L’Assessore
alla Protezione civile della Regione Liguria: Raffaella Paita, relativamente alle responsabilità per l’evento
alluvionale genovese dei giorni scorsi, rispondendo alla domanda di un
giornalista di Primo Canale TV sul fatto se lei si sente responsabile vista la
carica che ricopre, così risponde: “io
sono responsabile della protezione civile non sono responsabile dell’Arpal”.
Traduco, per i non addetti ai lavori, la signora vuole dire che pur essendo lei assessore alla Protezione Civile la
responsabilità per il dramma dell’ultimo evento alluvionale è di chi non ha
saputo prevedere la cella temporalesca che si è abbattuta su Genova cioè dell'Arpal che gestisce, come vedremo tra poco, il centro preposto ai rilevamenti meteo.
Sarebbe
facile per me rispondere che anche senza l'errore previsionale l’alluvione ci sarebbe stata lo stesso, perché in questi anni nulla si è fatto per prevenire le piene del
Bisagno e dei diversi torrenti che piombano su Genova senza adeguate misure di
sicurezza. In realtà ho già risposto così, vedi QUI.
Ma, non voglio fornire alibi all'Assessore aprendo una discussione molto generale ed inoltre il non corretto funzionamento del sistema di allarme ha prodotto comunque danni molto maggiori di quelli potenziali e una tragedia (la morte di una persona) che molto probabilmente non ci sarebbero stati in queste dimensioni.......
Quindi resto alla domanda del giornalista e alla risposta dell’Assessore: è vero che l’Assessore Paita, considerata la carica istituzionale che ricopriva al momento dell'evento, e continua a ricoprire, non è “responsabile dell’Arpal”? Nel senso che non è responsabile del sistema di allerta propedeutico a prevenire il rischio di danni a cose e soprattutto persone nel caso di un evento alluvionale di notevoli dimensioni?
Quindi resto alla domanda del giornalista e alla risposta dell’Assessore: è vero che l’Assessore Paita, considerata la carica istituzionale che ricopriva al momento dell'evento, e continua a ricoprire, non è “responsabile dell’Arpal”? Nel senso che non è responsabile del sistema di allerta propedeutico a prevenire il rischio di danni a cose e soprattutto persone nel caso di un evento alluvionale di notevoli dimensioni?
Seguendo le stesse parole dell’Assessore, in questo post dimostrerò che la signora Paita è,
sotto il profilo politico istituzionale, “responsabile dell’Arpal”.
Vediamo
perché.
IL CENTRO
FUNZIONALE METEO IDROLOGICO DELLA PROTEZIONE CIVILE (CMFI-PC)
La
legge regionale sulla protezione civile, legge n. 9 del 2000, prevede tra le
competenze della Regione quella di realizzare sistemi per la previsione,
la rilevazione ed il monitoraggio di fenomeni naturali o derivanti da
attività antropiche e dei conseguenti sistemi di allertamento della
popolazione.
Come è stata attuata questa competenza? Attraverso la istituzione del Centro
Funzionale Meteo Idrologico della Protezione Civile (CFMI-PC).
Secondo la D.G.R. n. 746 del 9 luglio 2007 il
Centro è gestito da ARPAL, ai sensi della L.R. n. 20/2006 ed è dipendente
funzionalmente dalla struttura regionale
competente in materia di protezione civile secondo le modalità di cui alla D.G.R. n. 915/2007 (per il testo vedi
QUI).
IL CFMI-PC è SOTTO LA DIREZIONE OPERATIVA DELLA REGIONE LIGURIA
DIPARTIMENTO PROTEZIONE CIVILE
In particolare secondo la sopra citata Delibera di
Giunta Regionale 915 del 2007 il CFMI-PC, attraverso le
procedure operative stabilite d’intesa con il Dipartimento della Protezione
Civile nazionale, è inserito nella rete nazionale dei Centri Funzionali di
Protezione Civile ed è posto sotto la
direzione organizzativa e funzionale della Regione Liguria in quanto
struttura essenziale per le competenze di protezione civile negli ambiti della
previsione e gestione degli eventi meteoidrologici estremi e della gestione
della rete di monitoraggio meteoclimatico .
Questa delibera
è stata predisposta dall’assessore alla Protezione civile della Regione
Liguria al fine di definire i contenuti della
dipendenza del CFMI-PC dalla struttura regionale competente in materia di
Protezione civile, nei termini di cui all’allegato A formante parte integrante
e sostanziale della deliberazione.
Secondo
questo allegato A è il Dirigente della struttura di Protezione civile della Regione Liguria che ha la responsabilità
(civile e penale) della emissione delle allerta meteoidrologiche e della
gestione degli eventi, mentre quella operativa è del CFMI-PC (vedi Procedura di
allerta meteo ed idrologica su cui tornerò ).
E’ inoltre il Dipartimento Protezione civile della
Regione Liguria che copre le spese di e per lo svolgimento delle attività del Centro
Funzionale di Protezione Civile con la U.P.B. 8.102 “Attività di protezione
civile di previsione e prevenzione”.
Aggiunge
sempre questo allegato A::
1. Per quanto riferito alla
Responsabilità risulta evidente che essendo essa regionale non possa essere
altro che la Regione a decidere i termini di rapporto e organizzazione
funzionale con il CFMI-PC.
2. Per quanto riferito
alla Organizzazione risulta evidente che debba essere la stessa Regione a
definire la strutturazione interna, l’organigramma minimo, ed i requisiti
operativi necessari per gestire in modo idoneo le attività del CFMI-PC conseguenti
alle funzioni e responsabilità di Protezione Civile.
3. Per quanto riferito ai Rapporti Istituzionali, gli stessi non possono essere altro che di dipendenza diretta
funzionale, organizzativa ed operativa da parte del Centro Funzionale nei confronti
di Regione Liguria, mentre sono mantenute in ARPAL le funzioni previste dalla
L.R. 20 come di seguito specificate.
COME VENGONO GESTITI I RAPPORTI TRA TRA REGIONE E CFMI-PC
Attraverso un Comitato
misto Regione (Dipartimento
Protezione civile) e Arpal. È il
Comitato che approva la rendicontazione delle attività svolte e delle spese
sostenute dal CFMI-PC. Non solo ma il COMITATO valuterà, sentito il dirigente
responsabile, l’opportunità e la priorità di attuazione di eventuali attività straordinarie
o progettuali del CFMI-PC, compresa l’adeguatezza dei relativi finanziamenti.
Il
CFMI-PC agisce secondo procedure condivise dal Settore regionale di Protezione
Civile, in particolare:
1. è la Protezione Civile
della Regione che decide se individuare nuove figure
specialistiche all’interno del CFMI-PC
2. I dati informatici del CFMI-PC sono completamente integrati con quelli della
Regione al fine di rendere un uso più flessibile al fine di interventi
tempestivi
3. sono sotto la
responsabilità della Protezione civile le reti informatiche su cui risiedono i
sistemi di monitoraggio, l’elaborazione dei dati, dei modelli e tutti i sistemi
e gli apparati a supporto delle attività di protezione civile del CFMI-PC
È COERENTE CON LA NORMATIVA SU
PREVENZIONE ALLUVIONI E PROTEZIONE CIVILE CHE IL CFMI-PC SIA SOTTO LA DIREZIONE DELLA
REGIONE
Come
abbiamo visto nel post precedente (vedi QUI) il sistema delle allerta meteo climatiche deve
essere integrato/coordinato con la mappatura del rischio alluvioni, di
competenza sempre di Regione e Autorità di Bacino (in attesa di quelle di
distretto idrografico), come confermato dall'articolo 3 delle legge regionale 9/2000 sulla protezione civile, per il quale una delle competenze fondamentali della Regione consiste nella:
“… effettuazione delle attività
di censimento, di identificazione e di rilevazione dei rischi presenti
sul territorio regionale e la predisposizione delle mappe di rischio a
scala regionale utilizzando anche le mappe redatte dalle Amministrazioni
provinciali”
Infatti la Procedura di allertamento meteo ed
idrologica per la Regione Liguria, (su
cui tornerò alla fine del presente post) afferma testualmente alle pagine 2 e 3:
“LE AREE INONDABILI E LE ZONE A PERICOLOSITÀ
DI FRANA ELEVATA E MOLTO ELEVATA
RICOMPRESE NELLE CITATE MAPPE, in quanto derivanti dai piani di bacino, sono riconosciute della
Regione Liguria tra quelle aree a maggior rischio di inondazione o di dissesto
idrogeologico e quindi, attesi i riscontri di ciclicità e ripetitività delle inondazioni
o di propensione ad ulteriori dissesti in aree di frana già attive o
quiescenti, queste VENGONO AD ASSUMERE
LE CONNOTAZIONI DI BASE PER GLI SCENARI DI RIFERIMENTO SUI QUALI PIANIFICARE
OGNI PROCEDURA DI PROTEZIONE CIVILE
VOLTA ALLA SALVAGUARDIA DEI CITTADINI E DEI BENI.” Per il testo integrale
della procedura vedi QUI.
LE RESPONSABILITÀ DEL DIPARTIMENTO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA REGIONE
LIGURIA NEL SISTEMA DI ALLERTA METEOIDROLOGICO
Da
quanto sopra esaminato risulta chiara la responsabilità diretta della Regione,
in particolare del Dipartimento della Protezione Civile, nella impostazione, organizzazione, gestione
del CFMI. Non a caso con D.G.R. n. 746 del 9 luglio 2007 è
stata approvata la PROCEDURA DI ALLERTAMENTO
METEO ED IDROLOGICA PER LA REGIONE
LIGURIA
Questa procedura, come già introdotto in precedenza
in questo post, si basa sulla classificazione delle aree inondabili secondo la
normativa europea e nazionale (non ancora recepita pienamente in Liguria che
per ora si basa sulla classificazione precedente delle zone a rischio
idraulico). Ebbene è su queste aree che
vengono adottate dalla Regione, in accordo
con lo Stato, le zone di Allerta[1],
sulle quali il CFMI-PC effettua le previsioni meteoidrologiche ed una valutazione del
possibile conseguente rischio.
Restando
al recente evento genovese, se è vero che secondo la suddetta Procedura (pagina
5): “Per il rischio meteorologico indotto
da temporali, vento, mare, disagio
fisiologico non è
prevista procedura di allertamento”, è altrettanto certo che a pagina 8 di detta
Procedura si afferma: “qualora si ritenga
altamente probabile il manifestarsi di questo tipo di fenomeni, ben organizzati
e caratterizzati da particolare intensità e da conseguenti possibili criticità
al suolo, è prevista l’emissione di un AVVISO[2]
da parte del CFMI-PC che ha valenza Protezione Civile. “
Non
solo, ma l’evento in esame riguardando aree
già classificate a rischio idrogeologico e con precedenti gravi eventi
alluvionali richiedeva di prendere in considerazione non solo il rischio
meteo idrologico ma anche quello idrogeologico. Per questo rischio la Procedura
prevede (pag. 5): “Per il rischio
idrogeologico o nivologico è prevista
una procedura di allertamento; in tal caso la Protezione Civile della Regione
Liguria adotta formalmente gli Avvisi emessi
dal CFMI-PC “.
Nel
caso in esame quindi, al di la dei modelli matematici c’è stata una
mancanza di coordinamento tra le due tipologie di rischio che doveva essere
svolta principalmente dalla Protezione civile della Regione Liguria come
previsto dall’articolo 3 della legge
regionale sulla protezione civile, secondo il quale compito della Regione è quello
di adottare: “dei provvedimenti volti ad assicurare l’attuazione degli interventi urgenti
in caso di crisi determinata dal verificarsi o dall’imminenza degli
eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo che per loro
natura ed estensione comportano l'intervento coordinato di più enti
o amministrazioni competenti in via ordinaria”.
LE
RESPONSABILITÀ DELL’ASSESSORE REGIONALE ALLA PROTEZIONE CIVILE
Individuate
le responsabilità amministrative (su quelle penali sarà eventualmente compito
della magistratura indagare) anche della struttura della Protezione Civile
della Regione Liguria, quelle dell’Assessore regionale alla Protezione Civile
derivano di conseguenza. Qui non serve
cercare la normativa regionale in materia di protezione civile o sul rischio
alluvioni o idrogeologico basta leggersi lo Statuto della Regione Liguria[3]
il quale all’articolo 69 (principio di separazione e dirigenza) afferma
testualmente: “1. L'Amministrazione
regionale è improntata al criterio di distinzione tra funzioni di indirizzo, spettanti
agli organi regionali, e funzioni di gestione, spettanti alla dirigenza e al
personale regionale. 2. Nell'ambito
delle linee di indirizzo loro assegnate, ai dirigenti spetta l’adozione degli
atti conseguenti.”
Insomma
affermare come fa l’Assessore Paita che lei “non è responsabile dell’Arpal” è
volendo svolgere una metafora per i non addetti ai lavori, come se in una
scuderia di auto da corsa l’auto in gara uscisse fuori strada per rottura del cambio o per mancanza di benzina:
sarebbe colpa dell’autista o piuttosto di coloro che hanno predisposto l’auto? Ecco la
Protezione civile della Regione sono quelli che predispongono l’auto (il Centro
Metro idrologico per capirci) e l’Arpal è quello che lo guida il Centro….. Chi doveva indirizzare e vigilare tutto ciò: l'Assessore competente ovviamente!
Allora
la signora Paita non ha alcuna
responsabilità istituzionale in tutto quello che è successo qualche giorno fa?
Io
non so se si debba dimettere, questo sta alla sua coscienza e non rientra nei compiti di questo post, ma certo se vuole
diventare un leader vero e non una “macchietta
decisionista” intanto chieda scusa ai Genovesi per essere scomparsa i giorni dell’alluvione e
ancora di più per le sciocche dichiarazioni che ha fatto i giorni successivi
compresa l’ultima da cui è partito questo post……
[1] le Zone
di Allerta rispettano sia gli ambiti territoriali
di bacino idrografico che criteri di congruenza meteorologica, ovvero
individuano comprensori di bacini idrografici meteorologicamente simili per
quanto concerne la tipologia dei
fenomeni pluviometricamente intensi che si vengono a
presentare con maggiore frequenza.
[2] PROCEDURA ALLARME RISCHIO METEO PUNTO
4.1. DELLA PROCEDURA EX DGR n.
746 del 9 luglio 2007 – pagina 9 e seguenti.
[3] Statuto regione Liguria
Legge statutaria 3 maggio 2005, n. 1 coordinata con la legge statutaria 5
ottobre 2007, n.1 e con la legge
statutaria 13 maggio 2013, n. 1.
Il camaleontismo di certi politici è insuperabile,ma quando raggiunge questi livelli è offensivo anche verso i propri elettori.
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