L’articolo 4 della legge 95/2024 al comma 7-bis (QUI)
prevede deroghe ai piani antenne comunali ai fini di attuare il Piano Nazionale
5G (QUI)
La norma ha una finalità chiara: accelerare la realizzazione
di impianti per la tecnologia 5G in tutte le aree che attualmente non sono
servite dalla tecnologia in questione perché i gestori non hanno convenienza ad
investire e richiedono copertura dei finanziamenti statali (PNNR compreso).
Non sono bastate le già enormi facilitazioni in deroga alle
norme ambientali e paesaggistiche come spiego nel post, ora il Governo l’unico
strumento legale, i piani comunali antenne, che possa permettere, se
correttamente gestito, una tutela della salute pubblica contro l’inquinamento
da campi elettromagnetici.
Questa norma oltre ad essere incostituzionale, come
spiego nel post, non ha alcuna giustificazione anche dal punto di vista delle esigenze nazionali di una efficiente rete di telefonia mobile. I Piani Antenne come è noto non possono bloccare indiscriminatamente gli
impianti per la telefonia mobile. È chiaro che la questione non è tecnica ma
politica, questo Governo (i precedenti su questa materia non sono stati
migliori) vuole installare antenne ovunque senza alcuna misura di cautela
regalando etere e territorio ai gestori. Un modello di cancellazione della
partecipazione dei cittadini e delle comunità locali ormai sperimentato in
altri campi (rigassificatori, impianti da fonti rinnovabili, impianti di
rifiuti, centrali a gas, infrastrutture di trasporto etc. etc.).
Per questi motivi occorre una reazione politica dei
Comuni, dei cittadini attivi, molto forte perché la misura di tolleranza del
suddetto modello è stata superata ampiamente.
Tutto questo avviene nonostante che perfino il servizio
ricerche del Parlamento UE ha ammesso (QUI)
la mancanza di studi che dimostrino la non pericolosità del 5G, mentre il
nostro Governo trova soldi per sviluppare il 5G in deroga alle norme ambientali
senza finanziare studi sul rischio salute pubblica di questa tecnologia QUI.
Nel frattempo, non bisogna abbandonare anche l’idea di utilizzare,
come spiego nel post, i pochi spazi di azione che resistono nella legge vigente
per cercare di fermare questo disegno avanzato con questa ultima norma che
descrivo di seguito nelle sue conseguenze e criticità.