mercoledì 7 agosto 2019

BIODIGESTORE SALICETI: LA VISIONE ANTIEUROPEA DEL SINDACO DI AMEGLIA, DELLA PROVINCIA SPEZZINA E DELLA REGIONE LIGURIA


Il Sindaco di Ameglia non si scusa per le offese prodotte in una sede istituzionale (Consiglio Comunale) ai critici del progetto di biodigestore proposto in località Saliceti ( al confine tra i Comuni di Vezzano Ligure e Santo Stefano Magra). Non si scusa ma fa di più cerca di dare una motivazione tecnico amministrativa ai suoi "insulti" affermando (oggi sul Secolo XIX) che i progetti sono più importanti delle procedure che li valutano e approvano.


Tutto questo dimostra che il Sindaco oltre che poco attento alla educazione non ha la più pallida idea di come funzioni un processo decisionale a rilevanza ambientale come nel caso del biodigestore proposto a Saliceti (Vezzano Ligure).


Come affermano le linee guida UE sul modo di condurre le procedure di valutazione ambientale: "1. La qualità della decisione dipende infatti dalla qualità delle informazioni fornite nel processo".


QUINDI SE LE INFORMAZIONI  SONO SBAGLIATE IL PROCESSO DECISIONALE È SFALSATO. INFATTI...

Se tu inserisci un sito per realizzare un dato progetto in un piano senza valutarlo a confronto con altri siti.

Se fai credere che il sito è stato preso in considerazione in un piano provinciale di 15 anni fa ma non dici che all'epoca il sito non riguardava il nuovo progetto in discussione oggi.

Se tu nascondi che il piano provinciale di 15 anni fa non ha mai avuto una valutazione ambientale strategica e quindi comunque non è adeguato per selezionare  un sito oggi.

Se tu non spieghi perché nei piani provinciali e di ambito hai bypassato che il Piano Regionale sui biodigestori prevede che il ciclo si chiuda nelle singole provincie e per Spezia si deve avere un impianto non superiore alle 25.000 tonnellate/anno.  

Se tu rimuovi che i siti per gli impianti di gestione rifiuti devono essere scelti da un processo di pianificazione e non dalla iniziativa di una azienda privata, vuol dire che non capisci la differenza, nelle procedure di VIA, tra un progetto singolo (es. un impianto industriale qualsiasi) e un progetto che rientra in un processo di pianificazione.


IN CONCLUSIONE se tu gestisci la istruttoria e quindi la procedura che la racchiude nel modo sopra descritto allora falsifichi anche la valutazione specifica sul singolo sito e sul singolo progetto. Perché non hai valutato preventivamente (con la Valutazione Ambientale Strategica – VAS) le alternative al sito che ora stai valutando in sede di Valutazione di Impatto Ambientale( VIA). In questo modo impedisci in sede di VIA di poter discutere seriamente di alternative di sito e di progetto. Perché? Perché non hai messo a disposizione del pubblico e dei Comuni gli elementi istruttori adeguatamente approfonditi per proporle quelle alternative . Quindi non puoi, arrivati al punto in cui siamo, chiedere come fa il Sindaco di Ameglia  agli altri di proporle, su che basi, su quale istruttoria ufficiale? Cosa dovrebbero fare i cittadini, i Comuni, farsi una istruttoria per conto loro per produrre quelle alternative che la procedura seguita fino ad ora ha impedito di elaborare e quindi valutare?

Infine, il Sindaco di Ameglia accusa chi non partecipa alla Inchiesta Pubblica di fomentare “l’antipolitica”. Le cose non stanno così signor Sindaco! Se dopo avere impostato la decisione sul progetto di biodigestore nel modo che ho descritto sopra, promuovi un Inchiesta Pubblica di fatto fai una operazione trasformistica perché chiami i cittadini a discutere di un progetto  e di un sito scaturiti da un processo di pianificazione non adeguatamente valutato. Fai partecipare i cittadini senza dargli gli strumenti di informazione (vedi, in questo post, la citazione iniziale dai documenti UE) necessari  per proporre soluzioni diverse che diano un senso alla Inchiesta stessa.
Si legga il Sindaco cosa dice il Consiglio di Stato (nello stralcio della sentenza che  riporto nella foto all’inizio di questo post) su come impostare la questione delle alternative nei procedimenti di VAS!

Allora qui l'antipolitica, signor Sindaco non c'entra nulla, ma occorre discutere nel merito su come Provincia e Regione hanno impostato il processo decisionale sul biodigestore spezzino. Senza considerare che spesso l'antipolitica non è altro che il prodotto del senso di abbandono che percepiscono le comunità locali proprio per responsabilità della "Politica seria"!

Ma come dire la strada per avere una classe politica e, diciamo la verità, anche burocratica e tecnica, che acquisisca una visione europea dei processi/procedimenti decisionali a rilevanza ambientale, è ancora lunga a quanto pare. Si quella Europa che i rappresentanti, autonominati, della "Politica seria" usano solo quando fa comodo! 





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