Relativamente alla Inchiesta Pubblica sul
progetto di biodigestore a Saliceti (Vezzano Ligure) la dovete finire di
scrivere cose scorrette. Soprattutto è ora di finirla di usare la mia
disponibilità a dare suggerimenti per
strumentali attacchi politici di parte. Evitate inoltre di scrivere scempiaggini giuridiche oltretutto usando anzi stravolgendo
il mio pensiero.
Dopodichè se uno pensa che sia più efficace partecipare alla Inchiesta che fare ricorsi è una sua opinione che rispetto,anche se la ritengo profondamente sbagliata (vedi QUI). Quello che non accetto è che si usi il mio pensiero e la mia disponibilità per farmi dichiarare cose che non ho mai detto!
Lo scorso 8 agosto, alla riunione dei vari
comitati che contestano il progetto, il sottoscritto ha
spiegato chiaramente TRE cose.
LA PRIMA... Partecipare ad una Inchiesta
incardinata in una procedura Illegittima è sbagliato sia politicamente che
giuridicamente
LA SECONDA... se qualcuno decide di
partecipare comunque, lo può fare come semplice ascoltatore senza registrarsi
in questo modo non avvalla la procedura
Illegittima.
LA TERZA... Se però qualcuno ritiene di presentare memorie,
intervenire nelle uduenze allora tanto vale che partecipi fino in fondo anche
al Comitato della Inchiesta cercando almeno di ottenere una gestione trasparente
della stessa.
Se non avete di meglio da fare
che straparlare di Inchieste Pubbliche allora prima studiate in cosa consistono
questi percorsi partecipativi, ma fatelo con umiltà avendo davvero voglia di
imparare. Quella umiltà che io ho dimostrato l’altra sera quando di fronte ad
alcuni rappresentati di comitati che continuavano a sostenere la decisione di
partecipare nonostante che da mesi abbia
spiegato sui rischi e sulla inutilità di questa partecipazione, ho comunque
dato dei miei suggerimenti minimi per non essere ulteriormente strumentalizzati (vedi alla voce presa per i fondelli) dalla Amministrazione regionale che ha indetto questa sottospecie di percorso partecipativo.
GLI ERRORI EMERSI DALLA PRIMA UDIENZA DI INCHIESTA PUBBLICA
In particolare in quella riunione,
alla luce della mia pluriennale esperienza nelle Inchieste Pubbliche, ho spiegato ai vari rappresentanti dei
comitati presenti, quali erano gli errori di gestione emersi dalla prima
udienza e come evitare che si riproducano nelle successive.
Il più grave è
stato quello di negare da parte della Regione, senza che il Presidente garante
della Inchiesta contestasse questa posizione, la possibilità di poter sollevare questioni procedurali sul
procedimento di autorizzazione in corso. Divieto inaccettabile in una Inchiesta
Pubblica seria dove addirittura la
storia del procedimento che ha portato alla presentazione del progetto è
elemento fondante della discussione delle udienze.
Altro errore che ho sottolineato
è decidere che l’Inchiesta si chiuderà al massimo con altre due udienze, in
tempi stretti. In questo modo si impedirà, a coloro che vorranno partecipare, di svolgere approfondimenti necessari anche con audizioni specifiche sui vari
temi compresi i rischi di incidenti nei biodigestori. Peraltro non si venga a
parlare da parte della Regione della necessità di accelerare le decisioni. Sono
loro che dopo avere deliberato lo scorso 18 aprile la indizione della Inchiesta
se la sono menata per oltre 3 mesi senza convocare l’Inchiesta. Non solo ma l’articolo
24-bis del DLgs 152/2006 afferma che l’Inchiesta Pubblica può durare fino a 90
giorni dall’avvio della fase pubblica (nel progetto in esame dal 11/7/2019) il
che significa che l’Inchiesta può durare più di un mese e svolgersi
parallelamente ai termini ordinari del procedimento di autorizzazione unica
regionale comprensivo della VIA (ex articolo 27-bis DLgs 152/2006). Quindi i
cittadini partecipanti alla Inchiesta possono chiedere motivatamente,se lo
ritengono necessario, ulteriori udienze che devono essere accettate dal
Presidente della Inchiesta pena inficiare il processo di Inchiesta Pubblica che
non dimentichiamolo è una fase endoprocedimentale della procedura
principale di autorizzazione unica
regionale in corso.
CONCLUDENDO…
Ho spiegato tutto quanto sopra,
alla riunione dei Comitati sopra citata, non perché io sia favorevole alla
partecipazione alla Inchiesta Pubblica in oggetto, ma perché penso che chi partecipa lo faccia in
buona fede avendo tutti un obiettivo comune bocciare l’attuale progetto di
biodigestore nel sito di Saliceti. Quindi, viste le mie competenze ho cercato di dare una mano perché la loro
partecipazione sia più efficace possibile.
Ma, dovrebbe essere chiaro ad
ogni persona in buona fede, che essere disponibili a capire le ragioni altrui,
non vuol dire accettarle. Usare invece questa disponibilità per stravolgere il
mio pensiero per “polemicucce” di parte, sfiora la diffamazione del sottoscritto
e della sua professionalità!
Infine, visto che anche su questo
aspetto si continua a stravolgere il mio pensiero, la questione del ricorso
contro la delibera che ha istituito l’Inchiesta Pubblica. Come ho spiegato,
ormai anche ai sassi, il ricorso non è contro l'Inchiesta in se ma contro la
delibera che la istituisce perché in questo atto si afferma che il sito di
Saliceti per il biodigestore è nella pianificazione provinciale e di ambito.
Non è così! Quindi non impugnare quell'atto avrebbe comportato indebolire la
futura impugnazione della autorizzazione finale.
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