giovedì 25 luglio 2024

La Relazione 2024 della Commissione UE sullo stato di diritto: Italia rimandata!

La Relazione (QUI) intende contribuire a una migliore comprensione del panorama dello Stato di diritto nell’UE.

È stata introdotta con la Comunicazione del 2019 (QUI) e la prima relazione è stata pubblicata nel settembre 2020.

Alla Relazione è allegata una Raccomandazione specifica sulle criticità italiane sullo stato di diritto. La Raccomandazione è all’interno di un Rapporto (QUI) generale sull’Italia.

La Relazione per l’Italia solleva criticità non solo su indipendenza della magistratura dalla politica, efficienza dei processi, applicazione norme internazionale sulla tutela dei diritti umani, attacchi alla indipendenza dei giornalisti, mancanza di norme contro le lobby e sulla trasparenza nel finanziamento ai partiti, mancanza di coinvolgimento del pubblico nei processi decisionali e soprattutto solleva grosse perplessità sulla abolizione del reato di abuso di ufficio. Molte di queste criticità sono mali antichi del nostro Paese ma altri sono accentuati e continuano ad esserlo da parte dell'attuale Governo come il caso dell'abolizione dell'abuso di ufficio. 

Resta al di la della relazione che la logica politica che sta dietro certe riforme dell'attuale governo ma anche di quelli precedenti è di rimuovere, anzi favorire esplicitamente, l'opacità nella gestione della amministrazione pubblica presupposto di illeciti anche e soprattutto in campo ambientale: vedi QUI, di cui l'inchiesta QUI sul governo della Regione Liguria ne è esempio recente ma non meno rilevante 

 

 

MECCANISMO EUROPEO PER LO STATO DI DIRITTO

La relazione deriva dal meccanismo europeo per lo Stato di diritto che prevede una procedura di dialogo annuale tra la Commissione, il Consiglio e il Parlamento europeo, insieme agli Stati membri, ai parlamenti nazionali, alla società civile e ad altre parti interessate, sullo Stato di diritto. Il punto di partenza di questo nuovo meccanismo è la relazione sullo Stato di diritto. Uno degli obiettivi fondamentali del meccanismo europeo per lo Stato di diritto è promuovere la collaborazione interistituzionale e incoraggiare tutte le istituzioni dell'UE a contribuire in linea con i rispettivi ruoli istituzionali. Questo obiettivo riflette un interesse di lunga data da parte sia del Parlamento europeo che del Consiglio. La Commissione invita anche i parlamenti nazionali e le autorità nazionali a discutere la relazione e promuove il coinvolgimento di altre parti interessate a livello nazionale e dell'UE.

La pubblicazione della relazione sullo Stato di diritto e i lavori preparatori con gli Stati membri si svolgono ogni anno nell'ambito del meccanismo e serviranno da base per le discussioni nell'UE e per prevenire l'insorgere o l'aggravarsi di eventuali problematiche.



 


RACCOMANDAZIONI PER L'ITALIA

Nel complesso, per quanto riguarda le raccomandazioni contenute nel rapporto sullo stato di diritto 2023, l'Italia ha compiuto:

Ulteriori progressi nel proseguire gli sforzi per migliorare ulteriormente il livello di digitalizzazione per i tribunali penali e le procure ma che comunque dovrà essere ulteriormente promossa.

Ulteriori progressi nell'adottare norme complete sui conflitti di interesse e nessun ulteriore progresso nell'adottare una regolamentazione sulle lobby per stabilire un registro operativo delle lobby, inclusa un'impronta legislativa che ad oggi manca.

Nessun ulteriore progresso nell'affrontare in modo efficace e rapido la pratica di canalizzare le donazioni attraverso fondazioni e associazioni politiche e nell'introdurre un registro elettronico unico per le informazioni sul finanziamento di partiti e campagne elettorali.

Nessun ulteriore progresso nel proseguire il processo legislativo per riformare e introdurre garanzie per il regime sulla diffamazione, la protezione del segreto professionale e delle fonti giornalistiche, tenendo conto degli standard europei sulla protezione dei giornalisti.

Nessun ulteriore progresso negli sforzi continui per istituire un'istituzione nazionale per i diritti umani tenendo conto dei principi di Parigi delle Nazioni Unite

non ha garantito adeguatamente di mettere in atto regole o meccanismi per fornire finanziamenti ai media di servizio pubblico appropriati per la realizzazione del loro mandato di servizio pubblico e per garantirne l'indipendenza.

 



SOTTOLINEATURE SPECIFICHE DELLA RELAZIONE


Abolizione abuso di ufficio

La Relazione ricorda che la criminalizzazione dell'abuso d'ufficio e del traffico di influenza fanno parte delle convenzioni internazionali sulla corruzione e sono quindi strumenti essenziali per le forze dell'ordine e l'azione penale per combattere la corruzione.

Sono almeno 25 gli Stati membri che criminalizzano l'abuso d'ufficio.

In particolare, sottolinea la Relazione, come l'abuso di ufficio pubblico e il traffico di influenza fanno parte della Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione e il traffico di influenza fanno parte della Convenzione penale contro la corruzione del Consiglio d'Europa.

La Commissione nella proposta di Direttiva sulla anticorruzione (QUI, il cui stato di approvazione lo trovi QUI), ha previsto di criminalizzare questi reati a livello di Unione nel maggio 2023,

 

Equilibrio tra i poteri

Secondo la Relazione con la riforma costituzionale promossa dal governo Meloni non sarebbe più possibile per il Presidente della Repubblica trovare una maggioranza alternativa e/o nominare una persona esterna al Parlamento come Primo Ministro. In questo modo si metterebbe in discussione quella che è stata fino ad oggi una democrazia parlamentare nonché il ruolo di garanzia del Presidente della Repubblica sulla autonomia del Parlamento che peraltro in questi anni è stato messo in discussione dallo stesso Presidente della Repubblica ma questa è una mia opinione.

 

Il frequente utilizzo di decreti legge da parte dei governi 

Potrebbe influenzare l'equilibrio dei poteri tra il governo (come potere esecutivo) e il Parlamento (come potere legislativo) come ha affermato la Corte Costituzionale, sentenza n. 171 del 23 maggio 2007. Rileva inoltre la Relazione che vale la pena notare che il 18% delle aziende intervistate percepisce i frequenti cambiamenti nella legislazione o le preoccupazioni sulla qualità del processo legislativo come una ragione della mancanza di fiducia nella protezione degli investimenti.

 

 

Consultazione del pubblico

Non ci sono stati aggiornamenti significativi per quanto riguarda le valutazioni ex post e i processi di consultazione pubblica, che - come riportato nel Rule of Law Report 2023 (QUI) - non vengono svolti sistematicamente (capitolo sull’Italia pagina 27 QUI).

 

 


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