domenica 11 agosto 2019

Inchiesta Pubblica su biodigestore a Saliceti: finitela di usare il mio pensiero per fare polemica di parte

Relativamente alla Inchiesta Pubblica sul progetto di biodigestore a Saliceti (Vezzano Ligure) la dovete finire di scrivere cose scorrette. Soprattutto è ora di finirla di usare la mia disponibilità a dare suggerimenti  per strumentali attacchi politici di parte.  Evitate inoltre di scrivere scempiaggini giuridiche oltretutto usando anzi stravolgendo il mio pensiero.  

Lo scorso 8 agosto, alla riunione dei vari comitati che contestano il progetto, il sottoscritto ha spiegato chiaramente TRE cose.


LA PRIMA... Partecipare ad una Inchiesta incardinata in una procedura Illegittima è sbagliato sia politicamente che giuridicamente  

LA SECONDA... se qualcuno decide di partecipare comunque, lo può fare come semplice ascoltatore senza registrarsi in questo modo non avvalla la procedura Illegittima. 

LA TERZA... Se però qualcuno ritiene di presentare memorie, intervenire nelle uduenze allora tanto vale che partecipi fino in fondo anche al Comitato della Inchiesta cercando almeno di ottenere una gestione trasparente della stessa.


Se non avete di meglio da fare che straparlare di Inchieste Pubbliche allora prima studiate in cosa consistono questi percorsi partecipativi, ma fatelo con umiltà avendo davvero voglia di imparare. Quella umiltà che io ho dimostrato l’altra sera quando di fronte ad alcuni rappresentati di comitati che continuavano a sostenere la decisione di partecipare  nonostante che da mesi abbia spiegato sui rischi e sulla inutilità di questa partecipazione, ho comunque dato dei miei suggerimenti minimi per non essere ulteriormente strumentalizzati (vedi alla voce presa per i fondelli) dalla Amministrazione regionale che ha indetto questa sottospecie di percorso partecipativo.   


GLI ERRORI EMERSI DALLA PRIMA UDIENZA DI INCHIESTA PUBBLICA
In particolare in quella riunione, alla luce della mia pluriennale esperienza nelle Inchieste Pubbliche,  ho spiegato ai vari rappresentanti dei comitati presenti, quali erano gli errori di gestione emersi dalla prima udienza e come evitare che si riproducano nelle successive. 
Il più grave è stato quello di negare da parte della Regione, senza che il Presidente garante della Inchiesta contestasse questa posizione, la possibilità di poter sollevare questioni procedurali sul procedimento di autorizzazione in corso. Divieto inaccettabile in una Inchiesta Pubblica seria dove addirittura la storia del procedimento che ha portato alla presentazione del progetto è elemento fondante della discussione delle udienze. 
Altro errore che ho sottolineato è decidere che l’Inchiesta si chiuderà al massimo con altre due udienze, in tempi stretti. In questo modo si impedirà, a coloro che vorranno partecipare, di svolgere approfondimenti necessari anche con audizioni specifiche sui vari temi compresi i rischi di incidenti nei biodigestori. Peraltro non si venga a parlare da parte della Regione della necessità di accelerare le decisioni. Sono loro che dopo avere deliberato lo scorso 18 aprile la indizione della Inchiesta se la sono menata per oltre 3 mesi senza convocare l’Inchiesta. Non solo ma l’articolo 24-bis del DLgs 152/2006 afferma che l’Inchiesta Pubblica può durare fino a 90 giorni dall’avvio della fase pubblica (nel progetto in esame dal 11/7/2019) il che significa che l’Inchiesta può durare più di un mese e svolgersi parallelamente ai termini ordinari del procedimento di autorizzazione unica regionale comprensivo della VIA (ex articolo 27-bis DLgs 152/2006). Quindi i cittadini partecipanti alla Inchiesta possono chiedere motivatamente,se lo ritengono necessario, ulteriori udienze che devono essere accettate dal Presidente della Inchiesta pena inficiare il processo di Inchiesta Pubblica che non dimentichiamolo è una fase endoprocedimentale della procedura principale  di autorizzazione unica regionale in corso.


CONCLUDENDO…
Ho spiegato tutto quanto sopra, alla riunione dei Comitati sopra citata, non perché io sia favorevole alla partecipazione alla Inchiesta Pubblica in oggetto, ma perché penso che chi partecipa lo faccia in buona fede avendo tutti un obiettivo comune bocciare l’attuale progetto di biodigestore nel sito di Saliceti. Quindi, viste le mie competenze ho cercato di dare una mano perché la loro partecipazione sia più efficace possibile.

Ma, dovrebbe essere chiaro ad ogni persona in buona fede, che essere disponibili a capire le ragioni altrui, non vuol dire accettarle. Usare invece questa disponibilità per stravolgere il mio pensiero per “polemicucce” di parte, sfiora la diffamazione del sottoscritto e della sua professionalità!

Infine, visto che anche su questo aspetto si continua a stravolgere il mio pensiero, la questione del ricorso contro la delibera che ha istituito l’Inchiesta Pubblica. Come ho spiegato, ormai anche ai sassi, il ricorso non è contro l'Inchiesta in se ma contro la delibera  che la istituisce perché in questo atto si afferma che il sito di Saliceti per il biodigestore è nella pianificazione provinciale e di ambito. Non è così! Quindi non impugnare quell'atto avrebbe comportato indebolire la futura impugnazione della autorizzazione finale.

Dopodichè se uno pensa che sia più efficace partecipare alla Inchiesta che fare ricorsi è una sua opinione che rispetto,anche se la ritengo profondamente sbagliata (vedi QUI). Quello che non accetto è che si usi il mio pensiero e la mia disponibilità per farmi dichiarare cose che non ho mai detto! 


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