Mi
chiedo, oggi il vero parametro per fare carriera politica, oltre anche
curricula scarsetti (questo è un
sottoparametro ormai), c'è quello della denigrazione e dell'insulto verso gli
avversari? E’ una domanda retorica la
mia ovviamente visto che proprio ieri un assessore del Comune spezzino ha così
definito un consigliere di opposizione: “commerciante di scarpe”, l’insulto non
sta nelle parole ovviamente ma nello squalificare il ruolo politico di una
persona per il il lavoro che fa a dimostrazione come l’insulto in politica sia materia malleabile.
Sia
chiaro questo è uno schema diffuso (anche tra i benpensanti moderati europeisti superdemocratici etc.etc., andate su un loro profilo fb e ne vedrete delle belle), io che giro per
lavoro l'Italia e seguo molti conflitti tra istituzioni e cittadini posso dire che ormai la cifra del dibattito politico è questa.