lunedì 30 dicembre 2019

Una sentenza del Consiglio di Stato dedicata a quelli che “non potevamo bloccare il nuovo super brico in area ex SIO a Spezia


Su come si doveva procedere per impedire l’ennesimo centro di vendita a Spezia in danno del commercio di vicinato, il c.d. superbrico nell'area ex SIO a Spezia,  ho già avuto modo di scrivere molto ( vedi QUI). 
Voglio qui riportare passaggi fondamentali di una sentenza del Consiglio di Stato N° 8801/2019  (QUI) pubblicata lo scorso 24 Dicembre,  su un caso ligure ( Ventimiglia) di una media struttura   di vendita (proposto dalla società Talea, Società di Gestione Immobiliare s.p.a.,)

domenica 29 dicembre 2019

Porto di Spezia il falso conflitto ambiente lavoro nasconde le vere questioni sul rapporto porto città


Sul porto di Spezia si litiga anche tra enti e terminalisti ma la sensazione è che non si colgano i nodi veri delle problematiche sul rapporto porto città.
L’intervista del Sindaco di oggi sul Secolo XIX  pur cogliendo alcune criticità reali (licenziamento unilaterale di una dipendente LSCT, ritardi nel recupero di Calata Paita alla Città) è troppo incentrata sulla necessità di accelerare  le opere previste dal Piano Regolatore del Porto del 2006.
In questo modo non si colgono le principali questioni : la prevenzione sanitaria  per i residenti dei quartieri limitrofi al porto, il rispetto delle prescrizioni ambientali sul PRP del 2006, una nuova pianificazione porto città che recuperi un ruolo forte del Comune come peraltro indica la stessa legge quadro sui porti nella sua ultima versione.

sabato 28 dicembre 2019

Inquinamento dal porto di Spezia : altro che concordia quello che si vuole è solo sudditanza

L’ex Presidente della Unione Industriali nonché ex presidente della Autorità Portuale  spezzina (prima della riforma della legge quadro) riferendosi alla diatriba aperta dal Sindaco di Spezia con Lsct sui licenziamenti in porto: "La concordia è il requisito fondamentale per il successo di ogni comunità".
A me questa frase, parafrasando ovviamente, mi fa venire in mente quella riferita, da Tacito,  al modo di risolvere le controversie degli antichi romani: “hanno fatto un deserto e lo hanno chiamato pace”.

martedì 17 dicembre 2019

Autorizzazione progetto biodigestore Vezzano Ligure e pianificazione urbanistica comunale

Alla audizione sul progetto di biodigestore in località saliceti (Vezzano Ligure) nella IV Commissione del Consiglio Regionale ligure ieri si è discusso tra l’altro della questione del contrasto tra la attuale destinazione funzionale del PUC di Vezzano con la localizzazione del sito del biodigestore. Si sono scontrate due tesi: la destinazione funzionale è zona residenziale/agricola mentre per la Regione è industriale/artigianale.

Messa così la diatriba non chiarisce i veri termini della questione che riguarda invece principalmente il rapporto tra la eventuale e cmq futura, per ora, autorizzazione al progetto in questione e la normativa che disciplina il rapporto tra questo atto e la pianificazione urbanistica comunale

domenica 15 dicembre 2019

Basta scuse! Il parere sanitario del Sindaco nell’AIA deve essere rilasciato obbligatoriamente.

Lo scorso sabato ho partecipato come relatore al Convegno organizzato dal Movimento tutela Val Basento sulle problematiche ambientali di quella zona della provincia di Matera in particolare nel Comune di Pisticci. QUI trovate tutti gli interventi del Convegno.
Nel mio intervento ho trattato la tematica di come il parametro salute pubblica deve essere valutato e comunque preso in considerazione nelle procedure di Autorizzazione Integrata Ambientale (di seguito AIA) e di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).


In particolare ho spiegato, in riferimento all’AIA di un impianto di trattamento di rifiuti pericolosi e non nel Comune di Pisticci (MT), come uno dei passaggi procedurali importanti sia il Parere che il Sindaco deve rilasciare come autorità sanitaria (ai sensi della normativa sulle industrie insalubri del 1934). Parere che nel caso specifico non è mai stato emesso in tutte le AIA rilasciate dal 2008 in poi!


La reazione del Sindaco del Comune interessato al mio intervento mi ha confermato come da parte di molti amministratori comunali (quindi non certo solo quello del Comune in questione) ci sia una rimozione di questa funzione che è distinta come vedremo da quella classica della normativa sulle industrie insalubri.

Normativa infrastrutture critiche antiterrorismo e informazione ai cittadini

All’incontro pubblico organizzato dalla Prefettura di Spezia per la presentazione del Piano di emergenza esterno del Rigassificatore di Panigaglia, le autorità competenti presenti di fronte ad alcune timide e semplici richieste di informazioni sul rapporto tra il suddetto impianto e la normativa antiterrorismo sulle c.d. infrastrutture critiche (DLgs 61/2011 attuazione Dirttiva 2008/114/CE), hanno opposto una totale chiusura.
In realtà le informazioni sugli impianti definiti come infrastrutture critiche (di seguito IC) ovviamente sono in generale limitate per ovvie ragioni che si fondano proprio sulla ratio del sopra citato DLgs 61/2011. Ma questo non significa che non ci siano informazioni ed , entro certi limiti, documentazioni che possa essere rese pubbliche.


Vediamo come stanno le cose citando e analizzando la normativa che si applica a questa problematica.

martedì 10 dicembre 2019

Masterplan Palmaria: sulla VAS la Regione fa marcia indietro ma non troppo…


Rispondendo ad una interrogazione in Consiglio Regionale (del gruppo consiliare 5stelle)  l’Assessore Scajola in data 15 luglio 2019 affermava: "Come già previsto ed ampiamente comunicato, specie in occasione degli incontri pubblici, i contenuti del Masterplan, che non produce effetti operativi, devono essere assorbiti con un atto di pianificazione territoriale ed urbanistica, nella forma dell’Atto di Intesa previsto dall’articolo 2 della legge regionale 29/2017 (ambiti territoriali strategici di rilievo regionale) da sottoporre, per la parte che costituirà eventualmente modifica ai vigenti piani territoriali ed urbanistici, alle procedura di verifica ambientale (VAS) stabilita dalla legge regionale 32/2012 e s.m.

sabato 7 dicembre 2019

Parco Montemarcello Magra: quale ruolo attivo dei Comuni senza distruggere il Parco


Vorrei ricordare ai Sindaci che si lamentano per non essere dentro il Consiglio direttivo del Parco Montemarcello Magra Vara (anche oggi ad esempio quello di Lerici sul secolo XIX) che nel Consiglio sono presenti ben tre rappresentanti dei Comuni sul totale di 5. Che poi tra i tre ci debba essere il Sindaco con maggiore territorio interessato dal Parco è questione che va decisa dalla Comunità del Parco che designa i tre membri oltre a quello che rappresenta interessi generali (anche qui termine generico).
Semmai andrebbero meglio chiariti i parametri della rappresentanza...

venerdì 6 dicembre 2019

Il DDL di abolizione del Parco Magra - Montemarcello – Vara è incostituzionale e anti UE


Il pensiero “forte” che sta dietro la richiesta di abolizione del Parco Montemarcello Magra si riassume in questa frase di uno dei sostenitori più accaniti della abolizione: “L’abolizione del parco non spegne le tutele in sua difesa, non annulla le normative regionali, ma consente ai Sindaci la pianificazione e la gestione delle zone, un’autonomia superiore agli enti locali. Dire che dopo si cementifica gratis è una bugia perché rimangono tutti i vincoli connessi.” 

Questa affermazione dimostra una profonda ignoranza (voluta o meno non mi interessa rilevarlo qui visto che questo è un post a valenza giuridico amministrativa e non certo politica) della normativa che disciplina le aree protette anche regionali e la collocazione di questa materia nell’ambito della Costituzione.

Vediamo perché…


martedì 3 dicembre 2019

Nuova legge sulla cessazione qualifica rifiuto: limiti e contraddizioni con giurisprudenza UE

La legge 128/2019 all’articolo 14-bis (QUI) modifica l’articolo 184-ter del  DLgs 152/2006 (parametri normativi per definire la cessazione della  qualifica di rifiuto). In particolare:
1. Si stabilisce che tra le condizioni per la cessazione della qualifica di rifiuto la sostanza o l'oggetto devono essere destinate ad essere utilizzate per scopi specifici (mentre nella versione precedente si faceva riferimento al termine più blando “comune utilizzo per scopi specifici”.
2. La seconda modifica prevede che, in assenza di norme specifiche comunitarie o di decreti ministeriali che per singole tipologie di rifiuto definiscano quando il rifiuto cessa di essere tale dopo attività di recupero, sono validi i criteri definiti nell’ambito delle procedure autorizzatorie per le attività di recupero. 

La Corte di Giustizia: obbligatoria la VIA ex post, quella che per la Regione Liguria non esiste!

La Regione Liguria, attraverso il Vice Direttore Ambiente e la stessa Giunta Regionale sostiene da da tempo che la VIA ex post  non essendo prevista dalla legge regionale (abrogata recentemente) e da quella nazionale, non è più applicabile. 
La Corte di Giustizia con una mirabile e recentissima sentenza (12 novembre 2019 causa C-261-18, il testo completo  QUI)  ha ribadito tutti i principi sulla obbligatoria applicazione della VIA ex post:
- sia nel caso di totale mancata applicazione della VIA al momento della autorizzazione e quindi realizzazione dell'impianto che invece doveva essere assoggettato a detta procedura di valutazione,
- sia nel caso di applicazione della VIA solo sulle ultime modifiche e non sull'impianto fin dalla sua realizzazione.

Insomma mentre per la Regione Liguria la VIA ex post non esiste (vedi QUI) la Corte di Giustizia condanna uno Stato Membro ad una sanzione di 5 milioni di euro per non averla applicata con conseguente inevitabile illegittimità degli atti di autorizzazione dell'ìmpianto in questione da far valere in sede nazionale. 

Riassumo di seguito i principi chiarissimi sulla obbligatoria applicazione della VIA ex post affermati da questa ultima sentenza della Corte di Giustizia.

lunedì 2 dicembre 2019

Niente Piano Regolatore di Sistema Portuale a Spezia, basta quello vecchio. Quale?


La Autorità di Sistema Portuale, come riportato oggi sul Secolo XIX,  ritiene che il piano regolatore del porto spezzino approvato nel 2006, tutt’ora in fase di attuazione, non richieda alcuna  revisione  e quindi tanto meno la realizzazione di un nuovo piano. Non casualmente questa dichiarazione è legata al nuovo Piano Triennale delle opere 2020- 2022 che conferma appunto la accelerazione di quanto previsto nel PRP del 2006.
La Autorità conferma ufficialmente quanto già emergeva con chiarezza nel Documento di Pianificazione Strategica di Sistema DPSS (NOTA[1]), atto propedeutico alla realizzazione del nuovo Piano Regolatore di Sistema Portuale e previsto dall’ultima versione della legge quadro sui porti.

A Pagina 50 del DPSS si legge: “Le previsioni future, basate soprattutto sulle previsioni di completamente delle opere previste dal PRP vigente, saranno invece sviluppate nei paragrafi seguenti…”, paragrafi che confermano la vecchia impostazione della attuazione del PRP del 2006 portata avanti dalle Amministrazioni precedentei.

Insomma questa ultima uscita della Autorità di Sistema Portuale non fa che confermare quanto era già scritto nel DPSS ma soprattutto si conferma la volontà di non rispettare neppure quanto indicato dal provvedimento di VIA del Ministero dell’Ambiente ma anche dello stesso Consiglio Regionale che approvò il PRP e questo provvedimento fa parte del PRP 2006 che la Autorità vuole oggi attuare completamente.

Quindi come si doveva e si dovrebbe procedere  su fascia di rispetto e pianificazione dello sviluppo del porto è scritto nei documenti ufficiali di valutazione e approvazione del prp del 2006:

mercoledì 27 novembre 2019

Autostrade e viadotti: i monitoraggi come dovevano funzionare per la legge

Ministro alle Infrastrutture oggi sul Secolo XIX dichiara: "Per essere efficaci i monitoraggi devono essere continuativi, quotidiani e non straordinari". Giusto!

Peccato che le Linee Guida 2012 del Ministero Infrastrutture e Trasporti per la gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali (QUI) affermavano quasi 8 anni fa: "solo attraverso un esame continuo della rete risulta fattibile un miglioramento della sua sicurezza ai fini preventivi”.

martedì 26 novembre 2019

Traghetti per gnl nel golfo di Spezia. Ma ci sono lacune sulla sicurezza portuale


Snam ha ribadito, tramite il presidente di Gnl Italia,  l’intenzione di avviare nel golfo di Spezia, utilizzando l’esistente rigassificatore in località Panigaglia (Portovenere), un servizio di traghetti per trasportare autobotti con gnl da detto impianto ai punti di ricarica per le navi ed a distributori gnl per mezzi trasporto su gomma.

sabato 23 novembre 2019

Note su ultime dichiarazioni di Regione Liguria e ReCos SpA sui biodigestori liguri


L’Assessore all’Ambiente della Regione Liguria dichiara (QUI): “Abbiamo bisogno di un biodigestore e di un sito di trattamento meccanico per ogni provincia”.


Si tratta di una dichiarazione che non corrisponde alla realtà delle procedure in corso in Liguria portate avanti dalla Amministrazione Regionale. Una dichiarazione che se applicata tenendo conto di dette procedure ma anche dei dati sui fabbisogni provinciali e regionali contenuti nei piani di area e di ambito regionale, dimostrerebbe la inutilità di un progetto come quello previsto su Saliceti (Vezzano Ligure) quanto meno nelle dimensioni attualmente in sede di autorizzazione.

mercoledì 13 novembre 2019

Risposta al comunicato di Recos SpA sulla Inchiesta Pubblica per il biodigestore di Vezzano Ligure


Secondo ReCos S.p.A. l'inchiesta pubblica sul progetto di biodigestore "ha trovato grande interesse nella popolazione" (QUI). 

Questa Inchiesta è stata così interessante che tutti i Sindaci "interessati" non hanno partecipato per protesta (Arcola, Santo Stefano Magra, Vezzano Ligure),  solo un comitato tra quelli dei cittadini ha partecipato peraltro in modo estremamente critico e dando un giudizio negativo sulle modalità di gestione della Inchiesta e sulle sue conclusioni.

martedì 29 ottobre 2019

IL VALZER DELLE DATE SULLA AUTORIZZAZIONE DELLA CENTRALE ENEL E LA CONFERENZA DEI SERVIZI SULLA REVISIONE DELL’AIA

Il Sindaco di Spezia in un suo comunicato ha dichiarato che la conferenza dei servizi che si svolge oggi a Roma potrebbe stabilire un rinnovo della centrale Enel spezzino di altri 16 anni arrivando al 2037.
Ora essendo rilasciata l’AIA nel 2013 arriveremmo al 2029 secondo la aritmetica. Non si capisce quindi la data del 2037 da dove venga. Volendo interpretare il modo di ragionare del Sindaco forse lui vuol dire che alla scadenza di legge attuale che effettivamente è il 2029 (2013 +16 anni se la centrale resta ecocertificata Emas), partendo dal 2029 si aggiungerebbero altri 8 anni e si arriverebbe al 2037. Peccato che questi 8 anni attualmente non esistono nella legge ma solo nella vecchia autorizzazione del 2013 (e quindi valgono solo per quell’atto) e che la normativa sulle scadenze e rinnovi dell’AIA nel frattempo sia cambiata.
Tutto questo coacervo di date in realtà ha un valore molto relativo in termini sostanziali (meglio dire ambientali in questo caso) ma voglio comunque chiarire la questione delle date proprio perché chi ha comunicato la ipotetica data del 2037 non è un cittadino qualsiasi ma il Sindaco.
Vediamo come stanno le cose in base alla legge vigente su questa problematica delle date

Precisazioni su chiusura centrale a carbone di Spezia, futuro area Enel e la Salute Pubblica


Il Sindaco come risulta dal titolo dell’articolo del Secolo di oggi, riprodotto qui a fianco, ha emanato un comunicato nel quale in sintesi afferma che andrà alla conferenza dei servizi presso il Ministero dell’Ambiente per impedire che la revisione dell’AIA comporti un rinnovo della durata della centrale Enel, sezione a carbone, ben oltre la data di legge del 2029.
Intanto mi sento di precisare che il  2029 è la date giusta che sostengo  da anni per stabilire la durata della efficacia legale della autorizzazione vigente rilasciata nel 2013. L’ho spiegato inascoltato più volte e come avevo spiegato in questo post QUI  del 2017, che anticipava la procedura di cui tratta il comunicato del Sindaco di ieri. Fa piacere che ora gli amministratori pubblici attuali lo ammettano!

La questione invece rimossa dal comunicato del Sindaco è che... 

domenica 27 ottobre 2019

IL SITO DEL BIODIGESTORE SPEZZINO NON ERA PREVISTO NEL PIANO RIFIUTI DEL 2003

Se il Presidente della Regione Liguria vuole il biodigestore a Saliceti eviti di argomentare questa sua convizione con falsità come quella per cui il sito in località Saliceti (Vezzano Ligure) era già previsto nel vecchio Piano rifiuti della Provincia della Spezia del 2003. Non è così e di seguito se avrete la pazienza di leggere spiego perché…

PREMESSA
Intanto citare quel Piano non ha valenza giuridico amministrativa. Il Piano del 2002 era attuativo di una normativa regionale che basava gli ambiti di chiusura del ciclo di gestione dei rifiuti per singole Province. Oggi la normativa regionale prevede invece l’ambito unico regionale. Non a caso i Piani di Area provinciali devono essere recepiti dal Piano di Ambito Regionale.

lunedì 21 ottobre 2019

Biodigestore Vezzano Ligure: note critiche su richiesta integrazioni della Regione


La Regione Liguria con atto (QUI) dello scorso 18 ottobre 2019 ha chiesto integrazioni progettuali alla ditta ReCos SpA che ha presentato l’istanza per realizzare un  biodigestore (trattamento rifiuti organici) in località Saliceti (Vezzano Ligure).
L’Assessore Regionale presentando questo atto lo ha interpretato come una richiesta della Regione che recepiva le criticità emerse dalla Inchiesta Pubblica. Intanto sul punto c’è subito qualcosa che non torna.

mercoledì 9 ottobre 2019

Assessore Mai: “il Presidente del Parco Magra si dimetta”. Io dico si dimetta lui ecco perché…

L'Assessore Mai della Regione Liguria chiede le dimissioni del Presidente del Parco Montemarcello Magra. Uno legge il titolo della notizia (QUI) e pensa "chissà cosa avrà fatto di grave il Presidente in carica perché un Assessore regionale ne chieda la dimissioni:
Avrà dissestato le finanze del parco?
Avrà autorizzato attività inquinanti,
Non avrà attuato la legge?...

martedì 8 ottobre 2019

Variante urbanistica su area centrale Enel la Spezia: un odg del Consiglio Comunale confuso

Ieri sera il Consiglio Comunale a stragrande maggioranza ha votato un odg  a sostegno di una delibera (che pubblico in più foto immagine in questo post) sul  futuro dell’area attualmente occupata dalla centrale a  carbone. Come è noto  Enel ha presentato  per questa area e in sostituzione della centrale esistente un progetto di centrale a gas per il quale è in atto un procedimento di verifica di assoggettabilità a  Valutazione di Impatto Ambientale (di seguito VIA). L’odg prevede la approvazione di  una variante urbanistica che imponga il divieto di realizzare in quell’area  impianti a combustibili fossili tra i quali ovviamente rientra anche il  gas.
Il fatto che sia stata una larga maggioranza su una vicenda che interessa tutti gli spezzini compresi i lavoratori della centrale è certamente un fatto positivo. Ma le deliberazioni soprattutto se finalizzate ad approvare una variante urbanistica quindi un atto amministrativo devono essere credibili anche sotto il profilo giuridico ma anche delle responsabilità politico istituzionali.
La delibera è debole sotto il profilo amministrativo perchè rimuove questioni decisive che rischiano di far naufragare la variante: rapporto tra variante e autorizzazione al progetto di centrale a gas; sospensione procedimento di verifica di via in corso; gestione transizione alle fonti rinnovabili secondo il meccanismo capacity market.
L'odg che la specifica contiene impegni condivisibili in termini di principio ma slegati da una vera strategia amministrativa (aggravando quindi i limiti della delibera di variante) che poi è quello che conta visto che siamo di fronte ad un progetto in corso di approvazione dentro un procedimento di valutazione formalmente iniziato da tempo presso il Ministero dell'Ambiente. 

Vediamo partitamente le  questioni  sia  giuridico amministrative (addirittura di diritto comunitario in parte) e quella sulle responsabilità e competenze politiche…

mercoledì 2 ottobre 2019

Inchiesta Pubblica sul biodigestore spezzino: Regione e Provincia dimostrino la loro terzietà!


Con questo post provo a spiegare alla Amministrazione Regionale ligure (assessore ambiente ma anche dirigenti) che nelle Inchieste Pubbliche (come quella per il biodigestore proposto a Vezzano Ligure) i rappresentati della autorità che deciderà la valutazione/autorizzazione del progetto (Regione ma anche Provincia per la parte istruttoria alla autorizzazione unica finale) non possono partecipare attivamente alle udienze della Inchiesta trasformandole in un contraddittorio tra chi decide e chi è contrario alla decisione.

venerdì 27 settembre 2019

Dedicato ai ragazzi delle manifestazioni di Fridays for future


Questa mattina ho partecipato ad una delle tante manifestazioni degli studenti  per l’evento Fridays for future
Tantissimi giovani in una piazza, tra le tante, gremita come non avevo mai visto per una manifestazione ambientalista di taglio generale e non legata a questioni specifiche.
Per me è stato un onore  ma anche una emozione, nonostante la mia non più giovane età, intervenire alla fine della manifestazione.
Ho premesso che da vecchio ambientalista  per me al di la delle poche parole che avrei detto era già sufficiente quella piazza per spiegare come la sensibilità verso le questioni ambientali planetaria sia ormai cambiata.  Ho ricordato quando delle questioni dell’effetto serra ne parlavamo negli anni 80 del secolo scorso in luoghi ristretti e poco partecipati e con intorno lo scettiscimo non solo della politica ma anche della imprenditoria e soprattutto della scienza ufficiale.

giovedì 26 settembre 2019

Biodigestore a Saliceti: come fermare il procedimento di autorizzazione e avviare il confronto con la comunità locale.


La vicenda del progetto biodigestore di Saliceti (Vezzano Ligure) è un tipico esempio di quello che i sociologi, che si occupano di conflitti ambientali, sintetizzano nell'acronimo D.A.D. (decidi annuncia difendi).
Ora dopo lo scempio di partecipazione fatto in questi mesi, leggo di proposte di confronto con la comunità locale su questo progetto. Da un lato segnale positivo ma francamente occorre capire di quale confronto, per cosa, e soprattutto in che rapporto si pone il confronto con il procedimento di autorizzazione in corso.

lunedì 26 agosto 2019

La VIA sintesi tra valutazione tecniche e socio politiche compresa la partecipazione

Seguendo varie vertenze ambientali in relazione a procedimenti di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA ) mi è capito più volte di assistere a interpretazioni, sulla natura del procedimento di VIA in palese contrasto con la giurisprudenza nettamente prevalente in materia. 
In particolare tali interpretazioni si sono verificate nel caso di richieste da parte di associazioni e comitati di cittadini di riavvio di procedimenti di VIA conclusi e che non avevano valutato completamente tutti gli impatti del progetto sottoposto a valutazione.

Da ultimo arriva la Regione Liguria: "Biodigestore a Saliceti sì o no? Faccio il politico. Non discuto di aree", così afferma su Gazzetta della Spezia di oggi l'Assessore Regionale all'Ambiente.
Qualcuno spieghi a questo signore che la VIA ma ancora di più la VAS si concludono con provvedimenti di natura mista (tecnico amministrativa) infatti sono approvati con provvedimento di giunta finale che tiene conto certamente del rapporto istruttorio dei tecnici ma contiene anche elementi di discrezionalità politico amministrativa.
Ah sia chiaro quello che sostengo sopra non lo dico io ma la giurisprudenza univoca in materia di natura del procedimento di VIA, come spiego in questo post...

giovedì 22 agosto 2019

Un governo senza popolo e il populismo dentro di noi…

Ma se la politica è in crisi e soprattutto è in crisi la democrazia rappresentativa è tutta colpa dei cattivoni populisti? Come se i populisti fossero una sorte di virus arrivato improvvisamente in europa da chi sa quale galassia nascosta nell’universo.
Non è così quello che siamo diventati oggi, soprattutto in Italia, ma non solo, ha radici lontane e la responsabilità è di tutti compresi quelli che ora criticano i 5stelle per avere fatto il governo con la Lega della serie "te lo avevo detto". Ecco “te lo avevo detto” non vale solo da qui a un anno fa, la volata di Salvini e prima ancora di Berlusconi ha radici lontane che si riassumono nelle seguenti tesi che hanno infestato la politica italiana (compresa gran parte delle sinistra c.d. alternativa) da decenni 

martedì 20 agosto 2019

Nuova autorizzazione impianto rifiuti Cerri di Follo: illegittimità e rischi non valutati per i residenti


La Provincia spezzina ha approvato una nuova autorizzazione (QUI) all’impianto di trattamento rifiuti che svolge attività di messa in riserva con selezione, cernita, recupero  stoccaggio di rifiuti pericolosi in località Cerri di Follo (SP).
La nuova autorizzazione conferma la capacità di trattamento dell’impianto già autorizzato con Determina n° 80 del 2008 e successivamente n° 76 del 2015:  potenzialità massima annua di 30.000 tonnellate ed una potenzialità media giornaliera di 100 tonnellate.  

N.B. sopra la foto dell'impianto di pochi giorni fa! 

Come dovrebbe essere noto ai signori della Provincia che istruiscono e  prendono le decisioni in materia ambientale: il tipo di autorizzazione e quindi la procedura che la precede dipendono proprio dal tipo di attività e dalla quantità dei rifiuti che vengono trattati potenzialmente.

Vista la tipologia dell’impianto, come sopra riportato in sintesi, possiamo sostenere che la procedura scelta dalla Provincia non risponda per niente al dettato della legge, non solo ma non rispetta neppure gli impegni presi pubblicamente non solo dagli Amministratori Provinciali ma anche da quelli del Comune di Follo (passata sindacatura) come pure della ditta che gestisce l’impianto in questione.

Le norme violate riguardano:
1. La mancata applicazione dell'Autorizzazione Integrata Ambientale  
2. La mancata applicazione della Valutazione di Impatto Ambientale nella forma della via ex post
3. Il piano di emergenza esterno obbligatorio per legge da circa due anni al fine di prevenire incidenti dall’impianto. Impianto incendiatosi più volte fino ad costringere i residenti ad evacuare le loro abitazioni (QUI, QUI e QUI).
4. La preventiva valutazione di impatto sanitario come previsto da apposita circolare ministeriale (questi parlano solo di verifiche degli odori e oltretutto non gli danno neppure prescrizioni specifiche come oggi la legge consentirebbe)
5. Il parere del Sindaco, previa istruttoria dell’ASL o altra istituzioni competente come l’Istituto Superiore di Sanità, sulla compatibilità dell’impianto nella attuale conformazione con il sito in base alla normativa sulle industrie insalubri di prima classe.

per non parlare della questione della lavorazione dei rifiuti nel piazzale antistante l'impianto a due passi dalla residenze civili... 

domenica 11 agosto 2019

Inchiesta Pubblica su biodigestore a Saliceti: finitela di usare il mio pensiero per fare polemica di parte

Relativamente alla Inchiesta Pubblica sul progetto di biodigestore a Saliceti (Vezzano Ligure) la dovete finire di scrivere cose scorrette. Soprattutto è ora di finirla di usare la mia disponibilità a dare suggerimenti  per strumentali attacchi politici di parte.  Evitate inoltre di scrivere scempiaggini giuridiche oltretutto usando anzi stravolgendo il mio pensiero.  

Lo scorso 8 agosto, alla riunione dei vari comitati che contestano il progetto, il sottoscritto ha spiegato chiaramente TRE cose.

venerdì 9 agosto 2019

Variante del Comune spezzino in area Enel: alcuni suggerimenti non richiesti al Sindaco

La decisione del Comune di Spezia di presentare una variante urbanistica (vedi QUI e più recentemente QUI per rispondere alle opposizioni) nell’area attualmente interessata dalla centrale Enel è un fatto positivo ma deve, anzi in un certo senso doveva come vedremo, essere accompagnata da una serie di atti di contorno oltre detto strumento urbanistico.

Una cosa da non dimenticare è che la autorizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico (di seguito MISE) costituisce variante automatica alla pianificazione urbanistica, questione che se unita allo strumento capacity market (NOTA 1) rende la cosa ancora più complicata per le autonomie locali. Ci sono due modi per limitare questo potere.

mercoledì 7 agosto 2019

Masterplan Palmaria: Perché la VAS da forza amministrativa alle proposte alternative sul futuro dell'isola


L’Assessore alla Pianificazione Territoriale dott. Scajola dichiara che la risoluzione sul Masteplan Palmaria (QUI) approvata dalla IV Commissione del Consiglio Regionale non ha alcuna valore legale.
Intanto una questione di lessico giuridico. Non avere valore legale significa per un atto di un organo della Pubblica Amministrazione che o è contro la legge o non esiste nella vigente legge.
Ora la risoluzione è un atto previsto dai regolamenti del Consiglio Regionale quindi esiste e soprattutto non è certo contrario alla legge.
Quindi lasciamo perdere la legalità che nel caso specifico non c’entra nulla.
Veniamo invece alle questioni vere.

L’Assessore inoltre afferma che la VAS è inapplicabile al Masterplan. Non è così... 

BIODIGESTORE SALICETI: LA VISIONE ANTIEUROPEA DEL SINDACO DI AMEGLIA, DELLA PROVINCIA SPEZZINA E DELLA REGIONE LIGURIA


Il Sindaco di Ameglia non si scusa per le offese prodotte in una sede istituzionale (Consiglio Comunale) ai critici del progetto di biodigestore proposto in località Saliceti ( al confine tra i Comuni di Vezzano Ligure e Santo Stefano Magra). Non si scusa ma fa di più cerca di dare una motivazione tecnico amministrativa ai suoi "insulti" affermando (oggi sul Secolo XIX) che i progetti sono più importanti delle procedure che li valutano e approvano.


Tutto questo dimostra che il Sindaco oltre che poco attento alla educazione non ha la più pallida idea di come funzioni un processo decisionale a rilevanza ambientale come nel caso del biodigestore proposto a Saliceti (Vezzano Ligure).

venerdì 2 agosto 2019

Sull'inquinamento dal porto spezzino o si cambia o sarà inevitabile una guerra legale e morirà la politica

Ieri ho partecipato all'assemblea sulle problematiche dell'inquinamento dal porto di Spezia. Mi era stato chiesto dagli organizzatori di tenere una relazione sulla normativa che disciplina l'inquinamento da attività portuale nonché sulle modalità di attuazione della pianificazione in area portuale.


In sala, a differenza di molte altre assemblee a cui ho partecipato negli ultimi 20 anni, i presenti hanno espresso una tensione e una rabbia che non ho mai percepito così nitidamente. 

giovedì 1 agosto 2019

Suggerimenti per la Inchiesta Pubblica sul progetto di biodigestore a Saliceti (Vezzano Ligure)


In merito alla Inchiesta Pubblica sul progetto di biodigestore di Saliceti che oggi inizierà vorrei ricordare, visto che mi sono stati chiesti chiarimenti in proposito, a coloro che decideranno di assistere ai lavori pur non condividendo la origine e la finalità della Inchiesta in quanto incardinata in una procedura illegittima, di non registrarsi all'inizio della Udienza altrimenti, al di la della loro volontà, risulteranno come partecipanti effettivi.

Ovviamente la cosa migliore sarebbe non partecipare per niente, perché una forte partecipazione sarebbe comunque un avvallo quanto meno politico alla Inchiesta, ma questa è solo una mia opinione personale e non da esperto di diritto ambientale.

martedì 23 luglio 2019

Inchiesta Pubblica su progetto di Biodigestore a Vezzano Ligure: operazione trasformistica e illegittima

Dopo la audizione dei Comuni interessati (Vezzano Ligure, Santo Stefano Magra, Arcola) nonché di comitati e associazioni ambientaliste  nella IV Commissione del Consiglio Regionale, la Giunta Regionale ha prodotto un comunicato  (QUI) ed un documento più tecnico (QUI) che cerca di smentire quanto affermato dagli auditi.
Il documento  è chiaro: il progetto si deve fare dove e come richiede Recos SpA (società di Iren).

Come Regione Liguria e Provincia hanno trasformato l’impianto di Saliceti senza adeguate valutazione e autorizzazioni

La Regione Liguria continua a tentare di spacciare ai cittadini di Vezzano Ligure e Santo Stefano Magra che il biodigestore previsto a Saliceti sarebbe una sorta di scambio tra province: gli spezzini si beccano l'organico del Tigullio e Genova si becca la discarica di servizio per i rifiuti non recuperabili.
Ma le cose non stanno per niente così.


Infatti con successive Delibere del Comitato di Ambito Regionale sono arrivati all’impianto di trattamento del rifiuto indifferenziato presente a Saliceti decine di migliaia di rifiuti della provincia genovese. Quindi Spezia ha già dato e sta dando per compensare le emergenze della Liguria e come vedremo questo modello, anche per l’indifferenziato (oltre che per il rifiuto organico) diventerà permanente.


Vediamole questi atti che hanno aumentato progressivamente i rifiuti provenienti dalla provincia di Genova:

sabato 20 luglio 2019

Centrale a gas gli slogan inutili e cosa deve fare la politica


"Non vi vogliano più a Spezia!", dichiarano in coro i membri della commissione del Consiglio Comunale spezzino magari molti di questi sono quelli che a ottobre dell’anno scorso votarono a favore della centrale a gas!
Una  frase così la possono  dire i cittadini perché il loro compito è esprimere sentimenti, opinioni.
Una classe politica amministrativa (come quella espressa dal Consiglio Comunale e quindi dalla Commissione che ha audito Enel ieri sera) non può limitarsi a dire "non vi vogliamo  più"! Deve articolare una strategia.
Lo so sono un rompicoglioni ma se il tuo compito è quello di "sfogarti" allora vattene al mare, se invece devi governare i processi di uso del territorio devi fare analisi e proposte.  
Altrimenti…

sabato 13 luglio 2019

Risposta al comunicato della REGIONE su VIA e VIS al progetto di centrale a gas a Spezia


In giunta regionale devono leggere attentamente i miei post visto il comunicato uscito poco fa sui quotidiani online (vedi QUI). Comunicato uscito poco dopo che avevo pubblicato questo post  (QUI) dove oltre ad analizzare il Parere del Comune di Spezia sul progetto di centrale a gas chiamavo in causa anche la Regione per le sue competenze. 
La Regione nel suo comunicato dichiara di avere chiesto al Ministro dell'Ambiente, su detto progetto  la VIA ordinaria e la Valutazione di Impatto Sanitario e dichiara di partecipare a tutti i tavoli tecnici previsti. Bene! Però ci sono varie QUESTIONI che rispetto al mio post di stamattina la Regione continua a non chiarire:

Parere Negativo del Comune di Spezia alla centrale a gas: limiti e contraddizioni


Ho potuto leggere il documento  (vedi QUI) che il Comune di Spezia ha inviato al Ministero dell’Ambiente nel quale l’Amministrazione esprime parere negativo al progetto di centrale a gas proposto da Enel al posto della esistente centrale a carbone.

Intanto si conferma l'errore non banale, nella lettera di trasmissione firmata dal Sindaco, dove si confonde la VIA ordinaria come valutazione integrata ambientale, quest’ultima procedura inesistente nel nostro ordinamento giuridico.

Chiarimenti su quali valutazioni e autorizzazioni richiede il progetto di centrale a gas di Spezia

Leggo sui quotidiani cartacei e on line dichiarazioni molto confuse sulle procedure che dovrebbero portare a valutare la compatibilità del progetto di centrale a gas con il sito attualmente occupato dalla centrale  a carbone.  

Le dichiarazioni confuse provengono dal livello politico amministrativo sia regionale che locale, mentre spicca la assenza di dichiarazioni del livello governativo nonostante che sia aperta una procedura di valutazione sul progetto in questione presso il Ministero dell’Ambiente.

Da ultimo è intervenuto il Sindaco di Spezia che in un comunicato ha dichiarato che la sua Amministrazione chiederà una Valutazione Integrata Ambientale sul progetto.  La prima reazione che mi viene è da polemica politica: se si dice no ad un progetto non si chiede di valutarlo diversamente ma semmai di archiviare il procedimento di valutazione in corso. 

Ma non voglio limitarmi alle battute e invece, sia pure sinteticamente, chiarire come stanno le cose sulle procedure di valutazione di un progetto come quello in esame.

mercoledì 3 luglio 2019

Accordo su indirizzi per il nuovo PRP a Spezia: regole astratte, scarsi contenuti, violazioni del PRP del 2006


La Amministrazione che governa il Comune di Spezia da oltre due anni ci ha abituati a vendere meriti non suoi. Lo ha fatto recentemente dichiarando che grazie a loro sarebbe finito l’uso del carbone nel 2021 nella centrale Enel quando invece tutti sanno che questa è scelta annunciata dal Enel nel 2015 e soprattutto contenuta nei Piani energetici sia del Governo Nazionale precedente che dell’attuale, nonché di indirizzi della UE.

Ora il Sindaco di Spezia cerca di spacciare come frutta di una grande mediazione tra Comune e Autorità di Sistema Portuale il Documento di Pianificazione Strategica di Sistema (di seguito DPSS). Afferma il Sindaco che l’accordo procedimentale raggiunto con l’Autorità di Sistema Portuale è “finalizzato a superare le criticità di una legge in grado di pregiudicare e comprimere fortemente alle sole aree cittadine di waterfront le capacità di programmazione, controllo e coordinamento di palazzo civico sulle aree portuali”. Per leggere la intera documentazione vedi QUI.

In realtà non c’è nessuna vittoria strappata dal Comune alla Autorità di Sistema Portuale in quanto la nuova legge quadro sui porti prevede comunque un ruolo rilevante ai Comuni se lo sapranno esercitare ovviamente!

martedì 2 luglio 2019

Biodigestore di Cairo SV ecco come aumentano i rifiuti trattati senza istruttorie adeguate


Il provvedimento finale di autorizzazione unica (VIA- AIA- AU) per l’ampliamento è del  2018 (Decreto Dirigenziale  n° 114 del 2 maggio 2018, vedi QUI)  ma ora stanno avviando i cantieri come risulta dall’articolo a fianco.

L’ampliamento dell’impianto consiste in una sezione di digestione anaerobica, la possibilità di trasformare la produzione di biogas in biometano e soprattutto l’aumento della quantità, altre 40.000 ton/anno di rifiuti trattati rispetto alla autorizzazione precedente (45.000 ton/anno) . Il totale è 85.000 ton/anno.

lunedì 1 luglio 2019

Centrale a gas: La procedura illegittima da archiviare e l’Intesa con la Regione da definire


Come ho già avuto modo di scrivere una delle questioni pregiudiziali per poter fermare il progetto di centrale a gas avanzato da Enel è quella di sospendere al più presto il procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA (di seguito screening) in corso presso il Ministero dell’Ambiente (codice di procedura 4666, data avvio procedimento 16/5/2019)
La questione non può essere posta solo in termini politici (vedi odg e interrogazioni presentate sul tema in Consiglio Comunale a Spezia  ma anche ad Arcola)
La questione dello stop a detto screening va posto in termini normativi  e quindi amministrativi.

venerdì 28 giugno 2019

Perché prima di autorizzare la nuova centrale a gas occorre avviare uno studio di danno sanitario


Nella proposta di deliberazione da far approvare al Consiglio Comunale di spezzino che ho avanzato qualche giorno fa in un post (QUI) mettevo al primo punto questo obiettivo:  Avviare immediatamente, coinvolgendo tutte le autorità tecniche competenti, uno studio del danno sanitario prodotto dalla centrale a carbone in questi anni ma anche da altre fonti inquinanti in atto nella zona,  al fine di avere un quadro sulle reali criticità sanitarie necessario per qualsiasi discussione sul futuro uso delle aree attualmente occupate dalla centrale a carbone.