mercoledì 13 novembre 2019

Risposta al comunicato di Recos SpA sulla Inchiesta Pubblica per il biodigestore di Vezzano Ligure


Secondo ReCos S.p.A. l'inchiesta pubblica sul progetto di biodigestore "ha trovato grande interesse nella popolazione" (QUI). 

Questa Inchiesta è stata così interessante che tutti i Sindaci "interessati" non hanno partecipato per protesta (Arcola, Santo Stefano Magra, Vezzano Ligure),  solo un comitato tra quelli dei cittadini ha partecipato peraltro in modo estremamente critico e dando un giudizio negativo sulle modalità di gestione della Inchiesta e sulle sue conclusioni.

L'Inchiesta Pubblica nei procedimenti di Valutazione di Impatto Ambientale ha la finalità di gestire le contestazioni al progetto oggetto della stessa e soprattutto superare l'opposizione allo stesso, altrimenti è inutile oltre che controproducente, per chiunque, compresi quelli che vogliono realizzare il progetto e non spiego qui il perché ma arriverà il momento in cui tutto ciò verrà chiarito.

Invece il risultato della Inchiesta in questione ha suscitato così tanto interesse che pochi giorni dopo la sua conclusione 2.000 cittadini della zona interessata hanno partecipato ad una enorme manifestazione contro questo progetto.

Ma tutto questo per questi signori di ReCos S.p.A. viene definito: “minoranza attiva, rumorosa e male informata”!   Seguo da 30 anni vertenze ambientali e ne ho è viste di tutti i colori ma raramente ho assistito ad un livello di arroganza  e disprezzo per residenti e istituzioni (ben tre Comuni in questo caso).
Forse questi signori sapranno costruire i biodigestori (forse) ma di sicuro di comunicazione e gestione dei conflitti non capiscono granché !


Ma c’è di peggio nelle dichiarazioni di ReCos S.p.A. sopra linkate.  Oltre a non conoscere granché dei principi di comunicazione nella gestione dei conflitti ambientali questi signori hanno le idee molto confuse su come devono essere svolte le procedure di pianificazione e successive valutazioni e autorizzazioni degli impianti di gestione dei rifiuti.

Dichiarano i rappresentanti di ReCos S.p.A. : “Non compete a noi stabilire se spostare o meno, la situazione previsionale identificava due siti, noi ne abbiamo scelto uno.”


Cari signori di ReCos vi riporto un passo normativo che può esservi utile, si tratta della lettera d) comma 1 articolo 197 DLgs 152/2006 sulle competenze delle Province: “d) l'individuazione, sulla base delle previsioni del piano territoriale di coordinamento di cui all'art. 20, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ove già adottato, e delle previsioni di cui all'art. 199, comma 3, lettere d) e h), nonché sentiti l'Autorità d'ambito ed i comuni, delle zone idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti, nonché delle zone non idonee alla localizzazione di impianti di recupero e di smaltimento dei rifiuti.”
I siti non li sceglie Recos ma la Provincia e soprattutto si scelgono dentro la pianificazione sottoposta ad una corretta procedura di VAS.
Le aziende come Recos spa non scelgono ma propongono progetti che devono rispettare le procedure di legge e queste prevedono :
1. La Regione definisce i criteri di pianificazione
2. La Provincia stabilisce le zone dove collocare i diversi impianti
3. Il Comitato di Ambito Regionale recepisce la pianificazione provinciale in modo di coordinarla tra le varie Province
4. La Regione valuta il progetto singolo e lo approva insieme con la Provincia interessata


Questa è la procedura di legge, imparate a seguirla prima di dare degli incompetenti agli altri.


P.S.
giusto per la precisione i tempi di discussione del giudizio di fronte al TAR non lo decidono gli avvocati di Recos SpA, pure su questa dichiarazione ("i ricorsi si discuteranno tra tre anni") questi signori dimostrano arroganza e  incompetenza, si incompetenza perché cosa faranno questi signori avvieranno un cantiere per realizzare un progetto  sub iudice? Auguri! 

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