martedì 10 dicembre 2019

Masterplan Palmaria: sulla VAS la Regione fa marcia indietro ma non troppo…


Rispondendo ad una interrogazione in Consiglio Regionale (del gruppo consiliare 5stelle)  l’Assessore Scajola in data 15 luglio 2019 affermava: "Come già previsto ed ampiamente comunicato, specie in occasione degli incontri pubblici, i contenuti del Masterplan, che non produce effetti operativi, devono essere assorbiti con un atto di pianificazione territoriale ed urbanistica, nella forma dell’Atto di Intesa previsto dall’articolo 2 della legge regionale 29/2017 (ambiti territoriali strategici di rilievo regionale) da sottoporre, per la parte che costituirà eventualmente modifica ai vigenti piani territoriali ed urbanistici, alle procedura di verifica ambientale (VAS) stabilita dalla legge regionale 32/2012 e s.m.
 
Quindi secondo l’Assessore nel luglio dello scorso anno per capire se è applicabile la Valutazione Ambientale Strategica (di seguito VAS) occorreva l’Atto di Intesa che doveva recepire il Masterplan. Questo perché sempre secondo la tesi della Giunta Regionale il Masterplan non essendo un vero piano a valenza urbanistica doveva essere tradotto in un atto (l’atto di intesa) che avesse tale natura giuridico amministrativa. La conseguenza di questo ragionamento era che la VAS non è applicabile al Masterplan. Affermava l’Assessore Regionale lo scorso 6 agosto (QUI) : “L'opposizione fa solo "demagogia. Per la legge nazionale, afferma Scajola, il masterplan della Palmaria non costituisce un piano urbanistico e quindi non può essere sottoposto a Vas, una procedura che potrà essere svolta solo quando il Masterplan verrà tradotto in un piano urbanistico”.

Ieri la Giunta Regionale, con apposita DGR, ha approvato nel dispositivo quanto segue:
a) di approvare il Rapporto preliminare relativo allo schema di piano come in premessa costituito dal <<masterplan 9 maggio 2019>>, entrambi allegati alle presente deliberazione quali parti integranti e sostanziali;
b) in qualità di Amministrazione procedente di avviare il processo di elaborazione dell’Atto d Intesa di cui all’art. 2, comma 2, della l.r. 29/2017, ai sensi dell’art. 8 della l.r. 32/2012 e s.m.;

Quindi siamo di fronte ad una clamorosa marcia indietro perché con questa DGR
1. Il Masterplan in quanto tale è sottoposto a VAS (il Rapporto ambientale preliminare è il documento che accompagna proprio la verifica di assoggettabilità a VAS)
2. La sottoposizione a VAS del Masterplan avviene prima della approvazione dell’Atto di Intesa.

Preso atto di questa clamorosa marcia indietro le cose restano, comunque,  poco chiare sotto il profilo procedurale e, come è noto almeno agli addetti ai lavori, nei processi decisionali a rilevanza ambientale il metodo con cui si conducono le procedure e quindi le istruttorie è sostanza!

Infatti risulta chiaramente dalla DGR che il Masterplan è sottoposto a sola verifica di assoggettabilità a VAS. Questa scelta è prima di tutto illegittima. Infatti come è noto l’isola di Palmaria riveste un grande valore naturalistico a livello regionale, nazionale ed europeo,tanto da essere inclusa nel Parco naturale regionale di PortoVenere ed essere inserita come Zona Speciale di Conservazione IT1345104 “ISOLA PALMARIA” nell’ambito della rete Natura 2000.
Il testo unico ambientale sull’ambito di applicazione della VAS ordinaria afferma testualmente (articolo 6 DLgs 152/2006): “… 2. Fatto salvo quanto disposto al comma 3, viene effettuata una valutazione per tutti i piani e i programmi: "b) per i quali, in considerazione dei possibili impatti sulle finalità di conservazione dei siti designati come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, si ritiene necessaria una valutazione d'incidenza ai sensi dell'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, e successive modificazioni."  

Quindi se il Masterplan è un piano sottoponibile a VAS (come afferma ora anche la Regione Liguria) e considerato che interviene su una Isola caratterizzata dalla presenza di una ZSC (vedi sopra) in base al citato articolo 6 occorre applicare automaticamente la VAS ordinaria.

Ma la questione non è solo procedurale infatti applicando per ora solo la verifica di assoggettabilità non possono essere presi in considerazione scenari alternativi al contenuto del Masterplan. Come risulta dall’allegato I alla Parte II del DLgs 152/2006 (Criteri per la verifica di assoggettabilità di piani e programmi)  il confronto tra scenari alternativi non deve essere indicato nel Rapporto Ambientale Preliminare.

Alla luce di quanto sopra risultano preoccupanti le dichiarazioni  dell’Assessore Regionale ligure in risposta ad una interrogazione sempre del gruppo consiliare regionale 5stelle in data 2 maggio 2018: “si precisa, peraltro, che laddove le ipotesi di assetto delineate nel masterplan dovessero risultare compatibili con la pianificazione territoriale vigente e conformi al piano urbanistico comunale, non sarà necessario definire alcun percorso procedimentale per l’attuazione degli interventi, per i quali varranno le regole stabilite negli strumenti vigenti.”

Quindi se questa dichiarazione la leghiamo alla scelta di sottoporre il Masterplan a sola verifica di assoggettabilità a VAS il sospetto che si voglia comunque evitare una valutazione complessiva del Masterplan e dei suoi impatti risulta assolutamente fondata. 

Insomma la marcia indietro della Regione potrebbe essere solo un tentativo per aggirare una corretta procedura di VAS.

Quindi occorrerà vigilare ed intanto chiedere immediatamente l’applicazione della VAS ordinaria al Masterplan svolta per scenari alternativi veri e avviando da subito una seria Inchiesta Pubblica presieduta da un garante veramente terzo scelto non solo dalla Regione ma anche dalle associazioni e comitati che fino ad oggi si sono occupati della problematica e con un passaggio in Consiglio Regionale ed in Consiglio Comunale dove i candidati al ruolo di Presidente della Inchiesta Pubblica illustrino il loro piano di lavoro rispondendo ad ogni quesito compresi quelli relativi a loro potenziali conflitti di interesse professionale nella vicenda.



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