una riduzione netta dei consumi. Non
solo ma la distribuzione delle provenienze risulta di conseguenza meno
concentrata rispetto a quella degli ultimi anni, sebbene con nuove criticità
legate al fatto che essa risulta anche altamente precaria, per la sua maggiore
vulnerabilità sia sotto il profilo geopolitico sia per la maggiore volatilità
in risposta all’andamento dei prezzi.
7. sulle materie c.d. critiche occorre puntare sul
riciclo dei materiali contenenti dette materie più che cercare nuovi fornitori
creando nuove dipendenze. Su questo la situazione attuale non è ottimale ma
potrebbe migliorare come dimostro in questo post dove riporta la recente
normativa nazionale e uno studio proprio sulle problematiche del recupero di
materie critiche dal riciclo soprattutto dei rifiuti elettronici, vedi QUI.
8. Il boom del GNL: nel II trimestre il GNL statunitense
è arrivato a rappresentare oltre 1/4 dell’import totale di gas naturale dell’UE
28 (Regno Unito incluso). Tutto questo rischia strategicamente di creare
problemi per il raggiungimento dei nuovi obiettivi UE: passaggio da 40% al 55%
di riduzione di gas serra entro il 2030.
9. Rischi adeguatezza sistema gas UE: l’offerta globale
di GNL è attesa crescere di soli 20 mld m3 nel 2023 (molto meno del previsto
calo addizionale delle forniture russe) e poco di più nel 2024, mentre una
nuova ondata di capacità di liquefazione è attesa solo dal 2025, per le ridotte
decisioni di investimento degli anni passati. Tutto questo conferma quanto
paventato nella Newsletter di Dicembre del Gestore Mercati Energetici vedi QUI.
RIPORTIAMO IN
MODO PIÙ APPROFONDITO GLI ELEMENTI SIGNIFICATIVI DELLA ANALISI ENEA: