lunedì 27 novembre 2023

Rigassificatore Porto Empedocle riparte violando la normativa sulla VIA

La Regione Sicilia ha approvato (QUI) con apposito decreto la proroga della scadenza della VIA ministeriale (2008) e autorizzazione finale regionale (2009) del progetto di rigassificatore a Porto Empedocle (vedi foto a fianco tratta da qds.it)

Il progetto di rigassificatore rimasto fermo per anni ha avuto un ritorno di interesse nel 2022 il Tar Sicilia con sentenza (QUI) n° 380 del 2 febbraio aveva respinto il ricorso del Comune di Agrigento ma più recentemente il TAR Sicilia con sentenza (QUI) n° 2873 dello scorso 27 settembre 2023 aveva preso atto dichiarando la improcedibilità della causa alla luce di tre atti:

1. diniego, da parte dell’Assessorato all’Energia della Regione Sicilia, di proroga di dichiarazione di pubblica utilità dell’opera di allacciamento del gasdotto al futuro rigassificatore;

2. la Soprintendenza BB.CC. di Agrigento (nota prot. n.4517 del 4.5.2022) ha comunicato la sopravvenuta inefficacia dell’autorizzazione paesaggistica ai sensi dell’art.146 del D.lgs. n. 42/2004

3. l’Assessorato all’Energia, con nota prot. n. 16650 del 24.5.2023, ha confermato che non esiste alcuna ulteriore proroga o autorizzazione per la realizzazione del progetto del metanodotto.


La domanda che sorge spontanea a cui si cerca di rispondere nel proseguo del post è: la Regione poteva far ripartire il progetto di rigassificatore con metanodotto annesso con un mero decreto di proroga od occorreva una nuova valutazione quantomeno della permanente validità della istruttoria che portò alla VIA positiva nell’ormai lontano 2008?  

venerdì 24 novembre 2023

Gestore Mercati Energetici: le fossili non se ne vanno!

La Newsletter (QUI) del Gestore Mercati Energetici (GME) di Novembre 2023 fa il punto su un anno dalle caratteristiche eccezionali per il sistema energetico globale, in special modo per il mercato europeo e le prospettive di transizione energetica.

Dal rapporto del GME emergono i seguenti elementi critici significativi:

1. la quota fossile, soprattutto il petrolio, nel mix energetico della UE torna a crescere, nel 2022, anche a causa della crisi ucraina;

2. le rinnovabili sono al 15% contro il 38% del solo petrolio;

3. drastico calo del nucleare nella generazione elettrica a conferma della non assoluta stabilità, vedi il caso francese dove si sono persi 80 Twh nel 2022, di questa fonte nonostante che questa sono le accuse fino ad ora rivolte alle sole rinnovabili;

4. aumenta il gnl rispetto al gas naturale nelle condotte con un ruolo preponderante degli USA ma anche un ruolo comunque significativo della Russia a dimostrazione di quanto rilevino più le strategie geopolitiche di quelle sulla affermata difesa della Ucraina contro gli invasori russi;

5. nella generazione elettrica riprendono quota gas e carbone a conferma del rischio che la penetrazione elettrica si traduca in un ritorno delle fossili con buona pace degli obiettivi di neutralità climatica;

6. nel quadro sopra elencato le riduzioni di emissioni di CO2 sono troppo limitate e non sufficienti pe rispettare l’Accordo di Parigi (QUI). Senza dimenticare, cosa che invece fa il Rapporto del GME, le emissioni di metano (QUI) anche grazie il proliferare del trasporto di gnl e rigassificatori conseguenti;

7. gli investimenti per la transizione net zero emissioni gas serra non sono sufficienti soprattutto che continuano ad essere significativi i sussidi per le fossili.


Vediamo più approfondimentamente le problematiche sopra elencate con una analisi critica più complessiva sul rischio in atto di un forte ritorno delle fossili e del fallimento degli obiettivi di neutralità climatica 2030-2050.  

giovedì 23 novembre 2023

La riforma dei dragaggi in mano agli operatori portuali

Il Ministro delle politiche del mare ha delegato al Cipom (Comitato Interministeriale per le politiche del mare) la stesura della ennesima riforma, in chiave ultra-semplificatoria, della disciplina dei dragaggi. Come afferma fonte (QUI) non certo tacciabile di ambientalismo estremista la delega viene conferita ad un: “un comitato d’esperti” composto in larga parte da lobbisti portatori di interessi vari (armatori, militari, think thank, ecc.) ma non esaustivi di quelli dal tema dragaggi toccati.”

La delega per una nuova riforma dei dragaggi nasce dal Piano del Mare deliberato proprio dal CIPOM ma siamo di fronte ad una ulteriore riforma voluta dalla lobby portuale rimasta insoddisfatta della proposta di nuovo regolamento (QUI) per la gestione delle terre e rocce di scavo nella parte che riguarda i dragaggi  che speravano invece di poter applicare il nuovo regolamento (che permette di classificare le terre e rocce di scavo come sottoprodotti e non più rifiuti) anche per lo sversamento in mare dei fanghi di dragaggio.

Insomma un altro esempio del tentativo in atto, e in parte già realizzato, di commissariamento del diritto ambientale nei porti (QUI) ed in generale (QUI), con la scusa della TRANS/AZIONE Ecologica!

 

mercoledì 22 novembre 2023

La UE indica come applicare il principio DNHS: «non arrecare un danno significativo all'ambiente”

Nella GUCE lo scorso 11 ottobre 2023 è stata pubblicata una Comunicazione (QUI) della Commissione UE su Orientamenti tecnici sull'applicazione del principio non arrecare un danno significativo (acronico inglese DNHS) a norma del regolamento sul dispositivo per la ripresa e la resilienza.

Di seguito prima una sintesi sugli aspetti più significativi della Comunicazione e poi una illustrazione più approfondita della sintesi...

martedì 21 novembre 2023

Diritto di accesso ai dati dei campionamenti sullo stato delle foreste

Conclusioni (QUI) dell’Avvocatura UE in relazione ad una controversia nata dalla attività dell’Agenzia per l’ambiente dell’Estonia che raccoglie, a intervalli regolari, presso determinati posti di campionamento permanenti, che forniscono dati utili per verificare lo stato generale delle foreste. Con le motivazioni che riporto nel post che segue la Avvocatura UE ha dichiarato che i dati dai suddetti campionamenti sono accedibili dal pubblico, associazioni ambientaliste prima di tutto, come informazioni ambientali. Le conclusioni dell'Avvocatura UE sono state accolte dalla sentenza 7 marzo 2024 (QUI). 

lunedì 20 novembre 2023

Zona economica speciale unica per il Sud : Comuni e comunità locali commissariate

Che le Zone Economiche Speciali stiano diventando uno degli ennesimi strumenti per aggirare il ruolo degli enti  e delle comunità locali nel contribuire a decidere o almeno controllare le grandi scelte strategiche dei territori è noto da tempo come ad esempio ho spiegato in questo post QUI dove trattavo il parallelismo tra le zone economiche speciali (ZES) con le zone logistiche semplificate (ZLS) per le aree portuali.

Si tratta quindi un indirizzo avanzato da tempo anche dai governi precedenti a quello attuale che lega in modo molto pericoloso per l’ambiente e la democrazia crediti di imposta per le attività e i progetti collocate nelle ZES con semplificazioni e deroghe a norme anche ambientali e soprattutto una gestione di queste zone in modo centralistico tagliando fuori ogni democrazia decentrata con la scusa delle varie emergenze più o meno esistenti o anche forzatamente create.

Ora arriva anche la normativa che trasforma praticamente tutte le Regioni del Sud in una unica ZLS. La normativa in questione è compresa nel capo III del Decreto-Legge 124/2023 (QUI), ora convertito nella legge 162/2023 senza modifiche (QUI), per cui a far data dal 1° gennaio 2024 é istituita la Zona economica speciale per il Mezzogiorno - ZES unica, di seguito denominata «ZES unica», che ricomprende i territori delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna.

Assume quindi un significato quanto meno contraddittorio quanto previsto dall'articolo 19 del Decreto Legge 124/2023 ora convertito nella legge 162/2023, prevedendo misure per rafforzare la capacità amministrativa degli enti locali delle Regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Ti tolgo i poteri reali ma ti permetto di assumere personale!

Di seguito prima una breve sintesi delle principali novità della nuova normativa e nella seconda parte del post una analisi puntuale della disciplina di questa ZES unica per il Sud.

domenica 19 novembre 2023

Inchiesta Pubblica sul Paur per la discarica ex cava fornace ci vuole più trasparenza

È in corso, dopo la prima udienza preliminare, la Inchiesta Pubblica relativa al procedimento di PAUR (provvedimento autorizzatorio unico regionale) per l’ampliamento dell’altezza di coltivazione della discarica di rifiuti speciali in località loc. Porta nei Comuni di Montignoso (MS) e Pietrasanta (LU).

Una vertenza che seguo da anni per conto del Comitato di cittadini residenti nella zona che da anni si batte per la chiusura di questa discarica di cui ho trattato più volte nel passato su questo blog, QUI.

 

L’Inchiesta pubblica in corso è stata ad oggi impostata in modo molto discutibile per vari motivi:

giovedì 16 novembre 2023

Trattato ONU sull'Alto Mare: la biodiversità marina a rischio

Raggiunte le 68 firme di Stato che hanno sottoscritto il nuovo Trattato (QUI).

L'obiettivo del Trattato è garantire la conservazione e l'uso sostenibile della diversità biologica marina delle aree fuori giurisdizione nazionale, per il presente e a lungo termine, attraverso l’efficace attuazione delle pertinenti disposizioni della Convenzione e ulteriore cooperazione e coordinamento internazionale.

Si veda anche che l’80° riunione del Comitato per la Protezione dell’Ambiente Marino dell’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO), tenutasi a Londra dal 3 al 7 luglio, ha adottato la Risoluzione che rende operativa la Area Marina Particolarmente Sensibile (PSSA) del Mediterraneo Nord-Occidentale (QUI).

Il Trattato è molto importante anche perché la situazione del mare a livello globale non è messa bene come dimostrano vari studi ufficiali di questi anni di cui si riporta una sintesi nella parte finale del post.

mercoledì 15 novembre 2023

Direttiva su fonti rinnovabili: la UE si fa lo sconto

Dopo l’accordo (QUI) tra Consiglio e Parlamento UE è stata pubblicata la nuova Direttiva 2023/2413 del 18 ottobre 2023 (QUI).

La nuova Direttiva fisa la quota di energie rinnovabili nel consumo energetico complessivo dell'UE al 42,5% entro il 2030, con un'integrazione indicativa supplementare del 2,5% che consentirebbe di raggiungere il 45%. Ciascuno Stato membro contribuirà a questo obiettivo comune. Entrambe le istituzioni dovranno ora approvare l'accordo politico provvisorio.

Quindi l’obiettivo del 45% ha per ora natura solo volontaria per i singoli stati membri in contrasto con quanto previsto dal Piano Repower EU (QUI) che prevedeva obbligatoriamente l’obiettivo del 45% (QUI).

lunedì 13 novembre 2023

Rapporto sulla Revisione trasporto marittimo: AUMENTANO I GAS SERRA!

Rapporto 2023 (QUI) sulla revisione del trasporto marittimo presentata da UNCTAD (Conferenza ONU commercio e sviluppo - QUI).

Il Rapporto è impietoso nel confermare come le emissioni di gas serra del settore sono aumentate ulteriormente del 20% nell’ultimo decennio, questo anche per una flotta in gran parte vetusta. Senza un'azione con investimenti privati e pubblici significativi, le emissioni potrebbero raggiungere il 130% dei livelli del 2008 entro il 2050.

I combustibili alternativi sono promettenti, ma la loro adozione rimane nelle fasi iniziali, con il 98,8% della flotta che naviga ancora con combustibili fossili.

IL Rapporto si conclude con una serie di raccomandazioni tra le quali la istituzione di una tassa sulle emissioni per finanziare la decarbonizzazione.

sabato 11 novembre 2023

Rapporto CLIA: evoluzione delle emissioni del sistema crocieristico, restano molte criticità

Cruise Lines International Association (CLIA), la voce principale dell'industria crocieristica globale, ha pubblicato oggi il suo Rapporto 2023 (schede riassuntive QUI) sulle tecnologie e le pratiche ambientali dell'industria crocieristica globale, che mostra progressi concreti da parte del settore nel portare avanti la sua agenda ambientale e di sostenibilità.

I punti salienti dei progressi includono:

1. Capacità di elettricità da terra (SSE): 46% di navi da crociera attrezzate per collegamento a terra ma solo il 2% dei porti hanno ormeggio per crociere con capacità plug-in quindi difficilmente verrà rispettato il nuovo obiettivo del 2030 secondo il recente Regolamento UE (QUI)

2. Trattamento delle acque reflue da navi da crociera

3. Combustibili rinnovabili e fonti di energia alternative: qui siamo ancora alla sperimentazione per pochissime navi come ammette lo stesso Rapporto, e comunque secondo il Regolamento FuelEU (QUI) almeno il 2% dei carburanti marittimi del blocco dovrà provenire da carburanti elettronici derivati da elettricità rinnovabile entro il 2034. Qui sarebbe interessante riprendere le proposte della Piattaforma UE per la finanza sostenibile di cui tratto alla fine di questo post.

4. Carburante a gas naturale liquefatto (GNL): il Rapporto prevede che il 48% delle navi di nuova costruzione andrà a gnl, ma quelle esistenti? Peraltro, il Rapporto parla di emissioni inquinanti basse, con il gnl, ma rapportate ai motori tradizionali per cui il rapporto andrebbe fatto con le emissioni zero da altre tipologie di combustibili non di origine fossile come il gnl. Il tutto senza considerare tutti i rischi legati all’uso gnl nel trasporto marittimo, vedi QUI.

Nel frattempo le navi da crociera continuano ad inquinare, QUI, le città europee sedi dei porti dove attraccano. 

Vediamo i singoli punti in modo più approfondito dal Rapporto CLIA 2023

venerdì 10 novembre 2023

AIA: Prescrizioni e limiti di emissioni oltre quelli di legge

Sentenza del TAR Lazio nà 13872/2023 (QUI) che legittima un provvedimento della Autorità competente al rilascio dell’AIA (autorizzazione integrata ambientale) che impone limiti di emissione e prescrizioni di gestione di un impianto più rigorosi di quelli previsti dalle norme europee e nazionali sulle c.d. Migliori Tecnologie Disponibili (BAT).

Una sentenza che conferma la possibilità, che spesso invece viene disattesa dalle autorità competenti soprattutto regionali, di imporre prescrizioni anche al di là di quelle previste dalla legge che tengano conto delle specificità ambientali del sito dove viene collocato l’impianto da autorizzare ma anche delle norme sulla pianificazione e programmazione locali.

Tutto questo, come vedremo nel descrivere la sentenza, è previsto dal testo unico ambientale anche se spesso i decisori rimuovono queste norme nelle procedure di valutazione autorizzazione.

Una sentenza importante che conferma, al di là del caso specifico trattato, quanto da tempo sostengo sul modo di condurre la istruttoria per il rilascio dell'AIA vedi ad esempio QUI.

giovedì 9 novembre 2023

Annunciati dalla Regione Monitoraggi delle emissioni dai porti Liguri: facciamo chiarezza!

Intanto a premessa mentre amministratori regionali liguri e comunali parlano di progetti di monitoraggio futuri e in corso più o meno chiari le emissioni da navi, soprattutto da crociera, nei porti soprattutto italiani inquinano sempre di più vedi QUI.

Secondo recenti dichiarazioni, riportate anche dal portale Gazzetta della Spezia (QUI) degli Assessori a Salute e Ambiente della Regione Liguria Regione Liguria partecipa al progetto PNC (QUI) ambiente e salute nelle città portuali "Supporto nello sviluppo delle città per ambienti più sani, inclusivi, più sicuri, resilienti e sostenibili (Salpiam)".

Aggiungono gli Assessori che: “l'area pilota della Liguria è stata focalizzata sulla città di Genova, ma già all'avvio del progetto nel tavolo di lavoro, coordinato dall'Università di Genova e che vede la partecipazione di Arpal, settore regionale Tutela della Salute negli Ambienti di Vita e di Lavoro, IRCSS San Martino e rappresentanti del Comune di Genova, è stata valutata positivamente la necessità di estendere le azioni anche ad altre realtà portuali liguri - in particolare alla Spezia.”

Intanto rilevo che quel “valutata positivamente la necessità di estendere il progetto ad altri porti liguri” dell’Assessore dimostra due cose: per ora Spezia e Savona non entrano nel progetto PNC Ambiente e quindi nei finanziamenti del bando esecutivo   che segue, la seconda che per ora su Spezia sui monitoraggi ci sono solo confuse dichiarazioni e poco di più, come dimostrerò nel post che segue…  

mercoledì 8 novembre 2023

Crociere rischio emissioni nelle città europee e aumentano i gas serra: tre studi

Tre studi recentemente pubblicati sulle emissioni inquinanti delle crociere nei porti e delle emissioni di gas serra delle navi da crociera.

 1. il primo (QUI) del giugno 2023 Transport & Environment

 2. il secondo (QUI) Cruise Ranking di NABU (associazione tedesca),

I primi due studi descritti nel post che segue confermano il rischio di emissioni gravi nei porti principali europei delle navi da crociera per cui 45 navi inquinano dieci volte a 93.000 auto che circolano in una città. Gli studi dimostrano anche che dove le navi da crociera nei porti si sono ridotte l’inquinamento è drasticamente sceso.  Niente di nuovo ma come dire una conferma dei danni enormi alla salute pubblica che le navi da crociera producono soprattutto nei porti con attracchi molto vicini ai centri residenziali e pensare che ci sono ancora politici e decisori comprese enti di controllo come, per esempio, l’ineffabile Arpal spezzina che continuano a rimuovere il problema nascondendosi dietro limiti di qualità dell’aria ormai superati e mancanza di regole serie per controllare le emissioni dai camini delle navi e i relativi combustibili usati. Peraltro della serie tutto il mondo è Paese quando c’è di mezzo il profitto dei pochi una analisi precedente del gennaio 2023 di Transport & Environment  ha dimostrato che ci sono seri problemi su come il governo calcola le emissioni del trasporto marittimo del Regno Unito.

Un terzo studio (QUI) del 2023 conferma l’aumento dei gas serra emessi, nel 2022, dalle navi da crociera con buona pace del nuovo Regolamento UE (QUI) sui combustibili e la intensità del carbonio nell’energia usata a bordo per non parlare dei nuovi impegni in sede IMO (QUI) peraltro sostanzialmente volontari.

Analizziamo più specificamente gli studi…

 

martedì 7 novembre 2023

Piano Mattei: il modello PNRR-ENI alla estreme conseguenze

Arriva con Decreto-Legge (di prossima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) il Piano Mattei che accentra nella Presidenza del Consiglio dei Ministri tutte le politiche italiane verso i rapporti economici, di immigrazione ma soprattutto energetici, con l’Africa vedi in particolare l’accordo tra Eni e la compagnia statale libica National oil corporation (Noc), che prevede un investimento di circa 7,3 miliardi di euro per lo sfruttamento dal 2026 di due giacimenti al largo della Libia, le "Strutture A&E" (vedi cartina a fianco da Today Economia).

Il Presidente del Consiglio presiede una Cabina di Regia una sorta di carrozzone dove dentro c’è di tutto anche rappresentanti dell’imprenditoria ma sempre designati e decisi dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Il Piano Mattei viene adottato dalla Cabina di Regia ma l’attività istruttoria per predisporlo è nelle mani di una struttura di missione nominata dal Presidente del Consiglio dei Ministri.

Soldi? Per ora pochi: 2 milioni e 600 mila euro ma tutti per gestire i due carrozzoni Cabina di Regia ma soprattutto la struttura di missione.

Il Piano Mattei come dimostra il testo dell’articolo 1 del Decreto-Legge che riporto nel post è una scatola vuota lasciata da riempire alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per cui la stessa relazione al Parlamento sull’attuazione del Piano diventerà una sorta di passaggio burocratico: se sei libero di fare quello che ti pare come il Parlamento potrà confrontare quello che avresti dovuto mettere nel Piano secondo la legge e quello che hai effettivamente fatto? Domanda retorica ovviamente!

Possiamo dire con franchezza che va avanti l’indirizzo di accentrare il più possibile le decisioni strategiche nella Presidenza del Consiglio dei Ministri il che rende ancora più pericoloso alla luce della proposta di istituzione del Premierato da parte dell’attuale Governo ma come ricordo nel post che segue tutto questo è un modello di governo che è in gestazione da tempo e non solo da parte del Governo Meloni ma affonda le sue radici oltre che nella varie proposte di riforma costituzionale decisioniste, soprattutto nel modello instaurato con il PNRR

lunedì 6 novembre 2023

Rischio incidenti sulle navi e nei porti: 2 Rapporti dimostrano nuove e confermate criticità

L’ultimo Rapporto (QUI) 2023 Safety and Shipping di Allianz Global Corporate & Specialty (Agcs), sintentizzato da Shippin Italy come si riporta di seguito, conferma indirettamente anche quello che sostengo in questo blog da molti anni (QUI), come il rischio incidentale nel trasporto marittimo anche in area portuale permanga.

Questo quadro è confermato da un altro Rapporto su Rischi e assicurazioni nei trasporti QUI.

 

I due Rapporti sottolineano i seguenti rischi come vedremo di seguito nel post:

1. il rischio flotte fantasma: consistente nella proliferazione di navi vecchie, navi di proprietà di soggetti poco chiari e società di classificazione sospette

2.le perdite dalle navi, ad esempio di container, e incidenti che fanno perdere la nave stessa

3. i nuovi rischi legati alla gestione dei nuovi combustibili necessari per la decarbonizzazione del trasporto marittimo

4. l’aumento del rischio incendi legato al gigantismo navale

5. i rischi legati alla mancanza di trasparenza nella dichiarazione delle merci pericolose trasportate sulle navi.

6. il rischio della cybersicurezza aumentato con la digitalizzazione del traffico navale e dei porti

7. il rischio attacchi terroristici a navi in navigazione ma anche alle infrastrutture portuali

 

sabato 4 novembre 2023

NEWS/AMBIENTE SETTEMBRE- OTTOBRE 2023: leggi sentenze studi e documenti

 

Pubblicate, nell'apposita sezione del Blog (QUI) NEWSAMBIENTE la newsletter del mio blog su Leggi, Sentenze pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale italiana e della UE nei mesi di SETTEMBRE/OTTOBRE 2023.

La NewsLetter questa volta ritorna divisa in due parti: 

NEWS/AMBIENTE LEX (leggi e sentenze nazionali e comunitarie) e NEWS/AMBIENTE DOC (documenti e studi pubblicati in questi ultimi mesi a livello nazionale e internazionale

Per ogni atto e documento le due newsletter contengono la sintesi commentata delle parti più significative con i link alla versione completa degli stessi.

Di seguito un elenco delle principali novità normative giurisprudenziali e documentali della NEWS/AMBIENTE SETTEMBRE OTTOBRE 2023:

 

Investire in centrali nucleari danneggia il clima: uno studio

Studio (QUI) pubblicato su Science Direct redato, tra gli altri, dal responsabile del settore clima ed energia presso l'Ufficio europeo dell'ambiente (EEB- QUI) di Bruxelles.

Lo studio smonta sistematicamente tutti i luoghi comuni del tentativo in atto di rilanciare il nucleare anche nella versione dei c.d. impianti modulari e/o piccolo nucleare, soprattutto in Italia.

In sintesi lo studio dimostra:

mercoledì 1 novembre 2023

Piano del Mare: l’ecosistema marino perso tra gas portualità e lobby varie

Con Delibera del Comitato Interministeriale per le politiche del mare del 31 luglio 2023 in attuazione dell’articolo 12 della legge 204/2022 ([1]) è approvato in Piano del Mare (QUI con relativo comunicato di presentazione QUI).

Un documento corposo ma che più che a un Piano, assomiglia ad un documento di ricognizione dello stato della economia del mare con rimozioni importanti della normativa comunitaria in materia di pianificazione dello spazio marittimo. Soprattutto emerge dal Piano una visione meramente ricognitiva delle necessarie tutele ambientali dello spazio marittimo costiero con dichiarazioni di intenti pericolose sempre in materia ambientale.  

Insomma, siamo di fronte più ad un documento che più che ad un Piano pubblico  assomiglia ad una registrazione notarile (affogata nella inutile prolissità del testo)  di quanto già si muove da parte delle varie lobby portuali ed energetiche in primis.