In città si continua a mettere in giro la tesi per cui non si può chiedere la fine dell’uso del carbone nella centrale Enel perché, tale richiesta, sarebbe contraria alla legge.
E’ una tesi sostenuta in primo luogo dalla Amministrazione Comunale come è noto a chi segue la vicenda della nuova autorizzazione alla centrale (la c.d. AIA acronimo di autorizzazione integrata ambientale).
Il problema è che questa tesi è sostenuta anche da chi si pone, apparentemente all’opposizione di questa amministrazione, come ad esempio il candidato a Sindaco della lista Anti Casta. Nel suo programma elettorale si afferma testualmente: “chi promette la dismissione del gruppo a carbone mente ai cittadini spezzini, in quanto il Sindaco non può imporre all’Enel la tipologia di combustibile da usare per produrre energia”.
Premesso che dare dei mentitori agli altri costituisce esercizio pericoloso, perché se poi la critica non viene dimostrata, rischia di rovesciarsi su chi l’ha lanciata, la questione è molto importante per due motivi:
1. prima di tutto perché si tratta di capire quali sono gli strumenti legali che la città ha per incidere sulle scelte dell’Enel in materia di prevenzione e tutela della salute
2. in secondo luogo si tratta di capire se chi si candida a sindaco, sia pure in contrasto con il Sindaco uscente, abbia una chiara idea delle proprie funzioni in rapporto ad una questione così delicata come quella della nuova autorizzazione alla centrale Enel.
Sui poteri degli enti locali e delle altre istituzioni sono intervenuto più volte in questo blog, ma qui mi interessa solo chiarire il tema in oggetto proprio perché stiamo entrando in una campagna elettorale in cui credo sia giusto informare correttamente i cittadini su ogni questione, centrale Enel compresa.