mercoledì 30 dicembre 2020

Proposte ambientali per il nuovo Presidente della Autorità di Sistema Portuale di Spezia e Carrara

Il nuovo presidente della Autorità di Sistema Portuale per i porti di Spezia e Carrara dichiara di volere applicare al porto spezzino i principi del Green New Deal

Intanto non sarebbe male che cominciasse ad affrontare le seguenti questioni fondamentali per creare davvero quel “ponte tra mare  città” di cui tratta in un articolo oggi sul Secolo XIX...

domenica 27 dicembre 2020

Biodigestori: cosa dice la legge sulla pianificazione pubblica e l’ultima sentenza del Consiglio di Stato

Il proliferare di progetti di biodigestori in giro per le regioni italiane, anche in aree dove il fabbisogno di trattamento dei rifiuti organici è coperto da impianti esistenti, spesso si fonda su una tesi interpreta in modo forzato (e a mio avviso illegittimo) la vigente disciplina della gestione dei rifiuti.

La tesi l’ho recentemente ritrovata espressa per il caso del progetto di  biodigestore proposto in provincia di Pesaro che sto seguendo a supporto dei comitati locali.

La tesi è la seguente: “il biodigestore in quanto impianto di recupero di frazione differenziata (rifiuto organico) non rientra nella privativa pubblica ex articolo 182-bis DLgs 152/2006 e quindi i siti le dimensioni di questi impianti non rientrano nella pianificazione pubblica regionale o provinciale mentre vi rientrano le discariche e gli inceneritori che trattano il rifiuto indifferenziato. “

È fondata giuridicamente questa tesi ? A mio avviso non è fondata e spiego si seguito perché concludendo poi con una recentissima sentenza del Consiglio di Stato che conferma il ruolo della pianificazione pubblica anche per gli impianti che trattano il rifiuto post raccolta differenziata.

mercoledì 23 dicembre 2020

Biodigestore spezzino: Il Ministero dell’Ambiente se ne lava le mani!

 

Il Ministero dell’Ambiente con una seconda lettera (QUI) alza le mani sul progetto di biodigestore previsto in località Saliceti a Vezzano Ligure  e rinuncia a contestare direttamente la procedura seguita dalla Regione Liguria.

I toni e i contenuti di questa seconda lettera, inviata a Legambiente La Spezia, sono ben diversi da quella precedente (QUI). Intanto la prima lettera era firmata direttamente dal Ministro la seconda da un suo consigliere a me sconosciuto.

Ma soprattutto la differenza sta nel contenuto.

 

Centrale a gas a Spezia: la politica locale continua a giocare allo scaricabarile sulla pelle degli spezzini.

 

Ancora oggi,  sul progetto di centrale a gas proposta a Spezia,  devo leggere sulla stampa locale spezzina dichiarazioni di vari politici locali, soprattutto di area centro sinistra che dimostrano la totale strumentalità con cui tutta la classe politica locale e regionale (di centro destra e di centro sinistra) sta affrontando la questione di questo progetto.  

Ancora non ci capisce o si fa finta di non capire che questo progetto non può essere affrontato in un ottica solo localistica e che non sono sufficienti i discorsetti sui progetti alternativi tipo parchi giochi e fabbriche di green economy se non si collocano detti progetti nel dibattito, nei documenti ufficiali, nelle direttive e leggi vincolanti nazionali ed europee sulla transizione nella produzione elettrica alle fonti rinnovabili al 2025.

Ma cosa rimuovono centro sinistri e centro destri?... 

lunedì 21 dicembre 2020

Rifiuti radioattivi nell'impianto di trattamento rifiuti di Saliceti (Vezzano Ligure - SP): alcune precisazioni

Recos Spa si è risentita (QUI) per le dichiarazioni dei comitati dei cittadini contro il progetto di biodigestore previsto a Vezzano Ligure. in relazione alla notizia di ritrovamenti di rifiuti radioattivi (sia pure a decadimento breve) nei rifiuti trattati dall'impianto di TMB a Saliceti, affermando che si tratta di "una strumentalizzazione" con le solite esplicite affermazioni di incompetenza.

In realtà il problema esiste eccome! Come dimostrerò di seguito e quindi senza fare inutili allarmismi ma neppure senza rimuoverlo il problema va affrontato... 

venerdì 11 dicembre 2020

CONFERENZA DEI SERVIZI SUL PROGETTO DI BIODIGESTORE A VEZZANO LIGURE : C'E' ANCORA UNA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE TERZA?

Ora che la conferenza dei servizi sul progetto di biogestore previsto in località Saliceti del Comune di Vezzano Ligure si è conclusa mi sento di svolgere alcune riflessioni critiche che vanno al di la degli aspetti strettamente giuridici anche se inevitabilmente in parte tengono conto anche di questi.

Ho sempre avuto un grande rispetto delle istituzioni e dei ruoli che dentro di esse si svolgono anche quando ho criticato le scelte che venivano approvate perché l'ho sempre fatto motivatamente nel merito e di questo i dirigenti delle pubbliche amministrazioni me ne hanno sempre dato atto almeno in passato.

Scritto questo aggiungo che il livello di arroganza a cui ho assistito nella procedura di approvazione del progetto di biodigestore previsto a Vezzano Ligure lo trovo intollerabile. Arroganza espressa sia dal livello politico e questo non mi stupisce,  che dal livello dirigenziale, anche questo non mi stupisce,  però mi preoccupa moltissimo perché se viene meno una adeguata terzietà della struttura tecnica diventa difficile garantire un confronto istituzionale nell'ambito democratico.

La lettera del Ministro Costa sul progetto di biodigestore e come avrebbe dovuto rispondere la Regione Liguria

Per la Regione Liguria la lettera (QUI) del Ministro dell'Ambiente, sul progetto di biodigestore proposto in località Saliceti Vezzano Ligure, è irrituale?

Se ci mettiamo a spiegare cosa e chi è irrituale la Regione su questa vicenda ne uscirà con le ossa rotte (metaforicamente si intende che poi dicono che sono pure un violento 🙂) ; a cominciare da come la dirigenza della Regione gestisce le Conferenze dei Servizi , decidendo contra legem o con interpretazioni personalizzate della legge chi può o non può partecipare e parlare per esempio.

giovedì 10 dicembre 2020

Un odg in Consiglio Regionale sui finanziamenti alla decarbonizzazione: domande a chi lo propone

Il PD presenta (QUI) in Consiglio Regionale della Liguria un odg secondo il quale: “La Liguria non si faccia scappare la grande opportunità offerta dal Just Transition Fund e cioè le risorse stanziate dalla Comunità Europea a sostegno dei territori interessati dalle trasformazioni economiche e sociali dovute all’abbandono del carbone. Nella nostra regione sono tre le province interessate da questo fenomeno”.

La proposta in se non è sbagliata anche se viene presentata come una scoperta di questo partito quando in realtà come vedremo fondi di questo tipo sono previsti da tempo. Ma non mi interessa polemizzare ma invece capire le reali volontà che stanno dietro la carta degli odg. Perché quello che non è chiaro è quale rapporto c’è tra la richiamata opportunità del Just Transitione Fund con il progetto di centrale a gas da oltre 800 MW prevista a Spezia al posto della centrale a carbone, che peraltro è tutt’altro in procinto di essere chiusa a dimostrazione che gli allarmi che lancio da anni non erano fondati sul nulla come invece certe posizioni pseudo ambientaliste marcate dallo slogan “Basta Enel”!.

Allora se i fondi per la decarbonizzazione li leghiamo al progetto di turbogas spezzino sorgono domande precise da fare ad una forza di governo nazionale come il PD (ma anche i 5stelle dovrebbero chiarire visto il ruolo che hanno a livello nazionale).

Intanto prima delle domande voglio ricordare a chi presenta odg in Consiglio Regionale che la questione della transizione all’uscita dal carbone è di competenza statale in tutti i suoi aspetti mentre la Regione ha al massimo potere di Intesa sui singoli progetti di centrali a gas , superabile in Consiglio dei Ministri (studiarsi le sentenze della Corte Costituzionale
 QUI).

 

E VENIAMO ALLE DOMANDE... 

martedì 8 dicembre 2020

Plastica e rifiuti nei mari - ruolo del COVID19 nel ritorno alla plastica vergine: gli ultimi studi

Ultimi studi internazionali sulla presenza della plastica nei rifiuti marini che forniscono nuovi dati preoccupanti del fenomento. Inoltre un documento di Euroactiv (rete mediatica europea - [NOTA 1]) su nuovi standar per garantire l’uso di sola plastica riciclata. Infine uno studio sui rischi di un aumento significativo di rifiuti da plastica per effetto della emergenza COVID19 come pure di un ritorno parziale a produrre plastica vergine dati i bassi costi del petrolio.

sabato 5 dicembre 2020

Rischio nuove pandemie e biodiversità uno studio scientifico internazionale indica cosa fare per evitarle o limitarle

Si tratta di uno studio della Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services che è una piattaforma globale di politica scientifica, riconosciuta sia dalle comunità scientifiche che politiche, per valutare lo stato della biodiversità del pianeta, i suoi ecosistemi e i servizi essenziali che forniscono alla società

TESTO STUDIO QUI.

 

venerdì 4 dicembre 2020

Inquinamento aria e COVID 19: gli ultimi studi internazionali pubblicati

Gli studi che di seguito riporto in sintesi e relativi link alla loro versione integrale riguardano:

1. uno studio della Società Europea di Cardiologia dove si conferma come l’inquinamento atmosferico aumento il rischio di mortalità da COVID (QUI)

2. la pubblicazione di una sezione apposita del sito della Agenzia Europea dell’Ambiente dove si risponde alle domande relative alla evoluzione delle conoscenze tra inquinamento e COVID19 (QUI)

3. Rapporto sulla qualità dell’aria in Europa elaborato dalla Agenzia Europea Ambiente che analizza tra l’altro anche gli effetti delle misure di lockdown sull’inquinamento dell’aria nelle aree più urbanizzate delle città europee ma non solo (QUI)

4. Uno Studio internazionale pubblicato su ScienceDirect che analizza quanto le particelle inquinanti trasportino o meno il virus COVID19 (QUI)   

5. Uno studio della Agenzia per la Protezione Ambientale di Bolzano che ha dimostrato come sotto il profilo del rischio anidride carbonica respirata con le mascherine non è così significativo come si poteva credere in teoria (QUI)

Di seguito presento una sintesi degli studi sopra elencati

Consiglio di Stato: applicare il principio di precauzione per le distanze degli impianti di rifiuti da residenze e siti sensibili

Il Consiglio di Stato con sentenza n° 7279 del 23 novembre 2020 (QUI) si è pronunciato sulla legittimità di un diniego di Valutazione di Impatto Ambientale  e di Autorizzazione in relazione ad un impianto di stoccaggio D15 (Deposito preliminare prima di uno delle operazioni di cui ai punti da D1 a D14 escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti)., ed R13 (Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12 escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti).) e pretrattamento D13 (Raggruppamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D12.(2) ) di rifiuti non pericolosi e pericolosi e recupero R4 (Riciclaggio/recupero dei metalli e dei composti metallici), R5 (Riciclaggio/recupero di altre sostanze inorganiche – [NOTA 1]).

giovedì 3 dicembre 2020

Diritto alla salute e al risarcimento da danno ambientale: va tutelato anche se l'attività inquinante è autorizzata

Sentenza della Cassazione n°8092 del 23 aprile 2020 [NOTA 1] relativa al  conflitto fra il diritto delle società ricorrenti all'esercizio dell'impresa autorizzata dalla pubblica amministrazione e quello dei controricorrenti alla salute e al rispetto del limite di tollerabilità delle immissioni nella loro proprietà.  Secondo la Cassazione non può che prevalere quest'ultimo.

mercoledì 2 dicembre 2020

Corte di Giustizia condanna l'Italia sulla qualità dell'aria: ricostruzione sistematica del testo della sentenza

 

La Corte di Giustizia UE con sentenza10 novembre 2020 (causa C644-18 –  QUI) interviene sul ricorso della Commissione europea che chiede alla Corte di condannare la Repubblica italiana  per avere  superato, in maniera sistematica e continuata, i valori di concentrazione di PM10 (in prosieguo: i «valori limite fissati per il PM10»), superamento che è tuttora in corso.

Di seguito ricostruisco le varie parti della sentenza in modo che diventino i titoli di come, secondo la Corte di Giustizia

PARTE 1. gli stati membri incorrano in inadempimenti alla vigente normativa in materia di tutela della qualità dell’aria.

PARTE 2 gli stati membri, in caso di superamenti dei valori limiti degli inquinanti (nel caso in questione il particolato fine con 10 milionesimi di metro di diametro), come devono agire per riportare tali valori più brevemente possibile nei limiti di legge.  

martedì 1 dicembre 2020

Progetto Casermette Pagliari: analisi critica della procedura di valutazione del Comune della Spezia

Leggendo la proposta di delibera per l’approvazione del Progetto Urbanistico Operativo (di seguito PUO) per la valorizzazione del compendio immobiliare “Ex fusione tritolo” in località Pagliari (vedi a fianco foto tratta dal Progetto presentato). Emergono forti perplessità per le modalità procedurali con cui è stata impostato il percorso di approvazione. In altri termini, come cercherò di dimostrare di seguito, c’è una carenza nella scelta delle procedure di valutazione:

1. dello strumento di pianificazione: Valutazione Ambientale Strategica (di seguito VAS) del PUO

2. del progetto che lo contiene: Valutazione di Impatto Ambientale (di seguito VIA). 

Non credo che la Amministrazione Comunale apprezzerà quanto scrivo di seguito ma è bene che qualcuno illustri criticamente come si impostano le decisioni in questo territorio se non altro per dimostrare che non siamo tutti cechi, sordi e muti..