Il Governo Meloni, come
risulta anche dal titolo del Secolo XIX pubblicato a fianco, annuncia la
eliminazione di nuovi vincoli alle decisioni sulle opere per raggiungere gli
obiettivi del PNRR e non solo.
Non è una novità il PNRR e
in generale la Transizione Ecologica sono diventati il cavallo di Troia per far
passare di tutto e di più tagliando fuori l’autonomia dei territori, le norme
ambientali più importanti a cominciare dalla Valutazione di Impatto Ambientale
in una sorta di commissariamento del diritto ambientale e del diritto delle
comunità locali a partecipare alle scelte che impattano sui territori dove
vivono. È questa la transizione ecologica che vogliamo?
La cosa indecente è che mentre continuano a semplificare i nostri governanti si dimenticano che il vero problema per l’attuazione del PNRR è l’efficienza della Pubblica Amministrazione non le leggi che ne definiscono i compiti e non lo affermo io ma la Corte dei Conti, la Corte Costituzionale e i blocchi di assunzioni decisi dal nuovo Governo.
Della serie il vero obiettivo è commissariare il diritto ambientale non accelerare le decisioni!
In questo post elenco sinteticamente, rinviando a LINK di approfondimento, tutte le deroghe e semplificazioni assurde prodotte ad oggi in danno dell’ambiente e della partecipazione delle comunità locali.
LE DEROGHE
SEMPLIFICATORIE ALLE NORME AMBIENTALI DAL 2019 AD OGGI
La proposta del nuovo
governo intanto si allaccia a una legge delega del governo Draghi che
appunto delega l’esecutivo ad adottare uno o più decreti legislativi per la
ricognizione, la semplificazione e l'individuazione delle attività oggetto
di procedimento di segnalazione certificata di inizio attività o di
silenzio assenso nonché di quelle per le quali é necessario il titolo
espresso o é sufficiente una comunicazione preventiva, QUI.
Nuove deroghe alle norme
ambientali per i rigassificatori, QUI.
Programma
Nazionale Rifiuti procedura speciale per autorizzare impianti rifiuti in
deroga alla pianificazione regionale e di ambito, QUI.
Nuove estrazioni di gas
in Italia in deroga alla normativa ambientale, QUI.
Sulla Valutazione di
Impatto Ambientale (VIA) abbiamo 6 procedure generali di VIA-VAS legate
cioè ad aree particolari definiti dalla legge a cui si aggiungono 12 norme
speciali di disciplina della VIA e della VAS per singole tipologie di opere/progetti
e di piani/programmi, QUI.
Introdotto il silenzio
assenso per la Valutazione di Impatto Ambientale e per l’Autorizzazione
Integrata Ambientale relativamente all’avvio dell’utilizzo dei combustibili
alternativi compreso il CSS (Combustibile Solido Secondario da rifiuti), QUI.
Particolari semplificazioni
per avviare i progetti di opere autostradali elencate nell’allegato alla legge, QUI.
Legge sul mercato: i controlli concertati con le attività da
controllare puniscono ambiente e salute pubblica, QUI.
Deroghe alle norme
ambientali in materia dal 2020 all’estate 2022: riapertura delle centrali a carbone; Piani
Regolatori di sistema portuale; dragaggi; riduzione termini istruttori nelle
procedure di VIA e per le osservazioni del pubblico; rinvio alle singole
autorizzazioni per decidere cosa è rifiuto o no; autorizzazioni bonifiche a
stralcio che assorbono la VIA; deroghe sistematiche al codice del Paesaggio: QUI e QUI.
SI DEROGA MA NON SI RENDE EFFICIENTE LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE CHE DEVE GESTIRE I PROCESSI DECISIONALI
Blocco assunzioni al nuovo
Ministero Ambiente relative a professionalità tecniche anche dirigenziali per
la gestione della attuazione del PNRR, QUI.
Rapporto Corte dei Conti su attuazione PNRR: difficoltà di spesa e di organizzazione della Pubblica Amministrazione locale, QUI. Difficoltà di spesa che derivano da scelte del legislatore bene precise degli anni passati come dimostra lo studio dell'Osservatorio dei conti pubblici italiani (QUI): spesa dei Comuni negli ultimi anni sotto il 4% del PIL ma soprattutto ridotta quella in conto capitale, si è tagliata la capacità di spesa degli enti locali senza preoccuparsi di preservarne la capacità di investire, con la conseguenza di bloccare la spesa, in particolare quella in conto capitale anche nei Comuni che avevano ingenti risorse da impiegare. Inoltre secondo lo studio tTra i fattori che hanno contribuito alla riduzione della capacità di spesa degli enti locali vi sono le politiche per il personale drasticamente ridotto.
Corte Costituzionale (QUI):
1.semplificare non
significa accelerare i tempi di decisione;
2. la semplificazione deve
garantire prima di tutto l’efficienza e l’efficacia del procedimento prima
ancora che la riduzione dei tempi per la sua conclusione;
E pensare che il Comitato
Economico e Sociale della UE, che rappresenta non solo i lavoratori ma anche
le organizzazioni imprenditoriali in un parere (QUI) recente
relativo alle politiche di resilienza alla crisi climatica energetica ma anche
economica ha avuto modo di affermare: “… i
livelli locale e regionale costituiscono la pietra angolare della costruzione
della resilienza.” Sic!
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