lunedì 31 ottobre 2022

Piano nazionale riduzione consumi del gas: più gas non russo e la transizione ecologica può attendere

Il Piano (QUI) parte da una disamina dei provvedimenti di emergenze per favorire l’afflusso del GNL di cui ho trattato in questo blog (QUI).

Il Piano tiene conto anche del Regolamento UE sulla riduzione del consumo di gas per gli Stati membri con le possibili deroghe per l’Italia.

Si promuove anche la massimizzazione della produzione di energia elettrica da impianti che usano combustibili diversi dal gas quali: carbone, olio combustibile e bioliquidi.

Si fanno poi una serie di possibili misure di contenimento dei consumi di gas ed energetici in generale.

Resta comunque la tendenza di fondo a continuare a promuovere la sostituzione del gas russo con quello da altri produttori: su 30 miliardi di Smc di gas russo da sostituire ben 25 sostituiti con altro gas e solo il resto con riduzione di consumi e fonti rinnovabili.

Ma vediamo nel merito una descrizione sintetica di questo Piano... 

 

 

GNL

In Premessa il Piano ricorda i provvedimenti di emergenza attuati in materia di stoccaggi, di diversificazione delle fonti di approvvigionamento (vedi contratto con Algeria) e di import di GNL, in particolare su questo ultimo il Governo, in coordinamento con ENI e con SNAM, si è attivato per garantire approvvigionamenti di GNL da nuove rotte, in particolare: sino a 3,5 miliardi di Smc dall’Egitto, sino a 1,4 miliardi di Smc dal Qatar, sino a 4,6 miliardi di Smc progressivamente dal Congo, e circa 3,0-3,5 miliardi di Smc da forniture in fase di negoziazione da atri Paesi quali Angola, Nigeria, Mozambico, Indonesia e Libia. In questo senso è stato adottato dal MiTE un atto di indirizzo (22 marzo 2022) chiedendo a SNAM di procedere all’acquisizione di due FSRU (Floating Storage and Regasification Unit) di capacità di circa 5 miliardi di Smc ciascuna, segnalando al contempo ad ARERA la necessità di definire il quadro regolatorio di tali infrastrutture, fermo restando il possibile impiego di altri canali di finanziamento e fondi europei. Sono state introdotte procedure di autorizzazione accelerate e semplificate, mediante la nomina di Commissari straordinari coincidenti con i Presidenti delle due Regioni interessate, la Toscana e l’Emilia-Romagna, finalizzate a installare le nuove unità di rigassificazione e stoccaggio galleggianti. L’obiettivo del Governo è quello di arrivare ad avere in esercizio al più presto, entro i primi mesi del 2023, il primo rigassificatore galleggiante e, successivamente e comunque entro il 2024, anche il secondo impianto. Ciò, si sottolinea, è fondamentale soprattutto per poter affrontare l’inverno 2023 – 2024, considerato che con molta probabilità gli stoccaggi saranno pienamente utilizzati nella stagione invernale 2022-2023 e dunque occorrerà ricostituire adeguatamente le riserve. L’insieme delle iniziative messe in campo consente di sostituire entro il 2025 circa 30 miliardi di Smc di gas russo con circa 25 miliardi di Smc di gas di diversa provenienza, colmando la differenza con fonti rinnovabili e con politiche di efficienza energetica

 


BIOMETANO

Nel settore dei gas rinnovabili, si è dato grande impulso allo sviluppo del biometano, che presenta un potenziale di circa 2,5 miliardi di Smc al 2026 ma in progressivo aumento già dal 2022, nonché agli investimenti a favore della produzione e dell’impiego di idrogeno. Biometano che sta in piedi prevalentemente con gli incentivi pubblici (QUI). 

 


REGOLAMENTO UE RIDUZIONE CONSUMI GAS

Il Consiglio Ministri UE per l’Energia del 26 luglio 2022 ha approvato la proposta di Regolamento presentata dalla Commissione europea al fine di aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento energetico dell’UE attraverso la riduzione dei consumi di gas naturale nel periodo 1° agosto 2022 – 31 marzo 2023. Il Regolamento (UE) 2022/1369 del 5 agosto 2022 è stato pubblicato nella GUUE in data 8 agosto 2022. 

Il Regolamento UE prevede misure sia volontarie che obbligatorie:

Le misure volontarie di riduzione della domanda che gli Stati membri sono chiamati ad adottare fra il 1° agosto 2022 e il 31 marzo 2023, devono tendere a ridurre i consumi nazionali di gas di almeno il 15% rispetto alla media dello stesso periodo di 8 mesi nei cinque anni precedenti.

Le misure obbligatorie di riduzione della domanda, da preparare in anticipo e da mettere in funzione all’attivazione dello stato di ‘Allerta UE’, dovranno invece mantenere un tetto ai consumi di ciascuno Stato membro, dal momento in cui viene dichiarato e per tutto il periodo in cui dura lo stato di “Allerta UE”, inferiore del 15% rispetto all'ammontare dei consumi nazionali di gas nel corrispondente periodo all’interno della finestra temporale 1° agosto 2022 - 31 marzo 2023, calcolato con riferimento alla media nei cinque anni precedenti.

 

Il Regolamento prevede, al tempo stesso, alcune esenzioni e la possibilità di chiedere una deroga all'obiettivo di riduzione obbligatoria, al fine di tenere conto di situazioni particolari degli Stati membri e garantire che le riduzioni di gas siano efficaci per aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento nell'UE. Nel caso dell’Italia, in base ai criteri del Regolamento, considerando i consumi di gas nel periodo 1° agosto - 31 marzo dei 5 anni antecedenti al 2022, sulla base dei dati forniti da SNAM, il volume medio complessivo da considerare come riferimento iniziale su cui parametrare le misure è pari a 55,1 miliardi di Smc. I consumi previsti nel periodo considerato sono di 54,8 miliardi di Smc, lievemente inferiore alla media degli ultimi 5 anni.

Ciò implica che le misure volontarie di riduzione della domanda ammontano a 8,2 miliardi di Smc di gas naturale

 

Deroghe agli obblighi del regolamento UE applicabili all’Italia

Dal momento che entrambi i valori (volumi di gas derivanti dal superamento del target di riempimento degli stoccaggi al 1° agosto 2022 e volumi di gas consumati come materia prima) vanno sottratti al volume complessivo di gas del periodo di riferimento, dal valore di consumo di riferimento iniziale di 55,1 miliardi di Smc di gas si passa a quello di 51,6 miliardi di Smc. Nel caso di “Allerta UE”, l’Italia ritiene di avere diritto a usufruire della deroga prevista dall’articolo 5, comma 7, del Regolamento, data la situazione delle sue capacità di trasporto ai punti di interconnessione.

In particolare, l’Italia rientra pienamente nella possibilità di limitare la riduzione obbligatoria della domanda dell’8% rispetto al 15% previsto dall’art. 5.7 del Regolamento. Pertanto, in caso di “Allerta UE”, il sistema italiano del gas ha i requisiti previsti per ottenere una riduzione al 7% del tetto ai consumi storici. Pertanto, l’obiettivo di riduzione del 7%, in caso di “Allerta UE”, comporta che l’Italia sarebbe chiamata a effettuare una riduzione dei propri consumi di 3,6 miliardi di Smc di gas naturale.

 

 

PIANO NAZIONALE DI CONTENIMENTO DEI CONSUMI DI GAS

 

Massimizzazione della produzione di energia elettrica con combustibili diversi dal gas

Per ridurre il consumo di gas rispetto al tendenziale, un contributo di diversificazione ulteriore rispetto all’apporto delle rinnovabili può essere ottenuto dalla massimizzazione della produzione di energia elettrica da impianti che usano combustibili diversi dal gas (carbone, olio combustibile e bioliquidi), già oggi sostenuta dagli alti prezzi dell’energia elettrica sul mercato. In particolare, è stato stimato che la massimizzazione della produzione a carbone e olio delle centrali esistenti regolarmente in servizio contribuirebbe per il periodo 1° agosto 2022 - 31 marzo 2023 a una riduzione di circa 1,8 miliardi di Smc.

Sotto l’ipotesi di massimizzazione del potenziale a partire dal mese di ottobre 2022, si eviterebbe il ricorso al consumo di gas per circa 290 milioni m3 di gas, mentre, iniziando dal mese di novembre 2022, sarebbe di poco superiore a 200 milioni m3 di gas (assumendo un rendimento di produzione termoelettrica del 56.4%, come nella analisi ENEA sui potenziali risparmi nel settore residenziale). Pertanto, da tale misura è stimato un contributo complessivo di risparmio di gas, nel periodo di riferimento, di 2,1 miliardi di m3 di gas naturale.

Con atto di indirizzo del MiTE del 1° settembre 2022 è stato chiesto a Terna di dare avvio al Piano di massimizzazione della produzione di energia elettrica da combustibili diversi dal gas naturale in attuazione dell’articolo 5-bis del decretolegge 25 febbraio 2022, n. 14, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 aprile 2022, n. 28, oggetto poi di modifiche tramite l’articolo 12 del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50 (QUI).



Misura amministrativa di contenimento del riscaldamento

Questa misura prevede azioni amministrative che riducano il consumo di gas per il riscaldamento mediante l’introduzione di limiti di temperatura negli ambienti, di ore giornaliere di accensione e di durata del periodo di riscaldamento, in funzione delle fasce climatiche in cui è suddiviso il territorio italiano.

In particolare:

1. Articolo 19-quater del decreto legge n. 17 del 1° marzo 2022 che è intervenuto sul riscaldamento degli edifici pubblici

2. Decreto MiTE del 6 ottobre 2022 ha le speciali modalità di funzionamento degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale nella stagione invernale 2022-2023.

Controlli assegnati alle autorità competenti designate dalle Regioni.

 

 

Misure comportamentali (a costo zero)

Le misure comportamentali a costo zero sono implementabili attraverso una campagna di sensibilizzazione, con il supporto della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di ENEA (QUI), al fine di suggerire una serie di comportamenti virtuosi che potranno contribuire, anch’essi, a limitare il consumo di energia con riduzione dei costi di bolletta degli utenti e impatti positivi anche sull’ambiente.

 

 

Misure comportamentali (con investimento iniziale)

Ulteriori risparmi possono conseguirsi con misure comportamentali che richiedono investimenti anche piccoli da parte degli utenti, ad esempio con investimenti per la sostituzione di elettrodomestici a più elevato consumo con quelli più efficienti, sostituzione di climatizzatori con quelli più efficienti, installazione di nuove pompe di calore elettriche in sostituzione delle vecchie caldaie a gas, installazione di pannelli solari termici per produrre acqua calda, sostituzione lampadine tradizionali con quelle a led. Enea ha calcolato un risparmio di circa 1 miliardo di Smc. Tali misure ricadono già in buona parte in regime assistito (detrazioni fiscali, conto termico…), ma richiedono un certo periodo di tempo per la determinazione degli effetti ai fini della riduzione della domanda. Si assume cautelativamente un impatto sul risparmio nel periodo considerato di 200 milioni di Smc, a fronte di un potenziale superiore a 1 miliardo di Smc

 

 

 



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