domenica 28 marzo 2021

Presidente Enel: AIA della centrale a carbone di Spezia scade a fine anno. NON è VERO ecco perché…

Leggo sulla stampa locale una intervista del Presidente di Enel che dichiara "a fine anno scade l'autorizzazione integrata ambientale per la centrale a carbone di Spezia" . Intanto quando si parla di autorizzazione integrata ambientale (di seguito AIA) facciamo riferimento al Decreto Ministeriale n° 351 del 6/12 /2019  (QUI

Se uno legge quel Decreto capisce come la affermazione del Presidente di Enel così come riportata dal quotidiano La Nazione di oggi non risponda al vero!

Leggetevi, tutti , cosa dice l'AIA del 2019 all'articolo 6: "la presente autorizzazione ha durata di sedici anni decorrenti dalla data di pubblicazione...". Quindi la autorizzazione col cavolo che scade al 31/12/2021. Certo lo stesso articolo 6 afferma successivamente la chiusura del gruppo a carbone alla stessa data. Ma una cosa è la chiusura della centrale che dipende (come ormai sanno anche i sassi a Spezia tranne politici e una certa intellighenzia mass mediatica) dalle esigenze di stabilità del sistema elettrico, altra la scadenza dell'AIA che risponde a norme di legge (il testo unico ambientale prevede appunto al durata di 16 anni: comma 8 articolo 29-octies DLgs 152/2006).

Ma ve la volete leggere questa AIA del 2019 prima di parlare, intervistare, dichiarare ?

L'AIA del 2019 è costruita in modo da permettere sia la chiusura della centrale al 31 dicembre 2021 sia la sua continuazione e devo dire che solo la propaganda politichese di questi due anni poteva tentare di far vedere di quella AIA solo le pochissime luci nascondendo il vero disegno che ormai è ampiamente provato, tanto che lo stesso Presidente di Enel dopo aver detto che l’AIA scade a fine anno aggiunge “visto che per allora non saremo riusciti a realizzare la centrale a gas bisognerà trovare un compromesso”. Più chiaro di così.

ATTENZIONE come dimostro di seguito non c’è bisogno di nessun compromesso, l’AIA del 2019 è già di per se costruita per far funzionare la centrale a carbone per altri anni.

Vediamo perché…

venerdì 26 marzo 2021

Consiglio dei Ministri: Vezzano Ligure non è legittimato ad opporsi alla Conferenza dei Servizi sul biodigestore. Una sentenza che smentisce questa tesi

La Presidenza del Consiglio dei  Ministri ha respinto definitivamente la opposizione del Comune di Vezzano Ligure alle conclusioni della conferenza dei servizi  che, a maggioranza degli enti presenti, ha espresso parere favorevole al rilascio del Provvedimento autorizzatorio unico regionale (PAUR) al progetto di biodigestore previsto in località Saliceti nel Comune di Vezzano Ligure. 

Nel post che segue dimostrerò come quanto meno in materia sanitaria la decisione  della Presidenza del Consiglio dei Ministri non è fondata non solo perché lo penso io ma soprattutto per la giurisprudenza del Consiglio di Stato anche recentissima

A me pare e lo scrivo assumendomi la responsabilità che questa decisione della Presidenza del Consiglio dei Ministri sia poco meditata giuridicamente e costituisca una forzatura della interpretazione della legge in contrasto con numerose sentenze del Consiglio di Stato. Insomma una decisione quasi politica più che giuridico amministrativa. 

Peraltro se l'indirizzo espresso in questa decisione della Presidenza del Consiglio dei Ministri divenisse prassi ordinaria la cosa più seria sarebbe modificare la norma che disciplina questa azione di opposizione stabilendo espressamente che il Comune nei processi decisionali a rilevanza ambientale non può fare opposizione alle conclusioni delle Conferenze dei Servizi a cui partecipa come amministrazione interessata, eviteremmo tutti quanti di perdere tempo!

Comunque vediamo le motivazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri e invece cosa dicono al contrario le sentenze del Consiglio di Stato.

mercoledì 24 marzo 2021

Principio di Precauzione e categorie di opere soggette a VIA

Il TAR Umbria con sentenza n°152 del 2 Marzo 2021  (QUI) è intervenuta relativamente alla questione della possibilità da parte delle Autorità Competenti in materia di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) di applicare questa procedura (nella fase della verifica di assoggettabilità) a categorie di opere non comprese negli appositi allegati alla Parte II del DLgs 152/2006 (testo unico ambientale) che appunto elencano le tipologie di progetti opere e attività sottoponibili a questa procedura di valutazione preventiva degli impatti ambientali .

La sentenza rileva perché affronta un tema che, come vedremo nella Parte II e III del post, riguarda l’esame dei criteri ex lege utilizzabili per l’applicabilità o meno della VIA anche in base al principio di precauzione che costituisce uno dei principi sui cui si basa la stessa normativa sulla VIA.

martedì 23 marzo 2021

Quale coerenza delle varianti urbanistiche con le norme regionali sulla rigenerazione urbana i principi fissati dal Consiglio di Stato

La legge regionale della Lombardia n° 31 del 28 novembre 2014 (QUI) detta disposizioni affinché gli strumenti di governo del territorio, nel rispetto dei criteri di sostenibilità e di minimizzazione del consumo di suolo, orientino gli interventi edilizi prioritariamente verso le aree già urbanizzate, degradate o dismesse sottoutilizzate da riqualificare o rigenerare, anche al fine di promuovere e non compromettere l'ambiente, il paesaggio, nonché l'attività agricola.

lunedì 22 marzo 2021

STUDI PUBBLICATI A FEBBRAIO SU MORTALITÀ DA PARTICOLATO E PRESENZA COVID-19 IN ARIA INDOOR

Resi pubblici a Febbraio due studi sul rapporto tra qualità dell'aria che respiriamo e salute pubblica.

IL PRIMO riguarda il rapporto, a livello mondiale, tra le emissioni di particolato fine (PM 2,5: dove 1 micron (μ) corrisponde ad un millesimo di millimetro) e impatto sulla salute pubblica. Dallo studio emerge che oltre 10milioni di morti premature all'anno sono prodotte dall'inquinamento del particolato da fonti fossili.

IL SECONDO analizza la presenza del COVID-19 nell'aria rilevando una significativa presenza negli ambienti domestici.

sabato 20 marzo 2021

Interdittiva Antimafia comporta la automatica revoca della Autorizzazione Unica Ambientale: sentenza del Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato con sentenza n° 1827 del 3 Marzo 2021 (QUI) ha deciso l’appello contro la sentenza del TAR che ha rigettato il ricorso contro la decisione, della Città Metropolitana di revocare l’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) ad un impianto in conseguenza dell’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura contro il titolare dello stesso.

Ricordo che l’AUA è una delle varie tipologie di autorizzazione ambientale disciplinata dal DPR 59/2013 (QUI), ma i principi affermati in questa nuova sentenza valgono anche per le altre autorizzazioni ambientali a cominciare dalla Autorizzazione Integrata Ambientale si veda il commento ad altra sentenza del 2017 su un caso in Provincia della Spezia QUI.

venerdì 19 marzo 2021

Reato traffico illecito rifiuti e iscrizione White List il Consiglio di Stato chiarisce il collegamento

Il Consiglio di Stato con Parere n° 457/2021 (QUI) ha chiarito, confermando indirizzi giurisprudenziali e normativi precedenti, i rapporti tra iscrizione alla WHITE LIST, la Comunicazione Interdittiva Antimafia in relazione alle condanne per il reato di traffico illecito di rifiuti di rappresentanti di società che chiedono detta iscrizione.

In particolare oggetto della sentenza è il provvedimento con il quale la Prefettura territorialmente competente ha respinto l’istanza della società ricorrente di iscrizione nell'elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa di cui all’art. 1, comma 52, della legge n. 190 del 2012 (così detta “White List”) per le attività di "estrazione fornitura e trasporto di terra e materiali inerti noli a freddo di macchinari e noli a caldo".

mercoledì 17 marzo 2021

Il Ministro della Transizione Ecologica: “pensiamo alle carte perfette e non alle soluzioni”. Giudizio semplicistico…

In una intervista, al quotidiano Repubblica, il Ministro della Transizione Ecologica ha affermato: "il vero problema è che abbiamo fatto crescere in maniera ipertrofica la natura leguleia del nostro approccio. Noi pensiamo a fare appalti perfetti, carte perfette, poi nessuna va a vedere se la cosa funziona".

Magari fosse così semplice caro Ministro!

lunedì 15 marzo 2021

Nuovo attacco al Paesaggio della Giunta Regionale ligure : escludere il Piano Paesaggistico per molti Comuni

La Giunta Regionale ha presentato un disegno di legge di riforma della legge urbanistica regionale (legge 36/1997 QUI) che in particolare prevede la esclusione dalla applicazione del Piano Territoriale Paesaggistico (PTCP) ai Comuni individuati dal Piano Territoriale Regionale.

Si tratta di un norma che nella formulazione attuale presenta profili chiarissimi di incostituzionalità e si inserisce in una strategia avanzata da tempo dalla Giunta Toti ( ma alcuni tentativi si erano già visti con l’ultima giunta Burlando - QUI) che con la scusa di avere più autonomia punta a depotenziare progressivamente la Pianificazione Paesaggistica e il ruolo del Ministero dei Beni Culturali e delle Soprintendenze.

La filosofia di questa nuova proposta di legge è sempre la solita: invece che vedere l’Ambiente e il Paesaggio e le norme che li tutelano come una risorsa, viene presentato come un vincolo allo sviluppo alla faccia di tutti i discorsi sul Green Deal etc.

domenica 14 marzo 2021

Dalla causa legale contro il progetto di biodigestore di Vezzano Ligure ad alcune note sui conflitti ambientali

Come risulta dalla locandina pubblicata a fianco, domani sera insieme con la collega Avvocato Piera Sommovigo faremo il punto della vertenza legale contro il progetto di biodigestore previsto a Vezzano Ligure.

La vertenza legale è appena cominciata, a breve arriverà la prima sentenza che riguarda solo una parte dei vizi che rileviamo nella procedura. Nei giorni scorsi abbiamo impugnato, per conto del Comune di Santo Stefano Magra le conclusioni della conferenza dei Servizi dove rileviamo ulteriori potenziali vizi di merito e procedurali.

 

sabato 13 marzo 2021

Futuro centrale Enel: lettera aperta a maggioranza e minoranza del Consiglio Comunale

Sono costretto a precisare ancora sul futuro della centrale Enel. Una parte della opposizione (PD) in Consiglio Comunale chiede al Sindaco di elaborare un progetto alternativo sul futuro dell'area perchè, loro parole, "la variante non basta" (QUI).

Ebbene secondo me è vero che non basta la variante ma in questo momento servirebbe a poco anche un progettino sul futuro dell’area Enel costruito tutto partendo dal solo livello locale. 

 

venerdì 12 marzo 2021

Chiusura centrale a carbone spezzina: il valzer delle date e i rimpalli della politica locale regionale e nazionale

Rappresentante Enel in audizione al Senato: “la centrale spezzina potrebbe chiudere nel 2023 e comunque ci vuole la centrale a gas”.

Il Sindaco di Spezia : “unica data certa è negli atti e quelli dicono 31 dicembre 2021”.

Sbagliano entrambi!

 

giovedì 11 marzo 2021

La newsletter su documenti ufficiali e studi in materia ambientale: FEBBRAIO 2021

 

Pubblicata, nell'apposita sezione del Blog (QUI) la Newsletter Ambiente sugli studi e documenti ufficiali Comunitari  e Nazionali nonché internazionali pubblicati  nel mese di febbraio 2021.

La NewsLetter contiene la sintesi delle parti più significative di detti  Documenti e Studi  con i link alla versione completa degli stessi.

 

QUESTO MESE IN PARTICOLARE:

Progetto palazzoni Parco Maggiolina a Spezia gli atti da non pubblicare e la rimozione della normativa sulla VAS

Secondo l’assessore all’Urbanistica del Comune di Spezia lo studio sulle criticità idrauliche dal quale sono emerse problematiche anche per il progetto dei palazzoni nella zona del Parco urbano della Maggiolina, non doveva essere reso pubblico perché esiste con la società che lo ha redatto una clausola di riservatezza e inoltre era ancora incompleto.

Non entro qui nel merito dello studio in quanto il progetto in questione ora andrà a VAS ordinaria e li sarà la sede per valutare il livello di rischio idraulico della zona interessata al fine di esprimere un parere motivato al progetto urbanistico in questione.

Voglio invece valutare l’attendibilità giuridica di quanto affermato dall’assessore.

mercoledì 10 marzo 2021

Politici e Amministratori regionali e spezzini: volete fermare il carbone a Spezia? Ecco cosa occorre fare…

Continuo a leggere (oggi su La Nazione ripresa anche da quotidiani locali on line) le notizie date sulla possibile proroga della centrale a carbone. Ogni volta sembra che si scopra chissà quale novità. Lo so è antipatico dire "lo avevo detto" ma non è antipatico spiegare che se siamo a questo punto ci sono responsabilità precise del governo nazionale ma anche regionale , oltre che di un dibattito locale fatto solo di slogan e battute.

Che la centrale a carbone possa continuare oltre il 2021 e perché, lo scrivo e lo spiego da oltre due anni .

Il tutto si riassume in poche parole: non serve ad un tubo dire no alla proroga e dire no alla centrale a gas e anche chiedere genericamente investimenti diversi ad Enel, se non si avvia un percorso di:

1. analisi tecnica sugli scenari energetici nazionali ed europei in cui si muove la vicenda della centrale spezzina

2. procedure amministrative e revisione di atti esistenti a cominciare dal decreto capacity market che è fondato tutto sulle fonti fossili cosa che non si basa su alcun obbligo di legge ne europea ne nazionale.

In questo post riprendo sinteticamente cosa dovrebbe fare il livello locale spezzino e regionale ligure sulla questione della durata della centrale a carbone a La Spezia e sul futuro dell’area compreso il progetto di centrale a gas. Per chi vuole approfondire la questione può accedere all’apposita sezione del mio blog QUI.

lunedì 8 marzo 2021

Rifiuti organici in Liguria come in altre Regioni: non è la legge a volere i megabiodigestori ma gli incentivi a pioggia

Il dibattito che si è svolto all’Ecoforum di Legambiente (questa mattina) ha fatto emergere ancora una volta come sulla vicenda biodigestori in Liguria ( ma per molti aspetti anche in altre Regioni) ci siano troppe questioni rimosse mentre continua ad essere al centro solo il mantra “bisogna chiudere il ciclo dei rifiuti organici con i biodigestori per ogni provincia”. Si tratta di affermazione astratta che non tiene conto:

1. di quanto succede nei territori in Liguria (ma anche in altre Regioni);

2. di cosa dice la legge;

3. di cosa ci sia dietro nella realtà a questo proliferare di progetti di biodigestori per dimensioni che con la chiusura del ciclo dei rifiuti non c’entrano nulla.

Vediamo perché:

 

Violazione limiti particolato fine dello Stato membro quali azioni necessarie per rispettare le norme UE

La sentenza della Corte di Giustizia del 3 febbraio 2021 causa C-637/18  (QUI), al di la del caso specifico, è interessante perché riafferma i principi sulla base dei quali gli stati membri possono essere condannati:

1.per violazione degli obblighi relativi alle misure da apprestare in caso di reiterati superamenti dei limiti degli inquinanti nella qualità dell’aria;

2. per non avere approntato tutte le misure necessarie, e in tempi adeguati, per riportare i valori degli inquinanti aeriformi nei limiti delle norme europee.

Nella sentenza qui esaminata la Corte di Giustizia è intervenuta sulla richiesta della Commissione di condannare l’Ungheria in quanto:

-     superando sistematicamente e costantemente il valore limite giornaliero fissato per le concentrazioni di particelle di PM10, da un lato, dal 1 ° gennaio 2005, nella zona HU0001 - regione di Budapest e nella zona HU0008 - valle di Sajó, e, dall'altro lato, da giugno 11, 2011 (ad eccezione del 2014), nella zona HU0006 - regione di Pécs, non ha adempiuto ai propri obblighi ai sensi del combinato disposto dell'articolo 13 e dell'allegato XI della Direttiva 2008/50/CE (QUI);

-     non avendo adottato le misure adeguate, è venuta meno, dall'11 giugno 2010, agli obblighi imposti dall'articolo 23, paragrafo 1, della direttiva 2008/50, letto da solo e in combinato disposto con l'allegato XV, sezione A, di tale direttiva, in particolare l'obbligo, previsto dall'articolo 23, paragrafo 1, secondo comma, di tale direttiva, di garantire che il periodo per il superamento dei valori limite sia quanto più breve possibile.

  

In via preliminare... 

domenica 7 marzo 2021

La Corte Costituzionale fissa le condizioni per definire chi può fare la caccia controllata alla fauna selvatica

La Corte Costituzionale con sentenza 17 febbraio 2021 n° 21 (QUI) interviene, sulla base di ordinanza di rinvio del TAR Toscana, sulla legittimità costituzionale di una norma regionale che estende l'elenco dei soggetti abilitati a effettuare le operazioni di controllo delle popolazioni del cinghiale rispetto a quelli previsti dall'art. 19, comma 2 [NOTA 1], della legge 11 febbraio 1992, n. 157 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio).

La Corte con questa sentenza, in difformità parziale con indirizzi precedenti della sua giurisprudenza, allarga il campo ai soggetti che possono dare attuazione ai piani di caccia controllata alla fauna selvatica in particolare per la carenza di personale addetto delle Province (dopo le ultime vicissitudini di questo Ente) nonché per il costante aumento della presenza della fauna selvatica (in particolare ungulati) anche in aree residenziali.

Sul tema affine a quello trattato in questa nuova sentenza si veda QUI relativamente al ruolo delle guardie venatorie volontarie in materia di attività di contenimento della presenza di ungulati. La sentenza come vedremo distingue la disciplina della caccia selettiva (competenza esclusiva dello stato nella materia ambiente) dalla tutela della sicurezza urbana dalla presenza di ungulati selvatici.

Ma torniamo ad analizzare la nuova sentenza...

sabato 6 marzo 2021

La Corte Costituzionale su fornitura e uso prodotti OGM negli appalti pubblici

La Corte Costituzionale con sentenza 17 febbraio 2021 n° 23 (QUI)interviene sulla legittimità costituzionale di una norma regionale secondo la quale  la Regione: “sostiene la fornitura e l'utilizzo dei prodotti provenienti dalla filiera corta e dagli organismi non geneticamente modificati negli appalti pubblici di servizi o di forniture di prodotti alimentari ed agroalimentari destinati alla ristorazione collettiva di scuole di ogni ordine e grado, università, ospedali, luoghi di cura, gestiti da enti pubblici o da soggetti privati convenzionati. Per tale motivo, la fornitura e l'utilizzo di prodotti provenienti dalla filiera corta in misura superiore al 50 per cento oppure l'utilizzo di prodotti non contenenti organismi geneticamente modificati, pur nel rispetto della normativa statale vigente in materia di contratti pubblici, costituiranno titolo preferenziale per l'aggiudicazione degli appalti di servizi e forniture destinati alle attività di ristorazione collettiva”.

venerdì 5 marzo 2021

La Corte Costituzionale sul rinnovo concessioni demaniali marittime a carattere stagionale e pluriennale

La Corte Costituzionale con sentenza 29 gennaio 2021 n° 10 (QUI) è intervenuta sulla legittimità costituzionale di una legge regionale che prevede il rinnovo pluriennale delle concessioni demaniali marittime senza procedura di evidenza pubblica.

martedì 2 marzo 2021

Zona logistica semplificata per il porto di Spezia, la transizione ecologica? Non pervenuta

Tutti (da destra a sinistra) all'inseguimento della zona logistica semplificata (ZLS) per il porto di Spezia. Le questioni ambientali del porto di Spezia invece per ora stanno nei cassetti nonostante le novità provenienti dal Tribunale

lunedì 1 marzo 2021

NEWSAMBIENTE: La newsletter su leggi sentenze in materia ambientale pubblicate a FEBBRAIO 2021

 

Pubblicata, nell'apposita sezione del Blog (QUI) la mia NEWSAMBIENTE su Leggi e Sentenze pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale italiana e della UE nel mese di Febbraio 2021

La NEWSAMBIENTE contiene la sintesi commentata delle parti più significative di detti  ATTI  con i link alla versione completa degli stessi.

In particolare tra i provvedimenti più significativi abbiamo: