mercoledì 30 agosto 2023

Rapporto sul Biometano da rifiuti organici: solo con incentivi pubblici e semplificazioni è conveniente!

Rapporto (QUI) del Gestore dei Mercati Energetici (GME) nella sua newsletter n° 173 dell’agosto 2023 che conferma come i biodigestori senza gli incentivi pubblici sul biometano non reggerebbero il confronto con il mercato come avevo già dimostrato partendo da un caso specifico, QUI.

Con questi incentivi a pioggia (come dimostra lo stesso Rapporto del GME) si dimentica quanto richiesto dalla Guida operativa per il rispetto del principio di non arrecare danno significativo all’ambiente (DNHS) recentemente aggiornata (QUI). La Guida, in relazione ai biodigestori afferma che nella realizzazione dei nuovi impianti sarà pertanto necessario realizzare una valutazione del rischio ambientale e climatico attuale e futuro in relazione ad alluvioni, nevicate, innalzamento dei livelli dei mari, piogge intense, ecc.  Ci si dimentica, come peraltro sta avvenendo per il GNL, che stiamo parlando comunque di fonti che favoriscono le emissioni di gas serra con buona pace degli obiettivi di neutralità climatica strombazzati da UE e dai nostri Governi “dè destra e dè sinistra”!

Di seguito una sintesi dei dati principali del Rapporto del GME per poi nella seconda parte riportare una ricostruzione più ampia del Rapporto.

 

ALCUNI DATI DI SINTESI DAL RAPPORTO CHE VERRANNO SVILUPPATI NEL PROSEGUO DEL POST

1. A fine 2022 l’Italia ha prodoto 0,17 miliardi di mc di biometano (il 5% della produzione totale nella UE) ben lontana dalla Germania arrivata a 1,2 miliardi

2. Il 76,8% di biometano è prodotto dai rifiuti organici (dati 2021), percentuale sicuramente in aumento vista la entrata in funzione dei nuovi impianti nel 2022

3. Con il Piano RepowerEU (QUI) della Commissione pubblicato a maggio 2022 l’UE ha innalzato gli obiettivi relativi al biometano rispetto a quanto contenuto nel Pacchetto “FIT for 55”, portando da 18 a 35 mld mc l’asticella della produzione annua attesa per il 2030.

4. Da questi obiettivi nella UE nascerebbe, secondo il Rapporto, la necessità di ingenti incentivi per sviluppare la produzione di biometano: 18 miliardi di euro. Dei 18 miliardi di euro citati, 4,1 saranno investiti nei prossimi due anni, altri 12,4 entro il 2030; oltre 1 miliardo è stato stanziato senza una tempistica specifica.

5. Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) riferisce che al 31 dicembre 2022 risultavano attivi 45 impianti di biometano, dei quali 13 entrati nel corso dell’anno

6. Diversa la situazione del biogas: L’Italia oggi può contare anche su circa 2.260 impianti di produzione di biogas per una potenza installata di 1.455 MW e una produzione sui 2,5 mld mc, che rende il nostro paese secondo produttore di biogas in Europa e quarto al mondo

7. Con un recentissimo Decreto-legge è stata introdotta una procedura abilitativa semplificata per la riconversione a biometano degli impianti a biogas e per la modifica degli impianti a biometano esistenti

8. Il nuovo PNIEC italiano 2023, in linea con il RepoweEU, fissa al 2030 un ambizioso obiettivo di produzione di 5 Mtep di biogas e biometano, pari a circa 6 mld di mc, suddivisi tra termico (3,7 Mtep o 4,5 mld mc) e trasporti (1,2 Mtep o 1,5 mld mc).

9. L’attuale trend di produzione di biometano, in Italia, ottenuta dagli impianti in esercizio (DM 2 marzo 2018), appare finora inferiore a uno scenario evolutivo di graduale avvicinamento agli obiettivi delineati sia a livello UE che nazionali. La produzione 2022 è stata di poco superiore ai 200 mil mc, da qui l’attivazione di nuovi strumenti di sostegno e di nuove semplificazioni su cui sta lavorando il Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica.

 

 

LA SITUAZIONE IN EUROPA GLI INDIRIZZI DEL REPOWEREU

A fine 2022, l'Europa contava in totale 1.222 impianti di produzione di biometano, in deciso aumento negli ultimi anni, essendo quasi raddoppiati rispetto al 2017 (627).

Il 58% degli impianti attivi è allacciato alla rete di distribuzione gas, il 19% è connesso alla rete di trasporto, il 9% non è allacciato alla rete gas e per il restante 14% non sono disponibili informazioni.

I maggiori produttori di biometano nel 2021 sono stati Germania (1,2 mld mc), Regno Unito (0,6 mld mc), Danimarca (0,5 mld mc), Francia (0,4 mld mc), Paesi Bassi (0,22 mld mc) e Italia (0,17 mld mc).

Mediamente il 10%-15% di biogas prodotto in Europa viene convertito in biometano e immesso in rete.

In totale, dunque, la produzione di biogas e biometano nel 2021 è stata di 18,4 mld mc, un volume pari al consumo di gas naturale del Belgio e al 4,5% del consumo di gas dell'Unione Europea nel 2021.

 

 

GLI INDIRIZZI DEL REPOWEREU

Con il Piano RepowerEU della Commissione pubblicato a maggio 2022, nel quadro delle misure per raggiungere l’indipendenza dal gas russo e contemporaneamente spingere sull’acceleratore della transizione, l’UE ha innalzato gli obiettivi relativi al biometano rispetto a quanto contenuto nel Pacchetto “FIT for 55”, portando da 18 a 35 mld mc l’asticella della produzione annua attesa per il 2030.

Viene stimato che per decuplicare l’attuale produzione occorrerà l’upgrading in biometano di buona parte degli impianti di biogas esistenti e realizzare nuova capacità produttiva direttamente a biometano. In particolare, saranno necessari investimenti in nuova capacità per circa 5.000 unità di biometano, di cui 4.000 unità più piccole e 1.000 su larga scala.

 

 

INCENTIVI PER IL BIOMETANO

Il Rapporto del GME conferma la necessità di ingenti incentivi per sviluppare la produzione di biometano: 18 miliardi di euro. Dei 18 miliardi di euro citati, 4,1 saranno investiti nei prossimi due anni, altri 12,4 entro il 2030; oltre 1 miliardo è stato stanziato senza una tempistica specifica. Gli interventi saranno per lo più localizzati in Francia (1,4 miliardi di euro) e in Italia (1,1 miliardi di euro).

 

 

IMPIANTI E PRODUZIONE IN ITALIA

Il biometano immesso in consumo nel 2022 è stato di 210 mil mc, pari al 5% circa della produzione totale UE di biometano e allo 0,3% dei consumi nazionali di gas naturale. Il biometano è impiegato nel settore trasporti.

Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) riferisce che al 31 dicembre 2022 risultavano attivi 45 impianti di biometano, dei quali 13 entrati nel corso dell’anno, per una capacità produttiva di 41.374 Smc/ora, circa 330 mil mc/anno.

L’Italia oggi può contare anche su circa 2.260 impianti di produzione di biogas per una potenza installata di 1.455 MW e una produzione sui 2,5 mld mc, che rende il nostro paese secondo produttore di biogas in Europa e quarto al mondo (dopo Germania, Cina e Stati Uniti). Di questi impianti circa 1.800 (79%) sono agricoli per una potenza installata di 1.000 MW, i restanti sono legati al settore rifiuti (17%) e all’impiego di fanghi di depurazione come feedstock (4%).

 

 

LE PRIME MISURE DI INCENTIVAZIONE: IL DM 2 MARZO 2018

Il meccanismo di incentivazione si basa sui c.d. Certificati di Immissione in Consumo (CIC)13 e sulla possibilità di loro ritiro dedicato da parte del GSE a un prezzo predeterminato. Il valore dei CIC a cui hanno diritto i produttori di biometano dipende dalla tipologia di biomassa che viene utilizzata: ai fini dell’incentivazione, viene effettuata la distinzione tra biometano e biometano avanzato, ossia prodotto da rifiuti organici, scarti agroalimentari, materie lignocellulosiche e altre materie prime che non sono in competizione con le colture alimentari e contribuiscono all’economia circolare14. Per il biometano avanzato il valore dei CIC in energia ai fini degli obblighi di immissione raddoppia secondo un meccanismo denominato double counting15 ed è prevista un’incentivazione particolarmente favorevole, consistente nel ritiro dedicato garantito dei CIC da parte del GSE al prezzo fisso di 375 euro.

Il Decreto del 2 marzo 2018 è stato prorogato con il Decreto 5 agosto 2022 (QUI).

 

 

IL BIOMETANO NEL PNRR E IL DM N. 340/2022

La misura “Sviluppo del biometano, secondo criteri per la promozione dell'economia circolare" del PNRR (Missione 2, Componente 2, Investimento 1.4) ha messo a disposizione per nuovi impianti di biometano o riconversione impianti biogas esistenti di 1,9 miliardi di euro.

In attuazione a quanto previsto nel PNRR, Il Decreto Ministeriale n. 340 del 15 settembre 2022 (QUI) ha introdotto una revisione dei meccanismi incentivanti applicabile alle seguenti due categorie di impianti:

(i) quelli di nuova realizzazione alimentati da matrici agricole o da rifiuti organici;

(ii) quelli per la produzione di elettricità da biogas agricolo oggetto di riconversione.

In particolare, il nuovo meccanismo prevede l’incentivazione del biometano immesso nella rete del gas naturale e destinato al settore dei trasporti o ad altri usi attraverso un sostegno in conto capitale (pari al massimo al 40% delle spese sostenute) e un incentivo in Conto Energia per 15 anni (tariffa incentivante applicata alla produzione netta di biometano). Quest’ultimo incentivo si sostanzia in una Tariffa Onnicomprensiva, per gli impianti con capacità produttiva non superiore a 250 Smc/h e in una tariffa premio per gli altri impianti. Possono beneficiare degli incentivi gli impianti di produzione di biometano di nuova realizzazione e gli interventi di riconversione a biometano (totale o parziale) di impianti agricoli esistenti di produzione di elettricità alimentati da biogas, la cui realizzazione ha inizio in data successiva al decreto medesimo e termine entro il 30 giugno 2026.

 

 

ULTERIORI SEMPLIFICAZIONI PER REALIZZARE IMPIANTI DI PRODUZIONE DI BIOMETANO

Con la recente approvazione del Decreto Legge 57/2023 (“decreto rigassificatori”) al comma 1 dell'articolo 3 quinquies (QUI) è stata introdotta una procedura abilitativa semplificata per la riconversione a biometano degli impianti a biogas e per la modifica degli impianti a biometano esistenti, a condizione che la modifica non comporti un ampliamento delle aree occupate.

 

 

OBIETTIVI DEL NUOVO PNIEC

Il nuovo PNIEC 2023, in linea con il RepoweEU, fissa al 2030 un ambizioso obiettivo di produzione di 5 Mtep di biogas e biometano, pari a circa 6 mld di mc, suddivisi tra termico (3,7 Mtep o 4,5 mld mc) e trasporti (1,2 Mtep o 1,5 mld mc). Ciò corrisponderebbe a ben il 9% degli attuali consumi di gas naturale e a quasi al doppio della produzione nazionale da fonte fossile del 2022 (3,3 mld mc). L’attuale trend di produzione di biometano ottenuta dagli impianti in esercizio (DM 2 marzo 2018), appare finora inferiore a uno scenario evolutivo di graduale avvicinamento agli obiettivi recentemente delineati. Come visto, la produzione 2022 è stata di poco superiore ai 200 mil mc, da qui l’attivazione di nuovi strumenti di sostegno.

 

 

NUOVI AGGIORNAMENTI IN SEMPLIFICAZIONI E INCENTIVI?

Il Ministero Ambiente e della Sicurezza Energetica ha comunicato che sono in corso verifiche con il GSE per possibili aggiustamenti e semplificazioni procedurali per consentire “una più agevole fruizione delle risorse a disposizione”.

Integrare il biometano nella rete gas esistente richiede anche un’attenta pianificazione di progetti e infrastrutture, tenendo conto che la presenza di molti impianti diffusi sul territorio implica importanti investimenti per realizzare nuovi punti di immissione del biometano e relative reti di trasporto/ distribuzione. La produzione di biogas è molto distribuita e con dimensione degli impianti piuttosto modeste. Oltre a ciò, occorrerà un accurato monitoraggio dell’andamento dei costi di produzione e della remunerabilità degli investimenti per trovare un congruo equilibrio tra livelli di incentivazione e sostenibilità economica dell’intero sistema di supporto.

 


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