mercoledì 2 ottobre 2019

Inchiesta Pubblica sul biodigestore spezzino: Regione e Provincia dimostrino la loro terzietà!


Con questo post provo a spiegare alla Amministrazione Regionale ligure (assessore ambiente ma anche dirigenti) che nelle Inchieste Pubbliche (come quella per il biodigestore proposto a Vezzano Ligure) i rappresentati della autorità che deciderà la valutazione/autorizzazione del progetto (Regione ma anche Provincia per la parte istruttoria alla autorizzazione unica finale) non possono partecipare attivamente alle udienze della Inchiesta trasformandole in un contraddittorio tra chi decide e chi è contrario alla decisione.

L'Inchiesta Pubblica è fatta per far emergere le criticità di tutti i soggetti esterni ai decisori, criticità che dovranno essere registrate puntualmente nel Rapporto finale della Inchiesta Pubblica secondo una metodologia che permetta di rendere chiaro:
1. quali criticità: ambientali - tecniche - socioeconomiche,
2. chi le solleva,
3. a quali fattori ambientali si riferiscono,
4. a quali parti dello studio di impatto ambientale presentato dai proponenti il progetto, si riferiscono,
5. il livello di consenso raggiunto in merito al livello di criticità del problema e alle relative modalità di gestione (prescrizioni, misure di mitigazione e monitoraggio ex ante e ex post, etc.),
6. la condivisione totale di quanto riportato nella Inchiesta da parte di tutti i partecipanti.

L'Autorità competente può essere sentita in audizioni specifiche ma non può intervenire continuamente nelle Udienze per contraddire chi critica il progetto. Questo perché l’Autorità Competente avrà il delicato compito di valutare con obiettività le criticità emerse dal Rapporto finale della Inchiesta e dal Parere del Presidente della Inchiesta, motivando puntualmente e seguendo lo schema di detto Rapporto quanto riterrà di accogliere o non raccogliere di quanto emerso e ovviamente perché.


Ad oggi abbiamo assistito ad un ruolo improprio della Autorità Competente. Addirittura, come ho già avuto modo di scrivere QUI, LA Regione prima ancora che l’Inchiesta iniziasse ha reso pubblico un documento che costituisce di fatto una sintetica anticipazione significativa di quello che invece dovrebbe essere il rapporto istruttorio propedeutico alla decisione finale e che dovrebbe essere frutto anche di una valutazione delle osservazioni del pubblico, delle osservazioni dei Comuni interessati e soprattutto dei risultati della Inchiesta Pubblica.


NON CI SIAMO. In questo modo l’Inchiesta Pubblica, al di la dei profili di illegittimità della delibera che l’ha avviata di cui resto convintissimo e sui quali deciderà ovviamente la magistratura amministrativa, viene svuotata del suo significato. Quel significato che invece viene dalla DGR 317/2019 che regolamenta l’Inchiesta Pubblica in Liguria e che afferma “dal quadro normativo statale e regionale emerge una notevole rilevanza della partecipazione del pubblico alle decisioni, nonché dell’utilizzo dell’inchiesta pubblica nell’ambito delle procedure di valutazione della compatibilità ambientale, quale strumento utile a garantirla in modo sufficiente ed adeguato”.


Ci sono due modi per recuperare almeno la forma di questa confusa e pasticciata, fino ad ora, Inchiesta Pubblica.
Il primo: Il Presidente della Inchiesta Pubblica nel suo Parere dovrà stigmatizzare questo comportamento anomalo del livello politico e burocratico della Regione ma anche della Provincia.
Il secondo: occorrerà che il Rapporto Finale della Inchiesta sia steso seguendo le buone pratiche di questi percorsi come sperimentate ad esempio in Toscana e di cui QUI troverete un esempio concreto.


Vedremo se almeno sotto il profilo della trasparenza e del rispetto della partecipazione dei cittadini Amministrazione Regionale ligure e Provinciale spezzina salveranno la faccia!

3 commenti:

  1. Segnalo che il Presidente dell'inchiesta pubblica nulla ha detto al riguardo nella sua Relazione finale. Quindi, nessuna stigmatizzazione. Segnalo altresì come l'estensore della nota non sia stato mai presente alle sedute dell'inchiesta pubblica. Difficile fare censure con le orecchie di un altro.

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    1. intanto chi commenta dovrebbe firmarsi con nome cognome. Ritengo gli anonimi un cancro del dibattito pubblico sui social. Quanto al merito non c'è bisogno di essere presenti alle udienza basta avere informazioni date da chi ha partecipato non smentite da nessuno. E' un fatto che i dirigenti sono stati presenti sempre alla udienze controbattendo alle tesi espresse. E' un fatto che il Presidente non ha voluto mettere a verbale la richiesta di verificare la coerenza tra progetto su Saliceti e pianificazione vigente. Quindi la mia nota critica si fonda su una esperienza plurideccennale di conflitti e inchieste pubbliche in materia ambientali, lei invece cosa ne sa? Quindi caro signor anonimo del tubo si informi lei e si dichiari senza nascondersi dietro nomi mitologici e si vergogni per quello che ha scritto !

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    2. aggiungo a distanza di tempo per precisare al signor anonimo ( che lancia accusa gratuite senza avere il coraggio di firmarsi con nome e cognome) che addirittura dai verbali della Inchiesta Pubblica è emerso persino che gli stessi sono stati redatti dagli uffici regionali. Una cosa indecente visto che trattasi degli stessi uffici dell'ente che ha poi autorizzato il progetto fottendosene delle critiche emerse durante l'Inchiesta a conferma che questa Inchiesta è stata fin dall'inizio una farsa!

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