Un
nuova sentenza della Corte Costituzionale (n° 88 del 15 maggio 2020 – QUI ) definisce i
poteri delle Regioni nel disciplinare sia i limiti degli inquinamenti contenuti
nei fanghi di depurazione che le loro
modalità di utilizzo in agricoltura.
La sentenza della Corte Costituzionale,
tratta la legittimità costituzionale di una norma regionale che ha disciplinato l'impiego
in agricoltura dei fanghi di depurazione di acque reflue, richiamando - solo
per la concentrazione di idrocarburi e fenoli - i valori limite stabiliti dalla
Tabella 1 dell'Allegato 5 al Titolo V, Parte IV, del decreto legislativo 3
aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale). In applicazione di questa
tabella, la concentrazione soglia di contaminazione è stabilita in 50 mg/kg di
"sostanza secca".