Il nuovo rapporto di
adeguatezza del sistema elettrico nazionale presentato da Terna pochi giorni fa,
da una lettura apparente e non analitica, sembra affermare la necessità delle
nuove centrali a gas (compresa quella proposta a Spezia) per la transizione
alle fonti rinnovabili.
Il Rapporto va ad
integrare quanto uscito nei giorni scorsi sulla decisione del Ministero della
Transizione Ecologica di permettere l’accesso ai milioni di euro del meccanismo
capacity market anche ai progetti che non hanno avuto l’autorizzazione come è
il caso del progetto di centrale a gas proposto a Spezia.
Il tutto condito dalle
solite dichiarazioni (QUI) arroganti
del tecnocrate Ministro della Transizione Ecologica secondo il quale criticare
il proliferare di centrali a gas nel futuro energetico italiano è “fare voli
pindarici” sic!
Considerata la
autorevolezza sia tecnica che istituzionale di questo Rapporto e di queste
dichiarazioni è necessario entrare nel merito delle stesse sottolineandone le
contraddizioni e i limiti anche normativi.
È quello che cercherò di
fare in questo post perché qualsiasi cosa succederà sul progetto di centrale a
gas spezzino, e ovviamente mi auguro che non venga realizzata, è giusto che le
rimozioni, le contraddizioni, la mancanza di trasparenza e i ritardi clamorosi
di chi ci ha governato negli anni passati ed ora siano portate alla discussione
pubblica. Dopo oltre 60 anni di centrale a carbone e servitù varie gli spezzini
lo meritano!