L’ultima inchiesta sulle
presunte tangenti per i cantieri di Piazza Verdi si va ad unire a quella sull’ASL
e ad altre precedenti a cominciare dallo scandalo storico di Pitelli e soprattutto della mancata bonifica del sito, golfo compreso.
Ma non è
solo questione di tangenti perché anche quando le scelte vengono fatte senza
sistemi corruttivi queste producono lo stesso costi anomali alla Pubblica
Amministrazione, inefficienze, conflitti giurisdizionali e soprattutto tra Comune
e comunità locale. Si vedano:
1. gli appalti vari finiti
sempre con varianti in corso d’opera (Piazza del Mercato, strada pedecollinare,
etc.),
2. il finto fronte urbanistico dei quartieri del Levante in realtà una mera speculazion edilizia insensata rispetto alla riqualificazione del rapporto porto città
2. il finto fronte urbanistico dei quartieri del Levante in realtà una mera speculazion edilizia insensata rispetto alla riqualificazione del rapporto porto città
3. la bonifica dell’area ex
IP durata anni in danno di migliaia di cittadini spezzini colpiti dalle
emissioni odorigene incontrollate,
4. le sentenze di condanna
per danno ambientale alla centrale Enel mai applicate,
5. la vicenda del dragaggio
del porto che ha dimostrato (senza bisogno di situazioni di corruzione) l’incapacità
della pubblica amministrazione di controllare
e sanzionare autonomamente (senza intervento della magistratura) i
comportamenti della ditta esecutrice,
e potrei continuare…
Allora di fronte a questa
situazione le inchieste della magistratura vengano pure ci mancherebbe anzi
meno male ma se vogliamo cambiare le cose il problema va affrontato alla radice
e riguarda il modello di governo trasparente del Comune.
Tre sono le questioni
fondamentali da affrontare: