Come spiego nel post che segue una decisione sicuramente ipocrita e quasi certamente fuori tempo massimo...
Siamo di fronte ad un no prima di tutto ipocrita perché il rischio incidentale delle operazioni di scarico delle autobotti e di uscita dall’area portuale non può essere limitato alla scuola e alla Chiesa di Fossamastra. Il pericolo incidentale c’è per tutto il golfo oltre al fatto che, a prescindere dal punto di uscita delle autobotti, questa accadrà comunque sempre in zone con rilevante traffico urbano e presenza di residenze civili numerose. Occorre inoltre rilevare che per incidenti di questo tipo la curva di danno dell’impatto può riguardare un’area ben più ampia di quella paventata dai tecnici del Comune. A meno che qualche venditore di fumo non voglia farci credere che il gnl è un combustibile innocuo nel caso venisse liberato nell’atmosfera.
Ma soprattutto verrebbe da scrivere: “Ben svegliati i signori del Comune!”. Questo no arriva fuori tempo massimo (visto che il progetto di trasbordo del gnl dal rigassificatore al porto spezzino, è stato approvato da tutti gli enti competenti:
1. VIA Ministero Ambiente e Sicurezza energetica,
2. Concessione della Autorità di sistema portuale,
3. Nulla osta di fattibilità previsto dalla normativa Seveso III sul rischio di incidente rilevante).
Tutti questi fondamentali passaggi autorizzativi si sono svolti senza alcuna adeguata contestazione di merito da parte del Comune se non generiche osservazioni che riprenderò alla fine di questo post.
A quanto sopra espsoto occorre ricordare le modalità (critiche) in cui dette valutazioni/autorizzazioni sono state prodotte:
1. il progetto complessivo di attraversamento del golfo delle bettoline con le autobotti cariche di gnl e relativo sbarco nel porto spezzino non ha avuto una valutazione di impatto ambientale nonostante questa fosse necessaria come ho più volte spiegato su questo blog (QUI);
Ma soprattutto verrebbe da scrivere: “Ben svegliati i signori del Comune!”. Questo no arriva fuori tempo massimo (visto che il progetto di trasbordo del gnl dal rigassificatore al porto spezzino, è stato approvato da tutti gli enti competenti:
1. VIA Ministero Ambiente e Sicurezza energetica,
2. Concessione della Autorità di sistema portuale,
3. Nulla osta di fattibilità previsto dalla normativa Seveso III sul rischio di incidente rilevante).
Tutti questi fondamentali passaggi autorizzativi si sono svolti senza alcuna adeguata contestazione di merito da parte del Comune se non generiche osservazioni che riprenderò alla fine di questo post.
A quanto sopra espsoto occorre ricordare le modalità (critiche) in cui dette valutazioni/autorizzazioni sono state prodotte:
1. il progetto complessivo di attraversamento del golfo delle bettoline con le autobotti cariche di gnl e relativo sbarco nel porto spezzino non ha avuto una valutazione di impatto ambientale nonostante questa fosse necessaria come ho più volte spiegato su questo blog (QUI);
2. la decisione di sbarcare le autobotti con il gnl nell’area del molo enel non ha avuto a suo tempo neppure una nuova verifica di assoggettabilità a VIA (QUI) perchè la stessa GNL Italia aveva presentato un sito alternativo a Calata Malaspina che era quello del pontile Tarros ma questo secondo sito non era stato valutato in sede di verifica di assoggettabilità a VIA da parte del Ministero dell’Ambiente, peraltro non era stato autonomamente valutato neppure il sito di Calata Malaspina.
3. La concessione di sbarcare le autobotti di gnl a prescindere dal punto di uscita dall’area portuale è in palese contrasto con il vigente piano regolatore portuale (QUI) in quanto l’ambito di riferimento è l’8 che prevede solo lo sbarco di merci riguardanti attività diportistiche o artigianale, violando quindi la necessaria variante al piano regolatore portuale;
4. nel rilasciare la concessione l’Autorità di Sistema portuale non ha tenuto conto della disciplina (QUI) del rilascio di tale atto che prevede anche la valutazione dell’aumento del carico ambientale nel porto con particolare riferimento al rispetto del principio comunitario DNHS (Do no significant harm): non creare danni significativi all’ambiente. Infatti di questa verifica nella concessione non c'è traccia;
5. è stata violata (QUI) la procedura della valutazione preliminare (successiva alla conclusione della procedura di verifica di assoggettabilità a VIA) che ha l’obiettivo non solo di verificare la ottemperanza delle prescrizioni del Ministero dell’Ambiente ma di migliorare il progetto e altresì verificare se sono necessari supplementi istruttori di valutazione dell’impatto ambientale. Questa era la sede per colmare le lacune sopra citate di valutazione dell’impatto dello sbarco delle autobotti con il gnl nell’area dell’ex molo Enel, invece nessuno, compresi Comune di Spezia e Regione, hanno sollevato lacune o problematiche compresa quella della uscita delle autobotti in zona urbana;
6. la Prefettura di Spezia ha rimosso (QUI) la applicazione dell’aggiornamento del piano di emergenza esterno del rigassificatore di Panigaglia al progetto di sbarco delle autobotti con gnl nel porto di Spezia violando le linee guida della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile approvate con Direttiva del 7 dicembre 2022 che riconoscono il potere al Prefetto di predisporre un Piano di Emergenza Esterna di Area, qualora sussistano condizioni di particolare complessità dovute alla presenza di più stabilimenti Seveso nonché di eventuali ulteriori fattori di rischio come è il caso dello sbarco di numerose autobotti con gnl nel porto spezzino.
Su nessuno di questi aspetti il Comune di Spezia ha proferito alcuna contestazione o indicazione ed ora, quando “i buoi sono scappati dalla stalla la chiude”!
Peraltro, anche se la posizione del Comune di contrarietà della uscita delle autobotti nel punto contestato fosse in buona fede, la domanda sorge spontanea: in sede di Verifica di assoggettabilità a VIA e in sede di rilascio della concessione portuale, il Comune, perchè non ha chiesto prescrizioni precise sul punto di uscita delle autobotti del gnl che comunque in quella zona sbarcheranno al massimo a poche decine di metri dal punto contestato dal Comune?
Invece ecco cosa scrisse il Comune nelle sue osservazioni depositate al Ministero dell’Ambiente in sede di verifica di assoggettabilità a VIA:
Poteva scrivere qualcosa di più preciso il Comune in quelle osservazioni o si è accorto solo ora che l'uscita dall'area dell'ex molo enel è frequentata da traffico privato, da una scuola e una chiesa?
PER FAVORE!
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