La Relazione (QUI)
intende contribuire a una migliore comprensione del panorama dello Stato di
diritto nell’UE.
È stata introdotta con la Comunicazione del 2019 (QUI)
e la prima relazione è stata pubblicata nel settembre 2020.
Alla Relazione è allegata una Raccomandazione specifica
sulle criticità italiane sullo stato di diritto. La Raccomandazione è
all’interno di un Rapporto (QUI)
generale sull’Italia.
La Relazione per l’Italia solleva criticità non solo su indipendenza della magistratura dalla politica, efficienza dei processi, applicazione norme internazionale sulla tutela dei diritti umani, attacchi alla indipendenza dei giornalisti, mancanza di norme contro le lobby e sulla trasparenza nel finanziamento ai partiti, mancanza di coinvolgimento del pubblico nei processi decisionali e soprattutto solleva grosse perplessità sulla abolizione del reato di abuso di ufficio. Molte di queste criticità sono mali antichi del nostro Paese ma altri sono accentuati e continuano ad esserlo da parte dell'attuale Governo come il caso dell'abolizione dell'abuso di ufficio.
Resta al di la della relazione che la logica politica che sta dietro certe riforme dell'attuale governo ma anche di quelli precedenti è di rimuovere, anzi favorire esplicitamente, l'opacità nella gestione della amministrazione pubblica presupposto di illeciti anche e soprattutto in campo ambientale: vedi QUI, di cui l'inchiesta QUI sul governo della Regione Liguria ne è esempio recente ma non meno rilevante
MECCANISMO EUROPEO PER LO STATO DI DIRITTO
La relazione deriva dal meccanismo europeo per lo Stato
di diritto che prevede una procedura di dialogo annuale tra la Commissione, il
Consiglio e il Parlamento europeo, insieme agli Stati membri, ai parlamenti
nazionali, alla società civile e ad altre parti interessate, sullo Stato di
diritto. Il punto di partenza di questo nuovo meccanismo è la relazione sullo
Stato di diritto. Uno degli obiettivi fondamentali del meccanismo europeo per
lo Stato di diritto è promuovere la collaborazione interistituzionale e
incoraggiare tutte le istituzioni dell'UE a contribuire in linea con i
rispettivi ruoli istituzionali. Questo obiettivo riflette un interesse di lunga
data da parte sia del Parlamento europeo che del Consiglio. La Commissione
invita anche i parlamenti nazionali e le autorità nazionali a discutere la
relazione e promuove il coinvolgimento di altre parti interessate a livello
nazionale e dell'UE.
La pubblicazione della relazione sullo Stato di diritto e
i lavori preparatori con gli Stati membri si svolgono ogni anno nell'ambito del
meccanismo e serviranno da base per le discussioni nell'UE e per prevenire
l'insorgere o l'aggravarsi di eventuali problematiche.
RACCOMANDAZIONI PER L'ITALIA
Nel complesso, per quanto riguarda le raccomandazioni
contenute nel rapporto sullo stato di diritto 2023, l'Italia ha compiuto:
• Ulteriori progressi nel proseguire gli sforzi per
migliorare ulteriormente il livello di digitalizzazione per i tribunali penali
e le procure ma che comunque dovrà essere ulteriormente promossa.
• Ulteriori progressi nell'adottare norme complete sui conflitti di interesse e nessun ulteriore progresso nell'adottare una regolamentazione sulle lobby per stabilire un registro operativo delle lobby, inclusa un'impronta legislativa che ad oggi manca.
• Nessun ulteriore progresso nell'affrontare in modo
efficace e rapido la pratica di canalizzare le donazioni attraverso fondazioni
e associazioni politiche e nell'introdurre un registro elettronico unico per le
informazioni sul finanziamento di partiti e campagne elettorali.
• Nessun ulteriore progresso nel proseguire il processo
legislativo per riformare e introdurre garanzie per il regime sulla
diffamazione, la protezione del segreto professionale e delle fonti
giornalistiche, tenendo conto degli standard europei sulla protezione dei
giornalisti.
• Nessun ulteriore progresso negli sforzi continui per
istituire un'istituzione nazionale per i diritti umani tenendo conto dei
principi di Parigi delle Nazioni Unite
• non ha garantito adeguatamente di mettere in atto
regole o meccanismi per fornire finanziamenti ai media di servizio pubblico
appropriati per la realizzazione del loro mandato di servizio pubblico e per
garantirne l'indipendenza.
SOTTOLINEATURE SPECIFICHE DELLA RELAZIONE
Abolizione abuso di ufficio
La Relazione ricorda che la criminalizzazione dell'abuso d'ufficio e del traffico di influenza fanno parte delle convenzioni internazionali sulla corruzione e sono quindi strumenti essenziali per le forze dell'ordine e l'azione penale per combattere la corruzione.
Sono almeno 25 gli Stati membri che criminalizzano l'abuso d'ufficio.
In particolare, sottolinea la Relazione, come l'abuso di
ufficio pubblico e il traffico di influenza fanno parte della Convenzione delle
Nazioni Unite contro la corruzione e il traffico di influenza fanno parte della
Convenzione penale contro la corruzione del Consiglio d'Europa.
La Commissione nella proposta di Direttiva sulla
anticorruzione (QUI,
il cui stato di approvazione lo trovi QUI),
ha previsto di criminalizzare questi reati a livello di Unione nel maggio 2023,
Equilibrio tra i poteri
Secondo la Relazione con la riforma costituzionale
promossa dal governo Meloni non sarebbe più possibile per il Presidente della
Repubblica trovare una maggioranza alternativa e/o nominare una persona esterna
al Parlamento come Primo Ministro. In questo modo si metterebbe in discussione
quella che è stata fino ad oggi una democrazia parlamentare nonché il ruolo di
garanzia del Presidente della Repubblica sulla autonomia del Parlamento che
peraltro in questi anni è stato messo in discussione dallo stesso Presidente
della Repubblica ma questa è una mia opinione.
Il frequente utilizzo di decreti legge da parte dei governi
Potrebbe influenzare l'equilibrio dei poteri tra il governo (come potere esecutivo) e il Parlamento (come potere legislativo) come ha affermato la Corte Costituzionale, sentenza n. 171 del 23 maggio 2007. Rileva inoltre la Relazione che vale la pena notare che il 18% delle aziende intervistate percepisce i frequenti cambiamenti nella legislazione o le preoccupazioni sulla qualità del processo legislativo come una ragione della mancanza di fiducia nella protezione degli investimenti.
Consultazione del pubblico
Non ci sono stati aggiornamenti significativi per quanto riguarda le valutazioni ex post e i processi di consultazione pubblica, che - come riportato nel Rule of Law Report 2023 (QUI) - non vengono svolti sistematicamente (capitolo sull’Italia pagina 27 QUI).
Nessun commento:
Posta un commento