Quatti quatti zitti zitti....il nostro governo con l'avvallo della commissione parlamentare competente ha abrogato la normativa che disciplinava il rischio di incidente industriale per i porti commerciali con presenza di sostanze pericolose.
Lo hanno fatto attraverso il Decreto Legislativo 105/2015 che ha attuato la nuova Direttiva Seveso III: Direttiva 2012/18/UE.
Lo hanno fatto abrogando (ex articolo 33 del DLgs 105/2015) il Decreto ministeriale 16 maggio 2001, n. 293 (QUI) che disciplinava il rapporto di sicurezza che la autorità portuale doveva presentare e aggiornare per valutare in termini cumulativi (rispetto a tutte le attività a rischio nei porti) il rischio industriale.
Il Decreto era uno strumento di garanzia in più per cittadini, peraltro totalmente disinformati su questa normativa...... la lobbie portuale chiedeva da anni l'abrogazione di questo decreto, come dimostra questo vecchio post del 2003 vedi QUI.
Da oggi anche i cittadini spezzini sono meno sicuri!
lunedì 31 agosto 2015
Da oggi nei porti siamo meno sicuri contro i rischi di incidenti pericolosi
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sabato 29 agosto 2015
Nuovo progetto per il rigassificatore di Panigaglia: perché e come va bloccato!
Nel post precedente (vedi QUI) ho spiegato la situazione
del rigassificatore di Panigaglia sotto il profilo del rispetto della normativa
sulla prevenzione del rischio industriale ma anche dell’adeguamento alle ultime
novità della normativa in materia di AIA. Come spiegavo nel post la questione
non è solo di legalità (peraltro decisiva visto che si tratta di legge a tutela
della incolumità pubblica di decine di migliaia di cittadini) ma assume un
significato ancor più rilevante visto che SNAM GNL Italia ha deciso di avviare
il percorso di elaborazione e approvazione di un progetto che mira a far
diventare l’impianto di Porto Venere uno dei punti di distribuzione di ingenti
quantità di GNL (gas naturale liquefatto )
sia per autotrazione che come combustibile per navi container etc.
Di seguito analizzo il
contenuto del progetto di SNAM GNL Italia, da quali norme europee nasce, quali
sono i rischi ambientali e incidentali, come dovrà svolgersi la procedura di
autorizzazione e come provare ad impedire questo ennesimo tentativo di
consolidamento di un impianto, il rigassificatore, che non doveva essere
collocato in un golfo come quello spezzino per le ragioni di effetto domino e
di concentrazione urbanistica e logistica che lo caratterizzano oltre alle
ancor più rilevanti ragioni ambientali e di pregio naturalistico.
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giovedì 27 agosto 2015
Rigassificatore di Panigaglia: le normative attualmente non rispettate.
L’impianto di
rigassificazione di Panigaglia torna di attualità perché, come già apparso sui
quotidiani locali, la Snam ha pubblicato un bando (vedi QUI) per uno studio di
fattibilità e pre-fattibilità per la fornitura servizi di tipo «Small Scale
LNG»presso il Terminale GNL di Panigaglia.
L’impianto di Panigaglia
come è noto prevede una serie di lavorazioni
complesse consistenti nella rigassificazione, a ciclo continuo, del gas
naturale liquefatto (GNL) che arriva all’impianto dalle navi gasiere (vedi QUI)
Il nuovo progetto va a
consolidare la presenza di un impianto che avrebbe già dovuto essere
ricollocato da anni e per il quale già la Regione Liguria aveva espresso un
chiaro no alla Intesa per il suo ampliamento qualche anno fa. Impianto che come
è noto è attualmente in contrasto con tutti gli strumenti di pianificazione
vigenti, a cominciare dal Piano paesaggistico, che ne prevedono la dismissione
concordata non certo l’ampliamento sia pure nella forma nuova ora prospettata
da Snam.
Il nuovo progetto quindi
va ad incidere su due aspetti:
1. il primo riguarda
l’impianto esistente, il suo livello di adeguamento alla vigente normativa
compreso il nuovo decreto legislativo che
recepisce la terza versione della Direttiva europea sulle industrie a rischio
di incidente rilevante
2. il secondo riguarda il
nuovo progetto legato al circuito dell’uso del gnl
In questo post analizzerò
lo stato di conformità dell’attuale impianto di rigassificazione di Panigaglia
rispetto alla normativa entrata in vigore in questi ultimi tempi ma anche a quella previgente ed in parte ancora efficace, come vedremo nel seguito di questo post. E' ovvio infatti che il nuovo progetto presuppone un consolidamento della presenza dell'impianto e quindi è fondamentale capire intanto se questo sta o meno rispettando la vigente normativa anche in vista dell'applicazione del nuovo DLgs 105/2015.
Nel post successivo
affronterò, invece, il tema relativo al nuovo progetto: da quali politiche e norme
europee origina, quali sono i parametri normativi per giustificarne la
fattibilità sotto il profilo sia tecnico economico, della politica europea dei
trasporti, ma soprattutto della sostenibilità ambientale.
domenica 23 agosto 2015
Area ex Pittaluga alle Grazie: l’asfalto non è bonifica ne messa in sicurezza definitiva
Secondo la Autorità Portuale, come dichiarato con un comunicato pubblicato questa mattina, l'area ex Pittaluga alle Grazie è stata messa in sicurezza con l'asfaltatura!
L'AP confonde (volutamente?) la messa in sicurezza con una mera misura di prevenzione nel caso di area individuata da bonificare. Una misura di prevenzione sufficiente a tutelare parzialmente e temporaneamente chi calpesta quell'area ma non certo in via definitiva considerato che l'area ad oggi è ancora da bonificare. Inoltre l'AP, o chi per essa (Arpal), non dice se dopo l'asfaltatura avvenuta lo scorso anno sono stati effettuati monitoraggi delle acque e dell'aria come peralto previsto dalla normativa vigente per gli interventi di messa in sicurezza temporanea come spiego in questo post......
L'AP confonde (volutamente?) la messa in sicurezza con una mera misura di prevenzione nel caso di area individuata da bonificare. Una misura di prevenzione sufficiente a tutelare parzialmente e temporaneamente chi calpesta quell'area ma non certo in via definitiva considerato che l'area ad oggi è ancora da bonificare. Inoltre l'AP, o chi per essa (Arpal), non dice se dopo l'asfaltatura avvenuta lo scorso anno sono stati effettuati monitoraggi delle acque e dell'aria come peralto previsto dalla normativa vigente per gli interventi di messa in sicurezza temporanea come spiego in questo post......
giovedì 20 agosto 2015
Parco delle 5 terre ancora senza Piano e Regolamento: una analisi critica
Come è noto almeno agli
addetti ai lavori: il Piano del Parco delle 5terre non è mai stato approvato in
via definitiva, era stato adottato con deliberazione della Giunta Regionale n.488 del 22 maggio 2002, ma successivamente è stato revocato con deliberazione della Giunta Regionale n. 1482 del 10.12.2010.
Quindi il Parco delle 5terre non ha mai avuto un Piano del Parco completamente efficace e ancora di più non ha mai avuto un Regolamento del Parco. Solo recentemente con Decreto del Ministero dell'Ambiente 24/2/2015 (vedi QUI) è stato approvato il regolamento di organizzazione ma per la sola area marina, restando fuori quindi tutta la parte terrestre del Parco.
Questa era una delle critiche, sotto il profilo gestionale, che veniva svolta alla Presidenza Bonanini. Sono passati ormai oltre 4 anni dalla fine di questa Presidenza ma del Piano del parco e del Regolamento ancora non vi è traccia come risulta dalla apposita sezione del sito dell’Ente Parco Nazionale 5Terre, vedi QUI.
Quindi il Parco delle 5terre non ha mai avuto un Piano del Parco completamente efficace e ancora di più non ha mai avuto un Regolamento del Parco. Solo recentemente con Decreto del Ministero dell'Ambiente 24/2/2015 (vedi QUI) è stato approvato il regolamento di organizzazione ma per la sola area marina, restando fuori quindi tutta la parte terrestre del Parco.
Questa era una delle critiche, sotto il profilo gestionale, che veniva svolta alla Presidenza Bonanini. Sono passati ormai oltre 4 anni dalla fine di questa Presidenza ma del Piano del parco e del Regolamento ancora non vi è traccia come risulta dalla apposita sezione del sito dell’Ente Parco Nazionale 5Terre, vedi QUI.
Quale Inchiesta Pubblica per il Piano Spiagge: alcune precisazioni
Le associazioni
ambientaliste hanno chiesto di avviare una procedura di Inchiesta Pubblica
all'interno del procedimento di Valutazione Ambientale Strategica del c.d.
Piano Spiagge....... la notizia è stata commentata oggi sul Secolo XIX da un
urbanista non ben definito che a mio modesto avviso ha dato una visione
assolutamente riduttiva di cosa sia una inchiesta pubblica, secondo questa
interpretazione la Inchiesta Pubblica avrebbe la finalità di: “di raccogliere i
commenti e ottenere il consenso più allargato possibile”.
No se fosse questo l’Inchiesta
Pubblica sarebbe non solo inutile ma sostanzialmente ridondante in quanto la
consultazione così intesa (della serie “sentiamo i cittadini cosa hanno da dire”)
c’è sempre stata nella legislazione e nella prassi urbanistica per qualsiasi
piano di una certa rilevanza: PRG, varianti sostanziali, piani attuativi etc.
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venerdì 14 agosto 2015
Il Governo Renzi impugna anche la legge Burlando Paita sulla polizia idraulica
Ormai è uno stillicidio!
Posso scrivere senza
timore di essere smentito che il Governo Renzi sta demolendo tutta la principale
normativa della Regione Liguria approvata nel periodo di governo del duo
Burlando – Paita, dove quest’ultima aveva anche una buona parte delle deleghe
in materia ambientale.
VAS - Piano Cave e Piano Paesaggistico: vedi QUI;
Urbanistica e Paesaggio: vedi QUI;
Legge Regionale della VAS: vedi QUI.
Ora anche in una
delicatissima materia come quella della polizia idraulica e della
individuazione dei corpi idrici da tutelare
e su cui svolgere una accurata manutenzione, il Governo Renzi è costretto ad
impugnare (vedi QUI) la legge regionale da poco
approvata dal governo regionale uscente.
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martedì 11 agosto 2015
Sulla natura giuridica del procedimento di VAS di Piani e Programmi
Recentemente è stata
pubblicata una interessante sentenza del TAR Umbria che tocca due aspetti
rilevanti del regime giuridico amministrativo applicabile alla Valutazione
Ambientale Strategica (di seguito VAS) di Piani e Programmi a rilevanza
ambientale e territoriale. I due aspetti sono:
il primo: il
rapporto tra il procedimento di approvazione del Piano e/o Programma e il
processo di VAS;
il secondo: la
possibilità o meno di impugnare la
decisione che conclude il processo di VAS in particolare la verifica di
assoggettabilità, in modo autonomo dalla decisione di approvazione del piano o
programma
lunedì 10 agosto 2015
Dragaggio e bonifica del Golfo: chiarezza ma anche rigore da parte di tutti.
In questi giorni continuano le iniziative e i comunicati sulla
vicenda dragaggi e sito di Pitelli. Credo ci sia però la necessità di precisare
come non sia sufficiente dire o scrivere che la autorità portuale non ha svolto
bene i dragaggi o che non è trasparente.....bisogna avere la onestà e il rigore di analisi per rilevare:
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sito di bonifica di Pitelli
venerdì 7 agosto 2015
La Giunta Burlando-Paita era pronta ad un assalto al Paesaggio: lo dice il Governo Renzi!
Il Governo Renzi ha
bocciato per l’ennesima volta una legge della Regione Liguria proposta e fatta
approvare dalla ex Giunta Burlando in violazione delle norme ambientali, in
questo ultimo caso le norme urbanistiche che disciplinano i rapporti tra tutela
del Paesaggio e disciplina della pianificazione territoriale ed urbanistica in
generale.
Il Governo Renzi ha quindi
impugnato di fronte alla Corte Costituzionale la legge regionale 2 aprile 2015
n.11 (vedi QUI) in varie parti, vediamo di seguito gli aspetti salienti dei profili di
incostituzionalità sollevati dal Governo contro la legge ligure in questione.
Le norme regionali
considerate incostituzionali dal Governo conferma la cultura di assalto al
Paesaggio che ha caratterizzato la Giunta Burlando in questi anni, come già
confermato da altro ricorso di cui ho trattato QUI (sul rapporto Cave e Paesaggio).
In particolare, parole del
ricorso del Governo, la legge regionale 11 del
2 aprile 2015:
1. attacca il ruolo del Ministero
dei Beni Culturali e dei suoi organi periferici nelle procedure di approvazione
degli strumenti di pianificazione in rapporto alla loro coerenza con la
pianificazione paesaggistica
2. promuove una sanatoria
di abusi edilizi in zona a vincolo paesaggistico in contrasto con l’attuale
legge nazionale (testo unico edilizia)
3. introduce un
surrettizio nuovo condono edilizio
4. prevede varianti ai
permessi di costruire liberalizzati senza adeguate garanzie ai vincoli
ambientali
5. prevede la possibilità
per i Comuni di introdurre nuovi limiti alle distanze tra gli edifici senza tener
conto delle specificità territoriali.
Ma vediamo nei particolari
la legge regionale oggetto della impugnazione da parte del Governo e soprattutto
le motivazioni di quest’ultimo.
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Paita Raffaella,
Sostenibilità
Convenzione Enel: risposte illogiche, illegittime, illegali del Comune
In risposta al chiarissimo
articolo apparso sul Secolo XIX di ieri relativo all’ennesimo spostamento di
soldi dalla convenzione enel ad altri capitoli di bilancio, l’Amministrazione
del Comune di Spezia così risponde: “Per
compensare la riduzione di risorse dovute ai finanziamenti regionali e centrali
sul capitolo dei servizi culturali, sono stati transitoriamente utilizzati una
parte dei finanziamenti Enel destinati a specifiche borse di studio nell’agosto
2013. Ci preme sottolineare che sitratta di una misura congiunturale e che si
prevede di recuperare altre risorse per attivare il finanziamento di tali borse.”
Una risposta illogica ma soprattutto
totalmente illegittima.
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centrale enel,
convenzione enel Comune Spezia
mercoledì 5 agosto 2015
Impianto rifiuti Saliceti: come dovrebbero essere controllati gli odori
Da anni l’impianto di
trattamento rifiuti di Saliceti ammorba con le sue emissioni odorigene i
cittadini residenti.
Le autorità competenti:
1. La Provincia per
l’autorizzazione
2. L’Arpal per i controlli
3. Il Comune di Vezzano
Ligure per i poteri di ordinanza di tutela sanitaria del Sindaco
non si sono certo sforzate più di tanto e nonostante qualche accenno di esercizio delle loro funzioni
(diffide) la situazione non è cambiata e ad oggi gli odori restano e inquinano
la salute e la vita quotidiana dei
cittadini.
Recentemente si sono
svolte due conferenze dei servizi che dovrebbero portare a rilasciare una nuova
autorizzazione a questo impianto (la cosiddetta AIA: autorizzazione integrata
ambientale). Ad oggi la autorizzazione
non è stata rilasciata e il Sindaco di Vezzano si è ben guardato da esercitare
i suoi potere di massima Autorità Sanitaria sul territorio rilasciando il
relativo parere, obbligatorio, in vista del rilascio dell’AIA.
Possiamo dire che, ad
oggi, sotto il profilo del rispetto della salute dei cittadini residenti, le
chiacchiere hanno di gran lunga superato i fatti da parte delle sopra citate Autorità.
D’altronde ciò appare
purtroppo inevitabile considerato che leggendo il verbale della conferenza dei
servizi in sede referente per il rilascio dell’AIA i rappresentanti della
Provincia hanno affermato che: “sappiamo quanto sia difficile eliminare le molecole
odorigene”.
Ma è davvero
così difficile combattere le emissioni odorigene?
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martedì 4 agosto 2015
Mozione in Consiglio Regionale su dragaggi e bonifica del Golfo: ora sia rispettata!
Il Consiglio Regionale della Liguria approva due mozioni relative alla vicenda dei dragaggi del golfo nell'area che rientra nel sito di bonifica nazionale di Pitelli.
La prima mozione, presenta dal PD, impegna la Giunta Regionale a promuovere un: "approfondimento, con il più alto livello di oggettività, sulle possibili cause dei fenomeni inquinanti che possono incidere negativamente sulla mitilicoltura" ed auspica "controlli e monitoraggi con il più elevato grado di scientificità per garantire certezze agli operatori e ai consumatori".
Francamente e fuori da ogni polemica tipo: dove erano quelli del PD nei mesi scorsi quando governavano e il fenomeno dei non corretti dragaggi emergeva pubblicamente, la mozione PD appare generica e come dire poco di più di una richiesta, giusta, di rispetto della legge.... e ci mancherebbe.
La mozione presentata dai consiglieri di 5stelle entra invece nel merito della questione dragaggi e soprattutto:
1. lega questa problematica alle vicende più generali della bonifica del sito di Pitelli sia per la parte a mare che quella a terra
2. elenca puntualmente le possibili lacune informative sulla vicenda dragaggi e relativi monitoraggi, precisando quali rapporti di verifica e monitoraggio mancano alla pubblicazione
3. mette in risalto anche le contraddizioni presenti nella documentazione fino ad ora pubblicata dalla Autorità Portuale
4. individua un percorso amministrativo e tecnico scientifico sia per avviare un vero e proprio piano di bonifica del nostro golfo che per analizzare in modo esaustivo lo stato dell'inquinamento chimico e biologico del golfo e delle specie che lo abitano.
Di seguito il testo della Mozione di 5stelle (per il testo della mozione del PD vedi QUI)
La prima mozione, presenta dal PD, impegna la Giunta Regionale a promuovere un: "approfondimento, con il più alto livello di oggettività, sulle possibili cause dei fenomeni inquinanti che possono incidere negativamente sulla mitilicoltura" ed auspica "controlli e monitoraggi con il più elevato grado di scientificità per garantire certezze agli operatori e ai consumatori".
Francamente e fuori da ogni polemica tipo: dove erano quelli del PD nei mesi scorsi quando governavano e il fenomeno dei non corretti dragaggi emergeva pubblicamente, la mozione PD appare generica e come dire poco di più di una richiesta, giusta, di rispetto della legge.... e ci mancherebbe.
La mozione presentata dai consiglieri di 5stelle entra invece nel merito della questione dragaggi e soprattutto:
1. lega questa problematica alle vicende più generali della bonifica del sito di Pitelli sia per la parte a mare che quella a terra
2. elenca puntualmente le possibili lacune informative sulla vicenda dragaggi e relativi monitoraggi, precisando quali rapporti di verifica e monitoraggio mancano alla pubblicazione
3. mette in risalto anche le contraddizioni presenti nella documentazione fino ad ora pubblicata dalla Autorità Portuale
4. individua un percorso amministrativo e tecnico scientifico sia per avviare un vero e proprio piano di bonifica del nostro golfo che per analizzare in modo esaustivo lo stato dell'inquinamento chimico e biologico del golfo e delle specie che lo abitano.
Di seguito il testo della Mozione di 5stelle (per il testo della mozione del PD vedi QUI)
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domenica 2 agosto 2015
Piazza Verdi: come funziona la procedura di verifica di interesse archeologico
L’assessore Mori, del Comune della Spezia, non si
smentisce quanto a supponenza e ignoranza e anche oggi sul Secolo XIX dichiara
che comunque il Comune deve andare avanti sul progetto di Piazza Verdi a
prescindere da quello che pensa la Soprintendenza Archeologica e la Direzione
generale Archeologia del Ministero per i Beni Culturali.
Quello che afferma l’assessore
non risponde al vero. Voglio ricordare all’Assessore come funziona la procedura
di verifica dell’interesse archeologico che peraltro si sarebbe dovuta eseguire molto prima e ciò non è stato per responsabilità della Amministrazione
Federici, vedi QUI (a proposito di chi produce
inefficienza e ritardi nelle opere pubbliche cittadine).
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