domenica 26 febbraio 2023

Studio dal Parlamento UE sul 5G: mancano studi seri sul rischio per la salute umana

Documento del servizio ricerche del Parlamento UE (QUI) che parte da un dato per cui nei prossimi anni l'obiettivo di coprire con la comunicazione wireless 5G tutte le aree urbane, le ferrovie e le strade principali, potrà essere raggiunta solo creando una rete molto fitta di antenne e trasmettitori. In altre parole, il numero di stazioni base e altri dispositivi a frequenza più elevata lo farà aumentare in modo significativo.

Infatti, come ricorda il Documento qui esaminato utilizzando onde millimetriche e frequenze più elevate rispetto alle tecnologie precedenti, il 5G ha bisogno di una rete più estesa di antenne e altri dispositivi di trasmissione.

Tutto questo secondo il documento solleva la questione se vi sia un impatto negativo sulla salute umana e sull'ambiente da frequenze più alte e miliardi di connessioni aggiuntive, che produrranno una nuova (per intensità) esposizione costante per l'intera popolazione, compresi i bambini. In questo senso mancano ad oggi ricerche sull'esposizione costante che il 5G produrrebbe.

Tutto questo è ancora più necessario visto che le attuali disposizioni dell'UE sull'esposizione ai segnali senza fili, la Raccomandazione 1999/519/CE, del 12 luglio 1999  (QUI) del Consiglio sulla limitazione dell'esposizione del pubblico in generale ai campi elettromagnetici (da 0 Hz a 300 GHz) è vecchia di 20 anni e quindi non tiene conto delle caratteristiche tecniche specifiche del 5G.

 

Il Post che segue, partendo dal Documento predisposto per il Parlamento UE:

1. descrive i nuovi indirizzi della Commissione UE in materia di sviluppo del 5G

2. descrive i contenuti ma anche i limiti della vigente normativa comunitaria nonché line guida e studi sul rischio sanitario dei campi elettromagnetici

3. analizza i conflitti di interesse presenti negli estensori degli studi che rimuovono il rischio sanitario dei CEM da telefonia cellulare

4. analizza criticamente le nuove linee guida della Commissione Internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti (icmirp)

5. individua nelle conclusioni del Documento per il Parlamento UE le alternative al 5g contenute nello sviluppo delle fibra ottica.

 

 

 

GLI INDIRIZZI NUOVI DELLA COMMISSIONE UE

In precedenza, c’era stata la Comunicazione del 2016 su “Connettività per un mercato unico digitale competitivo: verso una società dei Gigabit europea” (QUI). Lo scorso 23 febbraio la Commissione ha presentato una serie di azioni volte a rendere la connettività Gigabit disponibile a tutti i cittadini e le imprese in tutta l'UE entro il 2030, in linea con gli obiettivi del decennio digitale europeo (QUI), e per consentire la trasformazione del settore della connettività nell'UE. In particolare:

1. In primo luogo, la Commissione ha adottato una proposta (QUI) di "Gigabit Infrastructure Act", un regolamento che presenterà nuove norme per consentire un'introduzione più rapida, economica ed efficace delle reti Gigabit in tutta l'UE. Sulla proposta di Regolamento vedi parere CESE QUI.

2. In secondo luogo, ha pubblicato un progetto di raccomandazione Gigabit, che cerca di fornire orientamenti alle autorità nazionali di regolamentazione sulle condizioni di accesso alle reti di telecomunicazioni degli operatori con un significativo potere di mercato, al fine di incentivare un più rapido abbandono delle tecnologie legacy e un'accelerazione della diffusione delle reti Gigabit.

3. In terzo luogo, la Commissione ha avviato una consultazione esplorativa sul futuro del settore della connettività e delle sue infrastrutture, per raccogliere pareri su come la crescente domanda di connettività e i progressi tecnologici possano influenzare gli sviluppi e le esigenze future.

  

 


OBIETTIVI PER IL 5G DELLA COMMISSIONE UE

La Commissione ha stabilito i seguenti obiettivi di connettività per il 2025:

1. Scuole, università, centri di ricerca, ospedali, principali fornitori di servizi pubblici e le imprese ad alta intensità digitale dovrebbero avere accesso a velocità di download/upload su Internet di un gigabit di dati al secondo;

2. Le famiglie urbane e rurali dovrebbero avere accesso alla connettività della velocità di download di almeno 100 megabit al secondo;

3. le aree urbane, le strade principali e le ferrovie dovrebbero avere una copertura 5G ininterrotta.

In tal senso il "5G per l'Europa: un piano d'azione" (QUI) presenta misure per una diffusione tempestiva e coordinata del 5G reti in Europa attraverso un partenariato tra la Commissione, gli Stati membri e l'industria. Questa iniziativa riguarda tutte le parti interessate pubbliche e private, in tutti gli Stati membri dell'UE.

Il Codice delle comunicazioni (EECC) istituito con la Direttiva 2018/1972 (QUI), prevede che gli Stati membri dell'UE debbano autorizzare l'utilizzo delle nuove bande di frequenza 5G a 700 MHz, 3,5 GHz e 26 GHz [NOTA 1] e riorganizzarle mediante la fine del 2020, in linea con il suddetto Codice. Questa decisione consente l'adozione dei servizi 5G nell'Unione. Il Codice non fa alcun riferimento ai rischi per la salute umana da questi nuovi obiettivi.

Il sito (QUI) dell’Osservatorio Europeo sul 5g monitorizza il quadro di sviluppo di questa tecnologia in Europa e nel resto del Mondo

 


 

LE RESPONSABILITÀ NELLA TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA DA IMPATTO DEL 5G: NORME, ATTI E STUDI PRECEDENTI

L’articolo 168 del Trattato di Funzionamento della UE afferma che “1.  Nella definizione e nell'attuazione di tutte le politiche ed attività dell'Unione è garantito un livello elevato di protezione della salute umana.”, può essere la base per sviluppare politiche di tutela della salute pubblica dall’impatto dello sviluppo del 5G.

Peraltro, già nel 1996, l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha istituito l'International EMF (QUI) Progetto per valutare le prove scientifiche dei possibili effetti sulla salute dei campi elettromagnetici nella gamma di frequenze da 0 a 300 GHz.

La Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti (ICNIRP), un'organizzazione non governativa formalmente riconosciuta dall'OMS, emana linee guida per limitare l'esposizione a fonti elettriche, campi magnetici ed elettromagnetici (EMF), che vengono rivisti periodicamente.

Peraltro la Raccomandazione della UE del 1999 sopra citata afferma altresì che: “gli stati membri dovrebbero considerare i progressi delle conoscenze scientifiche e della tecnologia in relazione ai sistemi di protezione dalle radiazioni non ionizzanti con un atteggiamento di precauzione e dovrebbero prevedere la rassegna e la revisione su base sistematica con le corrispondenti valutazioni , tenendo presenti gli indirizzi elaborati dalle organizzazioni internazionali competenti quali la Commissione internazionale per la protezione delle radiazioni ionizzanti “. In altre parole, la Raccomandazione invita gli stati membri ad ispirare le proprie azioni in materia di esposizione ai CEM al principio di precauzione ex articolo 174 del Trattato UE.

Già solo questo passaggio richiederebbe prima di sviluppare ulteriormente il 5G una verifica dei suoi impatti sulla salute pubblica cosa ad oggi non avvenuta.

 

Risoluzione del Parlamento UE del 2009 in gran parte inattuata soprattutto per il profilo di tutela salute pubblica

Nel 2009 il Parlamento UE con una Risoluzione (QUI) inviata alla Commissione aveva affermato:

1.  di tenere in considerazione, in particolare, gli effetti biologici in sede di valutazione del potenziale impatto delle radiazioni elettromagnetiche sulla salute, soprattutto alla luce del fatto che alcuni studi hanno riscontrato gli effetti più dannosi ai livelli emissivi più bassi; chiede una ricerca attiva per affrontare i potenziali problemi sanitari sviluppando soluzioni che neghino o riducano la modulazione pulsante e di ampiezza delle frequenze utilizzate per la trasmissione;

2. oltre a modificare i limiti dei campi elettromagnetici europei o in alternativa a quelli dei campi elettromagnetici europei, la Commissione, in coordinamento con esperti degli Stati membri e delle industrie interessate (società elettriche, operatori telefonici e produttori di apparecchi elettrici, compresi i telefoni cellulari), dovrebbe elaborare una guida alle opzioni tecnologiche disponibili per ridurre l'esposizione ai campi elettromagnetici;

3. le parti interessate del settore, nonché i gestori dell'infrastruttura pertinenti e le autorità competenti possono già influenzare determinati fattori, ad esempio la definizione di disposizioni relative alla distanza tra un determinato sito e i trasmettitori, all'altezza del sito rispetto all'altezza della stazione base o alla direzione di un'antenna trasmittente in relazione agli ambienti di vita; e, in effetti, dovrebbe ovviamente farlo al fine di rassicurare e offrire una migliore protezione alle persone che vivono vicino a tali strutture; chiede un posizionamento ottimale delle antenne e dei trasmettitori e chiede inoltre la condivisione di antenne e trasmettitori collocati in tal modo dai fornitori, in modo da limitare la proliferazione di antenne e trasmettitori mal posizionati; invita la Commissione e gli Stati membri a elaborare orientamenti adeguati;

4. invito per gli Stati membri e le autorità locali e regionali a creare uno sportello unico per l'autorizzazione all'installazione di antenne e ripetitori e a includere tra i loro piani di sviluppo urbano un piano regionale di antenne;

5. le autorità responsabili dell'autorizzazione all'installazione di antenne di telefonia mobile devono raggiungere un accordo, congiuntamente con gli operatori del settore, sulla condivisione delle infrastrutture, al fine di ridurne il volume e l'esposizione del pubblico ai campi elettromagnetici;

6. il riconoscimento degli sforzi compiuti dalle comunicazioni mobili e da altre tecnologie senza fili che trasmettono campi elettromagnetici per evitare di danneggiare l'ambiente e, in particolare, per affrontare i cambiamenti climatici;

7. dato il crescente numero di azioni legali e misure da parte delle autorità pubbliche che hanno l'effetto di una moratoria sull'installazione di nuove apparecchiature che trasmettono campi elettromagnetici, sia nell'interesse generale incoraggiare soluzioni basate su negoziati che coinvolgano le parti interessate dell'industria, le autorità pubbliche, le autorità militari e le associazioni dei residenti per determinare i criteri per la creazione di nuove antenne GSM o linee elettriche ad alta tensione, e garantire almeno che le scuole, gli asili nido, le case di riposo e le istituzioni sanitarie siano tenuti lontani, entro una distanza specifica determinata da criteri scientifici, da strutture di questo tipo

8. di deplorare il fatto che, a seguito dei ripetuti rinvii dal 2006, i risultati dello studio Interphone non siano ancora stati pubblicati, con l'obiettivo di questo studio epidemiologico internazionale di stabilire se esista un legame tra l'uso dei telefoni cellulari e alcuni tipi di cancro, tra cui i tumori del cervello, dei nervi uditivi e delle ghiandole parotidi;

9. un invito per il Consiglio e allla Commissione, in coordinamento con gli Stati membri e il Comitato delle regioni, a incoraggiare l'introduzione di una norma unica volta a garantire che i residenti locali siano sottoposti a un grado di esposizione il più basso possibile in caso di estensione delle reti ad alta tensione;

10. grande preoccupazione per il fatto che le compagnie di assicurazione tendono ad escludere la copertura dei rischi associati ai campi elettromagnetici dall'ambito di applicazione delle polizze assicurative di responsabilità civile, il che implica chiaramente che gli assicuratori europei stanno già applicando la loro versione del principio di precauzione;

11. di invitare gli Stati membri a seguire l'esempio della Svezia e a riconoscere le persone che soffrono di elettroipersensibilità come disabili, in modo da garantire loro un'adeguata protezione e pari opportunità.

 

 


CONFLITTI DI INTERESSE

Il Comitato scientifico europeo per i rischi emergenti per la tutela della salute (QUI) nel 2015 ha suggerito che mancano prove che le radiazioni EMF influenzino le funzioni cognitive negli esseri umani o contribuiscano ad aumentare i casi di cancro negli adulti e nei bambini. Ma l'Internazionale EMF Alliance (IEMFA) ha suggerito che molti membri di detta Commissione potrebbero avere un conflitto di interessi, poiché avevano rapporti professionali o ricevevano finanziamenti da varie società di telecomunicazioni (QUI).

La conseguenza di questa denuncia è stata che il nuovo Comitato scientifico per la salute, l'ambiente e i rischi emergenti (SCHEER- QUI), in sostituzione dell'ex comitato scientifico sui rischi per la salute emergenti e recentemente identificati (SCENIHR), ha indicato una stima preliminare dell'importanza del 5G come alta, in una dichiarazione del Dicembre 2018. Inoltre, valuta la scala, l'urgenza e le interazioni (con gli ecosistemi e specie) di possibile pericolo elevato. Ha suggerito che potrebbero esserci conseguenze biologiche da un ambiente 5G, a causa del fatto che mancano 'prove per informare lo sviluppo di linee guida sull'esposizione alla tecnologia 5G'.

Non solo ma, come ricorda il Documento qui esaminato, la letteratura accademica sugli effetti dell'esposizione ai campi elettromagnetici e in particolare sul 5G sta crescendo rapidamente. Alcuni documenti di ricerca supportano possibili rischi per la salute, mentre altri no.

L'OMS/Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha classificato i campi elettromagnetici a radiofrequenza come possibilmente cancerogeno per l'uomo nel 2011 (QUI). La IARC ha recentemente dato la priorità alle radiazioni EMF per la revisione nei prossimi cinque anni (2020-2024). Il Documento fornisce un elenco di questi studi.

Ma recentemente IARC sembra intenzionato a rivedere (QUI e QUI) la possibilità di classificare definitivamente come cancerogeni i CEM da radiofrequenza 

 


 

NUOVE LINEE GUIDA DELLA COMMISSIONE INTERNAZIONALE PER LA PROTEZIONE DALLE RADIAZIONI NON IONIZZANTI (ICMIRP)

Nuove Linee Guida (QUI) della Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti (acronimo inglese ICNIRP) sull’esposizione ai CEM Rf anche per il 5G.

Si riportano le parti più significative delle nuove linee guida:

 

Ipersensibilità elettromagnetica

Non sono state stabilite restrizioni per tenere conto separatamente dell’ipersensibilità elettromagnetica e gli individui che credono di essere influenzati negativamente dai CEM RF sono trattati come parte della popolazione generale in termini di restrizioni delle esposizioni ai CEM RF

 

Comunque gli effetti sulla salute del 5G non sono ancora esclusi neppure dalle nuove linee guida

È importante notare che le linee guida si basano su un corpo di conoscenze che si è sviluppato nel corso di molti anni di ricerca scientifica, e che nessun singolo studio è in grado di dimostrare che l’esposizione al di sotto dei livelli fissati dalle linee guida sia nociva o meno; sebbene le persone chiedano spesso uno studio di questo tipo, non è così che opera la scienza. In realtà sono stati condotti migliaia di studi ed è necessaria la valutazione dell’intero database della letteratura scientifica per capire in che modo i campi elettromagnetici a RF influenzino le persone, in che misura gli effetti siano correlati alle diverse frequenze, intensità, durata dell’esposizione e altre grandezze fisiche che caratterizzano i CEM RF, e se ci siano differenze in questi effetti in funzione dell’età, della forma del corpo, del grado di infermità e così via. Tutto ciò è rilevante anche nella valutazione di differenti tecnologie: una volta che la scienza abbia fornito le suddette conoscenze, possiamo determinare se una nuova tecnologia potrà causare un danno e, qualora sia così, l’esposizione necessaria a provocarlo. Per esempio, poiché conosciamo la relazione tra CEM RF e danno in funzione della frequenza e del livello di esposizione, quando una nuova tecnologia come il 5G viene sviluppata, siamo in grado di determinare se causerà danni per la salute sulla base delle frequenze che impiegherà e dell’intensità dell’esposizione risultante.

 

Effetti sulla salute a lungo termine dei CEM

Di fatto le linee guida non danno certezze su questo aspetto perché gli effetti a lungo termine sono tipicamente più difficili da valutare rispetto agli effetti immediati, ed in genere è necessaria una combinazione di diversi tipi di studi per giungere a conclusioni in merito.

Nonostante questa affermazione contenuta nelle linee guida le stesse poi affermano che poiché non è stato dimostrato che i CEM RF causino il cancro (né nei roditori, né negli esseri umani), non sono state necessarie specifiche restrizioni nelle linee guida per la protezione dall'iniziazione o dalla promozione dei tumori. In realtà gli studi citati dalle linee guida non affermano proprio quanto sopra riportato come confermato dallo studio dell’Istituto Ramazzini (QUI), per una sintesi vedi in nota a margine (QUI).

 

 


CONCLUSIONI DEL DOCUMENTO REDATTO PER IL PARLAMENTO EUROPEO

Vari studi suggeriscono che il 5G influenzerebbe la salute di esseri umani, piante, animali, insetti e microbi – e poiché il 5G è una tecnologia non testata, an approccio prudente sarebbe prudente.

Al di là di una certa divergenza tra gli scienziati sui potenziali effetti negativi dell'esposizione ai campi elettromagnetici e 5G, il Documento rileva come gli esperti raramente possiedono background complementari sia in fisica che in ingegneria e medicina, quindi una competenza scientifica più completa potrebbe essere raggiunta combinando la ricerca in team di esperti in tutte le discipline pertinenti.

Aggiunge il Documento che la tecnologia della fibra ottica è stata suggerita da alcuni esperti come alternativa sicura al 5G, perché il segnale è confinato all'interno della fibra. Il suo potenziale è molto superiore a quello del 5G.

L'investimento in fibra ottica può essere aggiornato a velocità superiori in futuro, mentre è necessario cambiare l'intero sistema per le tecnologie wireless.

Secondo lo studio del 2019 '5G deployment: State of Play in Europe, USA and Asia' (QUI) preparato per il Parlamento europeo, il problema sembra essere che attualmente non è possibile simulare o misurare con precisione le emissioni 5G nel mondo reale.

 

Per comprendere meglio i potenziali meccanismi alla base dei possibili effetti sulla salute dei campi elettromagnetici e per caratterizzano i livelli di esposizione della popolazione, la ricerca generalizzata sui campi elettromagnetici utilizzando nuovi metodi (GERoNiMO) è stato lanciato nel 2014, finanziato nell'ambito del Settimo programma quadro dell'UE per la ricerca e lo sviluppo tecnologico per affrontare questioni pertinenti sui campi elettromagnetici e la salute.

Ma nonostante tutti questi elementi significativi citati dal Documento qui esaminato la Commissione UE non ha ancora condotto studi sul potenziale rischio per la salute pubblica dalla tecnologia 5G.

 



[NOTA 1] Un Megahertz (MHz) è un milione di cicli al secondo e un Gigahertz (GHz) pulsa a un miliardo di cicli al secondo. In modo da trasportare dati a velocità più elevate, ogni nuova generazione di telecomunicazioni utilizza onde radio a frequenza più elevata.

 

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