Con la costituzione in mora vengono richieste
delucidazioni e spiegazioni allo stato membro in merito alla presunta
violazione degli obblighi comunitari, con l’obbligo di adempiere entro due mesi.
Per capire il significato della messa in mora e dei
successivi passaggi a carico dell’Italia vedi QUI.
La messa in mora deriva dalla violazione del Regolamento 2024/1787 (QUI) che stabilisce obblighi in materia di controllo e riduzione delle emissioni del metano anche nella versione gnl.
I DOCUMENTI UFFICIALI CHE DIMOSTRANO L’IMPORTANZA DELLA
RIDUZIONE DELLE EMISSIONI FUGGITIVE DEL METANO DAL CICLO DEL GAS
Le emissioni di metano sono rilevanti (Il metano ha un impatto climalterante 85 volte quello della CO2 ) nel ciclo di estrazione trasporto utilizzo di questa fonte come dimostrano vari studi ufficiali come il Rapporto della Agenzia Internazionale per l’energia (QUI), il Global Methane Tracker 2024 (QUI) , lo studio (QUI) di Ispra che smentisce le minimizzazioni di Snam sulle emissioni fuggitive di metano anche dal ciclo dei rigassificatori, la Risoluzione (QUI) del Parlamento Europeo del 21 OTTOBRE 2021 sulla strategia UE per ridurre le emissioni di metano, il Rapporto interno al Progetto Shipper (QUI) che ha sottolineato la necessità di stabilire limiti di emissione per il metano - più rilevanti per il gas naturale liquefatto (GNL) come combustibile per navi, L'European Maritime Transport Environmental Report (EMTER) (QUI) sull'uso non strategico del gnl per il traffico marittimo.
I MOTIVI DELLA MESSA IN MORA DI ITALIA E ALTRI STATI
MEMBRI
La Commissione, con comunicato del 17 luglio 2025, invita la BULGARIA, L'ESTONIA, L'IRLANDA, LA SPAGNA, L'ITALIA, LA LITUANIA, L'AUSTRIA, LA SLOVACCHIA e la FINLANDIA a conformarsi al regolamento sul metano La Commissione europea ha inviato lettere di costituzione in mora alla Bulgaria (INFR(2025)2115), all'Estonia (INFR(2025)2114), all'Irlanda (INFR(2025)2112),alla Spagna (INFR(2025)2118), all'Italia (INFR(2025)2111),alla Lituania (INFR(2025)2110), all'Austria (INFR(2025)2116), Slovacchia (INFR(2025)2108) e Finlandia (INFR(2025)2113), per violazione del Regolamento (UE) 2024/1787 (QUI) sul metano per non aver nominato e non aver notificato alla Commissione un'autorità competente responsabile del monitoraggio e dell'applicazione delle norme.
Il Regolamento UE sul metano affronta il problema delle
emissioni di metano nei settori del petrolio greggio, del gas naturale e del
carbone.
In particolare, il Regolamento mira a migliorare la
misurazione e la comunicazione delle emissioni di metano nell'UE, a promuoverne
l'abbattimento e ad aumentare la trasparenza nell'UE e nel mondo. Incentiva
inoltre i partner internazionali dell'UE a misurare, comunicare e ridurre le loro
emissioni di metano.
Gli Stati membri dovevano notificare alla Commissione i
nomi e i recapiti delle rispettive autorità competenti entro il 5 febbraio
2025. la Commissione constata che gli Stati membri in questione non hanno
ancora adempiuto a tale obbligo.
La Commissione invia pertanto lettere di costituzione in
mora a Bulgaria, Estonia, Irlanda, Spagna, Italia, Lituania, Austria,
Slovacchia e Finlandia, che dispongono ora di due mesi per rispondere e porre
rimedio alle carenze segnalate dalla Commissione. In mancanza di una risposta
soddisfacente, la Commissione può decidere di emettere un parere motivato.
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