Il
Ministero dell’Ambiente starebbe per escludere dal sito di bonifica nazionale
di Pitelli l’area interessata dalla discarica di Saturnia, discarica
attualmente chiusa ma individuata da tempo come uno dei siti per la c.d.
discarica di servizio.
Ho
già avuto modo di intervenire su questa vicenda (vedi in sequenza storica QUI e QUI), per
spiegare tre concetti fondamentali:
1. il mancato rispetto
degli impegni elettorali presi dagli ultimi 2 sindaci del centro sinistra: mai
più discariche nelle colline di Pitelli!
2. la discarica che si
vuole riaprire nel sito di Saturnia non è solo di servizio in quanto in essa
finiranno anche i fanghi verdi che sono rifiuti speciali
3. gli inerti che
dovrebbero “ricoprire” la buca di Saturnia, sono in realtà anch’essi rifiuti
speciali e possono anche contenere sostanze che li classificherebbero come pericolosi
Per
giustificare l’apertura della discarica
di Saturnia si usa la “scusa” del
rischio fallimento di Acam, ma in realtà il
vero obiettivo è aprire una buca baricentrica per i futuri dragaggi del
golfo di Spezia ad uso e consumo sia degli ampliamenti del porto commerciale
che del rigassificatore di Panigaglia con in aggiunta anche le escavazioni provenienti
dalla Variante Aurelia e forse anche da
altri interventi come il nuovo megastore da realizzare nell’area ex IP, ad
esempio.
LA NOVITÀ
DELLA DEPERIMETRAZIONE DELLA DISCARICA DI SATURNIA DAL SITO DI PITELLI
La
novità, ora, è quella di trasferire le competenze di bonifica dell’area di
Saturnia dal Ministero alla Regione (in realtà al Comune come vedremo a breve).
Una
modifica di questo tipo deve avere una giustificazione tecnico-scientifica e
prima ancora deve essere rispettosa della ratio normativa che sta a fondamento
della decisione di inserire l’area in oggetto all’interno del sito di bonifica
nazionale. In realtà ciò non risulta
come dimostro di seguito……