In
questo post QUI dello scorso
24 novembre 2022 ricordavo come il progetto Vessel Reloading’ di Snam per il
rigassificatore di Panigaglia (Portovenere) era vicino ad ottenere la verifica
di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), nel post di allora ricordavo come in un ancora
precedente post del 2015 (QUI) avevo denunciato il rischio della trasformazione del golfo
di Spezia e quindi del suo porto un hub del gas per tutto il Mediterraneo trasformando
l’impianto di Porto Venere in uno dei punti di distribuzione
di ingenti quantità di GNL (gas naturale liquefatto ) sia per
autotrazione che come combustibile per navi container etc.
Ora con Decreto del
6 febbraio 2023 del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (QUI) è stato
deciso di non applicare la VIA ordinaria a questo ennesimo progetto che impatterà
per i prossimi decenni sul nostro golfo.
IL PROGETTO VESSEL RELOADING’
Come spiegavo nel post del
24 novembre scorso era tutto scritto Decreto Ministero Transizione Ecologica
14 marzo 2022 e nel DPCM 29 marzo 2022 (QUI) dove si
legge: sono state individuate le opere e le infrastrutture necessarie al
phase out dell'utilizzo del carbone in Sardegna e alla decarbonizzazione dei
settori industriali dell'Isola ed in particolare: “f) un servizio di
trasporto del GNL a mezzo di navi spola dedicate, approvvigionato nel rispetto
della normativa comunitaria e nazionale e realizzato secondo la modalità
operativa più adeguata sulla base di criteri di economicità ed efficienza,
al fine di garantire la sicurezza degli approvvigionamenti,
destinato a rifornire le FRSU a Portovesme e Porto Torres e il terminale a
Oristano, a partire, in normali condizioni di esercizio, dai
terminali di Panigaglia e OLT Livorno;”.
Tornando al progetto
VESSEL Reloading in coerenza con la sopra citata normativa si prevedono navi
spola, di capacità fino a 30.000 mc ormeggiate presso il pontile del terminale
di rigassificazione di Panigaglia. In aggiunta, il progetto, prevede la
possibilità di fornire il servizio di approvvigionamento o rifornimento di
combustibile Gnl a bordo di navi nel mercato del Mar Tirreno del Nord.
In particolare il progetto
prevede l’adeguamento del pontile principale mediante l’installazione di
ulteriori briccole dotate di opportuni arredi d’ormeggio che consentano
l’ormeggio di navi metaniere di capacità compresa tra 2.000 mc e 30.000 mc
ampliando la flessibilità nell’utilizzo dell’impianto attuale; modifiche
impiantistiche minori con adeguamento del piping e relativi strutture di
supporto per consentire il trasferimento di Gnl dalla Sezione di Stoccaggio ai
bracci di scarico (Sezione di Ricezione e Trasferimento); adeguamento dei
sistemi elettrici e di strumentazione e controllo e misura per consentire
l’operazione di caricamento di navi metaniere.
LA QUESTIONE
DELLA MANCATA APPLICAZIONE DELLA VIA ORDINARIA
Ovvio che la
responsabilità principale di questo nuovo provvedimento sia del Governo, non
solo l’attuale ma soprattutto il precedente visto che la aggiramento della VIA
ordinaria è stato previsto da tempo in una legge nazionale vedi QUI.
Detto questo vediamo le attuali Amministrazioni locali e regionale coinvolte nel procedimento si sono pronunciate favorevolmente sul progetto in questione:
La Provincia di Spezia (QUI), peraltro con inesattezze sulla data entro la quale deve essere rivista la Autorizzazione Integrata Ambientale che è il 2021 non il 2026 come scrivono gli uffici di questo Ente
La Regione Liguria ha presentato le sue osservazioni (QUI) a favore
del progetto e fuori tempo massimo di legge.
Comune della Spezia
e soprattutto Portovenere non hanno presentato osservazioni neppure favorevoli.
Ma soprattutto spicca il non pronunciamento della Autorità di Sistema Portuale (nel sito ministeriale del procedimento non c'è nulla).
Il tutto senza neppure
provare ad avviare un tavolo per compensazioni ambientali adeguate per il
nostro golfo come ho spiegato QUI. Questo
nonostante la legge che ha disciplinato le procedure in deroga alle norme
ambientali prima citata abbia anche previsto che al fine di limitare il rischio
sopportato dalle imprese di rigassificazione che realizzano e gestiscono le
opere e le infrastrutture oggetto dell’articolo 5 legge 91/2022 é istituito, nello
stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, un fondo con
la dotazione di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al
2043.
Ma torniamo al nuovo
provvedimento ministeriale del 6 febbraio c.a. che ha negato la applicazione della VIA ordinaria al
progetto Vessel Reloading.
Nelle more di una
autorizzazione importante come l’AIA da rinnovare (anzi con termini scaduti nel
2021) hanno già deciso di potenziare l’arrivo del gas a Panigaglia. Certo
formalmente potevano svolgere la verifica di assoggettabilità a VIA prima dell’AIA
ma le Amministrazioni regionale e quelle
locali potevano quanto meno mettere in discussione due cose:
1. la
necessità di mandare a VIA ordinaria il progetto
2. contestare
il fatto che attraverso lo spezzettamento dei due progetti (chiatte con
autobotti nel porto di Spezia c.d. Truck Loading, spazio stoccaggio gnl e consolidamento
rigassificatore, progetto gnl per la Sardegna appunto il Vessel Reloading) in
modo da evitare la applicazione della VIA ordinaria che almeno avrebbe
garantito non solo una procedura più rigorosa sugli impatti di questi progetti
ma soprattutto una visione complessiva del rapporto di questi progetti con il
nostro golfo.
C’erano gli elementi
tecnici e giuridici per chiedere i due obiettivi sopra riportati)? Si, vediamoli sinteticamente...
Relativamente al punto 1 sulla mancata applicazione della VIA ordinaria
La VIA era necessaria,
intanto perché il rigassificatore è contermine a siti tutelati dalla normativa
europea sulla biodiversità, questo criterio vale anche per l’altro progetto
quello delle c.d. bettoline anch’esso non andato a VIA ordinaria. Inoltre, il secondo motivo che richiedeva una
automatica applicazione della VIA ordinaria è che uno dei criteri per
verificare la applicazione di questa procedura più rigorosa è proprio il
rischio di gravi incidenti potenzialmente producibili dal progetto (lettera f
punto 1 allegato V alla Parte II del DLgs 152/2006).
Diciamo quindi che gli
stessi motivi che richiedano la VIA ordinaria per il progetto trasporto
autobotti con gnl al porto spezzino (QUI) valgono
ancora di più per questo progetto che prevede un ampliamento del gas in arrivo
e in uscita dal rigassificatore e rotte su spazi più ampi rispetto al trasbordo
delle bettoline al porto.
Relativamente al punto
2 sul frazionamento del progetto di ampliamento dell’uso del rigassificatore di
Panigaglia
Spezzando il progetto di ampliamento
dell’utilizzo del rigassificatore di Panigaglia con i due progetti sopra ricordati
(Vessel Reloading e Truck Loading ) si è impedito di valutarne il loro
impatto complessivo sul sistema golfo spezzino. Il tutto considerato che di
fatto anche se articolati in due ipotesi sempre dello stesso impianto si tratta
e sempre della stessa attività di ampliamento dell’arrivo e trasferimento del
gas.
Insomma, l’attività è la
stessa e la installazione (per usare la terminologia del testo unico
ambientale) è la stessa ma le procedura di valutazione sono state due.
Con questa operazione si sono violati criteri fondamentali per decidere la applicazione
della VIA ordinaria previsti dall’allegato V parte II del DLgs 152/2006 (QUI)
ed in particolare:
“ 1.Le caratteristiche dei progetti debbono essere considerate
tenendo conto, in particolare: a) delle dimensioni e della concezione
dell'insieme del progetto;…
3. Tipologia e
caratteristiche dell'impatto potenziale. I potenziali impatti ambientali dei
progetti debbono essere considerati in relazione ai criteri stabiliti
ai punti 1 e 2 del presente allegato con riferimento ai fattori di
cui all'articolo 5, comma 1, lettera c) [NOTA 1],
del presente decreto, e tenendo conto, in particolare:
a) dell'entità ed
estensione dell'impatto quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, area
geografica e densità della popolazione potenzialmente interessata;”.
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