Le domande si fondano su leggi vigenti e atti amministrativi approvati
da dette Autorità negli anni passati. Se inevase queste domande a mio avviso
possono configurare un comportamento omissivo la cui rilevanza penale non
spetta a me giudicare ma alle autorità giudiziarie competenti. Certo se le
Autorità interrogate rispondessero nel merito e non con i soliti discorsi “interverremo
con le elettrificazioni delle banchine o le cappe aspiranti…”, dimostrerebbero
di avere a cuore anche la tutela della salute pubblica delle migliaia di spezzini
che risiedono nei quartieri limitrofi al porto.
Vediamo le domande…
AL SINDACO E ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA
Premessa: i dati sui superamenti dei limiti di legge degli inquinanti
Secondo la nota Arpal del 20 ottobre 2020: “La presenza delle
navi da crociera al molo Garibaldi nel 2017 e nel 2018 ha contribuito al supero
del valore medio annuo di 40 mg/m3 previsto dalla vigente normativa per il
Biossido di Azoto (NO2) presso la postazione sopracitata; nel corso del 2019 si
è assistito, probabilmente grazie alle condizioni meteorologiche meno
favorevoli all’accumulo degli inquinanti, ad una riduzione generalizzata dei
valori di questo parametro che con 39,7 mg/m3 è rimasto, seppur di poco,
al di sotto del valore limite.”
Domanda: Il Sindaco è la massima autorità sanitaria presente sul territorio comunale e sua è prima di tutto la competenza a tutelare la salute pubblica regolamentando le attività insalubri e le emissioni anomale anche attraverso appositi atti amministrativi comprese le ordinanze le quali, se sussistono ovviamente le motivazioni, possono bypassare le competenza anche della Autorità di Sistema Portuale e della Capitaneria nel momento in cui le emissioni ricadono fuori della fascia di demanio portuale come è il caso di quelle dalle navi da crociera.
Perché il Sindaco negli anni del dichiarato superamento dei limiti
di legge come sopra riportato non ha preso alcun provvedimento?
ALLA REGIONE LIGURIA
Premessa: la norma violata
1.Per i dati del 2021 la
valutazione della qualità dell’aria non è ancora stata pubblicata (QUI)
e quindi siamo praticamente fuori legge
in quanto l’articolo 19 del DLgs 155/2010 (QUI)
prevede che i dati dei superamenti di soglie degli inquinanti contenuti nelle
valutazioni della qualità dell’aria devono essere comunicati al Ministero della
Transizione Ecologica entro i primi 6 mesi dell’anno successivo.
Domanda n° 1: perché la Regione ha permesso ai suoi uffici un così grave ritardo nel fornire dati obbligatori per legge?
Premessa: la mozione del Consiglio Regionale del 2017
2. Il Consiglio Regionale ha
approvato alla unanimità (siamo nell’agosto 2017) una mozione che impegnava la
Giunta: “ Ad aggiornare il piano regionale della qualità dell’aria
introducendo precise e puntuali azioni in materia di riduzione delle emissioni
dalle attività portuali, anche in attuazione del Regolamento (UE) 2015/757 sulle
emissioni di CO2 dalle navi che partono dai porti degli stati membri.”
Domanda n° 2: perché ad oggi la Giunta Regionale non ha attuato quanto approvato dal Consiglio Regionale
Premessa: il Piano Regionale sulla qualità dell’aria
3. Il
Consiglio regionale, con la delibera n.4 del 21 febbraio 2006, ha
approvato il Piano regionale di risanamento e tutela della qualità dell'aria e
per la riduzione dei gas serra. Al Capitolo 6 (punto 6.2.1 Misure
riguardanti i trasporti) il Piano afferma a pagina 138 la necessità di: “MT31.
Introduzione vincoli nell’utilizzo dei combustibili nei porti da parte delle
navi Diminuzione impatto emissioni dei porti Genova, Savona, La Spezia”
Domanda n° 3: perché ad oggi la Giunta non ha mai introdotti questi vincoli?
Premessa: la delibera sulle riduzioni delle emissioni
4. La
Giunta della Regione con DGR N° 941 del 16-11-2018 ha previsto Misure urgenti
per la riduzione della concentrazione degli inquinanti nell’aria ambiente in
Regione Liguria: “Attraverso il tavolo istituzionale, la Regione Liguria
attiva… la realizzazione di specifici monitoraggi della qualità dell’aria per
valutare le ricadute delle emissioni navali sulla città. “
Domanda n° 4: perché la Giunta Regionale non ha mai prodotto detti monitoraggi?
ALLA AUTORITÀ DI SISTEMA PORTUALE
Premessa: le mancate valutazioni sul progetto di stazione
crocieristica previste dal Decreto del Ministero dell’Ambiente
1. Il
Decreto Ministero dell’Ambiente (per il testo completo vedi QUI)
relativamente all’ambito 5 del Piano regolatore del porto “Marina della Spezia”
dove sono previsti l’ampliamento del Molo Italia nonché del nuovo Molo Crociere
a servizio della Stazione Marittima, rinvia ad ulteriori e indispensabili
valutazioni di impatto ambientale: “Si ritiene opportuna una ulteriore
veridica di compatibilità ambientale per l’ambito n. 5, prima dell’inizio
dei relativi lavori, in ragione del fatto che il progetto non prevede
specifiche mitigazioni per tale ambito puntando sulla completa elettrificazione
delle banchine e il conseguente annullamento delle emissioni atmosferiche e di
rumore provocate dallo stazionamento delle navi crociera; non sono
tuttavia prodotti accordi con le compagnie crocieristiche che possano
garantire l’attuazione di tale progetto che se resta solo sulla carta
metterebbe in crisi una parte importante del porto prossimo al centro storico e
ad elementi di pregio del paesaggio urbano. Inoltre, la morfologia del Molo
Italia e del Nuovo Molo Crociere risulta diversa da quella prevista nel PRP,
mentre i modelli matematici illustrati mostrano una
modifica dell’idrodinamismo costiero per l’ambito n. 5, anche se non
significativo, tuttavia su questi progetti non si è ancora espresso il
Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici; si ritengono pertanto opportuni
approfondimenti ambientali con riferimento all’ambito omogeneo n. 5 a seguito
del parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici”.
Domanda n° 1: perché non sono stati attivate ad oggi dette valutazioni preventive ed invece siamo ai bandi per realizzare il progetto di stazione crocieristica magari con semplice adeguamento tecnico funzionale impedendo così la applicazione della Valutazione Ambientale Strategica unico strumento per verificare la sostenibilità di una stazione così vicino al centro urbano?
Premessa: il regolamento del Tavolo di controllo sul PRP del 2006
2. l'articolo
3 del Regolamento del Tavolo di confronto sulla attuazione del PRP istituito
con un odg del Consiglio Regionale del 2006 prevedeva che l'Assemblea dei
partecipanti: "..... dovrà predisporre, sulla base del lavoro
istruttorio della Commissione tecnica, documenti di indirizzo e di
verifica/controllo in relazione:
·
alle modalità di attuazione e allo
stato di rispetto delle prescrizioni previste dal giudizio di VIA
·
alla valutazione degli ambiti o
dello stato di attuazione del PRP
·
verificare la tipologia e le
modalità di approvazione/attuazione della fascia di rispetto porto città anche
alla luce dei primi due punti
·
alla costruzione del percorso di
implementazione di un Sistema di Gestione Ambientale per l'area portuale".
Domanda n° 2: perché quanto previsto dal regolamento suddetto non è mai stato attuato e il Tavolo stesso non è più stato convocato da anni?
ALLA CAPITANERIA DI PORTO
Premessa la normativa sui controlli della qualità dei combustibili
delle navi
La norma internazionale che disciplina le modalità di controllo
sulla qualità dei combustibili delle navi (convenzione Marpol) all’allegato
VI relativo alle emissioni inquinanti delle navi e relative ispezioni, non fa
riferimento esplicitamente ai controlli
a campione ma a controlli periodici (regole 5, 10, 11). Non solo ma secondo la
vigente normativa i campionamenti svolti nel porto di Spezia per quanto
comunicato dalla autorità competente non raggiungono neppure le percentuali
minime previste dalla normativa citata (Decisione UE 2015/253 e Decreto
22/3/2017).
Domanda: perché la Capitaneria non applica la normativa sopra citata e continua a parlare di controlli solo a campione peraltro al di sotto dei limiti di legge?
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