Rispondendo ad una
interrogazione in Consiglio Regionale (del gruppo consiliare 5stelle) l’Assessore Scajola in data 15 luglio 2019
affermava: "Come già previsto ed ampiamente comunicato, specie in occasione degli
incontri pubblici, i contenuti del Masterplan, che non produce effetti
operativi, devono essere assorbiti con un atto di pianificazione territoriale
ed urbanistica, nella forma dell’Atto di Intesa previsto dall’articolo 2 della
legge regionale 29/2017 (ambiti territoriali strategici di rilievo regionale)
da sottoporre, per la parte che costituirà eventualmente modifica ai vigenti
piani territoriali ed urbanistici, alle procedura di verifica ambientale (VAS)
stabilita dalla legge regionale 32/2012 e s.m.”
Quindi secondo l’Assessore
nel luglio dello scorso anno per capire se è applicabile la Valutazione Ambientale Strategica (di
seguito VAS) occorreva l’Atto di Intesa che doveva recepire il Masterplan. Questo
perché sempre secondo la tesi della Giunta Regionale il Masterplan non essendo un vero piano a
valenza urbanistica doveva essere tradotto in un atto (l’atto di intesa) che
avesse tale natura giuridico amministrativa. La conseguenza di questo
ragionamento era che la VAS non è applicabile al Masterplan. Affermava l’Assessore Regionale lo scorso 6
agosto (QUI)
: “L'opposizione fa solo "demagogia. Per la legge
nazionale, afferma Scajola, il masterplan della Palmaria non costituisce un
piano urbanistico e quindi non può essere sottoposto a Vas, una procedura che
potrà essere svolta solo quando il Masterplan verrà tradotto in un piano
urbanistico”.
Ieri la Giunta Regionale, con apposita DGR, ha approvato nel dispositivo quanto segue:
“a) di approvare
il Rapporto preliminare relativo allo schema di piano come in premessa
costituito dal <<masterplan 9 maggio 2019>>, entrambi allegati alle
presente deliberazione quali parti integranti e sostanziali;
b) in qualità
di Amministrazione procedente di avviare il processo di elaborazione dell’Atto
d Intesa di cui all’art. 2, comma 2, della l.r. 29/2017, ai sensi dell’art. 8
della l.r. 32/2012 e s.m.;”
Quindi siamo di fronte ad
una clamorosa marcia indietro perché con questa DGR
1. Il Masterplan
in quanto tale è sottoposto a VAS (il Rapporto ambientale preliminare è il
documento che accompagna proprio la verifica di assoggettabilità a VAS)
2. La sottoposizione
a VAS del Masterplan avviene prima della approvazione dell’Atto di Intesa.
Preso atto di questa
clamorosa marcia indietro le cose restano, comunque, poco chiare sotto il
profilo procedurale e, come è noto almeno agli addetti ai lavori, nei processi decisionali a rilevanza ambientale il metodo con cui si conducono le procedure
e quindi le istruttorie è sostanza!
Infatti risulta
chiaramente dalla DGR che il Masterplan
è sottoposto a sola verifica di assoggettabilità a VAS. Questa scelta è prima
di tutto illegittima. Infatti come è noto l’isola di Palmaria riveste un grande
valore naturalistico a livello regionale, nazionale ed europeo,tanto da essere
inclusa nel Parco naturale regionale di PortoVenere ed essere inserita come Zona
Speciale di Conservazione IT1345104 “ISOLA PALMARIA” nell’ambito della rete
Natura 2000.
Il testo unico ambientale
sull’ambito di applicazione della VAS ordinaria afferma testualmente (articolo
6 DLgs 152/2006): “… 2. Fatto salvo
quanto disposto al comma 3, viene effettuata una valutazione per tutti i piani
e i programmi: "b) per i quali, in considerazione dei possibili impatti
sulle finalità di conservazione dei siti designati come zone di protezione
speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati
come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e
della flora e della fauna selvatica, si ritiene necessaria una valutazione
d'incidenza ai sensi dell'articolo 5 del decreto del Presidente della
Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, e successive modificazioni."
Quindi se il Masterplan è un
piano sottoponibile a VAS (come afferma ora anche la Regione Liguria) e
considerato che interviene su una Isola caratterizzata dalla presenza di una
ZSC (vedi sopra) in base al citato articolo 6 occorre applicare automaticamente la
VAS ordinaria.
Ma la questione non è solo
procedurale infatti applicando per ora solo la verifica di assoggettabilità non
possono essere presi in considerazione scenari alternativi al contenuto del
Masterplan. Come risulta dall’allegato I alla Parte II del DLgs 152/2006
(Criteri per la verifica di assoggettabilità di piani e programmi) il confronto tra scenari alternativi non deve
essere indicato nel Rapporto Ambientale Preliminare.
Alla luce di quanto sopra
risultano preoccupanti le dichiarazioni dell’Assessore
Regionale ligure in risposta ad una interrogazione sempre del gruppo consiliare
regionale 5stelle in data 2 maggio 2018: “si
precisa, peraltro, che laddove le ipotesi di assetto delineate nel masterplan
dovessero risultare compatibili con la pianificazione territoriale vigente e
conformi al piano urbanistico comunale, non sarà necessario definire alcun
percorso procedimentale per l’attuazione degli interventi, per i quali varranno
le regole stabilite negli strumenti vigenti.”
Quindi se questa
dichiarazione la leghiamo alla scelta di sottoporre il Masterplan a sola verifica di
assoggettabilità a VAS il sospetto che si voglia comunque evitare una
valutazione complessiva del Masterplan e dei suoi impatti risulta assolutamente
fondata.
Insomma la marcia indietro
della Regione potrebbe essere solo un tentativo per aggirare una corretta
procedura di VAS.
Quindi occorrerà vigilare
ed intanto chiedere immediatamente l’applicazione della VAS ordinaria al Masterplan svolta per scenari alternativi veri e avviando da subito una seria Inchiesta Pubblica presieduta da un garante
veramente terzo scelto non solo dalla Regione ma anche dalle associazioni e
comitati che fino ad oggi si sono occupati della problematica e con un
passaggio in Consiglio Regionale ed in Consiglio Comunale dove i candidati al
ruolo di Presidente della Inchiesta Pubblica illustrino il loro piano di lavoro
rispondendo ad ogni quesito compresi quelli relativi a loro potenziali
conflitti di interesse professionale nella vicenda.
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