Tre
studi recentemente pubblicati sulle emissioni inquinanti delle crociere nei
porti e delle emissioni di gas serra delle navi da crociera.
I primi due studi descritti nel post che segue confermano il rischio di emissioni gravi nei porti principali europei delle navi da crociera per cui 45 navi inquinano dieci volte a 93.000 auto che circolano in una città. Gli studi dimostrano anche che dove le navi da crociera nei porti si sono ridotte l’inquinamento è drasticamente sceso. Niente di nuovo ma come dire una conferma dei danni enormi alla salute pubblica che le navi da crociera producono soprattutto nei porti con attracchi molto vicini ai centri residenziali e pensare che ci sono ancora politici e decisori comprese enti di controllo come, per esempio, l’ineffabile Arpal spezzina che continuano a rimuovere il problema nascondendosi dietro limiti di qualità dell’aria ormai superati e mancanza di regole serie per controllare le emissioni dai camini delle navi e i relativi combustibili usati. Peraltro della serie tutto il mondo è Paese quando c’è di mezzo il profitto dei pochi una analisi precedente del gennaio 2023 di Transport & Environment ha dimostrato che ci sono seri problemi su come il governo calcola le emissioni del trasporto marittimo del Regno Unito.
Un terzo studio (QUI) del 2023 conferma l’aumento dei gas serra emessi, nel 2022, dalle navi da crociera con buona pace del nuovo Regolamento UE (QUI) sui combustibili e la intensità del carbonio nell’energia usata a bordo per non parlare dei nuovi impegni in sede IMO (QUI) peraltro sostanzialmente volontari.
Analizziamo più specificamente gli studi…
LO STUDIO DI TRANSPORT & ENVIRONMENT SU EMISSIONI
NAVI DA CROCIERA NEI PORTI UE
Lo
studio analizza anche altre situazioni come quella di molti porti italiani a
cominciare da Civitavecchia.
L'analisi
mette anche in luce i benefici delle città che agiscono per affrontare
l'inquinamento delle navi da crociera. Il porto di Venezia ha visto gli
inquinanti atmosferici delle navi da crociera diminuire dell'80% a seguito del
divieto della città alle grandi navi da crociera. Nel 2019, la città si è
classificata come la città portuale più inquinata d'Europa, ma è scesa al 41°
posto dopo aver implementato un divieto per le navi da crociera nel 2021.
Dimostra che è possibile affrontare l'inquinamento atmosferico, afferma
T&E, che chiede una maggiore elettrificazione nei porti per salvare vite
umane.
L'analisi
di T&E di inizio 2023 (QUI) precedente al nuovo studio ha mostrato che nel 2021 (nel 2022
ancora di più vedi lo studio descritto nell’ultima parte di questo post) il
trasporto marittimo del Regno Unito ha prodotto 22 milioni di tonnellate di
emissioni di gas serra dalla combustione di 7 milioni di tonnellate di
combustibili fossili sporchi. 2 milioni di tonnellate di questo inquinamento –
circa il 10% – si sono verificate nei porti del Regno Unito. Oltre ai gas
serra, la combustione di combustibili marini produce una serie di inquinanti
atmosferici nocivi, tra cui ossidi di zolfo e azoto, che possono causare o
esacerbare l'asma e altri problemi di salute respiratoria.
L'operatore
di navi da crociera più inquinante è stato MSC Crociere, le cui navi da
crociera hanno emesso quasi la stessa quantità di SOx di tutti i veicoli
passeggeri in Europa. Tenendo conto di tutte le sue filiali, il gruppo Carnival
ha inquinato di più.
Molti
operatori crocieristici come MSC stanno investendo nel gas fossile (GNL) come
alternativa più pulita. Finora quest'anno, oltre il 40% delle navi da crociera
ordinate erano alimentate a GNL. Queste navi sono migliori in termini di
inquinamento atmosferico, ma sono estremamente dannose dal punto di vista
climatico a causa delle perdite di metano dai loro motori, un gas potente oltre
80 volte più riscaldante della CO2 (Il potenziale di riscaldamento globale GWP
del metano CH4 è 82,5 volte superiore alla CO2 in un periodo di 20 anni e 29,8
volte superiore in un periodo di 100 anni). La MS Iona di P&O, ad esempio,
ha emesso tanto metano quanto 10.500 mucche in un anno.
A Civitavecchia le navi da crociera hanno emesso, nel 2022, oltre 16 tonnellate di ossidi di zolfo: quasi 40 volte la quantità emessa dalle auto immatricolate nella cittadina laziale. Altre città italiane che compaiono nella classifica europea dei porti più colpiti dalle emissioni di SOx sono Napoli (11esima), Genova (13esima) e Livorno (16esima). Venezia, invece, è migliorata in modo significativo: dall’essere il porto più inquinato dalle crociere nel 2019, è sceso al 41° posto l’anno scorso.
Secondo
lo studio l'Italia è il Paese europeo più inquinato dalle navi da crociera. Ciò
non ha tuttavia impedito all’Italia di superare la Spagna come Paese più
inquinato dalle navi da crociera in Europa. Una menzione a parte per la
Norvegia: sebbene il Mediterraneo sopporti il peso maggiore dell’inquinamento
da navi da crociera, il Paese nord europeo si è piazzato al quarto posto della
classifica e ha registrato il maggior traffico di crociere (in numero di ore di
presenza nelle sue acque) di tutti i Paesi, anche se con navi più
piccole.
Cruise
Lines International Association (Clia), l’associazione delle imprese del
settore, ha provato (QUI) a
rispondere ma solo in parte allo studio del quale conferma sostanzialmente i
dati critici dell’inquinamento prodotto dalle navi da crociera nei porti.
CRUISE RANKING 2023 DI NABU
Nuovo
Rapporto della associazione tedesca NABU sulle emissioni delle navi da
crociera. Il Rapporto conferma (quanto già espresso nel Rapporto 2022- QUI)
l’incompatibilità dell’attuale mondo crocieristico con il raggiungimento degli
obiettivi di neutralità climatica.
Il
Rapporto nuovo pur riconoscendo gli sforzi di alcune compagnie crocieristiche
(soprattutto norvegesi) però afferma nonostante questi positivi sviluppi verso
la neutralità climatica, le emissioni totali del settore delle navi da crociera
continuano ad aumentare. In particolare, si ritiene particolarmente
preoccupante il drastico aumento delle emissioni di metano dovuto all'uso di
gas naturale liquefatto (GNL- QUI). Nel
breve termine, queste emissioni sono oltre 80 volte più dannose per il clima
rispetto alla CO₂. Il GNL comporta numerosi problemi climatici e non riesce a
rappresentare una tecnologia ponte adeguata.
Inoltre,
secondo il Rapporto 2023 insieme al GNL, anche i biocarburanti non
rappresentano una soluzione efficace per l’industria. Questi rappresentano
nella migliore delle ipotesi una soluzione di nicchia per casi eccezionali su
scala locale. Inoltre, bisogna garantire che i biocarburanti provengano
esclusivamente da prodotti di scarto e che nessun olio di palma o altro
prodotto dei nostri campi finisca nei serbatoi delle navi.
CRESCONO LE EMISSIONI DI GAS SERRA NEL TRASPORTO MARITTIMO
Secondo lo studio di Transport & Enviroment le emissioni del trasporto marittimo europeo sono cresciute del 3% lo scorso anno, poiché il settore si avvicina ai livelli pre-pandemia, secondo una nuova analisi di Transport & Environment (T&E). Le emissioni delle navi da crociera sono aumentate rispetto all'anno precedente, mentre un numero elevato di navi che trasportano GNL ha contribuito a far aumentare le emissioni.
L'anno
scorso, le navi che hanno fatto scalo nei porti europei hanno emesso quasi 130
milioni di tonnellate di CO2, mentre le navi cargo sono state responsabili
della maggior parte delle emissioni. MSC, la più grande compagnia di
navigazione del mondo, è stata il più grande emettitore di carbonio del
continente. Il gigante svizzero ha emesso quasi 10 milioni di tonnellate di CO2
l'anno scorso, diventando l'undicesimo più grande inquinatore d'Europa. MSC è
stata seguita da CMA CGM, Maersk, COSCO e Hapag-Lloyd nell'elenco degli
emettitori di trasporto marittimo.
Le
emissioni delle navi da crociera nel 2022 sono state quasi il doppio rispetto
all'anno scorso, dopo un anno di interruzioni dei viaggi internazionali. La
nave più inquinante l'anno scorso è stata la MSC Grandiosa, che da sola è stata
responsabile di oltre 130.000 tonnellate di CO2, la stessa di una piccola
città.
La
principale tendenza del trasporto merci nel 2022 è stata l'aumento del volume
delle spedizioni di gas naturale liquefatto (GNL), che è cresciuto del 58%
l'anno scorso. Mentre l'Europa ha inasprito le sanzioni sul petrolio russo, la
spinta dell'Europa all'importazione di GNL ha portato a un massiccio aumento
delle emissioni trasportate dal mare.
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