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sabato 18 gennaio 2025

Rinviata la applicazione del Regolamento UE contro la deforestazione

Il Regolamento UE 2023/1115 QUI (di seguito Regolamento) disciplina la messa a disposizione sul mercato dell'Unione e all'esportazione dall'Unione di determinate materie prime e determinati prodotti associati alla deforestazione (la conversione a uso agricolo, antropogenica o meno, di una foresta) e al degrado forestale inteso come i cambiamenti strutturali della copertura forestale, sotto forma di conversione di: foreste primarie o foreste rinnovate naturalmente in piantagioni forestali o in altri terreni boschivi; o foreste primarie in foreste piantate.

Il Regolamento abroga il Regolamento (UE) n. 995/2010 (QUI). Vengono introdotti vincoli maggiori sulla tracciabilità delle materie prime e sulla trasparenza della catena di approvvigionamento.

Il Regolamento prevede scadenze temporali ravvicinate a carico degli Stati membri ma ora con un nuovo Regolamento (2024/3234-QUI) le scadenze più rilevanti  del Regolamento sono state spostate di oltre 2 anni sotto l’azione della lobby degli industriali importatori esportatori di materie prime e prodotti legati ad azioni di deforestazione.

Di seguito gli spostamenti temporali dell’adempimento degli obblighi principali. Per definire meglio le conseguenze degli spostamenti si veda l’analisi degli articoli più significativi che avevo analizzato in questo post del 2023 QUI al momento della pubblicazione del Regolamento.

domenica 28 luglio 2024

Nuova direttiva UE sulla autorizzazione integrata ambientale e gli allevamenti

Pubblicata la Direttiva 2024/1785 (QUI) del Parlamento Europeo e del Consiglio del 24 aprile 2024 che modifica la Direttiva quadro 2010/75/UE (QUI) del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento).  

Si tratta della Direttiva che disciplina prima di tutto la procedura di rilascio della Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per le categoria di impianti più impattanti sotto il profilo ambientale e della salute pubblica.

La nuova Direttiva cambia il titolo alla Direttiva 2010/75 che diventa Direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, relativa alle emissioni nell'industria e nell'allevamento (prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento.

Di seguito a premessa una sintesi delle novità più importanti apportate dalla nuova Direttiva alla Direttiva 2010/75 e successivamente una analisi puntuale di dette novità 

mercoledì 28 febbraio 2024

Accordo nella UE sulla nuova direttiva emissioni industriali: gli allevamenti intensivi restano fuori

La Commissione UE ha avanzato una proposta (QUI) di Direttiva di modifica della vigente Direttiva 2010/75/UE (QUI) relativa alle emissioni industriali ("direttiva Emissioni industriali" o "IED") 

La Direttiva 2010/75/UE, in particolare, ha al centro la disciplina di tutte le categorie di impianti e attività assoggettate ad Autorizzazione Integrata Ambientale (di seguito AIA)

Per una analisi approfondita della originaria proposta di Direttiva si veda il post al mio blog Note di Grondacci (QUI)

Lo scorso novembre i negoziatori del Consiglio e del Parlamento europeo hanno raggiunto oggi un Accordo politico provvisorio sulla revisione della direttiva relativa alle emissioni industriali (IED) e sul regolamento relativo alla creazione di un portale sulle emissioni industriali.

sabato 8 luglio 2023

Pubblicato il Regolamento UE sulla riduzione delle materie prima associate alla deforestazione

Regolamento UE 2023/1115 del 31 maggio 2023 (QUI)relativo alla messa a disposizione sul mercato dell'Unione e all'esportazione dall'Unione di determinate materie prime e determinati prodotti associati alla deforestazione e al degrado forestale e che abroga il regolamento (UE) n. 995/2010 (QUI). Vengono introdotti vincoli maggiori sulla tracciabilità delle materie prime e sulla trasparenza della catena di approvvigionamento.

Le imprese dovranno confermare che il prodotto è stato prodotto su terreni che non sono stati oggetto di deforestazione o degrado forestale dopo il 31 dicembre 2020. Il regolamento si applica in modo imparziale ai prodotti provenienti sia dall'interno che dall'esterno dell'UE. Le piccole imprese beneficeranno di adeguamenti speciali, come un periodo di adattamento più lungo. 

Le principali ONG ambientaliste hanno chiesto QUI di coordinare il nuovo Regolamento con la riforma della normativa UE sulle fonti rinnovabili al fine di limitare l'uso di alimenti per produrre biocarburanti. 

(foto sopra Image Credit: luoman)

giovedì 9 marzo 2023

Emissioni CO2 nel 2022 diminuiscono ma non in modo sufficiente alla crisi climatica in atto

Il nuovo Rapporto (QUIdella Agenzia Internazionale dell'Energia, di seguito IEA, rileva che se da un lato l’aumento delle emissioni di gas serra è stato nel 2022 inferiore alle previsioni grazie alle fonti rinnovabili, allo stesso tempo le emissioni rimangono ancora su una traiettoria di crescita insostenibile, richiedendo azioni più forti per accelerare la transizione verso l'energia pulita e spostare il mondo su un percorso verso il raggiungimento dei suoi obiettivi energetici e climatici.

Il Rapporto è il primo di una nuova serie, il Global Energy Transitions Stocktake (QUI), che riunirà le ultime analisi dell'IEA in un unico luogo, rendendolo liberamente accessibile a sostegno del primo Global Stocktake in vista della Conferenza COP28 sui cambiamenti climatici di novembre (QUI).

Gli aumenti più significativi sono stati quelli degli Stati Uniti e dei Paesi emergenti ad esclusione della Cina come dimostra il Rapporto della Corte dei Conti 2 sull’Alleanza mondiale per il clima (QUI).

La riduzione delle emissioni di gas serra dal metano è stata compensata dal ritorno del carbone.

Gli aumenti significativi di emissioni sono stati nel settore dell’elettricità e del calore, una riduzione invece c’è stata per i processi industriali.

Soprattutto le emissioni sono tornate ad aumentare meno del PIL globale.

Insomma dati contraddittori per cui se si vedono mettendo a confronto gli ultimi due anni sembrano positivi ma strategicamente continuiamo ad essere lontani dagli obiettivi di neutralità climatica della UE (entro il 2050) ma anche da quelli meno ambiziosi degli accordi globali legati a COP 28 (Accordo di Parigi: Per limitare il riscaldamento globale a 1,5 ° C, le emissioni di gas serra devono raggiungere il picco al più tardi entro il 2025 e diminuire del 43% entro il 2030).

Di seguito le parti più significative tratte dal Rapporto:

mercoledì 8 marzo 2023

Nuovo Regolamento UE: ridurre uso e produzione materie prime associate alla deforestazione

Proposta di Regolamento (QUI) del Parlamento e del Consiglio relativo alla messa a disposizione sul mercato dell'Unione e all'esportazione dall'Unione di determinate materie prime e determinati prodotti associati alla deforestazione e al degrado forestale e che abroga il Regolamento (UE) n. 995/2010 (QUI), introducendo vincoli maggiori sulla tracciabilità delle materie prime e sulla trasparenza della catena di approvvigionamento. Vedremo se una volta approvato in via definitiva il nuovo Regolamento riuscirà almeno in parte a superare i limiti normativi ma anche attuativi del Regolamento precedente del 2010.

Il Comitato Economico e Sociale della UE (che rappresenta le organizzazioni imprenditoriali e sociali europee) ha espresso in un Parere (QUI) alcuni rischi del nuovo Regolamento a cominciare dalla tutela dei piccoli agricoltori e allevatori ma anche alla necessità di costruire relazioni vincolanti con Paesi extraUE che sono grandi importatori delle materie prime trattate dalla nuova norma europea. 

venerdì 3 febbraio 2023

La Revisione della Direttiva emissioni industriali e AIA: estensione agli allevamenti intensivi

La Commissione UE ha avanzato una proposta (QUI) di Direttiva di modifica della vigente Direttiva 2010/75/UE (QUI) relativa alle emissioni industriali ("direttiva Emissioni industriali" o "IED") 

La Direttiva 2010/75/UE, in particolare, ha al centro la disciplina di tutte le categorie di impianti e attività assoggettate ad Autorizzazione Integrata Ambientale (di seguito AIA)

Si veda QUI, il Parere del Comitato Regioni della UE sulla proposta di modifica della Direttiva 2010/75

La proposta di Direttiva (QUI) contiene in sintesi le seguenti novità poi descritte nel post che segue: 

1. Tutte le autorizzazioni rilasciate (quindi anche l’AIA) devono essere non solo pubblicata senza limiti di accesso per il pubblico ma devono contenere una sintesi in modo da favorirne la comprensione ad un pubblico non esperto.

2. Si lega esplicitamente la presenza di rischio sanitario anche solo potenziale alla sospensione dell’esercizio dell’ìmpianto fino a che non sono approntate misure di soluzione di detto rischio

3. Si obbliga gli stati membri ad imporre all’interno delle autorizzazioni (AIA compresa) misure di efficientamento energetico per ridurre emissioni di gas serra.

4. si prevedono nuovi principi da attuare nelle autorizzazioni quali il ciclo di vita della produzione e il sistema di gestione ambientale

5. il concetto di norma di qualità ambientale (che permette di applicare limiti di emissione più bassi di quelli di legge) viene rivisto stabilendo che le misure supplementari sono finalizzate a ridurre il contributo specifico dell'installazione all'inquinamento che interessa la zona in questione.

6. la necessità di rispettare la norma di qualità ambientale è una delle condizioni per rivedere l’AIA.

7. si prevede che i cittadini possono agire davanti alla giustizia nazionale a prescindere dal ruolo che hanno svolto durante la fase partecipativa delle procedure decisionali, quindi anche se non hanno partecipato per niente.

8. si prevede che i gestori di alcune tipologie di impianti tra le più inquinanti (energetici e chimici ad es.) debbano entro il 2030 presentare un piano di trasformazione degli stessi al fine di contribuire alla nascita di un'economia sostenibile, pulita, circolare e climaticamente neutra entro il 2050.

9. vengono previste specifiche condizioni di autorizzazione degli allevamenti di bovini, suini e pollame.

lunedì 5 dicembre 2022

Corte di Giustizia UE quale Valutazione di Incidenza per modifiche di allevamenti esistenti

La Corte di Giustizia della UE con sentenza pubblicata lo scorso 10 novembre 2022 (QUI) ha chiarito quando è necessaria la Valutazione di Incidenza per tutela i siti Habitat (Direttiva 1992/43 sulla tutela della biodiversità QUI) relativamente ad una attività esistente (allevamento ittico) la cui autorizzazione è stata modificata dalla autorità nazionale competente.

La sentenza al di la del caso in esame parla per rimanere al caso degli allevamenti a situazioni presenti ad esempio, in varie zone d’Italia relativamente agli allevamenti di bestiame come maiali, polli etc. per i quali spesso le autorizzazioni ai singoli impianti e le modifiche agli stessi non tengono conto della presenza di molti impianti simili nelle stessa zona.

Si seguito ri riporta una sintesi divulgativa della sentenza della Corte di GIustizia e nella seconda parte una descrizione del fatto e delle motivazioni della sentenza.

sabato 3 ottobre 2020

ULTIMI STUDI E RICERCHE SUL RAPPORTO TRA COVID-19 INQUINAMENTO E BIODIVERSITÀ

 



Dalla newsletter del mio blog riporto in sintesi gli ultimi studi ricerche e documenti istituzionali pubblicati a livello nazionale e internazionale sul rapporto tra la diffusione delle pandemie (a cominciare ovviamente da quella attuale) e l’inquinamento unito alla distruzione in atto della biodiversità sul pianeta. 

N.B. la scheda pubblicata all'inizio del post è tratta dallo studio su “L'esposizione a inquinanti atmosferici pericolosi come fattore che contribuisce alla mortalità da COVID-19 negli Stati Uniti, pubblicato su  Environmental Research Letters