venerdì 21 aprile 2017

Abolizione del Parco Montemarcello Magra: una provocazione inutile!

Tutta la classe politica dirigente del nostro territorio, tranne rare eccezioni, ha fatto diventare i parchi dei postifici di politici trombati, ha tagliato i fondi da sempre, hanno trasformato i parchi in versioni  povere di un ente di secondo grado e questo a prescindere dalle competenze tecniche che ci sono nei parchi compreso quello del Magra a cominciare dal suo nuovo Direttore.

Hanno in sostanza stravolto il senso di un parco che deve essere quello di un soggetto amministrativo ad elevata specializzazione tecnico scientifica, con una rilevante indipendenza dalle strutture di derivazione politico rappresentativa. L’Ente Parco quindi deve perseguire la finalità di conservazione/valorizzazione del patrimonio naturale, non attraverso un processo di mediazione politica ma all’interno di un sistema di procedure e strumenti di gestione il più possibile oggettive e scientifiche attuate attraverso responsabilità tecniche precise e trasparenti.

Eppure la governance del parco in chiave di tutela antropologica e non solo naturalistica c’è eccome basterebbe applicare la legge vigente

domenica 16 aprile 2017

Nuovo incendio all’impianto rifiuti Cerri di Follo: deve essere fermato!

Nuovo incendio all'impianto di trattamento e messa in riserva rifiuti in località Cerri di Follo. Le foto e i video sono quelle di stamani!


Non è la prima volta che succede un incendio in questo impianto e a mio avviso non è neppure un caso!


Ecco perchè...

venerdì 14 aprile 2017

La logica para - mafiosa del sistema di potere spezzino: niente è come appare!

La definizione ufficiale del fenomeno mafioso così si esprime: “una subcultura locale non necessariamente collegata a manifestazioni delinquenziali, oppure una modalità di esercizio del potere, o anche un'attitudine alla corruzione politica e/o affaristica” (Mafia Enciclopedia delle Scienze Sociali (1996). Quindi la cultura mafiosa è qualcosa di più ma anche di diverso dall’insieme dei fenomeni criminogeni legati alle varie cosche.

lunedì 10 aprile 2017

Centro Commerciale area ex SIO a Spezia: i deliri urbanistici degli assessori

Lette le dichiarazioni esilaranti degli assessori spezzini sul Progetto Urbanistico Operativo (PUO) che prevede il nuovo centro commerciale. La parte più esilarante è quella dello scenario delle osservazioni. In urbanistica anche i sassi sanno che le osservazioni sono un diritto per chi le presenta ma non un diritto ad essere accolte automaticamente. La conferenza dei servizi per l'autorizzazione invece è follia pura la giurisprudenza è chiara il centro commerciale una volta che è parte della pianificazione non può essere bloccato dalla autorizzazione finale.
Come ho già avuto modo di spiegare più precisamente (vedi QUI e QUI) le strade sono a mio avvisto queste :
 

venerdì 7 aprile 2017

Spezia nuovo cemento senza VAS e a prescindere dal nuovo PUC

Si discute sulla "magnificenza" del nuovo PUC e nel frattempo ecco arrivare, dopo il progetto dell’area ex SIO, un altro  progetto urbanistico operativo ( di seguito PUO) per  trasformare due capannoni fatiscenti di Acam, in via Fontevivo, in 3 edifici di 5 piani, e 2 strutture commerciali.
Dalle notizie uscite sul Secolo XIX stamane si tratterebbe di un nuovo insediamento integrato: 30% case, 30% commerciale, 40% flessibile, su15.563 metri quadrati di superficie lorda.

Tralasciando, si fa per dire, le questioni di bonifica dell’area  questione tutt’altro che banale visto che da questa si misura anche la sostenibilità economica del PUO, la questione di cui voglio trattare  è che l’Amministrazione Comunale non applicherà la Valutazione Ambientale Strategica ( di seguito VAS) al nuovo PUO in questo sostenuta principalmente dalla Regione.
In questo modo si conferma la superficialità istruttoria con la quale vengono affrontate le decisioni di pianificazione del territorio. Appena è possibile si cercano di aggirare le procedura di legge più rigorose. È successo per i dragaggi, è successo per le modifiche al molo Garibaldi, è successo per l’impianto di deposito ceneri nel porto di Spezia ma solo per citare alcuni esempi recenti.

mercoledì 5 aprile 2017

Nuova legge sulla VIA: attacco a partecipazione e diritto di ricorrere dei cittadini

Quella che segue è una sintesi della analisi sullo schema di decreto legislativo che riforma la normativa sulla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) in attuazione della Direttiva 2014/52/UE.



Per una versione più approfondita della analisi vedi QUI
Per il testo dello schema di Decreto Legislativo (DLgs) vedi QUI.
  

lunedì 3 aprile 2017

I centri commerciali si possono fermare anche se previsti dai Piani vigenti

Assisto sconcertato alla discussione aperta in città sul nuovo cento commerciale non alimentare previsto nell’area ex SIO nella zona est della città. Si dice che è previsto dal Piano Urbanistico vigente e quindi non si può fermare se non con l’approvazione del nuovo Piano.

L’affermazione è una sorta di assurdo urbanistico, infatti se con uno strumento di pianificazione nuovo si può fermare un progetto già previsto non si capisce perché non si possa fermare comunque visto che la pianificazione è in mano al Comune territorialmente competente salvo non contrasti con la pianificazione di ordine superiore cosa che non è nel caso in esame visto che qui si tratterebbe di fermare un progetto non di approvarne uno nuovo.

Non solo ma l’area dove dovrebbe sorgere il nuovo centro commerciale risulterebbe inquinata quindi da bonificare. Se è così prima della bonifica non può essere rilasciato alcun permesso di costruire quindi non si creano diritti quesiti, oppure l’Amministrazione Comunale ha prodotto l’ennesimo orrore amministrativo come fece sull’area ex IP dove per “blindare” l’area rilasciò le concessioni edilizie condizionate alla bonifica che avvenne in realtà solo molti anni dopo ma che di fatto sottopose l’Amministrazione alla “necessità” di realizzare il centro commerciale “senza se e senza ma”!
Peraltro un centro commerciale simile era previsto anche nell’area della ex raffineria IP vicino al centro commerciale Le Terrazze (un superBrico) di cui avevo trattato in questo post QUISarebbe interessante sapere che fine ha fatto questo progetto e la relativa bonifica dell’area che lo interessava!

Vediamo quindi la questione sotto un duplice profilo: ambientale e di pianificazione urbanistica. 

domenica 2 aprile 2017

Autorità Portuale: ente di garanzia o rappresentante sindacale dei terminalisti?

Nell’intervista pubblicata oggi sul Secolo XIX, la Presidente della Autorità di sistema portuale Spezia-Carrara quando parla del porto commerciale afferma quanto segue: Nel 2016 circa il 2% in meno di container rispetto all’anno precedente, un dato non preoccupante. In termini di numeri assoluti siamo intorno a un milione e 300 mila teus che potranno sensibilmente aumentare nei prossimi anni una volta ultimati i lavori in programma: l'ampliamento a est e del molo Garibaldi,il congiungimento del terminal Fornelli col Ravano e i prolungamento verso mare del Fornelli. A regime, intorno al 2020, si dovrebbe arrivare a circa due milioni e 500 mila contenitori all’anno”.

Sembra di leggere la dichiarazione della rappresentante sindacale dei terminalisti portuali, nessun accenno alle problematiche del territorio in generale, all’impatto del porto con i quartieri limitrofi, nessun accenno alla questione dei dragaggi e della inchiesta della magistratura in corso che ha dimostrato il fallimento di una procedura di gestione di questa attività che ha prodotto danni enormi non solo al nostro golfo ma anche alla sua economia, nessun ragionamento su una visione della portualità commerciale non legata solo al traffico container, nessun accenno alla crisi finanziaria mondiale dei traffici container. Per non parlare della superficialità con cui fa riferimento al progetto di stazione crocieristica che dovrà essere oggetto di apposite procedure di valutazione per scenari, in particolare  a mio avviso di procedure di VAS ma su questo tornerò in seguito. 

D’altronde la scarsa attenzione della Presidente verso il territorio che si sviluppa a pochi metri dall’area del porto commerciale lo ha già dimostrato recentemente in relazione alla questione della fascia di rispetto in rapporto al rispetto delle prescrizioni di VIA per l’attuazione del PRP vigente (vedi QUI). 

Ma a questo punto dirà il solito cultore dello “sviluppismo senza se e senza ma”,  ma cosa vuoi dire Grondacci che le Autorità Portuali non dovrebbero promuovere il traffico commerciale dei porti?. Non è questo il punto dico che compito della Autorità Portuale deve essere quello di creare le condizioni di uno sviluppo equilibrato della portualità con il resto del territorio che circonda il porto anche in relazione con il sistema della portualità nazionale. Compito di promuovere i traffici container deve essere dei concessionari portuale e quindi del mercato.  L’Autorità Portuale deve regolarlo questo mercato.
Non sono io che affermo questa visione della Autorità Portuale ma la stessa legge quadro in materia anche dopo la recente riforma (per il testo coordinato della legge 84/1994 vedi QUIcome pure la giurisprudenza amministrativa.

Ma vediamo quali sono i compiti che la legge assegna alla Autorità di Sistema Portuale