mercoledì 30 dicembre 2020

Proposte ambientali per il nuovo Presidente della Autorità di Sistema Portuale di Spezia e Carrara

Il nuovo presidente della Autorità di Sistema Portuale per i porti di Spezia e Carrara dichiara di volere applicare al porto spezzino i principi del Green New Deal

Intanto non sarebbe male che cominciasse ad affrontare le seguenti questioni fondamentali per creare davvero quel “ponte tra mare  città” di cui tratta in un articolo oggi sul Secolo XIX...

domenica 27 dicembre 2020

Biodigestori: cosa dice la legge sulla pianificazione pubblica e l’ultima sentenza del Consiglio di Stato

Il proliferare di progetti di biodigestori in giro per le regioni italiane, anche in aree dove il fabbisogno di trattamento dei rifiuti organici è coperto da impianti esistenti, spesso si fonda su una tesi interpreta in modo forzato (e a mio avviso illegittimo) la vigente disciplina della gestione dei rifiuti.

La tesi l’ho recentemente ritrovata espressa per il caso del progetto di  biodigestore proposto in provincia di Pesaro che sto seguendo a supporto dei comitati locali.

La tesi è la seguente: “il biodigestore in quanto impianto di recupero di frazione differenziata (rifiuto organico) non rientra nella privativa pubblica ex articolo 182-bis DLgs 152/2006 e quindi i siti le dimensioni di questi impianti non rientrano nella pianificazione pubblica regionale o provinciale mentre vi rientrano le discariche e gli inceneritori che trattano il rifiuto indifferenziato. “

È fondata giuridicamente questa tesi ? A mio avviso non è fondata e spiego si seguito perché concludendo poi con una recentissima sentenza del Consiglio di Stato che conferma il ruolo della pianificazione pubblica anche per gli impianti che trattano il rifiuto post raccolta differenziata.

mercoledì 23 dicembre 2020

Biodigestore spezzino: Il Ministero dell’Ambiente se ne lava le mani!

 

Il Ministero dell’Ambiente con una seconda lettera (QUI) alza le mani sul progetto di biodigestore previsto in località Saliceti a Vezzano Ligure  e rinuncia a contestare direttamente la procedura seguita dalla Regione Liguria.

I toni e i contenuti di questa seconda lettera, inviata a Legambiente La Spezia, sono ben diversi da quella precedente (QUI). Intanto la prima lettera era firmata direttamente dal Ministro la seconda da un suo consigliere a me sconosciuto.

Ma soprattutto la differenza sta nel contenuto.

 

Centrale a gas a Spezia: la politica locale continua a giocare allo scaricabarile sulla pelle degli spezzini.

 

Ancora oggi,  sul progetto di centrale a gas proposta a Spezia,  devo leggere sulla stampa locale spezzina dichiarazioni di vari politici locali, soprattutto di area centro sinistra che dimostrano la totale strumentalità con cui tutta la classe politica locale e regionale (di centro destra e di centro sinistra) sta affrontando la questione di questo progetto.  

Ancora non ci capisce o si fa finta di non capire che questo progetto non può essere affrontato in un ottica solo localistica e che non sono sufficienti i discorsetti sui progetti alternativi tipo parchi giochi e fabbriche di green economy se non si collocano detti progetti nel dibattito, nei documenti ufficiali, nelle direttive e leggi vincolanti nazionali ed europee sulla transizione nella produzione elettrica alle fonti rinnovabili al 2025.

Ma cosa rimuovono centro sinistri e centro destri?... 

lunedì 21 dicembre 2020

Rifiuti radioattivi nell'impianto di trattamento rifiuti di Saliceti (Vezzano Ligure - SP): alcune precisazioni

Recos Spa si è risentita (QUI) per le dichiarazioni dei comitati dei cittadini contro il progetto di biodigestore previsto a Vezzano Ligure. in relazione alla notizia di ritrovamenti di rifiuti radioattivi (sia pure a decadimento breve) nei rifiuti trattati dall'impianto di TMB a Saliceti, affermando che si tratta di "una strumentalizzazione" con le solite esplicite affermazioni di incompetenza.

In realtà il problema esiste eccome! Come dimostrerò di seguito e quindi senza fare inutili allarmismi ma neppure senza rimuoverlo il problema va affrontato... 

venerdì 11 dicembre 2020

CONFERENZA DEI SERVIZI SUL PROGETTO DI BIODIGESTORE A VEZZANO LIGURE : C'E' ANCORA UNA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE TERZA?

Ora che la conferenza dei servizi sul progetto di biogestore previsto in località Saliceti del Comune di Vezzano Ligure si è conclusa mi sento di svolgere alcune riflessioni critiche che vanno al di la degli aspetti strettamente giuridici anche se inevitabilmente in parte tengono conto anche di questi.

Ho sempre avuto un grande rispetto delle istituzioni e dei ruoli che dentro di esse si svolgono anche quando ho criticato le scelte che venivano approvate perché l'ho sempre fatto motivatamente nel merito e di questo i dirigenti delle pubbliche amministrazioni me ne hanno sempre dato atto almeno in passato.

Scritto questo aggiungo che il livello di arroganza a cui ho assistito nella procedura di approvazione del progetto di biodigestore previsto a Vezzano Ligure lo trovo intollerabile. Arroganza espressa sia dal livello politico e questo non mi stupisce,  che dal livello dirigenziale, anche questo non mi stupisce,  però mi preoccupa moltissimo perché se viene meno una adeguata terzietà della struttura tecnica diventa difficile garantire un confronto istituzionale nell'ambito democratico.

La lettera del Ministro Costa sul progetto di biodigestore e come avrebbe dovuto rispondere la Regione Liguria

Per la Regione Liguria la lettera (QUI) del Ministro dell'Ambiente, sul progetto di biodigestore proposto in località Saliceti Vezzano Ligure, è irrituale?

Se ci mettiamo a spiegare cosa e chi è irrituale la Regione su questa vicenda ne uscirà con le ossa rotte (metaforicamente si intende che poi dicono che sono pure un violento 🙂) ; a cominciare da come la dirigenza della Regione gestisce le Conferenze dei Servizi , decidendo contra legem o con interpretazioni personalizzate della legge chi può o non può partecipare e parlare per esempio.

giovedì 10 dicembre 2020

Un odg in Consiglio Regionale sui finanziamenti alla decarbonizzazione: domande a chi lo propone

Il PD presenta (QUI) in Consiglio Regionale della Liguria un odg secondo il quale: “La Liguria non si faccia scappare la grande opportunità offerta dal Just Transition Fund e cioè le risorse stanziate dalla Comunità Europea a sostegno dei territori interessati dalle trasformazioni economiche e sociali dovute all’abbandono del carbone. Nella nostra regione sono tre le province interessate da questo fenomeno”.

La proposta in se non è sbagliata anche se viene presentata come una scoperta di questo partito quando in realtà come vedremo fondi di questo tipo sono previsti da tempo. Ma non mi interessa polemizzare ma invece capire le reali volontà che stanno dietro la carta degli odg. Perché quello che non è chiaro è quale rapporto c’è tra la richiamata opportunità del Just Transitione Fund con il progetto di centrale a gas da oltre 800 MW prevista a Spezia al posto della centrale a carbone, che peraltro è tutt’altro in procinto di essere chiusa a dimostrazione che gli allarmi che lancio da anni non erano fondati sul nulla come invece certe posizioni pseudo ambientaliste marcate dallo slogan “Basta Enel”!.

Allora se i fondi per la decarbonizzazione li leghiamo al progetto di turbogas spezzino sorgono domande precise da fare ad una forza di governo nazionale come il PD (ma anche i 5stelle dovrebbero chiarire visto il ruolo che hanno a livello nazionale).

Intanto prima delle domande voglio ricordare a chi presenta odg in Consiglio Regionale che la questione della transizione all’uscita dal carbone è di competenza statale in tutti i suoi aspetti mentre la Regione ha al massimo potere di Intesa sui singoli progetti di centrali a gas , superabile in Consiglio dei Ministri (studiarsi le sentenze della Corte Costituzionale
 QUI).

 

E VENIAMO ALLE DOMANDE... 

martedì 8 dicembre 2020

Plastica e rifiuti nei mari - ruolo del COVID19 nel ritorno alla plastica vergine: gli ultimi studi

Ultimi studi internazionali sulla presenza della plastica nei rifiuti marini che forniscono nuovi dati preoccupanti del fenomento. Inoltre un documento di Euroactiv (rete mediatica europea - [NOTA 1]) su nuovi standar per garantire l’uso di sola plastica riciclata. Infine uno studio sui rischi di un aumento significativo di rifiuti da plastica per effetto della emergenza COVID19 come pure di un ritorno parziale a produrre plastica vergine dati i bassi costi del petrolio.

sabato 5 dicembre 2020

Rischio nuove pandemie e biodiversità uno studio scientifico internazionale indica cosa fare per evitarle o limitarle

Si tratta di uno studio della Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services che è una piattaforma globale di politica scientifica, riconosciuta sia dalle comunità scientifiche che politiche, per valutare lo stato della biodiversità del pianeta, i suoi ecosistemi e i servizi essenziali che forniscono alla società

TESTO STUDIO QUI.

 

venerdì 4 dicembre 2020

Inquinamento aria e COVID 19: gli ultimi studi internazionali pubblicati

Gli studi che di seguito riporto in sintesi e relativi link alla loro versione integrale riguardano:

1. uno studio della Società Europea di Cardiologia dove si conferma come l’inquinamento atmosferico aumento il rischio di mortalità da COVID (QUI)

2. la pubblicazione di una sezione apposita del sito della Agenzia Europea dell’Ambiente dove si risponde alle domande relative alla evoluzione delle conoscenze tra inquinamento e COVID19 (QUI)

3. Rapporto sulla qualità dell’aria in Europa elaborato dalla Agenzia Europea Ambiente che analizza tra l’altro anche gli effetti delle misure di lockdown sull’inquinamento dell’aria nelle aree più urbanizzate delle città europee ma non solo (QUI)

4. Uno Studio internazionale pubblicato su ScienceDirect che analizza quanto le particelle inquinanti trasportino o meno il virus COVID19 (QUI)   

5. Uno studio della Agenzia per la Protezione Ambientale di Bolzano che ha dimostrato come sotto il profilo del rischio anidride carbonica respirata con le mascherine non è così significativo come si poteva credere in teoria (QUI)

Di seguito presento una sintesi degli studi sopra elencati

Consiglio di Stato: applicare il principio di precauzione per le distanze degli impianti di rifiuti da residenze e siti sensibili

Il Consiglio di Stato con sentenza n° 7279 del 23 novembre 2020 (QUI) si è pronunciato sulla legittimità di un diniego di Valutazione di Impatto Ambientale  e di Autorizzazione in relazione ad un impianto di stoccaggio D15 (Deposito preliminare prima di uno delle operazioni di cui ai punti da D1 a D14 escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti)., ed R13 (Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12 escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti).) e pretrattamento D13 (Raggruppamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D12.(2) ) di rifiuti non pericolosi e pericolosi e recupero R4 (Riciclaggio/recupero dei metalli e dei composti metallici), R5 (Riciclaggio/recupero di altre sostanze inorganiche – [NOTA 1]).

giovedì 3 dicembre 2020

Diritto alla salute e al risarcimento da danno ambientale: va tutelato anche se l'attività inquinante è autorizzata

Sentenza della Cassazione n°8092 del 23 aprile 2020 [NOTA 1] relativa al  conflitto fra il diritto delle società ricorrenti all'esercizio dell'impresa autorizzata dalla pubblica amministrazione e quello dei controricorrenti alla salute e al rispetto del limite di tollerabilità delle immissioni nella loro proprietà.  Secondo la Cassazione non può che prevalere quest'ultimo.

mercoledì 2 dicembre 2020

Corte di Giustizia condanna l'Italia sulla qualità dell'aria: ricostruzione sistematica del testo della sentenza

 

La Corte di Giustizia UE con sentenza10 novembre 2020 (causa C644-18 –  QUI) interviene sul ricorso della Commissione europea che chiede alla Corte di condannare la Repubblica italiana  per avere  superato, in maniera sistematica e continuata, i valori di concentrazione di PM10 (in prosieguo: i «valori limite fissati per il PM10»), superamento che è tuttora in corso.

Di seguito ricostruisco le varie parti della sentenza in modo che diventino i titoli di come, secondo la Corte di Giustizia

PARTE 1. gli stati membri incorrano in inadempimenti alla vigente normativa in materia di tutela della qualità dell’aria.

PARTE 2 gli stati membri, in caso di superamenti dei valori limiti degli inquinanti (nel caso in questione il particolato fine con 10 milionesimi di metro di diametro), come devono agire per riportare tali valori più brevemente possibile nei limiti di legge.  

martedì 1 dicembre 2020

Progetto Casermette Pagliari: analisi critica della procedura di valutazione del Comune della Spezia

Leggendo la proposta di delibera per l’approvazione del Progetto Urbanistico Operativo (di seguito PUO) per la valorizzazione del compendio immobiliare “Ex fusione tritolo” in località Pagliari (vedi a fianco foto tratta dal Progetto presentato). Emergono forti perplessità per le modalità procedurali con cui è stata impostato il percorso di approvazione. In altri termini, come cercherò di dimostrare di seguito, c’è una carenza nella scelta delle procedure di valutazione:

1. dello strumento di pianificazione: Valutazione Ambientale Strategica (di seguito VAS) del PUO

2. del progetto che lo contiene: Valutazione di Impatto Ambientale (di seguito VIA). 

Non credo che la Amministrazione Comunale apprezzerà quanto scrivo di seguito ma è bene che qualcuno illustri criticamente come si impostano le decisioni in questo territorio se non altro per dimostrare che non siamo tutti cechi, sordi e muti.. 

lunedì 30 novembre 2020

La newsletter su novità di studi - leggi - sentenze in materia ambientale: NOVEMBRE 2020

 



Pubblicate, nell'apposita sezione del Blog (QUI) le due Newsletter sulle principali novità in materia ambientale pubblicate nel mese di NOVEMBRE 2020.

 

Le due Newsletter riguardano: 

1. le normative pubblicate nella Gazzetta della UE e in quella Italiana nonché le sentenze della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia UE 

2. studi scientifici nazionali ed internazionali di Università e Centri di Ricerca, documenti ufficiali della Comunità Europea - ONU/UNEP -  Stato Italiano. 

 

Buona lettura... 

 

 


domenica 29 novembre 2020

Nuovi dragaggi nel porto di Spezia? Ecco le procedure corrette per evitare gli errori del passato

 

Nuovi grandi dragaggi nel porto di Spezia annunciati dalla Autorità di Sistema Portuale anche oggi sul Secolo XIX  (vedi titolo dal quotidiano di oggi qui a fianco.

Vorrei ricordare alla Autorità che dichiarare che caratterizzeranno i fondali da dragare non è una loro gentile concessione ma un obbligo di legge visto che siamo in un sito di bonifica sia pure declassificato a regionale.

Vorrei inoltre ricordare che non basta la caratterizzazione ma occorrerebbe anche una valutazione per scenari di tecniche di dragaggio come indicata il dimenticato Progetto Preliminare dell'ex Istituto di ricerche del mare (ICRAM) ora assorbito nell'ISPRA.

Vorrei infine ricordare che la Cassazione (si la stessa che ha dimostrato la totale illegalità dei dragaggi condotti qualche anno fa) ha chiarito come in generale i fanghi di dragaggio non possono essere riversati in mare.

ll post che segue consideratelo di servizio per informare i cittadini come dovrebbero funzionare i dragaggi a termini di legge. Ma seguirò l'andamento dei dragaggi in concreto ricordando che fu grazie ad un esposto di Legambiente redatto da me e dall'avvocato Antonini Valentina che ad un certo punto lo scempio dei dragaggi passati fu quanto meno sospeso (anche se nel frattempo gravi danni erano stati fatti) non certo grazie all'Autorità Portuale o ad Arpal , tanto per essere chiari!

Ma vediamo più precisamente cosa dice la recente giurisprudenza e la legge in materia di dragaggi soprattutto in siti di bonifica

domenica 22 novembre 2020

Procura di Spezia chiede e ottiene archiviazione inchiesta su rischio inquinamento in Arsenale Militare: intanto chiariamo alcune questioni.

La Procura del tribunale di Spezia chiede, e la ottiene, l'archiviazione dell'esposto  presentato dai cittadini di Marola in relazione alla presenza di amianto in Arsenale Militare nonchè sul rischio della c.d "discarica campo in ferro".

Ovviamente insieme con l'Avvocato Antonini chiederemo l'accesso agli atti per valutare ormai solo una riapertura delle indagine visto che l'opposizione non è più possibile. Da sottolineare che gli esponenti compresi i loro legali non sono stati informati ne della richiesta di archiviazione ne della successiva archiviazione.

 

sabato 21 novembre 2020

Il Consiglio di Stato detta le condizioni per la delocalizzazione dei depositi petroliferi genovesi

Il Consiglio di Stato con sentenza 6883 del 2020 pubblicata lo scorso 9 novembre (QUI) è intervenuto su appello di una società che gestisce depositi di idrocarburi nella zona di Genova. La società appellante chiedeva l’annullamento della sentenza del TAR Liguria n° 1095 del 2016. Oggetto del contendere era il nuovo PUC di Genova nella parte in cui (in continuità con il previgente PUC del 2000) classifica le aree, dove sono collocati detti depositi,  come “ambito di trasformazione” finalizzato all’insediamento di attività produttive “compatibili sotto il profilo ambientale”.

 

venerdì 20 novembre 2020

Stazioni radio base non possono contrastare con il Codice dei Beni Culturali

Il Consiglio di Stato con sentenza n° 6840 del 2020 è intervenuto in relazione all’appello presentato da un gestore di telefonia per chiedere l’annullamento di una sentenza del TAR competente che aveva confermato la legittimità del parere negativo della Soprintendenza e relativo diniego di rilascio della autorizzazione paesaggistica da parte della Commissione edilizia integrata del Comune territorialmente interessato.

mercoledì 18 novembre 2020

Il progetto edilizio a fianco del Parco della Maggiolina a Spezia non rispetta neppure la legge regionale sulla rigenerazione urbana

Visto che, dopo le critiche al progetto in questione  non solo da parte della opposizione ma anche da molti cittadini soprattutto residenti nella zona, la maggioranza nel Consiglio Comunale spezzino nonché gli stessi Amministratori invece di limitarsi a spiegare nel merito il progetto hanno cominciato con i soliti toni arroganti : “non sapete di cosa state parlando”, “usate l’intelligenza” , “siete prevenuti” ed infine siamo arrivati alla accusa più infamante almeno per me “dove eravate quando la sinistra governava e faceva gli scempi ambientali e urbanistici come quello dell’area ex IP”.  Dove ero io lo sanno tutti compresi gli ipocriti del centro destra: combattevo quei progetti spesso da solo o con pochi altri e di rappresentanti politici del centro destra non è ho visti quasi mai e sono in grado di dimostrarlo, quindi tacete almeno su questo ultimo punto. Vogliamo parlare per esempio dell'area ex IP parto certamente del centro sinistra ma quando il centro destra pur governando in Regione non fece un tubo per fermare quel progetto? 

Proprio perché io ho sempre tenuto, sulle questioni ambientali e territoriali, un atteggiamento fondato sul merito e non sulla logica di schieramento partitico mi permetto di illustrare di seguito come il progetto di cui ora stiamo parlando, al di la che non sia condiviso in termini edilizi ed urbanistici,  non rispetti, nei suoi principi fondanti, la stessa legge regionale sulla rigenerazione urbana approvata nel 2018 dalla maggioranza di centro destra. Vediamo perché:  

martedì 17 novembre 2020

Sul progetto edilizio nella zona del Parco della Maggiolina a Spezia.

Appartengo a quella minoranza di cittadini che quando governava la sinistra in questa città ha combattuto contro le scelte urbanistiche che vennero fatte allora quando molti di quelli del centro destra se ne battevano il belino o facevano finta di fare l'opposizione: uno su tutti lo scempio ambientale edilizio e commerciale dell'area ex IP che da assessore ho cercato di fermare restando isolato da tutti destra e sinistra tanto per essere chiaro.


Detto questo spacciare il nuovo progetto edilizio come una rigenerazione urbana vuol dire non sapere cosa sia questa modalità pianificatoria.

lunedì 9 novembre 2020

Emissioni navi nel porto spezzino: cosa dovrebbe approfondire il Consiglio Comunale di questa sera

Questa sera il Consiglio Comunale spezzino dovrebbe discutere mozioni sulle emissioni da navi nel porto di Spezia con particolare riferimento alle navi da crociera.

La discussione in questi mesi, sicuramente un poco soffocata dalla drammatica emergenza del COVID-19, sembra tutta mirata sul futuro (elettrificazione, scrubber sulle navi,combustibili puliti come il gnl) e poco sulla reale situazione presente.

In realtà è proprio da una conoscenza diretta sul reale rischio sanitario in atto che pure le soluzioni tecnologiche sopra citate potrebbe essere accelerate ma anche scelte con la dovuta efficacia ed anche equilibrio tra tutti gli interessi in gioco.

Quello che continua a mancare per il porto di Spezia sono invece dei monitoraggi mirati sulle emissioni delle navi che entrano nel nostro golfo come pure una trasparenza dei controlli realmente esercitati da parte delle Autorità Compenti. È una questione di cui ho trattato da tempo. Di seguito spiego specificamente di cosa si tratta:

sabato 7 novembre 2020

Nuovi arrivi di bettoline con gnl nel porto di Spezia: poca informazione e procedure superficiali

Oggi sul Secolo XIX si annuncia che arriveranno nuove bettoline di gnl per caricare questo combustibile sulla nave passeggeri ancorata a Spezia , annuncio confermato da un atto del neo commissario della Autorità di Sistema Portuale. Ovviamente grandi rassicurazioni sulla sicurezza delle operazioni di carico del gnl anche legate al più volte richiamato protocollo regolamentare di dette attività.

Peccato che...

venerdì 6 novembre 2020

Imporre prescrizioni agli odori dai depositi petroliferi non esclude il loro spostamento ma anzi lo può accelerare

Nel Consiglio Comunale di Genova che ha votato contro la mozione per regolamentare le emissioni odorigene dei depositi petroliferi mi tocca leggere da un consigliere: "la richiesta di prescrizioni per gli odori è un tentativo maldestro per allungare il brodo dello spostamento dei depositi" (QUI).

Ora occorre fare alcune precisazioni per questo signore:

giovedì 5 novembre 2020

Il Provvedimento autorizzatorio unico regionale e la titolarità delle competenze dei vari enti coinvolti nel procedimento di autorizzazione

Il Consiglio di Stato (QUI) è stato chiamato a dirimere una controversia relativa alla titolarità della funzione di rilascio del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (di seguito PAUR) nell’ambito della disciplina della procedura di VIA regionale. 

La questione posta al giudizio del Consiglio di Stato attraverso la procedura del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica è la seguente. La introduzione del PAUR nella disciplina della procedura di VIA regionale comporta o meno una modifica delle competenze relative ai vari atti autorizzatori rientranti nella procedura di PAUR?

La domanda non è un ozioso formalismo non solo per la questione discussa nella causa in esame ma in generale visto che in vertenze che segue personalmente le istituzioni competenti tendono ad affermare (vedi le tesi della Provincia spezzina  sulla procedura d PAUR per il progetto di biodigestore proposto nel Comune di Vezzano Ligure - QUI) che con l'avvio della procedura di PAUR tutte le competenze anche istruttorie finiscono in mano dell'ente titolare del PAUR. Vedremo in questo post che non è assolutamente così... 

mercoledì 4 novembre 2020

Consiglio di Stato: la interdittiva antimafia nella prevenzione del danno ambientale da gestione illecita dei rifiuti

Nuova importante sentenza del Consiglio di Stato (QUI) sulla legittimità di provvedimenti di interdittiva antimafia a soggetti che gestiscono impianti rifiuti. Il caso questa volta riguarda una  società esercitante attività di raccolta, trasporto e smaltimento di rifiuti industriali in Provincia di La Spezia.

 

lunedì 2 novembre 2020

World Energy Outlook 2020 sulla transizione al 2030 tanto gas ma anche biometano e un ritorno del nucleare

Pubblicato dalla Agenzia Internazionale dell’Energia il rapporto World Energy Outlook conferma il calo della domanda del carbone e del petrolio, il maggior uso del gas nella transizione ma con numerose contraddizioni da qui al 2030 e oltre, con un ruolo di ritorno anche per il nucleare e il biometano come compensatore dei limiti del metano fossile. Una analisi da fonte autorevole e realistica ma troppo sbilanciata sui soli aspetti energetici e di geopolitica scontando un non adeguato confronto sugli impatti reali delle diverse fonti citate nel Rapporto. 

Trovate il testo completo del World Energy Outlook 2020 QUI.

Vediamo i passaggi più rilevanti di questo Outlook: 

domenica 1 novembre 2020

ULTIMI STUDI E RICERCHE SUL RAPPORTO TRA COVID 19 INQUINAMENTO E BIODIVERSITÀ

 

Tre studi da istituti di ricerca prestigiosi confermano (vedi studi precedenti QUI) il legame tra inquinamento atmosferico (da particolato in questo caso) e aumento della morbilità e soprattutto mortalità da COVID-19. I titoli dei paragrafi che seguono sono la traduzione letterale dall'inglese dei titoli degli studi.

Effetto Serra: la proposta di modifica della legge europea sul clima

Il 4 marzo 2020 la Commissione ha adottato la sua proposta di regolamento della Commissione europea Parlamento e del Consiglio che istituisce il quadro per il raggiungimento della neutralità climatica e che modifica il regolamento (UE) 2018/1999 (legge europea sul clima).

Testo proposta di modifica QUI.

Parere Comitato Regioni UE su proposta di modifica QUI.

venerdì 30 ottobre 2020

La newsletter su novità di studi - leggi - sentenze in materia ambientale: OTTOBRE 2020

 

Pubblicate, nell'apposita sezione del Blog (QUI) le due Newsletter sulle principali novità in materia ambientale pubblicate nel mese di OTTOBRE 2020.


Le due Newsletter riguardano: 

1. le normative pubblicate nella Gazzetta della UE e in quella Italiana nonché le sentenze della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia UE 

2. studi scientifici nazionali ed internazionali di Università e Centri di Ricerca, documenti ufficiali della Comunità Europea - ONU/UNEP -  Stato Italiano. 

 

Buona lettura... 

 


Corte di Giustizia: fanghi di depurazione: ordinariamente sono rifiuti

La Corte di Giustizia con sentenza del 14 ottobre 2020 causa C-629/19  (QUI) ha deciso sulla questione pregiudiziale relativa alla classificazione dei fanghi da depurazione come rifiuti o meno in base alla interpretazione sistematica tra la lettera a) paragrafo 2 articolo Direttiva 2008/98/CE che esclude le acque di scarico dalla normativa rifiuti [NOTA 1] e la Direttiva 91/271/CEE [NOTA 2] sulle acque reflue urbane.

lunedì 26 ottobre 2020

Il GNL della Capitaneria di Porto e quello del progetto nel rigassificatore di Panigaglia (SP)

La Capitaneria di Porto spezzina, oggi sul Secolo XIX, relativamente alla bettolina per il caricamento di gnl sulla nave Costa Smeralda afferma: “E’  stato detto che vogliamo mandare in giro le bettoline tra Panigaglia e il Porto” e aggiunge “i rifornimenti di gnl si faranno con le bettoline”.

Allora intanto analizziamo le parole della Capitaneria: 

giovedì 22 ottobre 2020

NUOVA GIUNTA REGIONALE: L’AMBIENTE E’ UN “DI CUI” COME NELLE GIUNTE DEGLI ULTIMI 20 ANNI


Presentata la nuova giunta regionale sulle deleghe vedo che la protezione civile è stata messa insieme con le infrastrutture, l'ambiente non si sa ben che fine ha fatto ma si capisce che non sarà al centro dei pensieri del rieletto Presidente Toti.

Comunque a dimostrazione che sulle questioni ambientali c'è un partito unico nella cultura di governo ecco cosa scrivevo in un post (QUI) sul mio blog del 27 giugno 2014 (era Burlando): "1. è un errore gravissimo slegare la protezione civile dalla pianificazione territoriale legandola invece a un assessorato, quello delle infrastrutture, che si occupa al 90% solo di progetti anche se avrebbe una finta delega alla pianificazione strategica. In questo modo si conferma una visione meramente ermegenziale della protezione civile, esattamente il contrario degli indirizzi che emergono dalla nuova normativa europea a cominciare, per esempio dalla direttiva alluvioni".

mercoledì 21 ottobre 2020

Cassazione: ricostruzione della fattispecie di delitto paesaggistico

 

La Cassazione  Sez. III sentenza n. 23028 del 29 luglio 2020  (QUI) al di la del caso specifico trattato ha ricostruito la interpretazione applicativa della fattispecie di reato di cui al comma 1-bis articolo 181 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio dopo le sentenze della Corte Costituzionale che hanno dichiarato la parziale incostituzionalità dello stesso.

 

martedì 20 ottobre 2020

Cassazione: disturbo della quiete pubblica da rumore non richiede accertamenti tecnici per dimostrare il reato

La Cassazione penale Sez. III con sentenza n. 2685 del 23 gennaio 2020 (QUI) è intervenuta su un caso relativo alle modalità di accertamento del reato di disturbo della quiete pubblica di cui al comma 1 articolo 659 del Codice Penale.

Detto comma 1 recita: “Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a euro 309.”

GNL SI - GNL NO? PARLIAMO INVECE DI GNL COME! ECCO PERCHE'...

 

Secondo la ineffabile Presidente della Autorità di Sistema Portuale: la prima operazione di bunkeraggio di GNL nel porto spezzino, è frutto di "Due anni di lavoro per un importante risultato" come titola stamane la Gazzetta della Spezia  (QUI).

Premesso che di questi due anni di lavoro e dei risultati che sarebbero emersi la città non è stata minimamente informata nel tipico stile di questa Autorità che dovrebbe essere ribattezzata Agenzia per la promozione del porto.

lunedì 19 ottobre 2020

Come tutelare salute pubblica dalle attività inquinanti e insalubri: il ruolo dei Sindaci e non solo

 

Quante volte un cittadino che protestava e protesta per una attività inquinante si è sentito o si sente dire dal Sindaco o da l’Asl: “non possiamo fare molto”.

Ebbene non è vero che non si può “molto”  

 

 

Alla fine di questo post troverete il LINK ad un ampio dossier sui poteri principali che un Sindaco ha nell’ambito dei procedimenti di valutazione (VIA) e autorizzazione ambientale (AIA) .

 

Il dossier è diviso in tre parti.

venerdì 16 ottobre 2020

Consiglio di Stato: i caratteri vincolanti della Pianificazione Regionale e Provinciale nella localizzazione degli impianti di rifiuti

Il Consiglio di Stato con sentenza  n° 6035 del 12 ottobre 2020 (QUI) è intervenuto su una caso relativo ad una piattaforma per il trattamento, la valorizzazione e lo stoccaggio definitivo di rifiuti speciali non pericolosi.

L’impianto ha avuto un giudizio di VIA negativo perché il sito era all’interno di una area considerata escludente da attività di questo tipo secondo il Piano Regionale Rifiuti vigente.

Il  suolo su cui dovrebbe insistere l’impianto:

- è inserito in area di produzione di vini DOC e DOCG;

- ricade nell’areale di produzioni DOP;

- è prossimo ad aziende agricole con produzioni biologiche

La sentenza nel respingere l’appello della società che voleva realizzare il nuovo impianto afferma i seguenti principi di carattere generale

giovedì 15 ottobre 2020

Biodigestore: le discutibili leggi della Provincia spezzina

 

L’Amministrazione Provinciale spezzina scarica sull’ufficio legale la elaborazione delle motivazioni per impedire la discussione di ordini del giorno che chiedevano la messa in discussione della legittimità della procedura di autorizzazione del progetto di biodigestore in località Saliceti (Comune di Vezzano Ligure), il cosiddetto provvedimento autorizzatorio unico regionale (PAUR).

Tre sono le tesi, assolutamente infondate, dell’ufficio legale della Provincia su cui si è impedita la discussione in Consiglio Provinciale:

1. la fase delle osservazioni del pubblico nel procedimento di autorizzazione in corso (PAUR) del progetto in questione sono terminate

2. il procedimento di PAUR è di esclusiva competenza regionale quindi la discussione in Consiglio Provinciale sarebbe inutile

3. non si può porre una deliberazione del Consiglio alla Conferenza dei servizi che è solo organo tecnico e d’altronde (vedi sopra punto 2)  il ruolo della Provincia si è concluso con la approvazione del Piano

Ha ragione l’ufficio legale della Provincia ? NO ed ecco perché:

sabato 10 ottobre 2020

Efficacia dei Piani Comunali Antenne: valutare impatto su territori salute e paesaggio

 

Nuova sentenza del Consiglio di Stato (sentenza N° 4046 del 26 giugno 2020 – QUI) sul potere dei Comuni nel regolamentare la localizzazione della antenne di telefonia mobile, in relazione sia alla legittimità e natura giuridica  dello strumento di regolamentazione (piani antenne), sia al contenuto dello stesso.

In particolare nel caso esaminato un gestore di telefonia impugnava il Piano Antenne del Comune affermando l’incompetenza dei Comuni a introdurre e regolare, attraverso i sopra citati regolamenti, le misure atte a tutelare la salute e, conseguentemente, le condizioni e i limiti all’istallazione delle stazioni radio per telefonia mobile, essendo tali profili asseritamente riservati alla legislazione nazionale.

Il Consiglio di Stato nella sentenza in esame chiarisce i confini della pianificazione comunale in materia affermando che attraverso i criteri di localizzazione urbanistici il Comune può definire limiti di localizzazione a tutela dell’impatto sul territorio e sulla salute pubblica.

Vediamo in particolare cosa afferma il Consiglio di Stato… 

giovedì 8 ottobre 2020

La Corte di Giustizia ribadisce una interpretazione ampia di Piano sottoponibile a VAS

La controversia portata (con domanda pregiudiziale) davanti alla Corte di Giustizia (sentenza 25 giugno 2020 causa C‑24/19 QUI) riguarda un’autorizzazione urbanistica a un produttore e fornitore di energia elettrica per l’installazione e la gestione di cinque turbine eoliche , autorizzazione fondata su una ordinanza e una circolare, non sottoposte a Valutazione Ambientale Strategica (VAS).

La sentenza è importante perché afferma, ulteriormente precisando da sentenze precedenti sempre della Corte di Giustizia, che non solo i piani genericamente elencati dalla Direttiva sono sottoponibili a VAS ma tutti quegli atti che mirano a definire anche criteri di localizzazione che vanno anche in deroga alle classiche prescrizioni e possa produrre effetti significativi sull’ambiente.

Vediamo meglio gli aspetti più significative della sentenza che ricostruisce una interpretazione delle norme della Direttiva che disciplinano le condizioni di applicabilità della VAS 

Conferenza Servizi Biodigestore Vezzano Ligure: non si può rimuovere la non conformità urbanistica del progetto

 

Ho letto alcuni titoli della stampa locale sulla conferenza dei servizi tenutasi ieri sul progetto di Biodigestore proposto a Saliceti (Vezzano Ligure). I titoli non rispondo in alcuni casi a quanto effettivamente emerso in Conferenza. Non c'è stato alcun SI, tanto meno definitivo, al biodigestore ma si è solo conclusa la istruttoria tecnica sulla compatibilità ambientale del progetto (la c.d VIA: Valutazione di Impatto Ambientale). La compatibilità ambientale del progetto è parte del procedimento generale che dovrà portare a decidere la autorizzazione finale ma non è esaustiva. Non solo ma ieri in Conferenza i vari enti tecnici e i settori della Regione si sono pronunciati oralmente quindi ora dovranno formulare per iscritto i loro pareri. Aggiungo che la ViceDirettore Generale Ambiente della Regione ieri ha voluto interpretare che, quanto affermato in modo chiaro e netto dal Comune di Vezzano Ligure in relazione alla non conformità urbanistica del progetto, non costituirebbe oggetto della seduta della Conferenza.

La motivazione apportata dalla ViceDirettore è che tanto ai sensi della vigente normativa (comma 6 articolo 208 del DLgs 152/2006) la autorizzazione costituisce variante allo strumento urbanistico vigente nel Comune, quindi sempre secondo questa dirigente non ha senso affrontare in sede di compatibilità ambientale la non conformità urbanistica del progetto.

Ora intanto anche solo con un ragionamento di buon senso verrebbe da rispondere a questa dirigente: se attraverso la autorizzazione di un progetto si trasforma la destinazione funzionale di un area da agricola a industriale produttiva perché non dovrei valutare l’impatto di questa trasformazione non solo rispetto all’impianto del progetto ma anche alle conseguenze che sull’area vasta anche in termine di evoluzione temporale produrrà al territorio comunale interessato?

Ma siamo in un procedimento disciplinato dalla legge e quindi lasciamo i ragionamento di metodo (pur validissimi soprattutto nella valutazione ambientale dove conta la sostanza della istruttoria prima ancora che i formalismi della procedura e anche su questo c’è giurisprudenza peraltro) e torniamo appunto a leggi e giurisprudenza in materia.

martedì 6 ottobre 2020

Sospendere l'AIA in attesa della Valutazione di Incidenza: quando è possibile secondo il Consiglio di Stato

 

Il Consiglio di Stato (sentenza n° 5648 del 28 settembre 2020 - QUI) è intervenuto sulla legittimità di una decisione di sospensione di riattivazione di un impianto esistente (trattamento rifiuti) assoggettato ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) in attesa della Valutazione di Incidenza per la tutela preventiva della biodiversità nell'area interessata dall'impianto.

lunedì 5 ottobre 2020

Piani attuativi in ambiti a rischio idrogeologico e idraulico per il Consiglio di Stato ci vuole la VAS

Sentenza del Consiglio di Stato (n° 4974 del 7 agosto 2020QUI) che interviene sulla problematica della applicabilità della VAS ai Piani Attuativi che pur essendo coerenti con la pianificazione urbanistica generale (comunale nel caso di specie) vanno ad incidere in aree classificate a elevato livello di protezione ambientale (nel caso di specie soggetta ad esondazioni e dissesti morfologici di carattere torrentizio lungo le aste dei corsi d’acqua), richiedono una variante da sottoporre a VAS ordinaria.

Consiglio di Stato: Impatto Cumulativo riguarda anche gli impianti esistenti non solo le ultime modifiche

Il Consiglio di Stato con una recentissima e chiara sentenza (n° 5766 del 2 ottobre 2020 - QUI) precisa come debba essere interpretato il parametro dell’impatto cumulativo nelle procedure di VIA . Ricordo che per la VIA interna al PAUR la norma di riferimento sull’impatto cumulativo è questa:  “Allegati alla Parte Seconda: Allegato VII - Contenuti dello Studio di Impatto Ambientale di cui all'articolo 22 … 5. Una descrizione dei probabili impatti ambientali rilevanti del progetto proposto, dovuti, tra l'altro:… e) al cumulo con gli effetti derivanti da altri progetti esistenti e/o approvati, tenendo conto di eventuali criticità ambientali esistenti, relative all'uso delle risorse naturali e/o ad aree di particolare sensibilità ambientale suscettibili di risentire degli effetti derivanti dal progetto.”

domenica 4 ottobre 2020

Quale procedura per il trasporto gnl nel nostro golfo e il rischio incidentale non gestito adeguatamente

Il progetto  di Snam GNL Italia per lo stoccaggio e il trasporto del GNL all’interno del nostro golfo risponde certamente ad indirizzi europei di promozione di combustibili più puliti sia per la autotrazione che per le navi. Però è un un progetto che, proprio per le caratteristiche del nostro golfo, dovrebbe essere attentamente valutato prima di essere approvato:
1. applicando con correttezza tutte le normative vigenti in materia ambientale (VIA ordinaria, Valutazione di Incidenza , Autorizzazione Integrata Ambientale, Normativa sul rischio incidente industriale)
2. verificando lo stato di rischio incidentale per gli impianti Seveso esistente nel golfo
3. verificando il rischio sistemico di incidente nel nostro porto al di la dei singoli impianti e singole attività
4. verificando il livello di coinvolgimento del pubblico (decine di migliaia di cittadini) nella conoscenza dei piani di emergenza e nel coinvolgimento in questi
5. verificando il livello di informazione migliore di tutto ciò che è in atto o sta per essere messo in atto e che può o potrà produrre un rischio di incidente

Il post che seguo è molto lungo ma la materia è complessa e allo stesso tempo  il tema è di un rilievo enorme per la vita l’ambiente e la salute degli spezzini.  Il post vuole essere una analisi puntuale:
A. di come il progetto GNL debba essere correttamente valutato e approvato
B. di come attualmente ci siano ancora troppi punti oscuri sulla gestione della sicurezza nel nostro golfo e sulla non corretta applicazione non solo della vigente normativa ma dei migliori indirizzi che provengono dagli enti tecnici preposti (Ispra, SNPA, Dipartimento Protezione Civile)

Il post quindi non è esaustivo nella analisi critica di questo progetto ma è sicuramente uno strumento per poterlo leggere criticamente che metto a disposizione di tutti a cominciare ovviamente dai cittadini.

Con il rischio di incidente catastrofico non si scherza. Vi invito a leggere quanto segue e vi invito ad informarvi perché anche se sembrano questioni molto tecniche in realtà riguardano il presente e il futuro di tutti noi e dei nostri figli.

Aggiungo che ad oggi le osservazioni prodotte (all'interno del procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA su questo progetto  presso il Ministero dell'Ambiente) da Regione Liguria e Provincia della Spezia appaiono deboli  (soprattutto sul rischio di incidente nel golfo) e addirittura non colgono aspetti rilevanti della legge vigente in materia. Migliori sono le osservazioni del Comune della Spezia che se non altro provano a porre la questione dell'aumento del rischio incidentale nel Golfo (per le osservazioni di questi enti vedi QUI). Il Comune di Portovenere ad oggi non ha presentato nessuna osservazione nonostante sia il Comune territorialmente sede del rigassificatore e del progetto di modifica.