La vicenda dei platani di
Sesta Godano dimostra, nel suo piccolo, la arroganza che ormai caratterizza il
modo di governare di Sindaci che, eletti ormai quasi sempre da una minoranza di
cittadini, pensano di avere una sorta di
diritto assoluto di governare per 5 anni a prescindere da un continuo
confronto con tutti i cittadini che vivono nel territorio di un Comune e che a
maggioranza sicuramente non lo hanno neppure votato. È come se la democrazia rappresentativa
dopo le elezioni venisse sospesa.
D’altronde la “megalomania”
di questo Sindaci (eletti dal popolo) la si riscontra nella risposta del Sindaco di Sesta Godano alla richiesta di Italia Nostra di sospendere il
taglio dei platani, afferma il Sindaco: “Riguardando i nostri precedenti
scambi, trovo infine un poco sgradevole la diffusione che si è scelto di
dare alla “lettera aperta”…… cioè mi faccia capire Signor Sindaco perché la
lettera doveva rimanere segreta? Forse perché in questo modo lei non sarebbe
stato costretto a rispondere, come è vostro costume di voi Sindaci “unti” dal
mandato elettorale?
Ma veniamo ai fatti di
questa vicenda. Il Sindaco per ragioni
risibili, il solito progetto di riqualificazione della Piazza di turno, decide
di tagliare i platani della piazza principale del paese.
Come è noto in area urbana
per un taglio di alberi sia in area pubblica che privata occorre il parere
tecnico obbligatorio e vincolante dell’ufficio comunale ma sulla base appunto
di una apposita perizia salvo che i vigili del fuoco intervengano per rischi di
cadute imminenti.