sabato 30 settembre 2023

Si del Parlamento UE al Regolamento sulle Materie Prime Critiche

Il Parlamento UE ha approvato con emendamenti (per il testo vedi QUI), in posizione negoziale prima lettura (QUI), un Regolamento  (proposto su iniziativa della Commissione - Vedi pagina 44 NewsAmbiente Marzo 2023 QUI ) che prevede una serie completa di azioni per garantire l'accesso dell'UE a un approvvigionamento sicuro, diversificato, accessibile e sostenibile di materie prime essenziali. Ora si aprirà un confronto con la Commissione per arrivare ad una possibile adozione definitiva nei prossimi mesi.  

 

Nel post che segue troverete:

1. le ragioni su cui si fonda il nuovo Regolamento

2. una sintesi schematica delle norme principali procedurali introdotte dal Regolamento rinviando alla analisi completa nella mia NewsAmbiente settembre ottobre 2023)

3. una analisi più specifica delle norme del Regolamento sul recupero di materie prime critiche dai rifiuti minerari e sulla riciclabilità dei magneti permanenti.

 

Per una analisi completa del nuovo Regolamento in approvazione si rinvia alla mia NewsAmbiente Settembre/Ottobre 2023 di prossima pubblicazione sul mio blog Note di Grondacci alla sezione apposita QUI.

venerdì 29 settembre 2023

Un indice per misurare la dipendenza dal petrolio dell’Europa che resta significativa

Studio (QUI) pubblicato su Science Direct che dimostra:

1. la quota di petrolio consumata in Europa è rimasta costante nel tempo con buona pace degli obiettivi del Green Deal

2. la Russia resta un rilevante fornitore di petrolio alla UE

3. si è ridotto il rapporto tra crescita del PIL e uso del petrolio ma solo per la crescita del primo più che per la riduzione del consumo del secondo

4. l’Italia resta tra i Paesi con la più alta dipendenza dal petrolio in europa

5. la tendenza a differenziare i Paesi da cui acquistare il petrolio non ha comportato una riduzione dei Paesi importatori a rischio geopolitico

6. le misure prese dopo la guerra in Ucraina dimostrano che si possono realizzare accelerazione anche più consistenti verso l’uscita dalle fossili

giovedì 28 settembre 2023

Il dragaggio nei porti dopo il nuovo Regolamento su terre e rocce da scavo

Presentata bozza di Regolamento che riforma nuovamente la normativa sulla gestione delle terre e rocce da scavo attualmente disciplinata dal Decreto 120/2017 (QUI) che a sua volta aveva abrogato il precedente Decreto 161/2012 (QUI)

Il testo tratta anche dei materiali di dragaggio e della possibilità di un loro riutilizzo ma solo a terra mentre gli sversamenti in mare restano in vigore i due Decreti ministeriali del 2016 come spiego nel post che segue.  Si dichiarano insoddisfatti (QUI) gli operatori portuali che speravano invece di poter applicare il nuovo regolamento (che permette di classificare le terre e rocce di scavo come sottoprodotti e non più rifiuti) anche per lo sversamento in mare dei fanghi di dragaggio.

In realtà come dimostro nel post le semplificazioni a favore dello sversamento in mare dei dragaggi e comunque una loro gestione molto facilitata sussistono già nella vigente normativa e resta in sospeso un decreto ministeriale che potrebbe ulteriormente permettere sversamenti senza procedura di sicurezza ambientale adeguate nonostante che la Cassazione abbia spiegato da tempo che invece, a prescindere dalla possibilità che la legge fornisce per gli sversamenti, questi devono avvenire solo dopo istruttorie rigorose.

Vediamo di seguito su quale norma di legge si fonda il nuovo regolamento e come quest’ultimo interviene nel disciplinare la gestione dei materiali di dragaggio a terra, le rimozioni nelle critiche di Assoporti alla bozza di regolamento e come attualmente la normativa vigente e la giurisprudenza recente della Cassazione disciplinano lo sversamento di materiali di dragaggio in mare.

N.B. Sulla disciplina delle terre e rocce da scavo in generale nel nuovo Regolamento tornerò a breve con un nuovo post.  

QUI trovate il testo della bozza di Regolamento sulle terre e rocce di scavo presentata dal Governo

QUI trovate la scheda di confronto tra il testo del Decreto 120/2017 e quello del nuovo Regolamento in fase di pubblicazione.

martedì 26 settembre 2023

A che punto siamo con lo sviluppo dell’idrogeno: il Rapporto della IEA 2023

Rapporto (QUI) della Agenzia Internazionale per l’Energia di cui si riporta la sintesi.

Il Rapporto analizza le potenzialità del mercato dell’idrogeno ma anche le difficoltà a breve-medio termine. Soprattutto il rapporto analizza l’idrogeno a basse emissioni (cioè da rinnovabili ma anche da fossili con cattura della CO2) evidenziando la progressione nella sua produzione (50% in più dal 2022) anche se ancora troppo è l’idrogeno prodotto da fonti fossili con stoccaggio del carbonio viste i limiti di questa tecnica come analizzato di recente QUI.

Comunque sussistono problematiche descritte nel rapporto quali:

1. l’aumento dei costi finanziaria e delle attrezzature

2. la lentezza nello sviluppo di sistemi di incentivazione governativi

3. incertezza nella domanda di elettrolizzatori

4. l'idrogeno a basse emissioni viene adottato molto lentamente nelle applicazioni esistenti, rappresentando solo lo 0,7% della domanda totale di idrogeno

Il Rapporto conclude con una serie di indicazioni per i decisori al fine di superare le sopra elencate criticità: migliorare gli incentivi, semplificare le autorizzazioni agli impianti, garantire una certificazione internazionale sui parametri ambientali nella produzione di idrogeno

 

lunedì 25 settembre 2023

Record investimenti nelle rinnovabili ma non basta per la neutralità climatica

Rapporto (QUI)  2023 di BloombergNEF che dimostra come gli investimenti globali per le rinnovabili sono aumentati del 22% dall’inizio anno ma occorrerebbe un aumento del 76% per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica.

 

domenica 24 settembre 2023

I sistemi di cattura della CO2 sono lo strumento per continuare con le fonti fossili

In questo post riporto in sintesi alcune inchieste svolte da BloomgergNEF, IEEFA (Institute for Energy Economics and Financial Analysis), da Inside Climate News e di DeSmog sito web giornalistico sui mutamenti climatici.

Le Inchieste dimostrano tutti i limiti e le falsità che stanno dietro le tecnologie di cattura del carbonio prodotto dalle fonti fossili, promosse con investimenti ultramilionari dalle compagnie petrolifere e del gas per continuare ad estrarre e utilizzare le fonti fossili. L’ultima scusa è quella del gnl (gas naturale liquefatto) oggi al centro anche della transizione energetica italiana ed europea.

Ma nonostante le inchieste qui riportate dimostrino la infondatezza dei motivi portati per giustificare le tecnologie di cattura del carbonio i progetti continuano a proliferare grazie ai finanziamenti dei governi a cominciare da quello USA e non casualmente in Cina le centrali a carbone sono rilanciate alla grande (QUI): tra esistente e in costruzione si arriva a 392 GW quindi con una capacità di energia dal carbone in aumento dal 23% al 33% rispetto ai livelli del 2022.  

giovedì 21 settembre 2023

L'ondata di caldo di questa estate è costata mezzo punto di PIL all'Italia

Allianz SE una società di servizi assicurativi ha pubblicato lo scorso 4 agosto un Report (QUI) dove si rileva che la recente ondata di caldo negli Stati Uniti, nell'Europa meridionale e in Cina potrebbe essere costata 0,6 punti percentuali del PIL nel 2023. Il costo varia da 0,1 punti percentuali per la Francia a 1,3 punti percentuali del PIL per la Cina. Un giorno di caldo estremo (sopra i 32 gradi) equivale a mezza giornata di sciopero.

 

mercoledì 20 settembre 2023

Imposte progressive per una transizione ecologica e solidale

Uno studio (QUI) dell’Istituto Superiore dell’Economia della Scuola Sant’Anna di Pisa dimostra come la transizione ecologica non possa essere affrontata rimuovendo la diffusa regressività fiscale che favorisce sempre di più la parte più ricca della popolazione e impedisce di mettere a disposizione delle Pubbliche Amministrazioni le risorse necessarie per affrontare in modo non solo efficace ma solidale la transizione ecologica.

Su come affrontare i costi sociali della transizione ecologica ne avevo già trattato QUI e QUI.

lunedì 18 settembre 2023

Poteri sulle bonifiche no ai Comuni per la Corte Costituzionale ma una leggina cambia tutto

La Corte Costituzionale con sentenza n° 160 del 24 luglio 2023 (QUI) aveva dichiarato incostituzionale una norma regionale che trasferiva ai Comuni le procedure operative e amministrative per gli interventi di bonifica messa in sicurezza e ripristino ambientale di terreni inquinati. Come è noto l’articolo 242 del DLgs 152/2006 (QUI codice dell'ambiente) afferma testualmente che è la Regione, previo parere del Comune, ad approvare il progetto di bonifica attraverso la conferenza dei servizi. Quindi la Corte con la sentenza di seguito esaminata ha affermato che la visione di tutela unitaria del bene ambiente riconosciuta dall’articolo 117 della costituzione sarebbe vanificata se si attribuisse alla regione «la facoltà di rimetterne indiscriminatamente la cura a un ente territoriale di dimensioni minori, in deroga alla valutazione di adeguatezza compiuta dal legislatore statale con l’individuazione del livello regionale”.

La norma nazionale è chiara, la sentenza pure ma subito dopo è arrivata l’articolo 22 del Decreto-Legge 104/2023 (QUI) che riconosce alle Regioni il diritto di trasferire queste competenze ai Comuni con apposita legge regionale, rimettendo in efficacia le norme regionali che da tempo hanno trasferito competenze sulle bonifiche ai Comuni

Mentre il Governo si trastulla con il giochino delle competenze dandole ad enti che spesso non hanno al loro interno le risorse professionali per gestire procedure complesse come quelle di autorizzazione di progetti di bonifica (risorse che stato e regioni si guardano bene da fornire), moltissime procedure di bonifica risultano tutt’ora congelate da anni come ha affermato l’ultimo Rapporto Ispra 2023 su cui tornerò diffusamente prossimamente con la Newsletter NEWSAMBIENTE di settembre/ottobre e anche su questo blog con apposito post.

venerdì 15 settembre 2023

Nuove Semplificazioni per autorizzare la produzione di biometano

Nuova normativa che semplifica la autorizzazione per gli impianti che producono biometano, compresi quelli che lo producono da rifiuti organici, e soprattutto per favorire la trasformazione degli impianti di biogas in impianto di produzione del biometano. Gli impianti in questione elencati espressamente dalla nuova normativa potranno essere approvati con una semplice procedura abilitativa semplificata (di seguito PAS).

Il biometano continua ad essere fortemente sponsorizzato (ne avevo trattato da ultimo QUI) non solo incentivi milionari pagati dai cittadini ma anche ora con ulteriori semplificazioni autorizzative

Vediamo meglio la normativa in questione cosa modifica a quali categorie di progetto fa riferimento ma prima di tutto vediamo cosa è questa PAS.

giovedì 14 settembre 2023

GNL il rischio dei costi i Report IEEFA, mentre ENI ne acquista altro

L'Institute for Energy Economics and Financial Analysis (IEEFA) in un suo recente Report (QUI) del 4 settembre ha messo in guardia contro la promozione dell'espansione all'ingrosso dei terminali di gas naturale liquefatto (GNL) partendo da un caso relativo alle Filippine, per poi mettere in guardia sul rischio globale dell’aumento dei costi di importazione del gnl per i Paesi non produttori.

Ma sempre secondo l’IEEFA in altro Report (QUI) del 6 settembre dimostra come il Mercato del gas altalenante dominato dalla paura e dalla volatilità

Sui rischi a investire in infrastrutture per il gas in modo strategico ho scritto, da ultimo, anche QUIQUI.

Più recentemente sempre IEEFA ha prodotto un nuovo Report (QUI)pubblicato lo scorso 31 ottobre, che conferma come lo sviluppo della capacità di GNL in Europa supera la domanda significativamente. 


Di seguito la sintesi della traduzione dai suddetti Report

mercoledì 13 settembre 2023

Rigassificatore di Panigaglia le inesattezze della Sindaca di Portovenere sul piano di emergenza esterno

La Sindaca di Portovenere, forse perché nuova nel suo ruolo, dimostra di conoscere poco o niente le norme sulle procedure di informazione alla popolazione relative al rigassificatore di Panigaglia come peraltro avevo già dimostrato QUI in relazione all’incidente occorso nell’area dell’impianto qualche settimana fa.

La Sindaca dichiara oggi sul Secolo XIX che: “è in corso già da alcuni mesi l’iter per la modifica del Piano di Emergenza Esterna (di seguito PEE n.r.d.). Una volta giunto a conclusione saranno fornite alla popolazione tutte le comunicazioni”.

Aggiunge la Sindaca che insieme con tutte le amministrazioni competenti verrà curata la esercitazione sulla funzionalità del PEE. 

No, egregia signora Sindaca, non funziona così per entrambe le questioni sopra riportate dalla sua dichiarazione e non perché lo dica io ma perché lo dice la legge e nel post che segue lo spiego. 

Ma a premessa una questione di ruolo istituzionale della Sindaca di Portovenere in rapporto alla comunità che dovrebbe rappresentare.

martedì 12 settembre 2023

Rigassificatore a Vado: la comunicazione unilaterale del Presidente Toti

Il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti sulla sua pagina fb dichiara in relazione al progetto di collocare una nave rigassificatrice davanti a Vado: "Mercoledì 13 settembre alle 15 vi aspetto in diretta sulla mia pagina Facebook per rispondere a tutte le domande che potete scrivermi qui, nei commenti sotto questo post. Chiarire i dubbi dei cittadini è giusto e doveroso, soffiare sul vento delle loro paure non ha senso, non fa il bene di nessuno".

Questa è una affermazione prima di tutto profondamente scorretta e, come spiego alla fine del post, in contrasto proprio con le norme sulla partecipazione che disciplinano la realizzazione di progetti come quello proposto a Vado

Vediamo perché…

lunedì 11 settembre 2023

Nuove norme per monitorare e comunicare dati e ispezioni sullo zolfo nei combustibili marini

Con il Decreto Ministero Ambiente 24 aprile 2023 (QUI) viene aggiornato l’allegato X, parte I, sezione 3 (Disposizioni per alcune specifiche tipologie di combustibili liquidi), alla Parte quinta del Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.

In sostanza si è introdotto nella normativa italiana un sistema di monitoraggio di ispezioni e verifiche su come vengono rispettati i limiti di zolfo nel combustibile marittimo, il tutto quasi in tempo reale e conforme in tutta l'UE visto che i dati dei monitoraggi e delle ispezioni vengono inseriti nel Sistema di informazione dell'Unione europea, operante come piattaforma per la registrazione e lo scambio delle informazioni sui controlli di conformità, denominato Thetis EU (QUI).

mercoledì 6 settembre 2023

Concessione sbarco gnl nel porto di Spezia: le NON risposte della Regione Liguria

L’Assessore della Regione Liguria competente in materia ha risposto ad una interrogazione in Consiglio Regionale di 5stelle (come riportano oggi i mass media locali e non QUI) che sollevava il tema della non coerenza con il vigente piano regolatore portuale della concessione rilasciata a GNL Italia per lo sbarco delle autobotti cariche di gas naturale liquefatto. La tesi dell’assessore è che l’area interessata da detta concessione è compatibile con lo sbarco del gnl in quanto “… è destinata al progetto di ampliamento del Terminale del Golfo per lo svolgimento di operazioni portuali ai sensi dell’articolo 18 legge 84/94”.

Affermazione apodittica in quanto non dimostra cosa le norme attuative del Piano Regolatore Portuale del 2006 (QUI) e tutt’ora vigente (per scelta delle amministrazioni competenti di poco tempo fa QUI e QUI.) dicono nell’area di demanio portuale decisa per lo sbarco.

Allora ve lo scrivo io cosa dicono le norme:

martedì 5 settembre 2023

Rischi gnl nel trasporto marittimo

2 Studi di Transport & Environment, QUI e QUI sui rischi del gnl nel trasporto marittimo in relazione al mancato raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica.

In particolare, i due studi dimostrano le grandi quantità di metano perso dalle navi associate all’uso del GNL (gas naturale liquefatto). Le maggiori emissioni di gnl da movimentazione delle navi in navigazione è dimostrato che riguarda le navi da crociera.

Sulle notevoli emissioni fuggitive di metano ho trattato da ultimo in questo post QUI dove analizzo anche le emissioni fuggitive specifiche dall’impianto di rigassificazione del gnl di Panigaglia (Portovenere SP) e i rischi per la salute e incidentali oltre che quelli per il clima. D’altronde oltre allo studio che stiamo esaminando la stessa Agenzia Internazionale per l’Energia ha dimostrato, QUI,  come le emissioni di metano costituiscano uno dei fattori principali nella crisi climatica in atto. Non solo ma in un Rapporto precedente del 2021, QUI,  la stessa Agenzia ha chiesto di stoppare nuove estrazioni di gas e carbone.

Di seguito riporto la traduzione della sintesi dello studio di Transport & Environment con alla fine una sintesi del secondo Rapporto di T&E…

Le nuove linee guida per individuare i responsabili dell'inquinamento e della bonifica

Sono state approvate le Linee Guida (QUI) per le Pubbliche Amministrazione al fine di chiarire gli aspetti giuridico amministrativi e tecnici nella individuazione dei responsabili dell’inquinamento in sito dove sono accertati superamenti dei limiti di legge degli inquinanti prodotti da sversamenti abusivi o gestioni non rispettose della legge di impianti e attività varie.

In altri termini le linee guida definiscono le modalità operative di quanto previsto dall’articolo 244 del DLgs 152/2006

Le linee guida sono state approvate, nell’ambito del Progetto MIR, dalla Direzione D.G.U.S.S.R.I sulla base del principio comunitario “chi inquina paga”. Le linee guida sono rivolte a tutte le Amministrazioni competenti nell’ambito del procedimento di cui all’art. 244 del decreto legislativo n. 152/2006.

 

lunedì 4 settembre 2023

Progetto Europeo: limiti di emissioni e controlli dalle navi ancora inadeguati

Progetto europeo Shipping Contributions to Inland Pollution Push for the Enforcement of Regulations (SCIPPER – vedi il sito del Progetto QUI) mira a implementare tecniche di misurazione all'avanguardia e di nuova generazione per monitorare le emissioni delle navi durante il loro normale funzionamento.

 

Dal Rapporto (QUI) pubblicato lo scorso gennaio 2023 emergono limiti anche nella legislazione vigente   nei metodi di controllo dei carburanti delle navi:

1. i dati sulle emissioni degli ossidi di azoto sono ben più elevati di quelli dei controlli ordinari svolti secondo le regole vigenti

2. esiste la necessità di stabilire limiti alle emissioni di particolato dal trasporto marittimo visto che questi inquinanti risultano significativi anche con combustibili marittimi a basso tenore di zolfo

3. occorre stabilire limiti di emissioni e metodi di controllo per l’ammoniaca attualmente prodotto dai sistemi catalitici applicati ai motori delle navi per ridurre le emissioni di ossidi di azoto

4. occorrono limiti di emissione per il metano soprattutto per il GNL se usato come combustibile marittimo

5. utilizzare metodi di trasmissioni dati su qualità combustibili in automatico a centri di monitoraggio

6. usare sistemi di telerilevamento per controllare la qualità del combustibile usato sulle navi

 

Vediamo in modo più approfondito le raccomandazioni che indica il Rapporto:

domenica 3 settembre 2023

Raggruppamento e abbruciamento di materiali vegetali nel luogo di produzione

L’articolo 10 del Decreto-Legge 69/2023 convertito nella legge 103/2023 (QUI) pone ulteriori limiti (territoriali e temporali) nonché sanzioni alla pratica agricola dell’abbruciamento di materiali vegetali che è attualmente disciplinata dall’articoli 182 comma 6-bis del DLgs 152/2006 che fissa quantità giornaliere di materiali bruciabili con la suddetta pratica e che non devono rientrare nella definizione di rifiuto.

venerdì 1 settembre 2023

Ecco perché l’incidente al rigassificatore a Panigaglia richiedeva una procedura informativa alla popolazione…

Secondo la Sindaca di Portovenere l’incendio avvenuto nel rigassificatore di Panigaglia non richiedeva una procedura di informazione del pubblico perché “non percepibile dalla maggioranza della popolazione anche in considerazione dell’orario, senza interessare altre parti dell’impianto e senza alcun impatto sull’ambiente esterno.

Davvero le cose stanno così? Ne ho già ampiamente trattato QUI , in questo post mi limito solo a rispondere alla tesi della signora Sindaca…



Linee guida per concessioni nei porti: parametri ambientali non rispettati a Spezia

Con il Decreto 21 aprile 2023 (QUI) sono stata adottate le linee guida sulle modalità di applicazione del Regolamento recante disciplina per il rilascio delle concessioni di aree e banchine approvato con Decreto del 28 dicembre 2022 n° 202.

 

A sua volta il Decreto 28 dicembre 2022 n° 2022 era in attuazione dell’articolo 5 (QUI) della legge 118/2022 che aveva modificato l’articolo 18 della legge quadro sui porti.

Per una analisi del Decreto 28 dicembre 2022 n° 202 vedi News/Ambiente Dicembre 2022 (pagina 96 - QUI).

Le linee guida in coerenze con le norme sopra citate a cui danno attuazione affermano alcuni principi fondamentali:

1. la concessione di uso delle banchine nei porti deve rispettare le prescrizioni e delle destinazioni funzionali dei Piani Regolatori dei porti

2. devono rispettare gli obiettivi sulla transizione ecologica

3. devono dimostrare di rispettare il principio comunitario DNHS (Do no significant harm): non creare danni significativi all’ambiente.

 

Vediamo più precisamente gli aspetti più rilevanti di queste nuove Linee guida per poi indicare alcuni esempi concreti di totale mancanza di rispetto di questi principi da parte di Autorità di Sistema Portuale e vari Enti competenti…