Voglio rispettosamente ricordare alla Autorità di Sistema Portuale che controllare i fumi delle navi
con i droni serve a una beata minchia se continui a far arrivare le navi nel
porto ogni giorno senza risolvere l'inquinamento alla radice. Anche perché come
giustamente ricorda La Nazione Spezia di oggi (vedi titolo all’inizio di questo
post) non esistono leggi che limitino le emissioni degli inquinanti delle navi
al camino.
Che poi non è che l’Autorità di Sistema Portuale ha scoperto un nuovo sistema solare visto che il sistema dei droni annusatori è vecchio di anni (vedi QUI) vedi foto a fianco drone elicotterino per il porto di Rotterdam foto del 2016.
La domanda è intanto perché solo ora tirate fuori sta roba, non era meglio utilizzarla
prima di far arrivare centinaia di navi ogni anno per capire preventivamente la
sostenibilità di questa scelta?
Volete fare qualcosa di
serio per tutelare la salute pubblica in attesa di soluzioni definitive che
comunque non arriveranno, forse, prima del 2025 (parola del Presidente della
Autorità di Sistema Portuale La Spezia Carrara QUI, ma anche del Rapporto della
Corte dei Conti sullo stato delle elettrificazioni delle banchine QUI)?
Le cose da fare sono 4 nell'immediato:
1. aumentare
i controlli sui combustibili usati dalle navi ponendo fine alla logica dei
controlli a campione che peraltro non rispetta neppure la convenzione
internazionale di Marpol per la prevenzione dell'inquinamento causato da navi;
2. stabilire
un protocollo tra tutti gli enti competenti che limiti il numero di navi che
accedono al porto fondandolo sui continui superamenti dei limiti di emissioni
del biossido di azoto nella zona di stazionamento delle navi (centro città);
3. avviare immediatamente uno studio per valutare
l'impatto sanitario delle emissioni delle navi nel porto di Spezia, in termini
non solo e non tanto di mortalità (strada difficile e lunga da percorrere) ma
soprattutto di morbilità ambiente correlata come ad esempio la metodologia del
monitoraggio ambientale su indicatori di interesse sanitario che è la metodologia
usata per bloccare la centrale di Vado;
4. sottoporre
ad una vera valutazione ambientale strategica su scenari alternativi la nuova
stazione crocieristica per capire se e quanto sia compatibile con un golfo e un
porto così vicini ad un centro urbano con decine di migliaia di residenti.
TUTTO IL RESTO PER ORA E’
FUFFA MAGARI PER CERCARE DI AGGIRARE EVENTUALI INCHIESTE DELLA MAGISTRATURA SU
UNA SITUAZIONE CHE ALMENO FISICAMENTE AD OGGI E’ DIVENTATA INTOLLERABILE!
Nessun commento:
Posta un commento