La Autorità di Sistema
Portuale, come riportato oggi sul Secolo XIX, ritiene che il piano regolatore del porto
spezzino approvato nel 2006, tutt’ora in fase di attuazione, non richieda
alcuna revisione e quindi tanto meno la realizzazione di un
nuovo piano. Non casualmente questa dichiarazione è legata al nuovo Piano
Triennale delle opere 2020- 2022 che conferma appunto la accelerazione di
quanto previsto nel PRP del 2006.
La Autorità conferma
ufficialmente quanto già emergeva con chiarezza nel Documento di Pianificazione Strategica di Sistema DPSS (NOTA),
atto propedeutico alla realizzazione del nuovo Piano Regolatore di Sistema Portuale
e previsto dall’ultima versione della legge quadro sui porti.
A Pagina 50 del DPSS si
legge: “Le previsioni future, basate
soprattutto sulle previsioni di completamente delle opere previste dal PRP
vigente, saranno invece sviluppate nei paragrafi seguenti…”, paragrafi che
confermano la vecchia impostazione della attuazione del PRP del 2006 portata
avanti dalle Amministrazioni precedentei.
Insomma questa ultima
uscita della Autorità di Sistema Portuale non fa che confermare quanto era già
scritto nel DPSS ma soprattutto si conferma la volontà di non rispettare
neppure quanto indicato dal provvedimento di VIA del Ministero dell’Ambiente ma
anche dello stesso Consiglio Regionale che approvò il PRP e questo provvedimento
fa parte del PRP 2006 che la Autorità vuole oggi attuare completamente.
Quindi come si doveva e si dovrebbe procedere su
fascia di rispetto e pianificazione dello sviluppo del porto è scritto nei
documenti ufficiali di valutazione e approvazione del prp del 2006: