"Non vi vogliano più a Spezia!", dichiarano
in coro i membri della commissione del Consiglio Comunale spezzino magari molti
di questi sono quelli che a ottobre dell’anno scorso votarono a favore della
centrale a gas!
Una frase così la possono dire i cittadini perché il loro compito è
esprimere sentimenti, opinioni.
Una
classe politica amministrativa (come quella espressa dal Consiglio Comunale e
quindi dalla Commissione che ha audito Enel ieri sera) non può limitarsi a dire
"non vi vogliamo più"! Deve articolare una strategia.
Lo so
sono un rompicoglioni ma se il tuo compito è quello di "sfogarti"
allora vattene al mare, se invece devi governare i processi di uso del
territorio devi fare analisi e proposte.
Altrimenti…
… ci
beccheremo l'ennesima servitù con una classe politica che si salverà la faccia
(non tutti perché chi darà l'autorizzazione
si brucerà parecchio e su questo il silenzio dei Ministri 5stelle è
preoccupante) ma alla fine a prenderla nel ... saranno tutti gli spezzini che
poi è quello che interessa a me.
Cosa
dovrebbe fare una classe politica dignitosa invece, vediamolo:
1. STUDIO DI DANNO SANITARIO
Avviare
immediatamente, coinvolgendo tutte le autorità tecniche competenti, uno studio del danno
sanitario prodotto dalla centrale a carbone in questi anni ma anche da
altre fonti inquinanti in atto nella zona, al fine di avere un
quadro sulle reali criticità sanitarie necessario per qualsiasi discussione sul
futuro uso delle aree attualmente
occupate dalla centrale a carbone. Peraltro che la necessità ci sia lo conferma il V Rapporto di aggiornamento sul
rischio sanitario per chi abita in zone con siti inquinati che, a pagina 50,
afferma in relazione al sito di Pitelli
(come è noto in gran parte ancora da bonificare): "Nella popolazione residente nel sito,
la mortalità generale e per le principali cause risulta in linea con la media
regionale, tranne che per le malattie
respiratorie, così come era già emerso nel precedente Studio SENTIERI sulla
sola mortalità". Conclude il
Rapporto sul sito di Pitelli: "Si raccomandano interventi tesi, in particolare,
all’eliminazione di esposizioni ad amianto e di controllo della qualità
dell’aria e delle sostanze rilasciate in atmosfera dagli impianti presenti nel
sito"
2. NO AL GAS COME RICATTO
PER CHIUDERE LA CENTALE A CARBONE
Separare la
questione della chiusura della centrale a carbone di Spezia (che deve
essere mantenuta per la data del 2021) dalla realizzazione delle
centrale a gas al contrario di quanto affermato da Enel nella
documentazione depositata in sede di procedura di revisione AIA in corso presso
il Ministero dell’Ambiente, per cui "senza
autorizzazione della centrale a gas resta la centrale a carbone". Questione non chiarita questa e che, con il
discorso della sicurezza del sistema elettrico in caso di rottura delle
trattative con Enel potrebbe portare ad una continuazione della centrale a
carbone anche fino al 2029.
3. SOSPENDERE PROCEDIMENTO DI VERIFICA DI VIA DELLA CENTRALE A GAS
Chiedere, nelle more del raggiungimento degli obiettivi di cui ai punti 3.1 e 3.2. sopra riportati, al Ministero dell’Ambiente di sospendere il procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA in corso sul progetto di centrale a turbogas a Spezia presentato da Enel. Questo poteva essere fatto in primo luogo con una istanza della Amministrazione Comunale da inviare in sede di osservazioni (che scadevano entro l’11 luglio 2019) all’interno del suddetto procedimento in corso. Il Parere inviato dal Comune (vedi QUI) non pone in premessa con la dovuta enfasi amministrativa, la questione del vizio procedurale dello screening in corso, andava posto all''inizio e andava motivato giuridicamente in quanto questo vizio inficia la legittimità del procedimento in corso di screening.
Cmq tanto per essere chiari sul punto la responsabilità principale è del Governo Nazionale che continua a non battere un colpo! Ma anche la Regione può avere un ruolo decisivo come ho spiegato QUI.
4. AVVIARE
UN CONFRONTO A LIVELLO GOVERNATIVO AL FINE DI:
4.1. comprendere
le reali necessità di centrali a gas per gestire la transizione alle rinnovabili
4.2. elaborare,
sulla base di quanto emergerà dalla analisi del punto 3.1. un piano di
localizzazione sostenibile (che tenga conto della specificità dei siti) di
impianti di generazione termoelettrica necessari per la transizione al modello rinnovabili
4.3. definire tempi,
modalità e costi della bonifica restante dell’area.
Il
riferimento giuridico amministrativo per i primi due punti è il Decreto
Ministeriale che dovrà recepire in
Italia il c.d. meccanismo di capacità. Nel
riquadro che segue spiego di cosa si
tratta e come si potrebbe intervenire ovviamente impegnano il Governo. Ma c’è
anche l’occasione dettata dalle procedure di VAS:
1. del
Piano di Sviluppo di Terna 2018 sulla
rete elettrica nazionale (integrata con quella europea) nonché del 2019. (QUI)
Si fa riferimento al Decreto che il Ministero
dello Sviluppo Economico dovrà emanare (entro il 31/12/2019) per
il c.d. capacity-market o meccanismo
di capacità vale a dire in sintesi: la definizione delle centrali
per la produzione di energia elettrica che devono tenersi pronte ad entrare in
funzione in qualsiasi momento per risolvere emergenze e
necessità impreviste.
Questo meccanismo, come risulta dal recente
pacchetto energia approvato in sede UE conferma, sia pure in modo ridotto
rispetto al passato, le remunerazioni supplementari pagati
ai grandi impianti di produzione elettrica per la loro disponibilità a
produrre energia in caso di problemi strutturali di sicurezza, e gli
incentivi destinati agli operatori della gestione della domanda per la
disponibilità, invece, a ridurre i propri consumi.
E qui veniamo alla centrale a gas spezzina ma
anche a quelle previste per i siti di Brindisi, Civitavecchia,
Fusina. Occorre chiedere al Governo che il Decreto di recepimento in
Italia del meccanismo del capacity-market tenga conto delle specificità dei siti e quindi
prevede un piano delle localizzazioni sostenibili. Richiesta non semplice ma
possibile anche utilizzando imeccanismi di flessibilità del Regolamento
UE quadro in questa materia (2019/943 vedi QUI in
particolare l’articolo 24 paragrafo 1 vedi QUI).
Il nuovo Regolamento UE sul capacity-market
prevede un limite di emissione di 550 gr di CO2 di origine
fossile per kWh di elettricità. Le nuove centrali elettriche che emettono
più di questo e che iniziano la produzione commerciale dopo l'entrata
in vigore del regolamento non potranno più partecipare ai meccanismi
di capacità.
L’articolo 22 (commi 4 e 5 vedi QUI) del Regolamento UE
sopra citato prevede che le centrali elettriche
esistenti che emettono più di 550
gr di CO2 di origine fossile per kWh e 350 kg di CO2 in media all'anno per kW
installati non potranno partecipare ai meccanismi di capacità dopo il 1 °
luglio 2025. Questo spiega la data di dismissione delle centrali
a carbone di cui si parla in Italia e che permette ad Enel a Spezia di porre il
ricatto o centrale a gas subito oppure restiamo fino a che possiamo con il
carbone e fino al 2025 con le remunerazioni supplementari appunto
del meccanismo capacity market.
5. IMPOSTARE IL FUTURO
DELL’AREA ENEL PER CONFRONTO TRA SCENARI
Elaborare
nel confronto con tutti i soggetti interessati: istituzioni, sindacati,
associazioni e comitati ambientalisti scenari realistici sul futuro
dell'area della centrale avendo al centro però la questione della bonifica
dell’area, rispetto alla quale credo sia fondamentale che il Comune
di Spezia insieme con la Provincia si dotino di un adeguato supporto tecnico
per valutare quanto fatto fino ad ora e quanto dovrà essere ancora fatto.
Recentemente la Regione con DD n° 4148
del 15 luglio 2019 (QUI)
ha approvato il progetto di messa in sicurezza permanente dei bacini di
stoccaggio delle ceneri prodotte in decenni dalla centrale a carbone.
6. UN PIANO DI RICONVERSIONE E UN
METODO PER VALUTARLO E APPROVARLO
Predisporre
entro 1 anno dalla firma del Protocollo un piano di riconversione
dell’area Enel elaborato per scenari di cui al punto 5 da sottoporre a
Valutazione Ambientale Strategica e a Valutazione Integrata di Impatto
Ambientale e Sanitario al fine di dare un peso economico sociale
ambientale e sanitario ad ogni scenario e scegliere quello più adeguato e
sostenibile affiancando a detto processo una Inchiesta
Pubblica gestita da figura terza da individuare fin dalla approvazione del
Protocollo.
COME ATTUARE QUANTO SOPRA
Con
un Protocollo magari promosso dalla Regione insieme con i due Comuni
interessati (Spezia e Arcola) da sottoscrivere al più presto coinvolgendo tutti
i soggetti interessati (Ministeri Ambiente e Sviluppo Economico, Regione,
Provincia della Spezia, Comuni di Spezia e Arcola – Sindacati) presentato
discusso pubblicamente.
La
questione della centrale a gas proposta da Enel non è una questione solo
locale, affrontarla con la demagogia della classe politica locale non servirà a
nulla ci vuole una strategia nazionale e la vertenza contro il progetto di Enel
va inserita li e quello che ho espresso sopra è un modo per farlo, se qualcuno
ha altri modi lo dica ma finiamola con il battutismo da bar!
Nessun commento:
Posta un commento