La riflessione su scala
nazionale che emerge da questo Rapporto è che
nessuna città si è avvicinata al dato assoluto di 100 che significa rispetto di
tutti i parametri legislativi e gli obiettivi delle politiche in materia
ambientale. Il massimo punteggio è quello di Verbania 85,61 ma poi già
la seconda città capoluogo di provincia, Belluno, è staccatissima a 74,49.
Spezia? Apparentemente
buona in classifica: nona ma l’anno scorso era quinta (anche se solo tra
le città medie sotto i 200.000 abitanti). Punteggio anche questo anno bassino solo
63,68, l’anno scorso 63,00 quindi stabile con leggera flessione.
Quanto sopra significa che al di la
delle classifiche, che servono più ai tifosi delle singole amministrazioni o ai
loro detrattori, esiste nel nostro Paese una gravissima crisi urbana che ha
nomi e cognomi: traffico, inquinamento dell’aria, rumore, rifiuti, politiche di
risparmio energetico assenti , trasporti pubblici locali a livello di terzo
mondo, assenza di politiche di prevenzione sanitaria etc. etc.
D'altronde gli stessi estensori del
Rapporto nella parte iniziale (pagina 8): “C’è
un gruppo di città che conquista la vetta della graduatoria, ma in diversi casi
si tratta di primati relativi, di una leadership conquistata per la mediocrità delle altre
contendenti. “
E potremmo chiuderla qui con
questo Rapporto, ma siccome vorrei evitare che nei prossimi mesi la posizione
ai primi posti della classifica, venga
usata per fare della propaganda inutile,
alcune riflessioni sui dati del Comune di Spezia è bene farle.