lunedì 10 luglio 2023

IMO: Nuova strategia su gas serra dalle navi, criticità e mancanza di obblighi vincolanti

Gli Stati membri dell'Organizzazione marittima internazionale (IMO), riuniti presso il Comitato per la protezione dell'ambiente marino (MEPC 80), hanno adottato la Strategia IMO 2023 (QUI) sulla riduzione delle emissioni di gas serra delle navi. Sostanzialmente la decisione presa risente del mancato accordo del gruppo di lavoro intersessionale in sede IMO di cui avevo scritto QUI.

 

I limiti di fondo della decisione sono tre:

1. a breve termine (2030) gli obiettivi di riduzione dei gas serra restano quelli già concordati nel 2008 e non raggiunti ad oggi: ridurre le emissioni di CO2 per lavoro di trasporto, in media nel trasporto marittimo internazionale, di almeno il 40% entro il 2030 rispetto al 2018;

2. eccessiva gradualità nel raggiungere gli obiettivi stabiliti

3. mancanza di obbligatorietà in quanto viene introdotta nella decisione una clausola sugli impatti nei singoli stati a pagina 9: “The impacts on States of measure combination of measures should be assessed” tradotto per applicarle nelle varie nazioni si valuterà di volta l’impatto delle misure prese prima di applicarle.

 

Inutile dire che le associazioni ambientaliste internazionali più attente alla problematica si sono dichiarate molto insoddisfatte ma su questo torneremo ora vediamo in sintesi gli obiettivi della decisione:

 

 

OBIETTIVI DELLA NUOVA STRATEGIA IMO

1. Riduzione dell'intensità di carbonio della nave attraverso un ulteriore miglioramento dell'efficienza energetica delle navi nuove, obiettivo però generico per ora da riesaminare in sede di progettazione in materia di efficienza energetica per le navi.

2. Ridurre le emissioni di CO2 in media di almeno il 40% entro il 2030, rispetto al 2008; (ma si tratta di obiettivo già previsto nella decisione del 2018 (QUI).

3. Adozione di tecnologie, combustibili e/o fonti energetiche a emissioni zero o prossime allo zero di gas a effetto serra che rappresentino almeno il 5%, con una percentuale pari al 10%, dell'energia utilizzata dal trasporto marittimo internazionale entro il 2030.

4. Raggiungere l'azzeramento delle emissioni nette entro o intorno al 2050, tenendo conto delle diverse circostanze nazionali, proseguendo nel contempo gli sforzi per eliminarle gradualmente, come richiesto nella visione coerente con l'obiettivo a lungo termine in materia di temperatura di cui all'articolo 2 dell'accordo di Parigi: limitare il riscaldamento globale al di sotto di 2°C e a proseguire gli sforzi per circoscriverlo a 1,5°C.

Questo ultimo è un obiettivo migliore rispetto alla decisione del 2018 in sede IMO che lo rinviava a dopo il 2050. Ma come insegnano le esperienze di questi anni per raggiungere gli obiettivi strategici la chiarezza e i vincoli per quelli intermedi sono decisivi ed è proprio su questi ultimi che la nuova decisione in sede IMO è limitante.

 

 

 

OBIETTIVI INTERMEDI

1. ridurre le emissioni totali annue di gas a effetto serra prodotte dal trasporto marittimo internazionale di almeno il 20%, con una percentuale di 30% entro il 2030 rispetto al 2008;

2. ridurre le emissioni totali annue di gas serra prodotte dal trasporto marittimo internazionale di almeno il 70%, con l'obiettivo di raggiungere l'80% entro il 2040 rispetto al 2008.

 

 

 

LA COMPLESSA PROCEDURA PER VALUTARE L’IMPATTO DELLE MISURE SUGLI STATI PRIMA DI APPLICARE LA NUOVA DECISIONE IMO

Secondo il punto 4.12 (pagina 9) della Strategia IMO nel valutare l'impatto sugli Stati, dovrebbe essere considerato l'impatto di (una) misura(e), a seconda dei casi, nei seguenti termini:

1. lontananza geografica e connettività ai principali mercati;

2. valore e tipologia del carico;

3. dipendenza dal trasporto;

4. spese di trasporto;

5. sicurezza alimentare;

6. risposta ai disastri;

7. economicità;

8. progresso e sviluppo socioeconomico.

Il punto 4.13. della Strategia IMO conclude affermando: “4.13 Once the comprehensive impact assessment is completed, and disproportionately negative impacts assessed and addressed, as appropriate, the measure(s) may be considered for adoption.” Tradotto una volta completa la valutazione globale dell’impatto secondo i suddetti parametri le misure potranno essere considerate per essere adottate.

 

 

 

CONCLUSIONI I LIMITI DELLA DECISIONE IMO E LE CONTRADDIZIONI DELLE NUOVE NORME UE SULLA EMISSIONI DI GAS SERRA DALLE NAVI

L’obiettivo della emissione nette entro il 20250 previsto dalla nuova Strategia IMO qui esaminata è un obiettivo migliore rispetto alla decisione del 2018 in sede IMO che lo rinviava a dopo il 2050. Ma come insegnano le esperienze di questi anni per raggiungere gli obiettivi strategici la chiarezza e i vincoli per quelli intermedi sono decisivi ed è proprio su questi ultimi che la nuova decisione in sede IMO è limitante come risulta da quanto sopra riportato.

 

Questa decisione si collega alle ultime normative UE in materia di emissioni gas serra dal trasporto marittimo:

1. norme per il monitoraggio, la comunicazione e la verifica accurati delle emissioni di anidride carbonica (CO2) e di altre informazioni pertinenti in relazione alle navi che arrivano, circolano o partono da porti sotto la giurisdizione di uno Stato membro: QUI;

2. Applicazione del sistema scambio quote emissioni gas serra al trasporto marittimo: QUI.

A questa due norme in sostanza positive si accompagna, negativamente, la prossima normativa UE sull’inserimento del trasporto marittimo nella c.d. tassonomia verde anche in contrasto con gli esperti della Commissione UE: QUI.

Quanto sopra si accompagna a due studi molto significativi:

1. il primo che dimostra i ritardi della UE nel regolamentare le emissioni di gas serra dalle navi: QUI;

2. il secondo che dimostra gli effetti economici del cambiamento climatico sulle industrie marittime e portuali se non verranno adottate azioni concrete per ridurre le emissioni: QUI.

 

P.S vedi (QUI) sistema monitoraggio adottato dal Rina: In risposta all’implementazione dell’Indicatore di Intensità di Carbonio (CII) da parte dell’Imo, il Rina ha lanciato il Vessel Reporting System (Vrs) “con l’obiettivo di incrementare gli sforzi di decarbonizzazione attraverso un semplice reporting”.

 

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