Ho
avuto modo di leggere attentamente le memorie che l’Autorità di Sistema
Portuale (QUI) e l’Arpal (QUI) hanno prodotto per
le audizioni in Commissione Ambiente e Territorio del Consiglio Regionale
ligure sulle emissioni delle navi nel porto di Spezia.
Ma
dalla audizione è emersa anche la proposta,da una parte degli auditi, di trasformare l’accordo volontario
Blue Flag sottoscritto per le navi che entrano nel porto di Spezia in una vera
e propria ordinanza della Capitaneria di Porto come fatto a Livorno su
iniziativa del Comune locale.
In realtà la ordinanza di Livorno ha solo come
differenza di essere una ordinanza e non un accordo volontario ma praticamente
dice le stesse cose sulla manutenzione dei motori e sulla qualità dei
combustibili delle navi che entrano nel nostro golfo. Quindi chiedere di
applicare la Ordinanza di Livorno è una operazione, anche se fatta in buona fede, più di propaganda politica
che di sostanza ambientale per il semplice motivo che non risolverebbe il
problema delle emissioni delle navi una volta che attraccano in porto come
vedremo nel post che segue.
Oltre
a quanto sopra scritto quello che tutti rimuovono sia quelli che governano e
quelli di opposizione sono le seguenti criticità:
1.
il molo crociere non rispetta le prescrizioni della VIA sul PRP del 2005;
2.
il molo crociere non ha avuto la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) come richiesto dalle prescrizioni del
Consiglio Regionale quando ha approvato il PRP del 2006 che prevedeva per ogni
ambito schemi di assetto urbanistico da valutare appunto con la suddetta
procedura di Valutazione Ambientale Strategica;
3.
il molo crociere non rispetta LA RICHIESTA di ulteriori valutazioni del Decreto VIA del 2015
del Ministero Ambiente sugli ambiti 5 e 6 della fascia demaniale del porto
spezzino;
4.
la convenzione relativo alla concessione per il nuovo Molo crociere non
rispetta le nuove linee guida sulle concessioni portuale del 2023;
5.
manca un adeguato sistema dei controlli sui combustibili navali, da parte della Capitaneria di Porto;
6. elettrificazione banchine scrubber e gnl non sono risolutivi a medio termine per risolvere il problema delle ricadute delle emissioni delle navi nell'area urbana spezzina;
7.
manca una analisi di ASL o altro ente competente, sollecitata in primo luogo dal Sindaco come massima autorità sanitaria sul territorio comunale, che valuti il rischio
sanitario in atto da anni per i residenti intorno alle zone di attracco delle
navi;
8.
la fascia di rispetto per tutelare i residenti dalle emissioni aeriformi e
acustiche dal porto di Spezia è chiaramente inadeguata e non ha tenuto conto di
quanto chiedevano le prescrizioni di VIA del PRP del 2006.