Secondo l’assessore alla
Difesa del Suolo della Regione Liguria, le richieste di chiarimenti sugli indirizzi
operativi in materia di difesa idraulica e idrogeologica richiesti dal gruppo
consiliare 5stelle, dimostrerebbero che
questi ultimi continuerebbero: "a
vivere nel paese delle meraviglie".
Dobbiamo dire che cambiano i suonatori ma l'arroganza maleducata
da vertigine del potere resta? Sembrerebbe di si a leggere le suddette dichiarazioni dell'Assessore.
Chiedere al Presidente e
alla Giunta Regionale:
1. a
che punto siamo con la attuazione delle mappe di rischio che sono altra cosa da
quelle di pericolosità
2.
una verifica di come la giunta regionale ha attuato la direttiva alluvioni
valutando eventuali buchi operativi
3.
verificare ed eventualmente intervenire con i propri poteri in relazione alla
predisposizione di misure di tutela: “nel caso di aree a pericolosità
idrogeologica non oggetto di adeguata copertura normativa nell’ambito degli
strumenti di pianificazione vigenti” (ex articolo 33 della legge regionale 41/2014);
4.
a che punto è il Piano gestione rischio alluvioni che doveva essere approvato
nel giugno 2015;
5.
di rivedere l'eccessiva discrezionalità, delegata ai Comuni, per le verifiche
per gli interventi assentibili anche in aree collocate nelle mappe di
pericolosità, così come attualmente previsto dall’articolo 4 allegato I alla DGR
59/2015
Ebbene chiedere queste cose è ben altro che chiedere l'elenco degli interventi di emergenza snocciolati dall’Assessore in un comunicato ai mass media.
Sarà un caso o risponde ad
una logica strategica ben concreta se la Direttiva alluvioni (vedi QUI) nelle sue premesse
affermi al punto 3: “Ridurre i rischi di conseguenze negative
derivanti dalle alluvioni soprattutto per la vita e la salute umana,
l’ambiente, il patrimonio culturale, l’attività economica e le infrastrutture,
connesse con le alluvioni, è possibile e auspicabile ma, per essere efficaci,
le misure per ridurre tali rischi dovrebbero, per quanto possibile, essere
coordinate a livello di bacino idrografico.”
Sarà un caso se sempre nella detta Direttiva nelle sue premesse (punti n. 8 e n.9) si distinguono
specificamente gli interventi di emergenza dalla valutazione delle politiche preventive
relative agli usi idrici e territoriali?
Sarà un caso se la Direttiva
prevede (punto 14 delle premesse) che: “i
piani di gestione del rischio di alluvioni dovrebbero essere incentrati sulla
prevenzione, sulla protezione e sulla preparazione”?
Sarà un caso se,
al punto 18 delle premesse, la direttiva affermi che: “Gli Stati membri dovrebbero basare le loro valutazioni, le loro mappe e
i loro piani sulle «migliori pratiche» e sulle «migliori tecnologie
disponibili» appropriate, che non comportino costi eccessivi, nel campo della
gestione dei rischi di alluvioni.”?
Ed infine sarà un caso se nel comma 6 articolo 7 del Decreto Legislativo che ha attuato la Direttiva alluvioni, si preveda che gli enti territorialmente interessati ( quindi in primo luogo comuni e province) si conformino alle disposizioni dei piani di gestione rispettandone le prescrizioni nel settore urbanistico?
Ed infine sarà un caso se nel comma 6 articolo 7 del Decreto Legislativo che ha attuato la Direttiva alluvioni, si preveda che gli enti territorialmente interessati ( quindi in primo luogo comuni e province) si conformino alle disposizioni dei piani di gestione rispettandone le prescrizioni nel settore urbanistico?
CONCLUSIONI
Quindi l’Assessore prima
di deridere le richieste di altri consiglieri dovrebbe rispondere alle suddette
domande.
Qualsiasi cittadino ligure
è perfettamente consapevole che la nuova Giunta Regionale si è insediata da
pochi mesi e quindi quasi tutti i buchi sopra menzionati sono responsabilità della Giunta precedente.
Ma ogni cittadino ligure
ha diritto di capire dove la nuova Giunta vuole indirizzare le politiche in
difesa del suolo, come e con quali tempi rispetterà le scadenze delle nuova
normativa sul rischio alluvioni.
È un percorso non semplice
ma dovrà essere affrontato per evitare che tra qualche anno , o forse ancora
prima, si continui a parlare solo di provvedimenti di emergenza, utili per la propaganda ma non per mettere in sicurezza il territorio e i cittadini che lo abitano.
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