In
una intervista a La Spezia Ogg (vedi QUI) i
dirigenti di ACAM Ambiente hanno rimesso
in campo la ipotesi della chiusura del ciclo dei rifiuti urbani e assimilati a
Spezia con l’incenerimento nella centrale Enel del combustibile derivato dai rifiuti
(CDR) che esce o dovrebbe uscire dall’impianto di Saliceti.
Ora
sinceramente una questione così seria che peraltro si inserisce in un'altra vicenda
altrettanto seria come quella del rilascio della Autorizzazione Integrata
Ambientale (la c.d. AIA) alla centrale Enel di Spezia, andrebbe affrontata non
con le battute ma con serietà tecnica, economica ed ambientale. Tanto più che
la battuta viene da chi è per incarico professionale responsabile della gestione
dei rifiuti spezzini.
La praticabilità della
possibilità di bruciare il CDR nella centrale Enel deve fare i conti con:
1. il rispetto delle norme
comunitarie in materia di gestione rifiuti e di incenerimento dei rifiuti
2. la specificità della
produzione quantitativa di rifiuti dell’ambito della provincia di Spezia
3. la normativa nazionale
in materia di quantità di rifiuti bruciabili in cocombustione con altri
combustibili tradizionali come il carbone
4. le problematiche
tecnico gestionali di una scelta di bruciare il CDR in
una centrale a carbone come quella spezzina di vecchia generazione sia per il
ciclo produttivo che per le tecniche disinquinanti esistenti o possibili.