venerdì 31 marzo 2023

La newsletter su leggi sentenze in materia ambientale pubblicate a MARZO 2023


Pubblicate, nell'apposita sezione del Blog (QUI) la Newsletter NEWSAMBIENTE su Leggi, Sentenze pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale italiana e della UE nel mese di MARZO 2023.

La NewsLetter contiene la sintesi commentata delle parti più significative di detti ATTI con i link alla versione completa degli stessi, inoltre troverete anche documenti ufficiali e studi in materia ambientale ed energetica di particolare significato.

Trasporto marittimo nella tassonomia verde della UE: la faccia nascosta del GNL

La Commissione europea sta attualmente elaborando i criteri per l'inclusione del trasporto marittimo alle regole di tassonomia verde della UE.

Il vigente Regolamento UE (QUI), modificato recentemente (QUI) che disciplina la  tassonomia riguarda un sistema di classificazione attraverso cui la Commissione Europea ha stilato un elenco di attività economiche ritenute sostenibili dal punto di vista ambientale e, quindi, idonee a “prestare aiuto” all’Europa nel raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica.

Già con le modifiche del 2021 si era introdotto il gas e il nucleare nella tassonomia verde con una decisione contestata dagli stessi esperti della UE (QUI), ora ci provano con il trasporto marittimo ad inserirlo nella tassonomia verde con una proposta che appare anche questa volta in contrasto con il gruppo di esperti UE che si occupano di questo tema come vedremo nel post che segue…

mercoledì 29 marzo 2023

Nessun accordo IMO sulla riduzione gas serra da emissioni navi

Il gruppo di lavoro che in sede IMO (Organizzazione Internazionale Marittima (QUI) si è recentemente riunito per avvallare nuovi obiettivi più stringenti per le emissioni di gas serra dalle navi ha rinviato ogni decisione alla prossima riunione del giugno 2023. Per ora le proposte che girano non sono molto diverse dagli obiettivi concordati nel 2018 e che comunque sono insufficienti affinché anche il trasporto marittimo contribuisca gli obiettivi di decarbonizzazione internazionali ed europei.

Però mentre la lobby degli armatori agisce per bloccare gli obiettivi verso la neutralità climatica arriva la notizia che il principale operatore del porto di Genova (PSA) ha piantato 300 alberi sic!

Ma torniamo a quello che è successo alla riunione (QUI il resoconto completo) in sede IMO…

martedì 28 marzo 2023

Il Rischio GNL in Europa per l’inverno 2023-2024

La Newsletter di Marzo 2023 (QUI)del Gestore Mercati Energetici affronta il tema delle prospettive del gas ed in particolare del GNL in chiave UE ma non solo.

Gli elementi che emergono in sintesi sono:

1. la tendenza ad una sempre più drastica riduzione dell’import di gas dalla Russia

2. il permanere comunque di una significativa percentuale di gas russo verso la UE che nel caso di continuazione della guerra potrebbe azzerarsi andando ad aggravare le ulteriori problematiche elencate ai punti successivi;

3. il GNL dagli USA ha sostituivo in gran parte quello Russo ma con costi molto maggiori visto la tipologia diversa della formazione dei prezzi del gas tra la UE (mercato spot) e i mercati asiatici (contratti di lungo periodo) spostando grosse quantità di GNL verso la UE in una fase di riduzione della domanda di gas soprattutto dalla Cina;

4. le previsioni Agenzia Internazionale per l’Energia (di seguito IEA) vedono a breve una riduzione dei consumi di gas ma la situazione resta instabile per i rischi legati alla crisi dell’idroelettrico alle difficoltà del nucleare francese che, con l’aumento previsto della domanda di elettricità potrebbe smentire le previsioni al ribasso della IEA;

5. sul lato della offerta di GNL la situazione non è rosea in quanto gli impianti sono sovrasfruttati (soprattutto quelli di liquefazione) e questo potrebbe comportare interruzione delle forniture soprattutto se ripartirà come probabile la domanda cinese.

Ma vediamo in particolare il Report contenuto nella nuova Newsletter del GME…

lunedì 27 marzo 2023

Osservatorio AMBI Italia a rischio altissimo i grandi fiumi

Il Report (n°10/2023 - QUI) della Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue afferma che l’Italia non ha più grandi fiumi: Po, Adige,Livenza, Piave, Bacchiglione, Brenta. Inoltre i dissalatori diffusi sul territorio non sono la soluzione ai problemi dell’agricoltura.

 

Neutralità climatica a rischio: lo dimostrano studi e documenti ufficiali

In questo post parto dal Parere (QUI) del Comitato economico e sociale europeo (di seguito CES) sulla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni «Interventi a breve termine nei mercati dell'energia e miglioramenti a lungo termine dell'assetto del mercato dell'energia elettrica».

Il Parere è interessante perché conferma la contraddittorietà con la quale, la Commissione UE e le altre istituzioni comunitarie per non parlare degli Stati Membri, perseguono una politica di transizione che continua ad oscillare tra rinnovabili e fossili allontanandosi sempre di più dagli obiettivi della neutralità climatica al 2050.

Nel post quindi metto a confronto le principali affermazioni del Parere CES con i principali e più recenti documenti ufficiali che dimostrano la suddetta contraddizione che rischia di portare ad un fallimento annunciato delle politiche per la transizione ecologica come già avvenuto (lo dice la Corte dei Conti UE) per la Alleanza Mondiale per clima QUI
e intanto Secondo l'ultimo Rapporto IPCC - UNEP (The Intergovernmental Panel on Climate Change QUI), relativamente ai mutamenti climatici dettati dalla attività antropica, i tempi per intervenire efficacemente stanno per finire e quindi dopo potranno restare solo azioni di adattamento e mitigazione dei danni.

 

venerdì 17 marzo 2023

Sbarco autocisterne di GNL nel porto di Spezia al pontile Enel: ci vuole una nuova VIA

Come risulta anche dal titolo del quotidiano La Nazione di oggi, che riproduco qui a fianco, GNL Italia presenta istanza (all'interno del progetto Truck Loadingper far sbarcare le navi che trasportano le autobotti con il gnl non più a Calata Malaspina ma nel pontile utilizzato fino a poco tempo fa da Enel per sbarcare il carbone della ormai chiusa centrale termoelettrica. Peccato che dove sbarcare le autobotti rientri nel progetto complessivo sottoposto a verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambiente (di seguito VIA) ma il nuovo sito di sbarco non è stato minimamente valutato in quella sede da parte del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica.

Come avevo spiegato diffusamente già in questo post del 18 novembre 2022  QUI, in realtà la stessa GNL Italia aveva presentato un sito alternativo a Calata Malaspina che era quello del pontile Tarros ma questo secondo sito non era stato valutato in sede di verifica di assoggettabilità a VIA da parte del Ministero dell’Ambiente, peraltro non era stato autonomamente valutato neppure il sito di Calata Malaspina. Sia sufficiente vedere il parere 451 del 28 marzo 2022 (QUI) con il quale la Commissione Tecnica VIA VAS ha dato il via libera al progetto (poi recepita nel Decreto MITE 23/6/2022 che ha escluso la VIA per il progetto)

martedì 14 marzo 2023

La nuova disciplina per la qualità dell'acqua che beviamo

Il Decreto Legislativo 23 febbraio 2023, n. 18 (QUI) ha attuato la Direttiva (UE) 2020/2184 (QUI) del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2020, concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano.

La Direttiva UE 2020/2184 ha ripubblicato con modifiche e superandola la vecchia Direttiva 98/83/CE che stabiliva il quadro giuridico inteso a proteggere la salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque destinate al consumo umano, garantendone la salubrità e la pulizia.

La nuova Direttiva ha quindi l’obiettivo puntando a migliorare l’accesso universale a tali acque nell’Unione. A tale scopo, è necessario fissare a livello di Unione prescrizioni minime che tutte le acque destinate a tal fine dovrebbero soddisfare.

Per una analisi della Direttiva 2020/2184 vedi NewsAmbiente Dicembre 2020 (QUI).

Il nuovo DLgs 18/2023 riprende la definizione di acque per il consumo umano della Direttiva, vediamo in particolare le parti più significative di questo nuovo Decreto Legislativo.

lunedì 13 marzo 2023

Le singole autorizzazioni devono garantire il rispetto dei limiti di qualità dell’aria

La Corte di Giustizia con sentenza del 9 marzo 2023 (causa C‑375/21 QUI) è intervenuta in relazione ad un caso di uno stato membro dove le autorità competenti avevano aggiornato l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) ad una centrale termoelettrica applicando limiti di emissioni superiori a quelli di legge.

 

Di seguito sintetizzo i principi affermati dalla sentenza rilevanti anche al di là del caso specifico:

1. quando si autorizzano (o se ne rinnova l’autorizzazione come nel caso specifico) attività inquinanti i limiti fissati devono tenere conto del livello di qualità dell’aria della zona interessata soprattutto se ci sono superamenti di detti limiti per i vari inquinanti questo perché la direttiva che disciplina le autorizzazioni delle emissioni è strettamente coordinata con quella che disciplina i valori di qualità dell’aria e i relativi piani di risanamento

2. le autorizzazioni e i limiti di emissione nonché le prescrizioni in esse contenuti devono tenere conto della esistenza di altre fonti inquinanti che possono contribuire, grazie alla nuova autorizzazione, a superare i limiti di qualità dell’aria della zona interessata

3. in base al principio di precauzione se c’è anche solo incertezza sulla possibilità che l’autorizzazione senza adeguati limiti di emissione e prescrizioni possa produrre eventi inquinanti di rilievo come pure il superamento dei valori di qualità dell’aria dei singoli inquinanti, l’autorizzazione in deroga non può essere rilasciata

4. autorizzazioni in deroga ai limiti di legge degli inquinanti ma anche alle prescrizioni dei piani di qualità dell’aria non possono essere giustificate dagli alti costi che il rispetto dei limiti e delle prescrizioni più stringenti comporterebbero per chi gestisce l’attività e/o l’impianto da autorizzare

5. le norme di qualità ambientali non sono solo misure specifiche temporanee ma consistono anche nelle prescrizioni permanenti previsti dalle leggi vigenti in materia come pure dai piani di qualità dell’aria

sabato 11 marzo 2023

IEA: emissioni di metano contro la transizione alla neutralità climatica

Report 2023 (QUI) della Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) sulle ultime stime delle emissioni provenienti dal settore metano – attingendo ai dati e alle letture più recenti dei satelliti e delle misurazioni terrestri – e i costi e le opportunità per affrontare queste emissioni. 

Il Rapporto conferma come le emissioni di metano costituiscano uno dei fattori principali nella crisi climatica in atto.

Le emissioni sono determinate in primo luogo dalla agricoltura e dagli allevamenti intensivi ma anche da una gestione scellerata delle estrazioni di carbone e di gas da parte delle multinazionali dell’energia scaricando i loro risparmi sull’intero pianeta.

Nel Rapporto emergono accordi e impegni anche tra i produttori di fonti fossili per ridurre queste emissioni ma ad oggi risultati se ne sono visti pochi. 

Tutto questo dimostra come puntare come di fatto sta succedendo sul gas come fonte di transizione sia un errore che l’umanità pagherà duramente nei prossimi decenni anche perché a breve termine le fonti rinnovabili pur in aumento non riescono a compensare il forte ritorno delle fonti fossili e del gas in particolare utilizzando l’argomento della guerra e della crisi energetica conseguente come dimostra la decisione di inserire il gas nella tassonomia verde della UE per valutare i progetti della transizione energetica vedi QUI.

Eppure i rapporti ufficiali parlano chiaro:

UNA VELOCE RICOSTRUZIONE SUGLI ULTIMI RAPPORTI UFFICIALI SULLE EMISSIONI DI GAS SERRA E LE CARENZE DELLE POLITICE INTERNAZIONALI - UE E ITALIANE

1. i rapporti IEA dimostrano che il tempo utile per innestare la retromarcia sta per finire vedi QUI;

2. l’Organizzazione Mondiale della Meteorologia ha dimostrano che gli ultimi anni sono stati pi più caldi mai registrati sul pianeta vedi QUI;

3. la IEA ha dimostrato che anche quando le emissioni di CO2 diminuiscono leggermente questo non è comunque sufficiente per arrestare la crisi climatica vedi QUI.

4. studi autorevoli dimostrano la non strategicità del gas nella transizione ecologica QUI.

A loro volta le lobby delle fonti fossili continuano a influenzare pesantemente i decisori vedi QUI e come dimostra un recente rapporto del gestore dei Mercati Energetici il carbone e il gas sono al centro della transizione ecologica ed energetica vedi QUI

La IEA in un recente rapporto ha chiesto di fermare nuove estrazioni di fonti fossili vedi QUI  

la Corte dei Conti UE ha dimostrato in un recentissimo rapporto che la Commissione spende molto bene di quello che promette per la transizione alla neutralità climatica vedi QUI 

Qualche contro tendenza si veda nella UE come il nuovo Regolamento UE su ripresa e resilienza QUI, che chiede di limitare uso del gas ma in realtà quella che sta avvenendo è la sostituzione del gas russo con quello di altro zone geopolitiche a comincia dagli USA come dimostra il Piano Nazionale italiano QUI. Soprattutto non è pensabile che la riduzione del gas sia rimessa alle logiche altalenanti del mercato dell’energia vedi QUI che comunque dovrebbero far riflettere sulla strategicità dei mega progetti.

L’Italia? In continuità con i governi precedenti il nuovo governo Meloni promuove nuove estrazioni di gas nazionale derogando peraltro alle norme ambientali vedi QUI,  e promuove rigassificatori in deroga alle norme ambientali QUI e nel frattempo i rapporti ufficiali dimostrano che tutti questi rigassificatori potrebbero rimanere senza gnl a breve vedi QUI.


Ma vediamo cosa dice questo nuovo Rapporto IEA 

 

giovedì 9 marzo 2023

Emissioni CO2 nel 2022 diminuiscono ma non in modo sufficiente alla crisi climatica in atto

Il nuovo Rapporto (QUIdella Agenzia Internazionale dell'Energia, di seguito IEA, rileva che se da un lato l’aumento delle emissioni di gas serra è stato nel 2022 inferiore alle previsioni grazie alle fonti rinnovabili, allo stesso tempo le emissioni rimangono ancora su una traiettoria di crescita insostenibile, richiedendo azioni più forti per accelerare la transizione verso l'energia pulita e spostare il mondo su un percorso verso il raggiungimento dei suoi obiettivi energetici e climatici.

Il Rapporto è il primo di una nuova serie, il Global Energy Transitions Stocktake (QUI), che riunirà le ultime analisi dell'IEA in un unico luogo, rendendolo liberamente accessibile a sostegno del primo Global Stocktake in vista della Conferenza COP28 sui cambiamenti climatici di novembre (QUI).

Gli aumenti più significativi sono stati quelli degli Stati Uniti e dei Paesi emergenti ad esclusione della Cina come dimostra il Rapporto della Corte dei Conti 2 sull’Alleanza mondiale per il clima (QUI).

La riduzione delle emissioni di gas serra dal metano è stata compensata dal ritorno del carbone.

Gli aumenti significativi di emissioni sono stati nel settore dell’elettricità e del calore, una riduzione invece c’è stata per i processi industriali.

Soprattutto le emissioni sono tornate ad aumentare meno del PIL globale.

Insomma dati contraddittori per cui se si vedono mettendo a confronto gli ultimi due anni sembrano positivi ma strategicamente continuiamo ad essere lontani dagli obiettivi di neutralità climatica della UE (entro il 2050) ma anche da quelli meno ambiziosi degli accordi globali legati a COP 28 (Accordo di Parigi: Per limitare il riscaldamento globale a 1,5 ° C, le emissioni di gas serra devono raggiungere il picco al più tardi entro il 2025 e diminuire del 43% entro il 2030).

Di seguito le parti più significative tratte dal Rapporto:

mercoledì 8 marzo 2023

La autorizzazione ministeriale alle chiatte con GNL nel golfo spezzino e la rimozione dell'AIA scaduta nel 2021

Arrivata (vedi titolo dal Secolo XIX di oggi qui a fianco) la autorizzazione unica al progetto delle chiatte con autocisterne di gnl dal rigassificatore di Panigaglia al porto di Spezia.

Si tratta della autorizzazione ex articolo 10 DLgs 257/2016 (QUI).

Ovviamente informazioni chiare sul contenuto di questa autorizzazione non se ne trovano come al solito se non da parte degli addetti ai lavori come il sottoscritto, tanto i cittadini non contano nulla ovviamente come al solito.

Nuovo Regolamento UE: ridurre uso e produzione materie prime associate alla deforestazione

Proposta di Regolamento (QUI) del Parlamento e del Consiglio relativo alla messa a disposizione sul mercato dell'Unione e all'esportazione dall'Unione di determinate materie prime e determinati prodotti associati alla deforestazione e al degrado forestale e che abroga il Regolamento (UE) n. 995/2010 (QUI), introducendo vincoli maggiori sulla tracciabilità delle materie prime e sulla trasparenza della catena di approvvigionamento. Vedremo se una volta approvato in via definitiva il nuovo Regolamento riuscirà almeno in parte a superare i limiti normativi ma anche attuativi del Regolamento precedente del 2010.

Il Comitato Economico e Sociale della UE (che rappresenta le organizzazioni imprenditoriali e sociali europee) ha espresso in un Parere (QUI) alcuni rischi del nuovo Regolamento a cominciare dalla tutela dei piccoli agricoltori e allevatori ma anche alla necessità di costruire relazioni vincolanti con Paesi extraUE che sono grandi importatori delle materie prime trattate dalla nuova norma europea. 

martedì 7 marzo 2023

Rapporto GME: calo della domanda e della offerta di gas naturale

NewsLetter (QUI) di Febbraio 2023 del Gestore dei Mercati Energetici (GME)che analizza il calo dei consumi del gas dettati da vari fattori: il clima più temperato ma anche i provvedimenti UE e nazionali sulla riduzione del consumo del gas anche in chiave di diversificazione degli stati produttori, si vedano i limiti del piano italiano QUI  e il Regolamento UE QUI.

Ma questi dati si vanno ad aggiungere alla riduzione dell’offerta del gas che continuerà nel medio termine scatenando una pericolosa concorrenza economica, ma anche geopolitica, per conquistare parti sempre maggiori di una produzione ridotta di gas fossile.

Un Rapporto che fa il paio con quelli già riportati in questo blog: 

1. sui rischi di un eccesso di rigassificatori previsti in italia QUI

2. sulla necessità di puntare più sulle rinnovabili che il gas QUI (viste le criticità del mercato di tale fonte per non parlare delle sue emissioni) nell'affrontare la emergenza energetica attuale legata alla guerra Ucraina e non solo alla guerra perchè sullo sfondo resta strategicamente anche la crisi climatica. 

Vediamo in sintesi per la parti principali del nuovo Rapporto del GME.

lunedì 6 marzo 2023

Rischio incidenti industriali: nuovi piani di emergenza esterni e informazione della popolazione

La Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile con Direttiva del 7 dicembre 2022 (QUI) ha approvato in relazione agli impianti classificati a rischio incidente rilevante (Normativa Seveso III DLgs 105/2015 - QUI):

1. Linee guida per la predisposizione del piano di emergenza esterna PEE (allegato 1 QUI); 

2. Linee guida per l'informazione alla popolazione (allegato 2 QUI);   

3. Indirizzi per la sperimentazione dei piani di emergenza esterna (allegato 3 QUI).

Il post in premessa sintetizza, per facilità di lettura, le novità più rilevanti della Direttiva per poi analizzare nel merito il suo contenuto nonché le norme previgenti che restano in vigore

sabato 4 marzo 2023

Scontro nel Comitato economico sociale della UE sul prolungamento del nucleare esistente

Il Comitato Economico e Sociale della UE (di seguito CES) con un Parere esplorativo (QUI) richieste dalla Presidenza Ceca ha chiesto alla Commissione di prolungare la durata delle centrali nucleari esistenti come strumento per stabilizzare i prezzi dell’energia nella UE. Ma all’interno del CES molti rappresentanti si sono dichiarati contrari producendo parere di esperti che contestano la tesi passata a maggioranza nel Comitato.

Vediamo nello specifico ed in sintesi le tesi approvate dal CES ma anche quelle che le contestano…

giovedì 2 marzo 2023

Incostituzionale in parti rilevanti la riforma della programmazione portuale

L’articolo 4 della legge 156/2021 modifica l’articolo 5 della legge quadro sui porti - legge 84/1994 (QUI) che disciplina sia il Documento di Programmazione Strategica di Sistema (DPSS) che il Piano Regolatore Portuale (PRP ma prima della riforma PRSP Piano regolatore di sistema portuale).

I capisaldi di questa riforma, come spiegavo criticamente in un post del mio blog (QUI), erano i seguenti:

1. aggirare il più possibile la applicazione di procedure di valutazione ambientale nelle scelte strategiche di pianificazione dell’uso del demanio portuale, a cominciare dalla Valutazione Ambientale Strategica;

2. accentrare le decisioni sull’approvazione degli strumenti di programmazione e pianificazione portuale nelle mani delle Autorità di Sistema Portuale tagliando fuori le Regioni ed in primo luogo i Consigli Regionali;

3. ridurre sempre di più le scelte di pianificazione del demanio portuale a decisioni “tecniche” attraverso l’ampio uso dell’adeguamento tecnico funzionale anche in contrasto con le stesse Linee guida Consiglio Superiore Lavori Pubblici del 2017 sui Piani Regolatori di Sistema Portuali - PRSP QUI che non casualmente vede applicato ai suoi pareri un assurdo meccanismo di silenzio assenso;

4. esclusione dell’interesse paesaggistico attraverso la equiparazione degli ambiti portuali alle zone omogenee B del Decreto 1444 del 1968 QUI;

5. alla approvazione del Documento di Programmazione Strategica di Sistema (DPSS) si applica la procedura della conferenza dei servizi semplificata.

6. non c’è più il riferimento alla approvazione da parte della Regione del DPSS.


La riforma è stata contestata con ricorso da parte di due Regioni: Toscana e Friuli e sul ricorso si è pronunciato unitariamente la Corte Costituzionale con sentenza n° 6 del 23 gennaio 2023 (QUI).

La sentenza ha dichiarato la incostituzionalità di parti rilevanti della riforma del 2021 sopra sintetizzata. Altre parti sono state salvate come vedremo e su questo restano le mie perplessità pur ovviamente prendendo atto della decisione della Corte. Resta il fatto positivo che la sentenza restituisce, almeno in parte, un ruolo attivo a Comuni ma soprattutto alla Regione quanto meno nella programmazione delle scelte strategiche delle aree portuali e limitrofe.  

La Corte conferma la riforma del 2021 nella parte che toglie il potere regionale di intesa e approvazione del PRP, però boccia quella che non prevede l’Intesa sul DPSS che se ben esercitata può colmare il non riconosciuto ruolo della Regione e dei Comuni sull'approvazione del PRP ma solo a condizione che anche il DPSS sia sottoponibile a Valutazione Ambientale Strategica (di seguito VAS) come spiego, nella parte finale di questo post. 

Si può dire che la sentenza della Corte Costituzionale, in modo contraddittorio, riconosce un grande rilievo istituzionale al DPSS tanto da sottoporlo alla Intesa con la Regione e al contempo rimuove che ad esso non si applica l’unico strumento di valutazione (la VAS) che ne garantisce una procedura di approvazione trasparente e soprattutto rispettosa dei molteplici interessi che si muovono sull’area vasta (termine usata proprio dalla sentenza) interessata dal DPSS.

Inoltre altro aspetto rilevante della sentenza della Corte Costituzionale questa fa salve le norme paesaggistiche che erano state cancellate dalla riforma del 2021.  

Nel post che segue riporto in sequenza:

1. la ricostruzione, da parte della Corte Costituzionale, delle norme previgenti su programmazione e pianificazione portuale

2. la ricostruzione delle principali modifiche che la riforma del 2021 aveva apportato all’articolo 5 della legge quadro sui porti relativamente a programmazione e pianificazione portuale

3. le parti della riforma dichiarate incostituzionali con relativa motivazione

4. le parti della riforma per le quali è stata dichiarata non fondata la questione di costituzionalità con relativa motivazione

Ancora nuovi leggi che derogano alla Valutazione di Impatto Ambientale

Un nuovo Decreto Legge (n° 13 del 2023 QUI) che introduce deroghe alla applicazione della Valutazione di Impatto Ambientale (di seguito VIA), dopo le scuse per l’emergenza guerra ed energia (vedi rigassificatori offshore QUI) ora la scusa è l’attuazione dei progetti previsti dal PNRR e dei piani complementari. Quasi sempre procedure che servono per giustificare impianti a forte emissioni di gas serra.

Tutto questo mentre:

1. il Piano nazionale integrato energia e clima dovrà essere rivisto radicalmente  entro giugno 2023 proprio per garantire nuovi obiettivi verso la neutralità climatica QUI;

2. il Gestore dei Mercati Energetici in un suo report (QUI) dello scorso giugno ha dimostrato che le nuove infrastrutture per il GNL non serviranno per affrontare l’emergenza Ucraina, per cui, sempre in altro rapporto, il GME afferma che i nuovi rigassificatori, approvati in deroga alle norme della VIA e della Seveso III, rischiano di diventare "beni incagliati" (QUI);

3. la Corte Costituzionale con sentenza del 3 dicembre 2021 n° 233 (QUI) ha affermato: "La protezione dell'ambiente non è, d'altronde, contrapposta alla semplificazione, ma è anzi perseguita proprio attraverso «una migliore qualità ed efficienza dei procedimenti”;

4. Rapporto Corte dei Conti su attuazione PNRR: difficoltà di spesa e di organizzazione della Pubblica Amministrazione locale, QUI;

5. si bloccano le assunzioni necessarie per meglio svolgere le istruttorie al Ministero dell'Ambiente (prima Transizione Ecologica) sia per il PNRR che per la difesa idrogeologica QUI.


In sintesi il nuovo Decreto legge:

1. Permette con un accordo tra Ministri di evitare la applicazione della VIA a progetti che ordinariamente la richiederebbero

2. Le conclusioni della conferenza dei servizi comprendono la VIA anche fuori dei casi in cui questo è previsto dalla legge (ad esempio vedi Provvedimento autorizzatorio unico regionale)

3. Le Autorità ambientali che partecipano al procedimento (compresi Enti Locali e Regioni) possono fare opposizione alle conclusioni della Conferenza dei Servizi ma a condizione di “tenere conto delle esigenze di appaltabilità del progetto” sic!

4. Le Autorità Ambientali coinvolte nel procedimento non possono essere esprimere un diniego al progetto ma devono indicare le prescrizioni per realizzarlo comunque migliorandone gli impatti ambientali a condizione però che quantifichino i costi di dette prescrizioni e questi non siano eccessivi (hanno inventato la VIA positiva per ragioni finanziarie)

5. nelle istanze di richiesta di avvio della VIA non devono essere più presentate le verifiche dell’interesse archeologico e la relazione paesaggistica

 

mercoledì 1 marzo 2023

La newsletter su leggi sentenze in materia ambientale pubblicate a FEBBRAIO 2023

 

Pubblicate, nell'apposita sezione del Blog (QUI) la Newsletter NEWSAMBIENTE su Leggi, Sentenze pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale italiana e della UE nel mese di FEBBRAIO 2023.

La NewsLetter contiene la sintesi commentata delle parti più significative di detti ATTI con i link alla versione completa degli stessi, inoltre troverete anche documenti ufficiali e studi in materia ambientale ed energetica di particolare significato.