L’articolo 12 della legge 204/2022 (QUI) introduce nel DLgs 300 del 1999 (QUI) il Comitato interministeriale per le politiche del mare (CIPOM), con il compito di assicurare, ferme restando le competenze delle singole amministrazioni, il coordinamento e la definizione degli indirizzi strategici delle politiche del mare.
Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, o del Ministro delegato per le politiche del mare, ove nominato, sarà adottato il regolamento interno del Comitato, che ne disciplina il funzionamento.
COMPITI DEL COMITATO
Il
Comitato provvede alla elaborazione e approvazione del Piano del mare, con
cadenza triennale, contenente gli indirizzi strategici in materia di:
a) tutela e valorizzazione della risorsa mare dal punto di vista ecologico,
ambientale, logistico, economico;
b) valorizzazione economica del mare con particolare riferimento all'archeologia subacquea, al turismo, alle iniziative a favore della pesca e dell'acquacoltura e dello sfruttamento delle risorse energetiche;
c) valorizzazione delle vie del mare e sviluppo del sistema portuale;
d) promozione e coordinamento delle politiche volte al miglioramento
della continuità territoriale da e per le isole, al
superamento degli svantaggi derivanti dalla condizione insulare e alla
valorizzazione delle economie delle isole minori;
e) promozione del sistema-mare nazionale a livello internazionale,
in coerenza con le linee di indirizzo strategico in materia di promozione e
internazionalizzazione delle imprese italiane;
f) valorizzazione
del demanio marittimo, con particolare riferimento alle concessioni
demaniali marittime per finalità turistico-ricreative.
COMPOSIZIONE COMITATO
Il
Comitato é presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri o dal Ministro
delegato per le politiche del mare, ed é composto dalle Autorità delegate per
le politiche europee, le politiche di coesione e il coordinamento del PNRR, ove
nominate, e dai Ministri degli affari esteri e della
cooperazione internazionale, della difesa, dell'economia e delle finanze, delle
imprese e del made in Italy, dell'agricoltura, della sovranità alimentare e
delle foreste, dell'ambiente e della sicurezza energetica, delle infrastrutture
e dei trasporti, della cultura e del turismo e per gli affari regionali e
le autonomie. Alle riunioni del
Comitato partecipano gli altri Ministri aventi
competenza nelle materie oggetto delle tematiche poste all'ordine del giorno. I
Ministri possono delegare a partecipare un vice Ministro o un Sottosegretario di
Stato.
Il Presidente convoca il Comitato, ne determina l'ordine del giorno, ne definisce le modalità di funzionamento e ne cura le attività propedeutiche e funzionali allo svolgimento dei lavori e all'attuazione delle deliberazioni. Il CIPOM garantisce adeguata pubblicità ai propri lavori.
INVITATI ALLE RIUNIONI DEL COMITATO
Alle riunioni del CIPOM, quando si trattano materie che interessano le regioni e le province autonome, partecipano il presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome o un presidente di regione o di provincia autonoma da lui delegato e, per i rispettivi ambiti di competenza, il presidente dell'Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI) e il presidente dell'Unione delle province d'Italia (UPI).
Può
essere invitato a partecipare alle riunioni del Comitato, con funzione consultiva,
ogni altro soggetto ritenuto utile alla completa rappresentazione degli
interessi coinvolti e delle questioni trattate. Ai componenti e ai partecipanti
alle riunioni del Comitato non spettano compensi, gettoni di presenza, rimborsi
di spese o altri emolumenti comunque denominati.
Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, o del Ministro delegato per le politiche del mare, ove nominato, è adottato il regolamento interno del Comitato, che ne disciplina ilfunzionamento.
IL PIANO DEL MARE
Il
Piano del mare, approvato dal CIPOM con cadenza triennale, é pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e costituisce
riferimento per gli strumenti di pianificazione di settore.
Il CIPOM monitora l'attuazione del Piano, lo aggiorna annualmente in funzione degli obiettivi conseguiti e delle priorità indicate anche in sede europea e adotta le iniziative idonee a superare eventuali ostacoli e ritardi.
Il
Presidente del Consiglio dei ministri o un Ministro da lui delegato trasmette
alle Camere, entro il 31 maggio di ogni anno, una relazione annuale sullo stato
di attuazione del Piano.
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