Dopo gli ultimi
ritrovamenti di rifiuti stoccati illegalmente nelle colline della zona est
della città di Spezia ritorna il “tormentone” della riclassificazione
del sito di Pitelli da sito di interesse regionale (SIR) a sito di interesse nazionale (SIN) che vorrebbe dire
principalmente poter usufruire, in teoria, di finanziamenti pubblici non solo
locali per finanziare la bonifica.
Il fallimento della
declassificazione del sito di bonifica di Pitelli da interesse nazionale a
regionale è nei fatti prima ancora che negli atti.
L’area a mare non
bonificata se non per parti secondarie, l’area a terra bonificata solo in parte
e in un parti significative neppure caratterizzata, infatti continuano ad
affiorare rifiuti stoccati illegalmente .
Una declassificazione che
sempre di più appare per quello che è stata: un tentativo di rimuovere le
responsabilità dei passati amministratori locali e regionali prima
sull’inquinamento delle colline di Pitelli e poi sulla mancata bonifica di
queste dando tutta la colpa allo stato centrale.
Ma se i fatti e gli atti
sono li a smascherare la enorme presa in giro della declassificazione è
altrettanto vero che la riclassificazione a SIN per il sito di bonifica
spezzino non può bastare se non è accompagnata da una strategia politica,
amministrativa/legale e finanziaria precisa.
Vediamo quindi nel post
che segue:
1.
perché la declassificazione del sito da SIN a SIR è stata una presa in giro
2.
cosa bisogna fare da un di vista normativo e amministrativo per tornare a SIN
3.
quali azioni politiche occorre intraprendere per avviare una vera bonifica del
sito di Pitelli